Malattia acuta da radiazione (avvelenamento da radiazioni): prognosi e mortalità

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO ESPLOSIONE ATOMICA BOMBA ATOMICA FUNGO ATOMICO NEL MARE RADIAZIONI AVVELENAMENTO MORTE GUERRA CENTRALE NUCLEARE DISASTRO CHERNOBYL CARTELLO STRADALE PRIPYATLa malattia acuta da radiazione (anche chiamata “avvelenamento da radiazioni“o “sindrome acuta da radiazione“, da cui l’acronimo “SAR“), è una sindrome caratterizzata un insieme di sintomi potenzialmente letali derivanti da un’esposizione dei tessuti del corpo umano ad una forte dose di radiazioni ionizzanti. Al di sopra di una esposizione che supera gli 8 Gy, l’avvelenamento è generalmente considerato grave ed in questo caso è quasi sempre mortale. Dosaggi più bassi, al di sotto di 2 Gy, più raramente determinano la morte. Ricordo al lettore che il Gy (gray) è l’unità di misura della dose assorbita di radiazione e che la radiazione ionizzante è un particolare tipo di radiazione che possiede abbastanza energia da liberare elettroni da atomi o molecole colpiti, rendendoli “ioni”: questa caratteristica rende le radiazioni ionizzanti capaci di danneggiare i tessuti biologici ed il DNA.

Prognosi, complicanze e conseguenze

La prognosi dell’avvelenamento da radiazioni dipende da molti fattori, ma quello senza dubbio più importante è la dose di esposizione, poiché qualsiasi paziente che abbia assorbito dosaggi superiori a 8 Gy ha una mortalità che rasenta il 100%, anche con cure mediche tempestive ed adeguate (vedi paragrafo seguente). Le ustioni da radiazioni derivanti da esposizioni di livello inferiore di solito si manifestano dopo 2 mesi, mentre le reazioni da ustioni si verificano mesi o anni dopo il trattamento con radiazioni. Le complicanze a lungo tempo più temibili dell’avvelenamento da radiazioni nei soggetti che sopravvivono, includono un aumento del rischio di sviluppare il cancro indotto dalle radiazioni, anche anni dopo l’esposizione. Anche a dosi troppo basse per produrre sintomi di malattia da radiazioni, può indurre il cancro a causa dell’accumulo di danni cellulari e genetici che avvengono anche molto tempo dopo l’esposizione. La probabilità di sviluppare il cancro è una funzione lineare rispetto alla dose efficace di radiazioni. Il cancro da radiazioni può verificarsi dopo l’esposizione a radiazioni ionizzanti dopo un periodo di latenza medio compreso tra 20 e 40 anni. I soggetti che sopravvivono ad una esposizione da radiazione, possono avere una qualità di vita altamente compromessa, sia a livello psicologico (depressione, disturbi dell’umore, disturbo da stress post-traumatico…) che fisico (conseguenze di infezioni gravi, amputazioni, insufficienza funzionale di specifici tessuti, tumori maligni, danni neurologici permanenti…).

Mortalità

La mortalità è molto variabile in base a svariati fattori (età del soggetto, stato di salute generale, rapidità di intervento medico…) me è principalmente correlata alla dose di radiazioni assorbita:

  • 1-2 Gy: la mortalità è dello 0-5%. La morte generalmente avviene dopo 6-8 settimane dall’esposizione.
  • 2-6 Gy: la mortalità senza cure mediche è del 5-95%. La mortalità con cure mediche è del 5-50%. La morte generalmente avviene dopo 4-6 settimane dall’esposizione.
  • 6-8 Gy: la mortalità senza cure mediche è del 95-100%. La mortalità con cure mediche è del 50-100%. La morte generalmente avviene dopo 2-4 settimane dall’esposizione.
  • 8-30 Gy: la mortalità senza cure mediche è del 100%. La mortalità con cure mediche è del 99-100%. La morte generalmente avviene dopo 2-14 giorni dall’esposizione.
  • >30 Gy: con o senza cure mediche, la mortalità è del 100%. La morte generalmente avviene dopo 1-2 giorni dall’esposizione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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