Cibi, bevande e integratori nervini: quali sono, quali effetti determinano e rischi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO UOMO CHE MANGIA CIOCCOLATO CACAO CAFFE CAPPUCCINOGli alimenti nervini sono quei cibi e quelle bevande analcoliche che contengono sostanze nervine, cioè in grado di stimolare il SNC (sistema nervoso centrale). Alcune sostanze nervine hanno un effetto eccitante sul sitema nervoso centrale, mentre altre hanno un effetto calmante. Non sono considerate bevande nervine, gli alcolici, cioè qualsiasi bevanda contenente alcol etilico (anche detto etanolo). Alcuni integratori alimentari, soprattutto quelli usati come calmanti oppure come energizzanti e/o dimagranti e/o acceleratori del metabolismo, contengono sostanze ad azione nervina: tali integratori sono definibili “integratori alimentari nervini“.

Quali sono le sostanze nervine più comuni e quali effetti determinano?

Le più comuni sostanze nervine con effetto eccitante, sono:

  • Caffeina (detta anche teina): ha un effetto energizzante/stimolante e aumenta la concentrazione. La caffeina agisce rapidamente “risvegliando” la mente: non a caso è contenuta nelle tipiche bevande che si assumono al mattino, appena svegli o quando siamo sonnolenti e vogliamo “darci la carica”, come il caffè.
  • Teobromina: contenuta nel cacao e nel cioccolato, ha un effetto simile alla caffeina, ma più leggero e duraturo.
  • Teofillina: contenuta in alcune varietà di tè, ha un effetto eccitante e favorisce il benessere mentale.
  • Sinefrina: ha attività simpaticomimetica ed eccitante, è contenuta nell’arancia amara ed è usata in alcuni integratori come energizzante e dimagrante.
  • Efedrina: è una sostanza simpaticomimetica ad azione mista con una struttura chimica simile alle anfetamine. E’ contenuta in integratori dimagranti.

Quali sono gli alimenti e gli integratori nervini più comuni?

Gli alimenti che contengono sostanze nervine ad azione eccitante sono: caffè, tè, cacao, cioccolato, guaranà, cola ed alcuni tipi di bevande energetiche. Alimenti contenenti sostanze nervine ad azione calmante e sedativa, sono le tisane a base di camomilla, valeriana, lavanda, e tiglio. Sostanze ad azione nervina eccitante o calmante possono essere contenute negli integratori alimentari (come quelli contenenti guaranà, usati come energizzanti, o quelli con valeriana, usati come rilassanti).

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Eccesso di alimenti nervini

È importante ricordare che l’eccesso di cibi, bevande o integratori contenenti sostanze ad effetto nervino, soprattutto se l’abuso si prolunga nel tempo, può causare patologie, stati mentali alterati e numerosi effetti collaterali, in alcuni casi anche gravi e potenzialmente mortali, come:

  • ansia;
  • nervosismo;
  • insonnia;
  • tachicardia;
  • tremori;
  • nausea;
  • diarrea;
  • perdita di peso;
  • palpitazioni;
  • fibrillazione atriale;
  • sincope;
  • picco di pressione arteriosa;
  • cefalea;
  • capogiri;
  • convulsioni;
  • vertigini;
  • sonnolenza;
  • eccessiva sedazione;
  • sensazione di testa vuota;
  • depressione;
  • gastrite;
  • ulcere gastriche;
  • fragilità ossea;
  • alterazioni epatiche;
  • alterazioni renali;
  • alterazioni neurologiche motorie e/o sensitive;
  • disturbi d’ansia;
  • amnesia;
  • allucinazioni;
  • psicosi;
  • deliri;
  • dipendenza dalla sostanza nervina.

Come intuibile, alcuni di tali effetti può causare o peggiorare i sintomi di numerose condizioni e patologie, come ictus cerebrale, infarto del miocardio, epatopatie, nefropatie, ipertiroidismo, patologie psichiatriche, gastroenterologiche e neurologiche: è quindi consigliabile moderare il consumo di qualsiasi cibo, alimento o integratore alimentare che contenga sostanze ad azione nervina.

Quando consultare il medico

Gli alimenti contenenti sostanze ad azione nervina, se consumati saltuariamente ed in modica quantità, non determinano generalmente alcun problema, tuttavia è sempre bene consultare il proprio medico prima di assumere grandi quantità di cibi, bevande, integratori alimentari o erbe medicinali contenenti sostanze ad effetto nervino, perché potrebbero aggravare patologie (come l’insonnia, l’ipertensione arteriosa e l’ipertiroidismo) o interferire col funzionamento di eventuali farmaci assunti.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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