Il testosterone è il più importante un ormone steroideo androgeno ed è responsabile nell’uomo dello sviluppo degli organi genitali e dei caratteri sessuali secondari (barba, peli, timbro della voce, muscolatura), mentre nella donna funge da precursore per la sintesi di un importante ormone femminile (estrogeno). In entrambi i sessi ha poi effetto anabolizzante (stimolazione della sintesi di nuove proteine con conseguente aumento della massa muscolare) e profonde influenze sul comportamento (anche, ma non solo, sul desiderio sessuale).
Nell’uomo viene prodotto principalmente dalle cellule di Leydig, presenti nei testicoli, mentre nelle donne la produzione avviene nelle ovaie (soprattutto in età fertile); la produzione viene stimolata e controllata dall’ormone luteinizzante (LH), sintetizzato dall’ipofisi, all’aumentare dell’LH diminuisce la produzione di testosterone. L’esame misura la concentrazione di quest’ormone in un campione di sangue.
Il testosterone circola nel sangue libero (1-4%) e legato (98% circa). Quest’ultimo può essere in parte legato all’albumina (38%), la principale proteina del plasma, oppure a una proteina legante specifica, e cioè la SHBG, la globulina legante gli ormoni sessuali (60%), anche detta SSBG, cioè globulina legante gli steroidi sessuali. Il legame tra l’ormone e l’albumina non è molto forte e può essere facilmente spezzato, quindi l’espressione testosterone biodisponibile (BAT) è riferita alla somma del testosterone libero e di quello legato all’albumina. Si ritiene che la frazione biodisponibile rappresenti la parte dell’ormone circolante che entra con maggior facilità nelle cellule e rispecchi meglio la bioattività rispetto alla misura pura della quantità totale.
Ricordiamo poi che la variazione dei livelli dell’SHBG può causare inesattezze nella misurazione della concentrazione biodisponibile. La diminuzione del livello di SHBG può essere riscontrata in caso di obesità, ipotiroidismo, durante l’uso degli androgeni e nella sindrome nefrosica. L’SHBG aumenta in caso di cirrosi, ipertiroidismo e uso di estrogeni. In queste situazioni può essere più indicativa la misura del testosterone libero. In molti casi la misura della quantità totale dà al medico tutte le informazioni che gli servono tuttavia, in certi casi (ad esempio se c’è un’anomalia del livello dell’SHBG), può essere eseguito l’esame del testosterone biodisponibile che può diagnosticare con maggior precisione un’eventuale patologia.
Nell’uomo adulto i livelli di testosterone rivestono un ruolo di fondamentale importanza relativamente a
- sessualità e fertilità (regola il desiderio sessuale e permette la maturazione degli spermatozoi),
- apparato muscolo scheletrico (previene l’osteroporosi),
- salute cardiovascolare (rappresenta un fattore protettivo verso diverse malattie metaboliche, come pressione alta e diabete).
Viene utilizzato anche come farmaco, sia negli uomini che nelle donne, in caso di carenza.
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Valori normali del testosterone
Totale
- Uomini
- 0 – 5 mesi: 75 – 400 ng/dl
- 6 mesi – 9 anni: 7 – 20 ng/dl
- 10 – 11 anni: 7 – 130 ng/dl
- 12 – 13 anni: 7 – 800 ng/dl
- 14 anni: 7 – 1,200 ng/dl
- 15 – 16 anni: 100 – 1,200 ng/dl
- 17 – 18 anni: 300 – 1,200 ng/dl
- Adulti: 240 – 950 ng/dl
- Donne
- 0 – 5 mesi: 20 – 80 ng/dl
- 6 mesi – 9 anni: 7 – 20 ng/dl
- 10 – 11 anni: 7 – 44 ng/dl
- 12 – 16 anni: 7 – 75 ng/dl
- 17 – 18 anni: 20 – 75 ng/dl
- Adulti: 8 – 60 ng/dl
Libero
- Uomini: 9 – 30 ng/dl
- Donne: 0.3 – 1.9 ng/dl
Biodisponibile
- Uomini
- 20 – 29 anni: 83 – 257 ng/dl
- 30 – 39 anni: 72 – 235 ng/dl
- 40 – 49 anni: 61 – 213 ng/dl
- 50 – 59 anni: 50 – 190 ng/dl
- 60 – 69 anni: 40 – 168 ng/dl
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all’altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Integrazione
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Interpretazione
Uomini
Durante l’infanzia un’eccessiva produzione di testosterone può causare l’inizio di una pubertà precoce.
