Agorafobia: diffusione, sinonimi, cause, sintomi, caratteristiche e diagnosi

MEDICINA ONLINE TRISTE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA DEPRESSIONE VERTIGINE DONNACon “agorafobia” (pronuncia “agorafobìa”, con l’accento sulla “i”) in psicologia e medicina si indica la sensazione di paura o grave disagio che un soggetto prova quando si ritrova in ampi spazi all’aperto o pubblici (specie se affollati) o comunque in ambienti che ritiene non familiari. Il soggetto che soffre di agorafobia viene definito “agorafobico” (pronuncia “agorafòbico”, con l’accento sulla seconda “o”). L’agorafobico, quando si ritrova in un ambiente che gli procura la fobia, temendo di non riuscire a controllare la situazione, necessita di trovare immediatamente una via di fuga immediata verso un luogo da lui reputato più sicuro: se ciò non avviene, l’agorafobico avverte una sensazione di ansia crescente che può sfociare in un attacco di panico o in uno svenimento. L’agorafobia è un tipo di disturbo ansioso. L’agorafobia è generalmente considerata in “antitesi” alla claustrofobia. Le due condizioni condividono i sintomi generali anche se motivati da diverse basi di partenza: nell’agorafobia il soggetto ha paura degli spazi aperti mentre nella claustrofobia – semplificando – ha invece paura dei posti chiusi.

Diffusione

Circa il 2% delle donne e l’1% degli uomini mostrano segni di agorafobia durante qualsiasi periodo di 12 mesi. La maggior parte delle persone che soffre di agorafobia la sviluppa entro i 35 anni.

Etimologia

Il termine “agorafobia” deriva da due parole greche: αγορά (che significa “piazza”) e φοβία (che significa: “paura”).

Sintomi e caratteristiche

L’agorafòbico cerca di evitare spazi aperti, luoghi pubblici e/o luoghi non familiari: ciò lo porta ad avere grossa difficoltà ad uscire di casa e viaggiare. Le persone che soffrono di agorafobia esperiscono pensieri relativi al fatto che potrebbe accadere loro qualcosa di terribile. Per esempio “non posso fuggire /scappare/uscire e non c’è nessuno che mi potrebbe aiutare”. L’oggetto dell’agorafobia può riguardare l’uscire di casa, l’entrare nei negozi, nei luoghi pubblici, il viaggiare da soli nei bus, nei treni o negli aerei; gli attacchi di panico possono riguardare la paura di avere un collasso o di essere lasciati senza aiuto in pubblico, oppure derivare dalla mancanza di un’uscita di sicurezza immediata (una delle caratteristiche chiave delle situazioni agorafobiche). Il timore delle conseguenze sociali di una crisi di panico dovuta ad agorafobia spesso diviene esso stesso un’ulteriore causa di difficoltà emotiva. Il timore di uscire dalle mura domestiche e di relazionarsi con il mondo esterno, evidenzia una difficoltà a confrontarsi con eventi, persone, situazioni nuove e sconosciute, privi di quella “protezione”, in questo caso rappresentata dall’ambiente familiare, dove l’individuo non rischia di immergersi nell’anonimato della caotica folla. A seconda della storia personale di ogni individuo, del legame alle sue abitudini e alle sue sicurezze quotidiane, del suo livello di accettazione del rischio e dell’incertezza relazionale, il significato assunto da questa fobia sarà peculiare e quindi spetterà allo psicoterapeuta di valutare il tipo di cura da intraprendere. Sintomi depressivi e ossessivi e fobie sociali possono essere presenti, ma non dominano il quadro clinico. Frequenti gli attacchi di panico. In alcuni casi, l’agorafobia induce sintomi come depersonalizzazione e derealizzazione.

Agorafobia tra DSM-IV e DSM-5

All’interno del DSM-IV TR (la quarta versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) l’agorafobia veniva definita come sottocategoria del disturbo da attacco di panico, mentre nel più recente DSM 5 l’agorafobia viene classificata come un disturbo d’ansia a sé stante distinto dal disturbo da attacchi di panico.

Agorafobia ed attacchi di panico

Nel quadro clinico dell’agorafobia dominano gli attacchi di panico, tuttavia il disturbo può essere diagnosticato indipendentemente dalla presenza di questo sintomo. Secondo alcune stime, circa il 30-50% dei soggetti con agorafobia presenta anche il disturbo di panico. Secondo altre stime, si pensa che solo il 5% dei pazienti agorafobici non sperimenti attacchi di panico. L’agorafobia può essere diagnosticata all’interno del disturbo di panico con agorafobia o come agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico.

Diagnosi

Il medico indaga nella vita del paziente e ricerca che tipo di situazioni impediscono al soggetto di muoversi liberamente. Tra le situazioni che più frequentemente vengono evitate da chi mostra sintomi di agorafobia si riscontrano:

  • uscire da soli;
  • stare a casa da soli (specie se la casa è molto grande);
  • stare in posti affollati;
  • stare in spazi aperti;
  • guidare o viaggiare in automobile;
  • prendere l’autobus o il treno;
  • prendere l’aeroplano;
  • stare in coda in una banca o alla cassa di un supermercato;
  • stare seduti al centro di una lunga fila di poltrone in un teatro o in un’aula;
  • essere su un ponte;
  • prendere un ascensore.

Diagnosi differenziale

Evitare le situazioni elencate nel paragrafo precedente, non è necessariamente sintomo di reale agorafobia: solo quando questi evitamenti iniziano a compromettere le attività sociali ed il funzionamento affettivo e lavorativo della persona, allora si può fare diagnosi di agorafobia.

La paura deve inoltre coinvolgere il timore che fuggire potrebbe essere difficile o che non sarà disponibile aiuto se si sviluppa un attacco di panico o si diventa inabili.

Infine, per poter fare diagnosi di agorafobia, devono essere presenti le seguenti condizioni:

  • i sintomi sono sproporzionati rispetto al pericolo reale;
  • i sintomi sono quasi sempre scatenati dalla stessa situazione o ad una situazione simile;
  • il soggetto modifica il proprio comportamento per evitare la situazione che genera fobia;
  • il soggetto necessita di qualcuno che li aiuti a tollerare la situazione che genera fobia;
  • i sintomi non sono causati da un altro disturbo mentale, come la fobia sociale, la fobia del volo, altre fobie specifiche o una patologia medica generica come la malattia infiammatoria intestinale (tali altre patologie devono essere escluse).

Continua la lettura con: Agorafobia: test, conseguenze, rischi, terapia espositiva, psicoterapia e farmaci

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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