Atletica, respinto il ricorso della Semenya: è iperandrogena e non può gareggiare

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Il TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna ha alcune ore fa respinto il ricorso di Caster Semenya, mezzofondista sudafricana due volte campionessa olimpica degli 800 metri piani, convalidando le nuove regole della Iaaf, in vigore dall’8 maggio, che richiedono agli atleti con iperandrogenismo maschile e con iperandrogenismo femminile, tra cui appunto la campionessa sudafricana, di assumere specifici farmaci per abbassare il patologico livello di testosterone e competere quindi alla pari con gli altri atleti, evitando una sorta di “doping da patologia”.

Discriminazione necessaria

I tre giudici del TAS hanno definito il regolamento come “discriminatorio ma al contempo necessario, ragionevole e proporzionato per raggiungere l’obiettivo della IAAF (International Association of Athletics Federations) di preservare l’integrità dell’atletica femminile”.

“La decisione non mi fermerà”

La pluricampionessa olimpica e mondiale dovrà quindi sottoporsi a terapia ormonale, altrimenti non potrà più gareggiare perché avvantaggiata rispetto alle atlete avversarie. Su Twitter ha scritto: “A volte la migliore reazione è evitare di reagire”. Il team di avvocati dell’atleta ha reso noto questa dichiarazione della campionessa: “Per dieci anni la IAAF ha cercato di frenarmi, ma questo in realtà mi ha reso più forte. La decisione del TAS non mi fermerà”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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