Nell’uomo adulto un lieve aumento è in genere asintomatico (senza sintomi); aumenti più importanti possono essere segno di tumore e come tale il risultato andrà approfondito.
In caso di valori inferiori alla normalità si è in genere in presenza di ipogonadismo, che può manifestarsi con alterazione delle caratteristiche sessuali (per esempio impotenza) e riduzione della fertilità. Si parla in questi casi di:
- ipogonadismo primario, quando associato a un aumento dei livelli di LH e FSH, legato a cause:
- genetiche (per esempio la sindrome di Klinefelter),
- dello sviluppo (testicolo ritenuto),
- traumi,
- ischemia (blocco del flusso di sangue dovuto per esempio a torsione testicolare),
- infezioni (in passato per esempio un grosso rischio era rappresentato dagli orecchioni),
- malattie autoimmuni,
- malattie metaboliche (per esempio insufficienza epatica),
- orchiectomia (asportazione testicoli);
- ipogonadismo secondario/terziario, associato a livelli di LH/FSH normali:
- problemi ipotalamici,
- problemi ipofisari,
- iperprolattinemia,
- malnutrizione,
- eccesso di esercizio fisico,
- alcune sostanze d’abuso come la cannabis.
Donne
Durante l’infanzia un’eccessiva produzione di testosterone può causare una mascolinizzazione nelle bambine.
In età adulta può invece manifestarsi sotto forma di
- comparsa di peli (irsutismo),
- acne,
- irregolarità mestruali,
- problemi di fertilità.
Questa condizione è spesso parte di un quando più generale di sindrome dell’ovaio policistico, più comune nelle donne in sovrappeso; può inoltre essere causata da
- tumore delle ovaie o alle ghiandole surrenali,
- iperplasia adenocorticale congenita.
Una diminuzione delle concentrazioni rispetto ai valori di riferimento causa invece sintomi più sfumati, come un calo del desiderio sessuale e alterazioni del tono dell’umore; può essere dovuta a insufficienza ovarica.
Valori Bassi
- AIDS
- Cirrosi
- Criptorchidismo bilaterale
- Distrofia miotonica
- Insufficienza renale
- Iperplasia surrenalica congenita
- Ipogonadismo
- Pubertà tardiva
- Sindrome di Down
- Sindrome di Klinefelter
Valori Alti
- Celiachia
- Gravidanza molare
- Ipertiroidismo
- Obesità femminile
- Ovaio policistico
- Pubertà precoce
- Sindrome di Cushing
- Sindrome di Reifenstein
- Tumore secernente androgeni
- Tumore surrene
- Tumori ovarici
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l’esame
- Negli uomini giovani il livello misurato nelle prime ore del mattino in media è superiore del 50% rispetto alla misurazione nelle ore serali.
- Il livello può variare considerevolmente a seconda del giorno in cui viene misurato, e a volte varia addirittura più rapidamente. La valutazione dei livelli degli androgeni dovrebbe essere quindi basata su diverse misurazioni.
- Un aumento eccessivo può essere legato all’uso di steroidi anabolizzanti.
- Negli uomini i valori possono diminuire in caso di alcolismo e malattie epatiche. Anche alcuni tipi di farmaci, come gli androgeni e gli steroidi, possono far diminuire i livelli degli androgeni.
- Il tumore alla prostata reagisce agli androgeni, quindi molti uomini con tumori alla prostata in stadio avanzato ricevono una terapia con farmaci che fanno diminuire il livello del testosterone.
- I farmaci come gli anticonvulsivanti, i barbiturici e il clomifene (Clomid®) possono far aumentare la concentrazione dell’ormone. Le donne in terapia con gli estrogeni possono avere valori più alti del normale.
- Aumenta dopo l’esercizio fisico e diminuisce con l’età (superati i 40 anni tende a diminuire annualmente dell’1%).
Quando viene richiesto l’esame
Quest’esame in molti casi viene prescritto insieme a quelli dell’FSH e dell’LH ai ragazzi in cui lo sviluppo si presenta tardi o non progredisce. Non tutti i ragazzi iniziano a svilupparsi nello stesso momento, ma di solito lo sviluppo inizia prima dei 10 anni. Tra i sintomi del ritardo della pubertà ricordiamo:
- ritardo nello sviluppo della massa muscolare,
- voce che non si abbassa e peli che non crescono,
- pene e testicoli che non si sviluppano o si sviluppano troppo lentamente.
