Le “ragazze del radio” (in inglese: “radium girls”) furono un gruppo di operaie che nel 1917 subirono un grave avvelenamento da radiazioni, determinato dall’elemento radioattivo “radio” che era contenuto nella vernice radioluminescente che veniva usata dalle operaie come pittura per quadranti degli orologi nella fabbrica della United States Radium Corporation, situata nella cittadina di Orange, New Jersey (Stati Uniti).
Una vernice “innocua”
Dal 1917 al 1926, la fabbrica della United States Radium Corporation era specializzata nell’estrazione e purificazione del radio per la produzione di vernici radioluminose, commercializzate con il marchio “Undark“, usate per la produzione di orologi militari. Gli effetti delle sostanze radioattive erano allora poco noti ed era stato assicurato alle donne che lavoravano in quella azienda, che la vernice fosse innocua. Per quanto l’azienda rassicurasse le operaie, in verità i proprietari e gli scienziati (che avevano familiarità con gli effetti del radio) evitarono accuratamente ogni esposizione essi stessi: i chimici che lavoravano presso l’impianto utilizzavano ad esempio schermi di piombo, maschere e tenaglie.
Vernice in bocca e sulle unghie
Per dipingere i quadranti degli orologi con il radio, le operaie mescolavano colla, acqua e radio in polvere e poi usavano pennelli di pelo di cammello per applicare la vernice luminosa sui quadranti, tuttavia i pennelli perdevano la forma dopo pochi colpi: per tale motivo gli addetti al controllo di produzione della Radium Corporation incoraggiavano le operaie ad umettare con le labbra i pennelli per appuntirli, o ad utilizzare la lingua per tenerli appuntiti. In questo modo, la vernice veniva in parte ingerita. Non bastasse, per divertimento le ragazze si dipingevano unghie, denti, faccia e vestiti da sera con la vernice mortale prodotta in fabbrica, in modo da apparire luminescenti la sera.
Malattia e conseguenze legali
Molti dei lavoratori (in maggioranza donne, ma anche uomini che lavoravano presso la Radium Corporation) si ammalarono e non è oggi noto quanti di essi morirono per l’esposizione alle radiazioni. Il conseguente contenzioso fu ampiamente seguito dai media. L’operaia Flora Grazia Fryer decise per prima di citare in giudizio il proprio datore di lavoro, ma le ci vollero due anni per trovare un avvocato disposto a chiamare in causa la US Radium. Successivamente un gruppo di cinque operaie (Grazia Fryer, Edna Hussman, Katherine Schaub e sorelle Quinta McDonald e Albina Larice), poi soprannominate dai media le “ragazze del radio”, si aggiunsero al processo.
Il risarcimento
Il caso è stato risolto nell’autunno del 1928, prima che il processo fosse deliberato dalla giuria, e la transazione per ciascuna delle ragazze del radio prevedeva un risarcimento di $ 10.000 (equivalente a oltre 160.000 dollari del 2025) ed una rendita vitalizia di 600 dollari all’anno (pari a quasi 10.000 dollari del 2025) oltre al pagamento di tutte le spese mediche e legali a carico della società. La pubblicità e notorietà della causa furono un fattore determinante nella creazione della moderno concetto di “malattia professionale” nel diritto del lavoro e nel costringere le aziende ad attrezzare gli operai con misure di protezione adeguate. A seguito del caso delle ragazze del radio, è stato riconosciuto il diritto dei singoli lavoratori di citare in giudizio le aziende per danni subiti a causa di abusi sul lavoro e gli standard di sicurezza industriali furono sensibilmente migliorati nei successivi decenni.
Le ragazze del radio
L’episodio ha ispirato la storia contenuta nel film statunitense del 2018 “Radium Girls” diretto da Lydia Dean Pilcher e Ginny Mohler, con Joey King ed Abby Quinn.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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