La schizofrenia è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, da un decorso superiore ai sei mesi, con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare le normali attività di vita della persona.
Leggi anche:
- Schizofrenia: sintomi iniziali, violenza, test, cause e terapie
- Schizofrenia: cause familiari, genetica, ambiente, stupefacenti e gravidanza
Segni e sintomi iniziali e tardivi
In una persona con diagnosi di schizofrenia possono verificarsi allucinazioni uditive, deliri (generalmente di natura bizzarra o persecutoria), disordine nel pensiero e nel linguaggio. Queste ultime possono variare da perdita del filo logico di un discorso a frasi solo vagamente collegate nei casi più gravi. L’abbandono dalla vita sociale, la sciatteria nel vestire e nell’igiene personale, la perdita di motivazione e di giudizio sono tutti elementi comuni nella schizofrenia. Si osservano spesso difficoltà emotive, come la mancanza di reattività. Difficoltà nel lavoro, nella memoria a lungo termine, nell’attenzione e nella velocità di elaborazione anche delle pratiche comuni si verificano frequentemente. In alcuni casi non frequenti, la persona può smettere di parlare, rimanere immobile con strane posture o agitarsi senza uno scopo, tutti segni di catatonia. La tarda adolescenza e la prima età adulta sono i periodi in cui si manifestano i picchi d’insorgenza della schizofrenia, anni critici nello sviluppo sociale e professionale di un giovane adulto. Nel 40% degli uomini e nel 23% delle donne con diagnosi di schizofrenia, la condizione si è manifestata prima all’età di 19 anni. Per ridurre al minimo l’esacerbazione del quadro clinico, molto lavoro è stato fatto per identificare e trattare la fase prodromica (pre-insorgenza) della malattia, che può essere rilevata fino a 30 mesi prima della comparsa dei sintomi. Gli individui che incominciano a sviluppare la schizofrenia possono presentare, nella fase prodromica, sintomi psicotici transitori o auto-limitanti e non specifici, come ritiro sociale, irritabilità, disforia, e goffaggine.
Leggi anche:
Classificazione standard
La classificazione tradizionale della schizofrenia considera quattro forme principali di schizofrenia: la “schizofrenia catatonica”; la “schizofrenia ebefrenica”; la “schizofrenia paranoide”, e la “schizofrenia semplice”. Il criterio DSM classifica cinque forme, indicate di seguito. È indicata a fianco la classificazione alfanumerica corrispondente nelle tabelle ICD-9 (a sinistra) e ICD-10 (a destra) dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il criterio ICD-10 identifica invece 7 forme.
- (295.2/F20.2) tipo catatonico: dove sono evidenti macroscopici disturbi psicomotori, come ad esempio lo stupore catatonico, rigidità o flessibilità anomale del tono muscolare
- (295.1/F20.1) tipo disorganizzato (o ebefrenico): l’appiattimento affettivo (chiusura in sé, disinteresse ecc.) è presente insieme alla disorganizzazione del pensiero, eventuali disordini del comportamento
- (295.3/F20.0) tipo paranoide: i sintomi principali sono idee fisse (deliri) che includono allucinazioni, ma possono essere assenti i disturbi/disorganizzazione del pensiero o comportamento e appiattimento affettivo. Esordio tardivo ma quasi sempre acuto.
- (295.6/F20.5) tipo residuo: viene definita così una forma dove i sintomi positivi (psicotici ma non paranoidi) sono presenti ma hanno bassa intensità, mentre quelli negativi sono significativi. Spesso compare come esito di un disturbo psichico maggiore (es: episodio schizofrenico acuto, depressione maggiore)
- (295.9/F20.3) tipo indifferenziato: presenza di sintomi positivi (psicosi) non strutturati secondo i criteri delle precedenti forme
I sintomi positivi e negativi
La schizofrenia è spesso descritta in termini di sintomi “positivi” e “negativi” (o deficit). I sintomi positivi sono quelli che non si verificano normalmente nelle persone sane, ma sono presenti nelle persone affette da schizofrenia. Possono includere deliri, pensieri disordinati e di parola e allucinazioni tattili, uditive, visive, olfattive e gustative, in genere considerate come manifestazioni di psicosi. Le allucinazioni sono in genere relative al contenuto del tema delirante. I sintomi positivi generalmente rispondono bene ai farmaci.