L’esame può anche essere prescritto in caso di pubertà precoce, con uno sviluppo troppo rapido dei caratteri sessuali secondari (barba, peli, voce adulta, …). Tra le cause della pubertà precoce ricordiamo diversi tipi di tumore e l’iperplasia surrenale congenita.
Negli uomini l’esame può essere prescritto
- se si sospetta l’infertilità,
- se il desiderio sessuale diminuisce,
- osteoporosi,
- in caso di disfunzione erettile.
Tra gli altri campanelli d’allarme ricordiamo: la mancanza di barba e di peli, la diminuzione della massa muscolare e la ginecomastia (cioè lo sviluppo del seno). La carenza di testosterone totale e biodisponibile è stata inoltre connessa alla maggior presenza di tessuto adiposo viscerale (grasso viscerale o grasso intra-addominale) e all’aumento del rischio di coronaropatie.
Nelle donne l’esame può essere prescritto in caso di irregolarità mestruali o amenorrea (assenza delle mestruazioni), problemi a rimanere incinta o caratteri sessuali maschili, come l’eccesso di peli, calvizie, acne, e/o abbassamento della voce. Il livello può aumentare a causa di tumori che si sviluppano nelle ovaie o nelle ghiandole surrenali, oppure per altre malattie, come la PCOS (sindrome dell’ovaio policistico).
Preparazione richiesta
Non viene richiesta alcuna preparazione.
Altre informazioni
Terapia con il testosterone
L’ormone raggiunge il picco durante l’adolescenza e le prime fasi dell’età adulta. Invecchiando, la quantità diminuisce gradualmente, di solito dell’1% annuo circa dopo i 30 anni. Negli uomini anziani è importante capire se la carenza di testosterone è causata dall’invecchiamento oppure da una malattia (ipogonadismo).
La terapia con il testosterone (con cerotti o iniezioni) è in grado di far aumentare la quantità dell’ormone nell’organismo. Può essere utile per alleviare alcuni sintomi e/o prevenire la perdita di tessuto muscolare e osseo che accompagna l’invecchiamento. I benefici della terapia, tuttavia, non sono ancora stati provati definitivamente. Gli esperti, infatti, temono che la terapia ormonale sostitutiva possa aggravare il tumore alla prostata, ma nessuna ricerca ha finora dimostrato che tale terapia possa provocare il cancro. Chi soffre di disfunzione erettile può avere una carenza di ormone, ma in molti casi la somministrazione di testosterone non migliora i sintomi perché ci sono altre patologie a monte.
La terapia sostituiva offre molte possibilità affascinanti:
- può aumentare la massa muscolare,
- migliorare la memoria e la concentrazione,
- migliorare la libido,
- far aumentare l’energia.
ma i benefici per la salute offerti dalla terapia sostitutiva non sono però così chiari.
Quali sono i rischi?
La terapia con il testosterone presenta diversi rischi, ad esempio può:
- far aumentare il rischio di apnea nel sonno, un disturbo del sonno potenzialmente grave in cui il respiro si arresta e riprende più volte nel corso del sonno,
- far produrre all’organismo troppi globuli rossi (policitemia), aumentando il rischio di malattie cardiache,
- causare l’acne o altre reazioni cutanee,
- causare l’iperplasia prostatica benigna (un aumento benigno delle dimensioni della prostata) e forse anche la crescita dei tumori alla prostata,
- aumentare le dimensioni del seno,
- limitare la produzione di spermatozoi o far contrarre i testicoli.
Se pensate che la terapia sostitutiva faccia al caso vostro, chiedete al medico quali sono i rischi e quali i benefici. La terapia può essere necessaria se c’è una patologia che fa diminuire la concentrazione di ormone circolante, ma attualmente non è consigliabile curare i normali problemi connessi all’invecchiamento con il testosterone.
La quantità di peli è direttamente proporzionale a quella del testosterone?
Le ricerche hanno dimostrato che c’è una proporzionalità tra la quantità di ormone e quella dei peli, ma la crescita è diversa nelle varie parti del corpo; ad esempio in alcuni uomini l’ormone fa crescere i peli sull’addome e sulla schiena, ma non sul cuoio capelluto, causando la calvizie. I fattori genetici sono i principali responsabili dell’’espressione dell’enzima 5-alfa reduttasi, che converte il testosterone nel diidrotestosterone, causando la predisposizione famigliare alla calvizie. Il finasteride (Propecia®) è un farmaco che inibisce l’azione della 5-alfa reduttasi e può risolvere la tendenza alla calvizie in alcuni uomini.
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Lo staff di Medicina OnLine
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