
L’anchiloglossia (in inglese chiamata “ankyloglossia” o “tongue-tie” o “tongue tied“, traducibile con “lingua annodata” o “lingua legata“), è un’anomalia congenita della cavità orale che consiste nella eccessiva aderenza della lingua al pavimento della bocca, con la conseguenza che i movimenti della lingua sono limitati. L’anchiloglossia, essendo congenita, è già presente alla nascita. L’anchiloglossia è anche chiamata “frenulo linguale corto” o “frenulo linguale alterato“. Il frenulo linguale è una porzione di tessuto che collega la lingua al pavimento della bocca e si trova nella porzione ventrale della lingua: lo possiamo osservare mettendoci davanti allo specchio, sollevando la punta della lingua fino a toccare il palato: il frenulo linguale ci apparirà come una pieghetta di tessuto, sottile e mobile. L’anchiloglossia può determinare una serie di conseguenze meccaniche e sociali, che analizzerò in questo articolo.
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Conseguenze sulla capacità di alimentarsi
Messner e colleghi hanno studiato l’anchiloglossia e l’alimentazione infantile. Trentasei bambini con anchiloglossia sono stati confrontati con un gruppo di controllo senza anchiloglossia. I due gruppi sono stati seguiti per sei mesi per valutare eventuali difficoltà di allattamento al seno, definito come dolore al capezzolo che dura più di sei settimane o difficoltà del bambino ad attaccarsi o rimanere al seno della madre. Il 25% delle madri di bambini affetti da anchiloglossia ha riportato difficoltà nell’allattamento al seno rispetto a solo il 3% delle madri del gruppo di controllo. Lo studio ha concluso che l’anchiloglossia può influenzare negativamente l’allattamento al seno in alcuni neonati. I neonati affetti da anchiloglossia, tuttavia, non hanno le stesse difficoltà quando si alimentano con il biberon. I limiti di questo studio includono la piccola dimensione del campione e il fatto che la qualità dell’allattamento al seno della madre non è stata valutata.
Anche Wallace e Clark hanno studiato le difficoltà di allattamento al seno nei neonati affetti da anchiloglossia. Hanno seguito 10 bambini con anchiloglossia sottoposti a chirurgia per riparazione del frenulo. Prima della chirurgia 8 madri su dieci hanno riscontrato difficoltà nell’attaccamento del bambino al seno, 6/10 hanno avuto dolore ai capezzoli e 5/10 hanno sperimentato cicli di alimentazione continui; 3 madri su 10 allattavano esclusivamente al seno. Dopo la chirurgia, 4 madri su 10 hanno notato miglioramenti immediati nell’allattamento al seno, 3 madri su 10 non hanno notato alcun miglioramento e 6 madri su 10 hanno continuato ad allattare per almeno quattro mesi dopo l’intervento. Lo studio ha concluso che la chirurgia del frenulo può essere un possibile beneficio per i bambini che hanno difficoltà di allattamento al seno a causa dell’anchiloglossia ma sono necessarie ulteriori indagini. I limiti di questo studio includono la piccola dimensione del campione e il fatto che non esistesse un gruppo di controllo. Inoltre, le conclusioni si basavano su resoconti soggettivi dei genitori in contrapposizione a misure oggettive.
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Conseguenze sulla capacità di parlare
Messner e Lalakea hanno studiato il linguaggio nei bambini affetti da anchiloglossia. Hanno notato che i fonemi che potrebbero essere più penalizzati dall’anchiloglossia includono sibilanti e suoni linguali come la “r”. Inoltre, gli autori affermano anche che non è chiaro quali pazienti presenteranno un disturbo del linguaggio collegabile all’anchiloglossia e che non è possibile prevedere in giovane età quali pazienti avranno bisogno di cure. Gli autori hanno studiato 30 bambini di età compresa tra uno e 12 anni affetti da anchiloglossia, tutti sottoposti a frenuloplastica. Quindici bambini sono stati sottoposti a valutazione del linguaggio prima e dopo l’intervento chirurgico. È stato riscontrato che undici pazienti avevano un’articolazione anormale prima dell’intervento chirurgico e nove di questi pazienti avevano un’articolazione migliorata dopo l’intervento. Sulla base dei risultati, gli autori hanno concluso che è possibile che alcuni bambini affetti da anchiloglossia abbiano un linguaggio del tutto normale nonostante la ridotta mobilità della lingua. Tuttavia, secondo il loro studio, un’ampia percentuale di bambini affetti da anchiloglossia presenterà deficit articolari e che questi deficit potrebbero essere migliorati con un intervento chirurgico. Gli autori notano inoltre che l’anchiloglossia non causa un ritardo nella parola o nel linguaggio, ma al massimo problemi di enunciazione. I limiti dello studio includono una piccola dimensione del campione e la mancanza di cieco da parte dei logopedisti che hanno valutato il discorso dei soggetti. Messner e Lalakea hanno esaminato anche il linguaggio e l’anchiloglossia in un altro studio. Hanno studiato 15 pazienti con anchiloglossia e il loro linguaggio era grossolanamente normale in tutti i soggetti. Tuttavia, la metà dei soggetti ha riferito di ritenere che il parlare fosse per loro più faticoso rispetto ai sani.