I sintomi negativi sono i deficit delle normali risposte emotive o di altri processi di pensiero. Questi rispondono meno bene ai farmaci. Essi solitamente comprendono una sfera affettiva piatta o poco accentuata, scarsità a provare emozioni, povertà del linguaggio (alogia), incapacità di provare piacere (anedonia), mancanza di desiderio di formare relazioni (asocialità) e la mancanza di motivazione (abulia). La ricerca suggerisce che i sintomi negativi contribuiscano maggiormente alla scarsa qualità di vita, alla disabilità funzionale e comportano un peso per gli altri più di quanto non facciano i sintomi positivi. Gli individui con importanti sintomi negativi spesso presentano una storia di scarso adattamento già prima della comparsa della malattia e la risposta alla terapia farmacologica è spesso limitata.
Leggi anche:
- Comportamento schizofrenico: come fare diagnosi di schizofrenia
- Schizofrenia: come si cura
- Test per la diagnosi di schizofrenia
- Allucinazioni lillipuziane e Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie
- I 5 disturbi ossessivo compulsivi attualmente più diffusi
- Disturbi bipolari e Sindrome maniaco depressiva: sintomi e cure
- Delirio persecutorio, erotomane, di gelosia… Tutti i deliri della psichiatria
- Inserzione del pensiero: quando quelli che pensi proviene da un altro
- Sindrome di Lasègue-Falret e Disturbo psicotico condiviso: quando la follia è “a due”
- Differenza tra delirio ed allucinazione con esempi
- Differenza tra allucinazioni semplici e complesse
- Differenza tra allucinazione, allucinosi ed illusione visiva
- Disturbo schizofreniforme ed evoluzione verso la schizofrenia
- Amare uno schizofrenico: come comportarsi con uno schizofrenico?
- Schizofrenia: cosa fare in caso di crisi? A chi chiedere aiuto?
- Ho paura di fare l’amore: tutte le fobie del sesso
- Disturbo da attacchi di panico: sensazione di morte imminente e angoscia
- Disturbi d’ansia: quando preoccupazione, nervosismo e agitazione ci rendono la vita impossibile
- Fobia sociale: aver paura del giudizio degli altri
- Il peggior nemico siamo noi stessi: i segnali che ci stiamo autosabotando
- I tre modi per gestire facilmente i conflitti di coppia
- Aumenta la tua autostima ed impara ad amarti
- Impara a camminare da solo e non cadrai mai
- Madre anaffettiva: caratteristiche, effetti sui figli, cosa fare?
- Indifferenza ed anaffettività: ecco come si manifesta il disturbo schizoide di personalità
- Come capire se soffro di disturbo schizoide di personalità? I 20 comportamenti caratteristici
- Trasforma la noia in una tua alleata
- Farmaci antidepressivi: cosa sono, a cosa servono e quali tipi esistono
- Farmaci Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI): cosa sono ed a che servono
- Antidepressivi SSRI: meccanismo d’azione e farmacocinetica
- SSRI: efficacia in depressione, disturbo ossessivo compulsivo, ansia ed eiaculazione precoce
- SSRI: uso di antidepressivi in gravidanza ed allattamento
- SSRI: effetti collaterali, disfunzioni sessuali, sospensione e suicidio
- Disfunzione sessuale post-SSRI: sintomi, effetti a lungo termine e cure
- SSRI: effetti a breve e lungo termine
- SSRI in pazienti con diabete, iponatriemia, osteoporosi e prolungamento QT
- Sostanze naturali ad azione antidepressiva
- Inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI)
- Disturbo ossessivo compulsivo: il trattamento con farmaci e terapia cognitivo-comportamentale è la migliore scelta
- Citalopram (Elopram): modalità d’assunzione e meccanismo d’azione
- Citalopram (Elopram): lista degli effetti collaterali del farmaco
- Citalopram (Elopram): interruzione, astinenza, diabete e prolungamento QT
- Citalopram (Elopram): uso in gravidanza ed allattamento
- Fluoxetina (Fluoxeren): meccanismo d’azione del farmaco
- Fluoxetina (Fluoxeren): lista degli effetti collaterali e diabete
- Fluoxetina (Fluoxeren): uso in gravidanza ed allattamento
- Antidepressivi triciclici: tipi, indicazioni e meccanismo di azione
- Antidepressivi triciclici: tipici effetti collaterali dei farmaci
- Antidepressivi triciclici: overdose, tossicità e trattamento
- Antipsicotici (neurolettici): classificazione, usi e meccanismo di azione
- Farmaci antipsicotici: differenza tra neurolettici tipici ed atipici
- Farmaci antipsicotici (neurolettici): lista degli effetti collaterali
- E’ notte, penso troppo e torno ad aver paura
- Come comprendere e vincere la paura della paura
- Tagliarsi e sentirsi meglio: come vincere l’autolesionismo
- Ho paura di guidare l’auto, come faccio a superarla?
- Differenza tra paura, fobia, ansia, panico e terrore
- Ho davvero bisogno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!