Legamenti: cosa sono, dove si trovano ed a che servono?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sex PSA Pene Laser Filler Rughe Botulino Ialuronico NUOVO LEGAMENTO GINOCCHIOCon “legamento” (o ligamento, in inglese “ligament”) si identifica in campo medico una robusta formazione di tessuto connettivo denso di tipo fibroso che ha principalmente queste funzioni:

  • tenere unite fra loro due o più strutture anatomiche, come ad esempio due segmenti di osso;
  • mantenere nella posizione che gli è propria un organo;
  • concorrere a delimitare aperture o cavità nelle quali si trovano altre formazioni anatomiche (come nervi, vasi sanguigni o linfatici).

Esempi di legamenti
Il nome dei legamenti deriva in genere dalle parti ossee e dagli organi con cui hanno rapporto o che collegano, per esempio: «legamento femorale, legamento gastroepatico. Esempi di legamenti sono:

  • Il legamen­to ileofemorale: ha forma di ventaglio; origina al di sotto della spina iliaca anteriore inferiore, con due fasci che divergono a ventaglio, il fa­scio obliquo, diretto al margine anteriore del grande trocantere e il fascio verticale,verso la parte più bassa della linea intertrocanterica.
  • Il legamento pubofemorale: nasce dal tratto pubi­co del ciglio dell’acetabolo, dall’eminenza ileo-pettinea e dalla parte laterale del ramo superio­re del pube per perdersi nella capsula davanti al piccolo trocantere.
  • Il legamento collaterale ulnare: è conformato a ventaglio e s’irradia dall’epitroclea al margine mediale dell’incisura semilunare.
  • Il legamento largo dell’utero: è la porzione di peritoneo che portandosi lateralmente all’utero va a rivestire le tube uterine di falloppio.

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Funzioni dei legamenti e resistenza ai traumi
I legamenti hanno principalmente funzione stabilizzatrice, impediscono cioè che particolari movimenti o forze esterne derivanti da traumi, alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati. Nel corpo umano i legamenti sono disposti in modo tale da intervenire attivamente soltanto nei gradi estremi del movimento, quando l’integrità dell’articolazione è messa in serio pericolo. Sono molto resistenti, tuttavia, specie in individui non abituati agli esercizi di stretching, difficilmente riescono a sopportare allungamenti oltre il 5% della loro lunghezza (fa eccezione il legamento collaterale mediale del ginocchio, capace di una elasticità quasi del 20%). Se un trauma è relativamente lento la loro resistenza è tale da staccare la piccola parte di osso a cui sono collegati (avulsione ossea). La distorsione alla caviglia è un classico esempio di lesione legamentosa: quando appoggiamo male un piede la caviglia viene bruscamente allontanata dal calcagno determinando la lesione dei legamenti che tengono unite queste due ossa.

Tipi particolari di legamenti

  • I legamenti crociati sono fasci fibrosi dell’articolazione del ginocchio tra loro incrociati;
  • i legamenti gialli sono robusti fasci fibrosi, dal particolare colore giallastro, che uniscono due lamine vertebrali adiacenti, mantenendo in rapporto due vertebre contigue.

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