Alluce valgo: sintomi iniziali, dolore, correttore, esercizi e operazione

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Conseguenze dell’alluce valgo: l’accavallamento dell’alluce

Nei casi più gravi la deviazione dell’alluce può portare all’accavallamento dell’alluce stesso con il secondo dito del piede. La pelle che ricopre l’articolazione interessata da questo disturbo può apparire arrossata e dolente. Il progredire della patologia può provocare:

  1. dolore inizialmente intermittente, poi persistente e sempre più intenso;
  2. una limitata capacità di movimento dell’alluce fino alla totale immobilità;
  3. deformazioni più o meno invalidanti;
  4. difficoltà nell’indossare le scarpe;
  5. difficoltà nella deambulazione.

Quali sono le cause dell’alluce valgo?

Diverse sono le cause alla base dell’insorgenza dell’alluce valgo. La deformazione può essere dovuta a:

  • lesioni a carico del piede;
  • problemi di peso, di postura o di tono muscolare;
  • predisposizione genetica;
  • malformazioni congenite;
  • utilizzo di calzature inadatte (pianta stretta, punta stretta e tacco alto);
  • alcuni tipi di artrite.

Quali sono i soggetti a rischio di alluce valgo?

I soggetti più a rischio sono donne, oltre i 30 anni, in sovrappeso od obese, con artrite, che indossano scarpe di bassa qualità e con casi in famiglia di alluce valgo.

Quali sono i sintomi dell’alluce valgo?

La sintomatologia può variare da persona a persona: alcuni pazienti lamentano dolore al secondo dito, piuttosto che all’alluce, mentre altri riferiscono di provare un violento dolore, pur senza avere deformità notevoli. In generale, comunque, l’alluce valgo è caratterizzato dalla presenza di diversi sintomi, alcuni aspecifici, altri caratteristici.

Sintomi iniziali (malformazione di primo livello):

  • la presenza di un lieve rigonfiamento alla base dell’alluce;
  • lieve gonfiore e/o arrossamento intorno all’alluce;
  • dolore intermittente intorno all’alluce;
  • diminuzione della capacità dei movimenti dell’alluce;
  • iniziale deviazione dell’alluce.

Sintomi tardivi (malformazione di primo livello):

  • la presenza di un rigonfiamento evidente alla base dell’alluce;
  • severo gonfiore e/o arrossamento intorno all’alluce;
  • ispessimento della pelle alla base dell’alluce;
  • dolore persistente intorno all’alluce;
  • deficit elevato nei movimenti dell’alluce fino ad arrivare all’impossibilità totale di movimento;
  • deviazione grave dell’alluce con accavallamento dell’alluce stesso con il secondo dito del piede;
  • difficoltà nell’indossare le scarpe;
  • difficoltà nella deambulazione.

Si può prevenire l’alluce valgo? Quale scarpa scegliere?

In parte si. Per prevenire l’insorgenza dell’alluce valgo (o almeno per non peggiorarlo) si consiglia di indossare scarpe comode e di qualità e di evitare calzature con pianta stretta, punta stretta e tacco alto, perché costringono il piede in una posizione innaturale, così come le suole troppo piatte, che non consentono alle dita un corretto appoggio a terra. Inoltre non bisogna mai massaggiare il gonfiore esterno – chiamato anche borsite o, più comunemente, “cipolla” – per evitare di infiammare ulteriormente l’area. Utile sarà cercare di ripetere movimenti naturali per il piede, imparando a riconoscere i propri punti d’appoggio. A questo scopo, si può utilizzare una pallina morbida da far scorrere dolcemente sotto la pianta del piede: aiuterà a capire quali articolazioni, muscoli e tendini sono coinvolti in ogni fase della camminata.

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Diagnosi di alluce valgo

La diagnosi di alluce valgo spetta al medico, al quale sarà sufficiente alcune domande specifiche (anamnesi) ed un accurato esame obiettivo per effettuare la diagnosi di alluce valgo: durante la visita lo specialista effettuerà alcune manovre atte a valutare la capacità di movimento dell’alluce. In caso di dubbio, una semplice radiografia del piede può risultare utile per la diagnosi ed anche per identificare la causa e la gravità del disturbo.

Cura dell’alluce valgo

Diversi sono i trattamenti a disposizione per l’alluce valgo. La scelta dipende dalla gravità del disturbo e dalla quantità di dolore che provoca. 

