L’incubo della schizofrenia è non sapere ciò che è reale. Immagini, se ad un tratto venisse a sapere che le persone, i luoghi ed i momenti più significativi per lei non fossero spariti o morti, ma peggio ancora… non fossero mai esistiti.
Che razza di inferno sarebbe?
(dal film “A Beautiful Mind“, da cui è tratta anche l’immagine in alto)
La schizofrenia è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, da un decorso superiore ai sei mesi, con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare le normali attività di vita della persona.
Violenza
Gli individui affetti da gravi malattie mentali tra cui la schizofrenia hanno un rischio significativamente maggiore di compiere reati sia violenti che non violenti. D’altra parte, la schizofrenia è stata a volte associata a un più alto tasso di atti di violenza, anche se questo è in primo luogo dovuto agli alti tassi di consumo di droga da parte degli affetti. I tassi di omicidi legati alla psicosi sono simili a quelli correlati all’abuso di sostanze. Il ruolo della schizofrenia sulla violenza, indipendentemente dall’abuso di stupefacenti, è controverso, tuttavia alcuni aspetti della storia individuale o dei propri stati mentali possono esserne causa. La copertura mediatica relativa alla schizofrenia tende a focalizzarsi su rari e insoliti episodi di violenza. Inoltre, in un grande campione rappresentativo analizzato in uno studio del 1999, il 12,8% degli statunitensi crede che gli individui con schizofrenia “molto probabilmente” possano compiere atti violenti contro gli altri e il 48,1% ha dichiarato che ciò era “piuttosto probabile”. Oltre il 74% ha dichiarato che le persone affette da schizofrenia erano o “poco capaci” o “non in grado del tutto” di prendere decisioni riguardanti il loro trattamento e il 70,2% ha detto lo stesso delle decisioni riguardo alla gestione del denaro. Secondo una meta-analisi, la percezione comune riguardo agli individui affetti di psicosi come persone violente, è più che raddoppiata a partire dagli anni cinquanta.
Leggi anche: Amare uno schizofrenico: come comportarsi con uno schizofrenico?
Cause e fattori di rischio
Una combinazione di fattori genetici e ambientali gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della schizofrenia. Le persone con una storia familiare di schizofrenia e che soffrono di una psicositransitoria hanno una probabilità che va dal 20 al 40% di ricevere una diagnosi entro un anno. Per approfondire leggi:
- Schizofrenia: cause familiari, genetica, ambiente, stupefacenti e gravidanza
- Cause della schizofrenia: fattori psicologici e neurologici
Come si sviluppa la schizofrenia?
La cause esatte dello sviluppo della schizofrenia, non sono ad oggi ancora del tutto note. Tra le ipotesi dello sviluppo di schizofrenia ci sono cause fisiopatologiche ed anche relative a violenze sessuali e traumi intensi vissuti soprattutto in giovane età. Per approfondire la patogenesi della schizofrenia, leggi: Come si diventa schizofrenici
Segni e sintomi iniziali e tardivi
In una persona con diagnosi di schizofrenia possono verificarsi allucinazioni uditive, deliri (generalmente di natura bizzarra o persecutoria), disordine nel pensiero e nel linguaggio. Queste ultime possono variare da perdita del filo logico di un discorso a frasi solo vagamente collegate nei casi più gravi; per approfondire, leggi: Come riconoscere uno schizofrenico: primi sintomi di schizofrenia
Diagnosi
Per la diagnosi di schizofrenia conta sia la natura sia la durata dei sintomi (sintomi che differiscono per durata caratterizzano ad esempio il disturbo schizofreniforme). I sintomi psicotici possono essere presenti in molti altri disturbi mentali, tra cui il disturbo bipolare, il disturbo borderline di personalità, le intossicazione da sostanze stupefacenti e la psicosi farmaco-indotta. Per approfondire: Comportamento schizofrenico: come fare diagnosi di schizofrenia
Test per la schizofrenia
Esistono test attendibili per diagnosticare la schizofrenia? A tal proposito leggi: Test per la diagnosi di schizofrenia
Trattamento
Il trattamento primario della schizofrenia prevede l’uso di farmaci antipsicotici, spesso in combinazione con un supporto psicologico e sociale. L’ospedalizzazione può essere necessaria solo per gravi episodi e può essere decisa volontariamente o, se la legislazione lo permette, contro la volontà del paziente. Per approfondire: Schizofrenia: come si cura
Prognosi
La schizofrenia è una condizione che comporta elevati costi sia umani, sia economici. La condizione si traduce in un’aspettativa di vita ridotta di 12-15 anni rispetto alla popolazione generale, soprattutto a causa della sua associazione con l’obesità, a stili di vita sedentari, al tabagismo e a un aumento del tasso di suicidi che, tuttavia, riveste un ruolo minore. Questa differenza nella speranza di vita è aumentata tra gli anni settanta e anni novanta, e tra gli anni 1990 ed il primo decennio del XXI secolo non è sostanzialmente cambiata neppure in un sistema sanitario con accesso aperto alle cure (come in Finlandia). La schizofrenia è una delle principali cause di disabilità, con la psicosi attiva classificata come la terza condizione più invalidante dopo la tetraplegia e la demenza e davanti alla paraplegia e alla cecità. Circa tre quarti delle persone con schizofrenia hanno disabilità in corso con recidive e 16,7 milioni di persone nel mondo sono considerate con disabilità moderata o grave a causa di questa condizione. Alcune persone guariscono completamente e altre riescono comunque a integrarsi bene nella società. La maggior parte delle persone affette da schizofrenia riescono a vivere in modo indipendente con il sostegno della comunità. Nelle persone con un primo episodio di psicosi, un buon risultato a lungo termine si verifica nel 42% dei casi, un risultato intermedio nel 35% e un risultato scarso nel 27%. Il decorso per la schizofrenia appare migliore nei paesi in via di sviluppo rispetto al mondo sviluppato. Queste conclusioni, tuttavia, sono state messe in discussione. Si riscontra un tasso di suicidi maggiore associato alla schizofrenia, ritenuto essere del 10%; tuttavia un’analisi più recente su studi e statistiche ha rivisto al ribasso la stima portandola al 4,9%. Più spesso i suicidi si verificano nel periodo successivo all’insorgenza della condizione o con il primo ricovero ospedaliero. Spesso (dal 20 a 40% dei casi) vi è almeno un tentativo di suicidio. Vi sono una serie di fattori di rischio, tra cui il sesso maschile, la depressione e un elevato quoziente d’intelligenza. In studi effettuati in tutto il mondo, si è rilevata una forte associazione tra il tabagismo e la schizofrenia. L’uso di sigarette è particolarmente elevata nei soggetti con diagnosi di schizofrenia, con stime che vanno dall’80% al 90% di fumatori abituali tra i pazienti schizofrenici, rispetto al 20% nella popolazione generale. Coloro che fumano tendono a farlo molto e in aggiunta fumano sigarette ad alto contenuto di nicotina. Alcune evidenze suggeriscono che la schizofrenia paranoide possa avere una prospettiva migliore rispetto agli altri tipi di schizofrenia per la vita indipendente e per la vita lavorativa.
Continua la lettura con:
- Schizofrenia: cosa fare in caso di crisi? A chi chiedere aiuto?
- Disturbo schizofreniforme ed evoluzione verso la schizofrenia
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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