Differenza tra muscoli agonisti, antagonisti e sinergici

MEDICINA ONLINE MUSCOLI BICIPITE TRICIPITE QUADRICIPITE BRACCIO GAMBA COSCIAI muscoli del nostro corpo possono permettere una grande varietà di movimenti ma ciò significa che, durante alcuni spostamenti, inevitabilmente due muscoli in posizione diversa ed opposta si troveranno a “competere” tra loro, uno “tirando” un segmento del corpo in una direzione e l’altro “allungandosi” per permettere lo spostamento: i due muscoli vengono rispettivamente definiti “agonisti” ed “antagonisti”. Osservate l’immagine in alto:

  • nella flessione dell’avambraccio il bicipite brachiale si contrae (agonista) ed il tricipite brachiale si allunga (antagonista);
  • nell’estensione dell’avambraccio viceversa è il tricipite che si contrae (agonista) ed il bicipite si allunga (antagonista).

Nei muscoli che lavorano “in coppia” non esiste dunque un muscolo sempre agonista ed un altro sempre antagonista: in un dato movimento uno sarà agonista e l’altro antagonista e viceversa nel movimento opposto. Affinché sia possibile il movimento, appare quindi chiaro che quando gli agonisti si contraggono gli antagonisti devono rilasciarsi necessariamente: la contrazione di un antagonista andrebbe infatti a contrastare il movimento dell’agonista, sfociando in un movimento impossibile o comunque molto faticoso ed inefficiente.

Nel caso non abbiate compreso ecco la definizione in sintesi:

Con il termine agonista si definisce il principale muscolo che si contrae durante un determinato movimento, a cui si contrappone un muscolo chiamato antagonista.  Quando uno o dei due è contratto, l’altro sarà allungato e viceversa. Il muscolo antagonista è quindi un inibitore dell’azione del muscolo agonista. Ad esempio, il bicipite brachiale è agonista del movimento di flessione dell’avambraccio, mentre il tricipite brachiale, il suo antagonista, è responsabile dell’estensione dell’avambraccio.

Muscoli sinergici

Non tutti i muscoli del corpo lavorano in “competizione” tra loro. In alcuni casi vari muscoli diversi collaborano per permettere lo stesso movimento, ed in questo caso vengono chiamati “muscoli sinergici” o “sinergisti di quel particolare movimento”. Ad esempio un salto è il risultato dell’azione contemporanea e sinergica di più muscoli, tra cui il gastrocnemio, il quadricipite femorale, il grande gluteo gli ischiocrurali… Prendendo l’esempio precedente: nella flessione dell’avambraccio il muscolo bicipite brachiale, il muscolo brachiale ed il muscolo brachioradiale sono sinergici perché collaborano tra loro per permettere la flessione, ed infatti prendono il nome di “muscoli flessori del braccio“.

I muscoli sinergici collaborano sia in caso di movimenti più semplici, sia nell’esecuzione di un movimento complesso, che interessa differenti articolazioni. Molti movimenti compiuti da un atleta durante la performance sono infatti spesso il risultato della perfetta sincronia di numerosi muscoli sinergici, perfettamente diretti da cervello e cervelletto. Possono essere definiti sinergici non solo quelli che permettono un dato movimento, ma anche quelli collaborano al mantenimento di un determinato atteggiamento scheletrico, come quello che permette la postura eretta.

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