Trattamenti non chirurgici, detti anche “conservativi”:

  • Indossare scarpe ampie e comode che offrano molto spazio per le dita dei piedi.
  • Applicazione di un bendaggio che mantenga il piede in posizione normale, riducendo lo stress sull’alluce e alleviando il dolore.
  • Uso di farmaci antidolorifici.
  • Iniezioni di cortisone per ridurre il gonfiore.
  • Utilizzo di cuscinetti separa dita e plantari correttivi per distribuire uniformemente il peso del corpo e la pressione quando si muovono i piedi (aiutano a prevenire o correggere anche altre patologie dell’avampiede o del retropiede associate all’alluce valgo).
  • Applicazione di ghiaccio sulla zona interessata dal disturbo e di pomate antinfiammatorie: soprattutto dopo che si è stati a lungo in piedi, questo semplice rimedio può aiutare a lenire il dolore e l’infiammazione.

Le opzioni chirurgiche:

Se il trattamento conservativo non fornisce alcun sollievo potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

  • Approccio chirurgico classico: lo scopo della chirurgia è alleviare il disagio dovuto a questa condizione restituendo all’alluce la giusta posizione. Attraverso l’apertura chirurgica della cute e dei tessuti sottostanti (procedura “a cielo aperto”) la correzione della deformità viene effettuata mediante l’asportazione di parte di osso e l’inserimento di supporti volti a riportare l’alluce nella corretta posizione.
  • Approccio chirurgico percutaneo: consente di ottenere i medesimi risultati dell’approccio chirurgico classico ma in modo meno invasivo e con tempi di recupero post-operatori molto più brevi. La procedura percutanea – mediante appositi strumenti e sotto la guida di immagini radioscopiche – permette di operare direttamente sull’osso attraverso forellini effettuati nella cute.

Esercizi per prevenzione e cura dell’alluce valgo

Così come già accennato, la diagnosi e il trattamento dell’alluce valgo spettano sempre al medico che, con l’aiuto di un fisioterapista, potrà definire la serie di esercizi più idonea per il singolo caso: il disturbo varia infatti da persona a persona, quindi è importante non improvvisare terapie “improbabili” bensì seguire le istruzioni dei professionisti. Chiarito ciò, vi presentiamo una lista di esercizi genericamente usati per correggere l’alluce valgo:

  1. camminata: un esercizio potenzialmente ottimo per l’alluce valgo è quello di camminare a piedi nudi in casa o, qualora vi fosse la possibilità, su una distesa di sabbia come in spiaggia. Dopo circa dieci passi, effettuati mantenendo il piede dritto e non sporgente verso l’esterno, ci si fermi. Piegando lievemente il ginocchio, al contatto con il suolo dovranno rimanere solo le dita. Scoperto il proprio punto d’appoggio, si mantenga la posizione per 5 secondi e si riprenda a camminare;
  2. rotazione: seduti con le gambe distese, si cerchi di muovere l’alluce seguendo un’immaginaria forma circolare, a piacere in senso orario o antiorario. Dopo circa 10 secondi, cercare di estendere lateralmente il pollice, mantenendo la posizione per un paio di secondi. Si tratta di movimenti che possono risultare complessi per chi soffrisse di una deformazione grave, per questo ci si dovrà fermare qualora si provasse del dolore, anche di media intensità;
  3. pallina: il primo esercizio è lo stesso che si esegue in fase di prevenzione, poiché indicato per evitare il peggioramento dei sintomi. In posizione eretta, si pone una pallina abbastanza morbida – delle dimensioni di una da golf – sotto la pianta del piede. Quindi si muove dolcemente l’arto, senza effettuare un’eccessiva pressione, partendo dall’arco plantare fino alle dita e poi in direzione opposta fino al tallone. A ogni passaggio – falangi, arco e tallone – bisognerà mantenere la posizione per qualche secondo;
  4. guida: sempre da seduti con le gambe distese, aiutandosi con le mani si muova dolcemente l’alluce, senza pressioni o forzarne il piegamento. Lo si abbassi lievemente e quindi lo si sollevi, cercando di mantenere il suo asse;
  5. muro: questo esercizio si esegue da sdraiati, le gambe piegate e i piedi poggiati su un muro. Questi andranno sollevati gradualmente partendo dal tallone, quindi si stimola l’area d’appoggio con una lievissima pressione prima su falangi, poi su arco e talloni. A ogni passaggio si dovrà mantenere la posizione per circa 5 secondi.

