Con “fenomeno delle dita di Babinski” o “segno di Babinski” o “riflesso di Babinski” in semeiotica neurologica si intende una risposta anomala al riflesso cutaneo plantare, la quale indica la presenza di una lesione a carico del tratto corticospinale del sistema nervoso (che provvede ai movimenti volontari fini dei muscoli e che, in condizioni fisiologiche, esercita un’inibizione tonica del riflesso). Il segno di Babinski si può quindi notare in caso di lesioni corticospinali (o piramidali), mentre risulta assente nelle lesioni extrapiramidali; può comparire ad esempio nei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e nelle fasi terminali di malattie come rabbia, encefalopatia epatica e leucodistrofia metacromatica. Tale segno prende il nome dal celebre neurologo francese Joseph Babinski, che lo descrisse per primo nel 1898.
Segno del ventaglio
Tale segno non si estrinseca sempre nella stessa maniera: ora soltanto l’alluce si estende, mentre le altre dita restano immobili, o si flettono plantarmente; ora tutte le dita partecipano al movimento di estensione, mentre contemporaneamente si adducono. A quest’ultimo fenomeno il Dupré dette il nome di segno del ventaglio.
Riflesso di Babinski nei bambini
Il riflesso si verifica in bimbi al di sotto di un anno ed in questo caso NON è indice di patologia. Quando si verifica nei bambini tra 1 e 3 anni il segno positivo non è generalmente indice di patologia, ma potebbero essere necessari ulteriori accertamenti.
Come evocare il riflesso plantare ed il segno di Babinski
Il riflesso cutaneo plantare si evoca strisciando una punta smussata lungo il margine laterale della pianta del piede, partendo da sopra il tallone, e portandola verso la parte supero-interna fino al primo metatarso. Per ottenere il fenomeno di Babinski, è importante che i muscoli del piede e della gamba non siano contratti ; è perciò utile che la gamba sia lievemente flessa sulla coscia e che il piede appoggi sul letto lungo il suo margine esterno .
Cosa succede se il paziente è sano?
Nell’adulto, in condizioni di normalità, col riflesso plantare si induce la flessione plantare (o estensione dorsale) delle dita del piede. La normale risposta in flessione plantare/estensione dorsale è generalmente evocabile in soggetti di età superiore ad un anno (ma tale limite può essere esteso fino ai 3 anni).
Cosa succede in caso di danno del tratto corticospinale?
Nell’adulto, in presenza di lesioni a carico del sistema corticospinale, lo stesso stimolo evoca la flessione dorsale (o estensione plantare) dell’alluce e l’apertura “a ventaglio” delle altre dita (fenomeno di Duprè), determinando quindi l’inversione del riflesso cutaneo plantare. Tale fenomeno si chiama appunto “segno di Babinski”.
Perché si verifica il segno di Babinski?
Il segno di Babinski sarebbe dovuto al mancato controllo, da parte dei centri nervosi superiori lesionati, del riflesso spinale di allontanamento dagli stimoli nocivi. In accordo con tale ipotesi, è da notare che – come appena accennato – tale segno si verifica nei bambini al di sotto di 1/3 anni di età, sebbene siano assolutamente sani: ciò accade perché nel bimbo lo sviluppo del sistema nervoso centrale non è ancora completo. Tale segno si verifica anche in individui sani, in alcune fasi del sonno in cui si allenta il controllo corticale sui riflessi.
Altre manovre semiologiche
In semeiotica esistono altre manovre che evocano l’estensione plantare (o dorsiflessione) dell’alluce, ed hanno lo stesso significato del segno di Babinski, ossia di dimostrare, attraverso l’inversione del riflesso plantare, un’alterazione della via piramidale. Queste sono:
- segno di Oppenheim: si evoca strisciando il proprio pollice unito all’indice lungo la cresta tibiale del paziente, partendo dal ginocchio verso il piede;
- segno di Chaddock: si evoca strisciando una punta smussa lungo il margine del malleolo esterno verso la parte anteriore del piede;
- segno di Gordon: la compressione con entrambe le mani del polpaccio;
- segno di Schaefer: compressione del tendine d’Achille tirando verso l’esterno e verso il basso il quarto dito.
Nei casi dubbi, è possibile combinare in maniera sinergica la manovra di Babinski con quella di Oppenheim, e le altre manovre, inducendo un rinforzo della risposta (ricordiamo: in condizioni normali, di flessione plantare/estensione dorsale; mentre in presenza di alterazioni patologiche del tratto piramidale, di dorsiflessione/estensione plantare).
Il fenomeno della dorsiflessione dell’alluce non è in rapporto diretto con la gravita’ della lesione del sistema piramidale. E’ tuttavia espressione di un disordine temporaneo o permanente di tale sistema.
In genere, nel lato non paralizzato, il riflesso plantare cutaneo è normale ;
in alcuni casi, tuttavia, il riflesso può essere alterato anche nel lato opposto, sebbene in modo meno accentuato che nell’arto non paralizzato.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Ho avuto una paralisi babinski che fare per quarire? Grazie