Negli Stati Uniti, e ultimamente anche in Italia, si sta diffondendo sui social la tendenza delle neo mamme a dire pubblicamente di essersi pentite di aver avuto un figlio ed a rimpiangere il tempo in cui erano libere e senza prole. Anche io, tra i miei pazienti, ho due donne che mi hanno confessato che – se potessero tornare indietro – non vorrebbero aver figli. In alcuni casi si tratta di depressione post partum ma, in altri, è semplicemente egoismo.
Voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti. Di seguito riporto alcuni commenti sotto il post nella nostra pagina Facebook. I commenti sono stati lasciati esattamente come sono stati postati, omettendo i nomi:
Purtroppo succede perché fanno i figli non per il suo desiderio ma per l’opinione degli altri, per non essere giudicati, perché tutti gli altri già ne hanno ecc.
Perché egoismo? Mi sembra un giudizio morale un po troppo tranchant. Le persone che soffrono non vanno giudicate
Chi stabilisce che si tratti di egoismo? Prendere consapevolezza dei propri limiti è sempre segno di maturità. Oppure siamo rimasti alla concezione che un figlio debba essere ben accetto, in ogni caso, solo perché “è un dono di Dio”?
Queste donne devono essere supportate, per la loro salute mentale e per quella dei figli.
La frustrazione, protratta e inascoltata, fa parecchi danni, spesso reversibili solo con un’adeguata psicoterapia.
Non siamo più abituati alle responsabilità come società
Prima di decidere di mettere al mondo un figlio ci si deve pensare bene, valutare anche cio’ a cui si va incontro e i sacrifici che occorreranno per crescerlo. Un figlio cambia la vita per sempre. Occorre coraggio e anche tanto amore e disponibilita’. Inoltre, nel nostro paese per una donna avere un figlio diventa molto limitante anche per il lavoro.
Che ognuna è libera di pensare (e pentirsi) per conto suo, senza dover essere giudicata.
In quel momento saranno pentite perché è vero che i figli sono una prigionia per le donne (mentre per gli uomini non cambia nulla prima e dopo, anche se è nonostante non si occupino di loro, molti uomini sono scocciati dalla presenza di figli perché limitano la loro vita), ma non vuol dire che non li amano.
Ricordiamo che un tempo i figli venivano dati alle balie: nelle famiglie ricche per permettere alla donna di continuare a intrattenere relazioni sociali e gestire l’amministrazione di casa; tra il popolo per poter andare a lavorare.
Il fatto che la madre se ne debba occupare in toto ed esclusivamente è una cosa piuttosto recente nata col fascismo e “perfezionata” negli anni ’50, quando la donna/moglie ideale doveva stare a casa a pulire, allevare i figli e rendere felice l’uomo.
Il “benessere” visto con occhi maschili: la “serva/badante/balia/tutrice/amante. Visione della vita che si è inculcata fortemente anche in tante donne e ora si sentono in colpa per una certa voglia di libertà.
Se una con i figli piccoli uscisse una sera con le amiche viene subito criticata. Ovvio che poi tante si “pentano” di aver avuto figli.
Sono scelte che vanno ben ponderate
Accade perché non si ha appoggio, non sono i figli ma la società in generale che non appoggia le mamme.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Io penso che certamente, in altri casi, potrebbe trattarsi semplicemente di egoismo, anche se non posso ritenerlo con assoluta certezza. Una volta che si ha un figlio, anche se si ha nostalgia di una certa libertà o, anche, se non si aveva previsto di averlo…, ci si dovrebbe, normalmente, prendere molto a cuore di crescere e avere cura di esso per il bene del bambino, non è una cosa per cui si dovrebbe provare pentimento, ci se ne dovrebbe essere fiere/i. Penso anche che, forse, di questi fanno parte anche casi di neomamme che se ne pentono perché ritengono di essere pessime a prendersene cura e di rischiare molto, quindi, di causare del male al bambino facendolo crescere male, quindi per paura.