Un studio pubblicato tempo fa sulla rivista Environmental Science & Technologyavverte: quando si tratta di germi, c’è da temere più la sabbia su cui ci si siede che l’acqua in cui si nuota. Lo studio, condotti con acqua e sabbia di spiagge hawaiane ha evidenziato una maggiore abbondanza di batteri che indicano contaminazione fecale (per esempio Escherichia coli) nella sabbia che nell’acqua.
Nella sabbia il pericolo più grande
È noto che le acque reflue dalle acque di scarico possono contaminare l’acqua di mare. Chi entra in contatto o ingoia accidentalmente l’acqua contaminata con materiali fecali può soffrire di mal di stomaco, diarrea ed eruzioni cutanee. Tuttavia, mentre l’attenzione della maggior parte di noi è rivolta verso l’inquinamento dell’acqua, i ricercatori hanno osservato che almeno negli ultimi dieci anni sulla sabbia si riscontrano livelli di batteri fecali da 10 a 100 volte maggiori di quelli delle acque del mare adiacente. Per scoprire perché ciò avviene, i ricercatori hanno simulato in laboratorio cosa si verifica sulla spiagge e nel mare quando vengono contaminate scoprendo che la per cui la sabbia è più inquinata è che i batteri tendono a scomparire molto più lentamente nella sabbia che nel mare. E in tal modo si accumulano nel tempo. La sabbia, infatti, ha un biofilm che potrebbe incorporare i batteri e in tal modo fornisce loro un rifugio. Inoltre, a differenza dell’acqua più superficiale, può dare una schermatura ai raggi del sole che potrebbero ucciderli. La conclusione per il team è semplice: per le autorità che valutano la qualità delle acque, è giunto il momento di allargare le proprie indagini concentrandosi anche sulla sabbia. Mentre per chi va al mare, è meglio stendere il proprio asciugamano prima di sedersi, specie se si tratta di bambini.
I consigli per difendersi
Verruche, follicoliti e infiammazioni da contatto sono le infezioni da spiaggia tipiche di chi frequenta posti molto affollati in cui è difficile avere ampio spazio attorno a sé, o di chi si stende all’ombra con il costume bagnato. Per evitare questi piccoli ma fastidiosi disturbi dermatologici, basta tamponare la pelle per non lasciarla eccessivamente umida, indossare un costume asciutto se non si vuole stare al sole e magari, se possibile, scegliere una spiaggia ampia e poco affollata. Inoltre è consigliabile lavarsi le mani dopo aver toccato la sabbia e non camminare a piedi nudi nelle docce della spiaggia, nel bar e soprattutto nelle toilettes degli stabilimenti balneari, poiché il clima caldo-umido genera un terreno fertile per i virus e possono insorgere le verruche.
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