Non si dimentichi, infine, come un buon aiuto all’alluce valgo provenga dai plantari. Il consiglio più indicato è quello di rivolgersi a un podologo, per la realizzazione di plantari su misura.

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Differenza tra gotta ed alluce valgo

MEDICINA ONLINE PIEDE GOTTA ALLUCE VALGO DIFFERENZA SCARPA DEFORMITA OSSO OSSEA METATARSO.jpgL’alluce valgo corrisponde a una deformità ossea che riguarda il primo dito del piede, il quale devia lateralmente in direzione delle altre dita. Tale deformazione comporta anche una sporgenza del primo osso del metatarso, che si accompagna a un’infiammazione, che può essere ripetuta nel tempo o costante, della cosiddetta borsa mucosa, situata alla base dell’impianto del dito.

La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’articolazione più frequentemente colpita è, in circa il 50% dei casi, la metatarso-falangea dell’alluce, da cui il nome di podagra. L’acido urico può inoltre depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, inducendo la comparsa di nefropatia gottosa.

Sintomi

Il sintomo di alluce valgo è la tipica deformazione del piede ed il dolore. All’inizio il disturbo si manifesta semplicemente con una deviazione del primo dito del piede che si rivolge in direzione del secondo dito, ma con il passare dei mesi si possono notare dei cambiamenti evidenti dal punto di vista dell’allineamento delle ossa del piede.

La gotta si può presentare in vari modi, anche se il più frequente è l’attacco ricorrente di artrite infiammatoria acuta (con gonfiore, arrossamento e irritazione all’articolare). Più spesso viene colpita la base dell’alluce, rappresentando questa la metà dei casi, altre articolazioni, come il tallone, il ginocchio, il polso e le dita, possono essere colpite. Il dolore articolare inizia solitamente durante la notte e dura da 2 a 4 ore. La spiegazione dell’insorgenza notturna è data dal fatto che la temperatura corporea è più bassa. I primi segni in genere si manifestano in individui maschi fra i 30 e i 60 anni. Nelle donne questa affezione compare di solito più tardi, dopo la menopausa. La comparsa di un accesso di gotta in un paziente più giovane impone la ricerca di un difetto enzimatico. Altri sintomi possono verificarsi raramente insieme con il dolore articolare, tra questi la stanchezza e la febbre elevata. Livelli elevati per lungo tempo di acido urico (iperuricemia) possono provocare altre condizioni, compresi i tofi: depositi duri e dolorosi di cristalli di acido urico. Ampi tofi possono portare ad artrite cronica dovuta a erosione ossea. L’entità della formazione dei tofi dipende dalla durata e dal grado dell’iperuricemia, che è a sua volta effetto della gravità dell’interessamento renale. I tofi possono essere morbidi o duri, solidi o fluttuanti, lisci o ruvidi e in genere si localizzano nelle parti cartilaginee delle articolazioni colpite dalla gotta, o anche in corrispondenza dell’elice del padiglione auricolare. Se i tofi sono superficiali, tendono ad aprirsi liberando un liquido lattiginoso nel quale con l’esame microscopico si possono rilevare i cristalli di urato. Talvolta la perforazione della pelle porta a un’infezione secondaria, che richiede cure attente in quanto i tofi guariscono lentamente.[50] Prima dell’introduzione di trattamenti farmacologici efficaci, i tofi si presentavano nel 60% dei pazienti, percentuale ora ridotta a meno del 25%.

Cause

Individuare le cause che portano alla comparsa dell’alluce valgo permette di intervenire sul disturbo in maniera più efficace. Vale la pena di mettere in evidenza, in primo luogo, che tale problema può riguardare chiunque, anche se sono le donne a soffrirne in misura più significativa, soprattutto in età matura. Le cause dell’alluce valgo in molti casi sono congenite: ciò vuol dire che i soggetti che hanno i piedi piatti o comunque altri tipi di alterazioni del piede sin da quando sono bambini hanno una tendenza maggiore a sviluppare l’alluce valgo una volta diventati adulti o che hanno raggiunto l’età senile. Nei casi di alluce valgo giovanile, inoltre, esistono dei fattori predisponenti collegati all’ereditarietà. Oltre alle cause congenite, inoltre, è bene prendere in considerazione le cause secondarie o acquisite: la responsabilità dell’alluce valgo, in molte circostanze, spetta all’abitudine a usare scarpe non adeguate, che non rispettano la fisiologia del piede. Ciò è vero a maggior ragione per le forme infiammatorie, per quelle traumatiche e per quelle rachitiche. Nel mirino finiscono, dunque, le calzature con il tacco alto, ma anche quelle troppo strette e quella con la punta che fa sovrapporre le dita dei piedi.

