Sempre più spesso si sente parlare di bambini ed adulti che hanno una “postura sbagliata” o che devono correggere la postura al lavoro o a scuola, per evitare problemi seri alla colonna vertebrale (e non solo). È possibile modificare la propria postura? Ma la prima vera domanda che dobbiamo porci è:
Cosa si intende per “postura”?
Con “postura” si intende l’assetto corporeo delle varie articolazioni che compongono il corpo umano rispetto allo spazio che lo circonda e come questo si relaziona sotto l’effetto costante della forza di gravità. In parole semplici, la postura è la posizione del nostro corpo nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura può essere di tre tipi principali: stazione eretta (cioè quella che assumiamo stando in piedi), seduti e in decubito (sdraiati). Il decubito può essere principalmente di quattro tipi: prono, supino, laterale destro e laterale sinistro. Per ogni tipo di postura, ne esiste una versione corretta ed una o più versioni scorrette.
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Da cosa derivano le tensioni muscolari?
Espresso il concetto di postura, è facile capire come ogni persona – dal bambino che porta uno zaino troppo pesante sulle spalle, fino all’operatore di videoterminale tutto il giorno seduto di fronte ad un pc – sia soggetta alle tensioni muscolari ed alle forze che agiscono sul corpo stesso da varie direzioni; la forza di gravità, infatti, è una costante che esercita la propria azione continuamente sulla Terra e che si riflette anche sull’atteggiamento muscolo-scheletrico delle persone che la abitano. Nel mio lavoro spesso mi trovo a trattare persone che si lamentano riguardo ad una “cattiva postura” e che vorrebbero migliorarla: questo desiderio è estremamente importante e valido, in quanto già lo stesso individuo è conscio di avere un assetto corporeo alterato e che necessita di un miglioramento, poiché gli procura fastidi, tensione o addirittura dolori.
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È possibile modificare la propria postura efficacemente?
Sì e no. Cerchiamo di spiegarci meglio:
- Sì perché affidandosi ad un professionista esperto, capace innanzitutto di avere una visuale d’insieme del corpo umano e le cui competenze comprendono la rieducazione posturale Mezieres o Souchard, è possibile correggere nel tempo alcuni segmenti corporei che sono sovraccaricati e che spesso “danno problemi e dolore”.
- Sì perché l’uomo è un soggetto dinamico e il cui sistema muscolo-scheletrico ha la capacità di modificare la propria tensione attraverso alcune posture prolungate nel tempo e quindi è fattibile un assetto globale migliore.
- No perché a volte è impossibile modificare completamente la postura di un individuo in quanto a volte è presente una degenerazione ossea/cartilagine/tendinea ormai prolungata nel tempo e non è più regredibile come condizione. Ad esempio, se mi si presenta un 70 enne con una storia di ernia cervicale è impensabile riposizionare quel segmento lesionato come quando aveva 15 anni (è altresì possibile invece migliorare tutto il compartimento muscolare e ridurre lo stress meccanico che agisce su quelle vertebre cervicali).
- No se non si adotta un cambiamento nello stile e negli atteggiamenti del corpo durante l’arco della giornata: non ha senso rivolgersi ad un fisioterapista o ad un medico posturologo per un dolore di schiena lombare se poi ci si continua a sedere nella maniera errata e prolungata per diverse ore.
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Postura sbagliata: quali le complicanze?
Innanzitutto il concetto generale che è possibile esprimere è che se il carico agisce su una determinata articolazione in maniera errata, la cartilagine e i tessuti molli saranno soggetti ad una rapida degenerazione e poi successivamente si avrà la comparsa di dolori e problemi. Infatti in una prima istanza il corpo riesce a compensare alcuni dismorfismi adattandosi e generando una serie di cambiamenti per cercare di sopportare meglio quella “postura sbagliata”. Successivamente però la degenerazione arriva ad un punto in cui cominciano a comparire dolore, impotenza funzionale, scricchiolii e lesioni ai tessuti molli. Un esempio può essere quello della cervicale: se è presente un atteggiamento posturale di anteposizione del capo, troveremo quindi un tratto cervicale rettinealizzato con una facile comparsa di ernia cervicale, il cui quadro sintomatologico è composto da dolore, impotenza funzionale nel movimento sia del collo sia dell’arto superiore, problemi di sensibilità e riduzione di forza. Un altro esempio può essere quello della spalla: studi scientifici hanno dimostrato come la presenza di un aumento della curva cifotica della zona dorsale corrisponda ad un aumento dell’incidenza del dolore alla spalla e di deterioramento dei tendini della cuffia dei rotatori.
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Quali sono i consigli per chi soffre di questi disturbi?
Il mio consiglio è quello innanzitutto di rivolgersi ad un fisioterapista o un medico posturologo esperto in terapia manuale e in rieducazione posturale, il quale saprà analizzare la vostra disposizione articolare e muscolare e saprà correggere attraverso sia esercizi, sia posture sia modifiche al vostro piano funzionale in modo da eliminare gli stress irritativi che causano una “cattiva postura”. Consigli per chi è seduto spesso ad una scrivania, di fronte ad un pc, sono:
- Usare una sedia che si possa regolare facilmente, permettendo di modificare l’altezza, la posizione posteriore e l’inclinazione. Se necessario si possono usare cuscini piccoli o gonfiabili.
- L’altezza della sedia va regolata in modo tale da utilizzare la tastiera del computer con i polsi; gli avambracci devono essere dritti e livellati con il pavimento. Ciò può aiutare a prevenire le lesioni da sforzo ripetitivo.
- I gomiti vanno posizionati cosicché il braccio formi una ‘L’, mentre i braccioli – se presenti – vanno regolati per rilassare le spalle.
- Le ginocchia devono trovarsi leggermente più basse rispetto ai fianchi.
- Usare un poggiapiedi qualora non si possano facilmente appoggiare i piedi sul pavimento.
- Lo schermo va posizionato all’altezza degli occhi e ad una lunghezza di distanza pari a un braccio. In caso di necessità, usare un supporto. Se il monitor, infatti, è troppo alto o basso, sarà necessario piegare il collo e ciò può essere molto scomodo.
- La tastiera va posta di fronte all’utente durante la digitazione. Lasciare uno spazio di circa 10 – 15 centimetri nella parte anteriore della tastiera per appoggiare i polsi. Si può fare uso di un poggiapolsi per mantenere i polsi dritti.
- Il mouse va posizionato il più vicino possibile all’utente e va poggiato su un tappetino così da mantenere il polso dritto evitando flessioni.
- Evitare i riverberi sullo schermo. In tal caso, usare uno specchio di fronte allo schermo per individuare la causa. Inoltre, va regolata la luminosità e il contrasto dello schermo in relazione allo stato dell’illuminazione dell’ambiente di lavoro.
- Posizionare gli oggetti più usati in modo tale che siano facilmente raggiungibili. Ciò serve per evitare frequenti torsioni.
- Si usa spesso il telefono? Visto che tenere il telefono tra l’orecchio e la spalla può affaticare i muscoli del collo, meglio utilizzare un auricolare.
- Fare delle pause regolari. Stare seduti nella stessa posizione, per lunghi periodi, è sconsigliato. Da qui la necessità di pause brevi ma frequenti per rilassare i muscoli: il consiglio è ‘staccare’ 5 minuti ogni 25 di lavoro e 15 minuti ogni 60. A pranzo o a cena, inoltre, bisogna stare lontani dal computer.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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