Con “steatosi” si indica una patologia caratterizzata dall’accumulo intracellulare di trigliceridi che comporta una serie di danni fino alla necrosi (morte) della cellula. La causa può essere sia un fattore esterno, ad esempio assunzione cronica di alcol, ma anche un fattore genetico.
Conseguenze e caratteristiche
Le caratteristiche macroscopicamente visibili della steatosi a livello di un organo colpito sono l’organomegalia (cioè l’aumento della grandezza dell’organo) ed il tipico colore giallastro del tessuto, causato dall’accumulo di grasso. In particolare, se la steatosi colpisce il cuore, determina il cosiddetto cuore tigrato, cioè la presenza di bande macroscopiche di tessuto giallastro alternate a bande di colore rosso (miocardio integro).
Le caratteristiche microscopiche sono riconducibili all’organizzazione che l’accumulo di lipidi può assumere nel tessuto bersaglio. Ad esempio nella steatosi che colpisce il fegato (steatosi epatica), si distinguono:
- steatosi microvescicolari: presenza di numerose e piccole vescicole, ovvero piccoli vacuoli citoplasmatici. Si tratta di steatosi irreversibili, che progrediscono come steatoepatiti e terminano come cirrosi. Sono tipiche steatosi da ipossia o da avvelenamento (per esempio da CCl4);
- steatosi macrovescicolari: presenza di un’unica grossa vescicola, formatasi dalla confluenza di più vacuoli citoplasmatici. Si tratta di una steatosi reversibile, che se non curata può comunque progredire come steatoepatite e infine come cirrosi.
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Steatosi genetiche
Possiamo distinguere un gruppo di steatosi, steatosi genetiche, cioè la cui causa non è da ricercarsi in fattori esogeni, ma genetici. Tra queste vanno ricordate:
- morbo di Wolman: steatosi epatica da deficit di lipasi acida lisosomial con accumulo di trigliceridi e colesterolo nell’intestino, nel fegato e in altre parti del corpo;
- abetalipoproteinemia: causata dal deficit di una proteina, l’apoB-48 e l’apoB-100 utilizzati nella sintesi dei chilomicroni e delle VLDL;
- steatosi da deficit di proteine di trasporto: come le steatosi muscolari dovute ad un deficit della carnitina
Organi più colpiti
Gli organi più frequentemente interessati da steatosi, sono:
- miocardio (muscolo del cuore);
- fegato;
- intestino;
- corticale renale;
- muscolo striato.
Il fegato, in particolare, è particolarmente sensibile alla steatosi dal momento che è un organo chiave nel metabolismo dei lipidi, è responsabile dell’inattivazione di numerose sostanze tossiche e in esso la circolazione è prevalentemente venosa, quindi è un organo costantemente vicino ad una situazione di ipossia. Per approfondire: Steatosi epatica alcolica e non alcolica: sintomi, dieta, conseguenze, cura
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