La causa della gotta è l’iperuricemia: la condizione può verificarsi per una serie di motivi, tra cui dieta, predisposizione genetica o la ipoescrezione renale di urato, il sale dell’acido urico.[20] L’ipoescrezione è la causa primaria di iperuricemia, verificandosi in circa il 90% dei casi, mentre la sovrapproduzione è causa nel restante 10%.[5] Circa il 10% delle persone con iperuricemia sviluppano, a un certo punto della vita, la gotta.[27] Il rischio, tuttavia, varia a seconda del grado di iperuricemia. Quando i livelli sono compresi tra 415 e 530 micromol/l (7 e 8,9 mg/dL), il rischio è dello 0,5% all’anno, mentre in quelli con un livello superiore a 535 mmol/l (9 mg/dL), il rischio è di 4,5% all’anno.

Diagnosi

Riconoscere l’alluce valgo non è difficile, e per la diagnosi è sufficiente, nella maggior parte dei casi, l’osservazione, considerando l’evidenza della deformità in corrispondenza della base dell’alluce o sul lato del piede. Nel caso in cui si debba procedere a una valutazione clinica si procede a un esame denominato baropodometrico, attraverso il quale si ha la possibilità di misurare la distribuzione dei carichi sul piede sia in posizione dinamica che in posizione statica; inoltre, questo strumento diagnostico consente di valutare il livello di compromissione dell’alluce. Nel caso in cui ci si rivolga a uno specialista, non è da escludere una radiografia, da effettuare in posizione sotto carico, utile per accertare i cambiamenti che hanno riguardato il piede e per avere una globale indicazione relativa al grado di deformità. Non solo: un’indagine di questo tipo permette di stabilire l’angolo tra l’alluce e il piede, tenendo conto del fatto che si può parlare di alluce valgo nel momento in cui l’angolo tra il primo e il secondo osso del metatarso non è inferiore agli 8 gradi.

La diagnosi di gotta può essere confermata dalla rilevazione di caratteristici cristalli aghiformi nel liquido sinoviale. Il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), colchicina o steroidi, è in grado di migliorare i sintomi. Una volta che l’attacco acuto è risolto, i livelli di acido urico vengono generalmente tenuti bassi adottando delle modifiche dello stile di vita e nei pazienti che accusano attacchi frequenti, con l’assunzione di allopurinolo o probenecid, in grado di fornire una profilassi a lungo termine.

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Trattamento

Nel caso in cui la deviazione dovuta all’alluce valgo sia ancora modesta e non dolorosa, si procede a un trattamento conservativo, che consente di migliorare la qualità della vita della persona rallentando lo svilupparsi delle deformazioni. Si ricorre, dunque, a cappucci in silicone che servono a tenere le dita del piede separate tra loro, evitando che l’alluce vada a sovrapporsi alle altre, e ad ammortizzare il più possibile il contatto tra l’alluce stesso e la scarpa. Anche i plantari correttivi possono tornare utili da questo punto di vista, dal momento che mettono la testa metatarsale che provoca dolore in scarico, ferma restando l’esigenza di usare delle calzature idonee. Nei casi più gravi, però, la risoluzione del problema prevede un intervento chirurgico, attraverso la cosiddetta tecnica percutanea mininvasiva, in funzione della quale l’articolazione metatarso – falangea deviata viene rimessa in asse.

Relativamente alla gotta invece, l’obiettivo iniziale del trattamento è quello di risolvere i sintomi dell’attacco acuto. Il ripetersi di tali attacchi può essere prevenuto con l’utilizzo di farmaci che riducono i livelli sierici di acido urico. L’applicazione di ghiaccio, per la durata di 20-30 minuti più volte al giorno, può far diminuire il dolore. Le opzioni per il trattamento acuto comprendono la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), la colchicina e gli steroidi, mentre i farmaci utilizzati a scopo preventivo sono l’allopurinolo, il febuxostat e il probenecid. Il solo abbassamento dei livelli di acido urico è sufficiente a curare la malattia, mentre il trattamento delle comorbidità risulta altrettanto importante.

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