Horton e colleghi hanno discusso la relazione tra anchiloglossia e linguaggio: secondo le loro idee, l’anchiloglossia contribuisce alla difficoltà nella portata e nella velocità di articolazione linguale e che sia necessaria una compensazione. Diverse recenti revisioni sistematiche e studi di controllo randomizzati hanno sostenuto che l’anchiloglossia non influisce sullo sviluppo del suono del linguaggio e che non vi è alcuna differenza nello sviluppo del suono del linguaggio tra i bambini che hanno ricevuto un intervento chirurgico per rilasciare l’annodamento della lingua e quelli che non l’hanno fatto.
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Conseguenze meccaniche e sociali
L’anchiloglossia può provocare conseguenze meccanici e sociali. Lalakea e Messner hanno studiato 15 persone, di età compresa tra 14 e 68 anni. Ai soggetti sono stati somministrati questionari per valutare i disturbi funzionali associati all’anchiloglossia. Otto soggetti hanno notato una o più limitazioni meccaniche che includevano tagli o fastidi sotto la lingua e difficoltà nel baciare, leccarsi le labbra, mangiare un cono gelato, mantenere la lingua pulita ed eseguire giochi con la lingua. Inoltre, sette soggetti hanno notato effetti sociali come imbarazzo e presa in giro (inclusi episodi di bullismo nei più giovani) a causa della difficoltà di articolazione linguale. Gli autori hanno concluso che questo studio ha confermato prove aneddotiche di problemi meccanici associati all’anchiloglossia e suggerisce che i tipi di problemi meccanici e sociali rilevati potrebbero essere più diffusi di quanto si pensasse in precedenza. Inoltre, gli autori notano che alcuni pazienti potrebbero non essere consapevoli dell’entità delle limitazioni che hanno a causa dell’anchiloglossia, poiché non hanno mai sperimentato un normale range di movimento della lingua. Una limitazione di questo studio è la piccola dimensione del campione che rappresenta anche un’ampia fascia di età. Lalakea e Messner hanno notato che gli effetti meccanici e sociali possono verificarsi anche senza altri problemi legati all’anchiloglossia, come difficoltà di parola e di alimentazione. Inoltre, alcuni effetti meccanici e sociali potrebbero manifestarsi solo più tardi nell’infanzia, solo perché i bambini più piccoli potrebbero non essere in grado di riconoscere o segnalare la difficoltà di articolazione agli adulti. Inoltre, alcuni problemi, come il baciare “alla francese” (con la lingua), potrebbero verificarsi solo più avanti nella vita, da quando il soggetto inizia ad aprirsi a relazioni amorose, ad esempio dalla pubertà in poi. La difficoltà nel parlare correttamente può determinare grave impedimento allo svolgimento di una serie di professioni in cui il parlare correttamente ed in modo scandito sia una prerogativa professionale fondamentale. Il timore di non riuscire a parlare bene può causare timidezza e seri problemi nelle relazioni e – nei casi più gravi – può essere correlata a paura di parlare in pubblico, ansia sociale, scarso rendimento scolastico, attacchi di panico, depressione, isolamento sociale ed ideazioni suicidari.
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Postura della lingua e respirazione con la bocca
L’anchiloglossia molto spesso impedisce alla lingua di riposare nella sua postura ideale, sul tetto della bocca. La lingua può risultare affaticata nei pazienti con severa legatura. Quando la lingua poggia sul palato consente la respirazione nasale. Una conseguenza apparentemente non correlata dell’anchiloglossia è la respirazione orale cronica (respirare solo con la bocca e non con il naso). La respirazione orale è correlata ad altri problemi di salute come tonsille e adenoidi ingrossate, infezioni croniche dell’orecchio e disturbi respiratori del sonno: i pazienti con anchiloglossia, hanno quindi un maggior rischio di queste condizioni e patologie.
Problemi nel mangiare e nel deglutire
La posizione della lingua “ancorata” al pavimento della bocca, può determinare, nei cai più gravi, problemi durante la masticazione del cibo e la deglutizione. Può inoltre aumentare il rischio che sostanze (ad esempio residui alimentari) rimangano ploccate al di sotto di essa, aumentando il rischio di infezioni ed alitosi (alito cattivo).
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Problemi dentali e dell’ATM
L’anchiloglossia è correlata ad alterazioni del maxillo-facciale. ll digrignamento dei denti (bruxismo) ed il dolore dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) sono frequenti nei pazienti con frenulo linguale alterato. Quando la lingua poggia normalmente sul tetto della bocca, ciò porta allo sviluppo di un palato ideale a forma di “U”. L’anchiloglossia spesso causa lo sviluppo di un palato stretto, a forma di “V”, che affolla i denti e aumenta la potenziale necessità di apparecchi ortodontici ed eventualmente di un intervento chirurgico alla mandibola.
Compensazione fasciale e muscolare
Apparentemente l’anchiloglossia può sembrare un problema di poco conto, tuttavia può essere correlata ad alterazioni del corpo anche in zone molto distanti dalla lingua. Quando la lingua è limitata da un frenulo eccessivamente stretto, la tensione fasciale-muscolare può spostarsi verso altre parti più o meno vicine del corpo, come il collo e la schiena, causando rigidità muscolare e cattiva postura. La restrizione della lingua può costringere altri muscoli del collo e del cranio a compensare, provocando cronicamente dolore muscolare, mal di testa, dolori cervicali, cattiva postura della schiena, frequenti torcicollo e vertigini.
Per approfondire:
- Anchiloglossia: quando il frenulo linguale blocca i movimenti della lingua
- Frenulo linguale: cos’è e cosa fare se è troppo corto
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine