Fonzie e la sua vita con la dislessia “Ogni commento mi faceva sentire inferiore”

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO HENRY WINKLER FONZIE DISLESSIA HAPPY DAYS ATTORE CINEMA“I miei genitori mi dicevano, in tedesco, che ero uno “stupido cane”. Gli insegnanti e persino il preside mi ripetevano che non avrei combinato niente nella vita. Non avevo amici, perché passavo il tempo a casa in punizione, a causa dei voti bassissimi a scuola, e per vedere qualche ora di tv dovevo convincere mamma che il programma aveva uno scopo educativo. Intanto ogni commento mi ha piazzato un chiodo nel cuore e mi ha fatto sempre sentire inferiore. Più mi impegnavo e meno riuscivo a fare i conti, leggere bene o ricordare lo spelling delle parole.

Anche nel bel mezzo di Happy Days, all’apice della mia fama e del mio successo, mi sentivo imbarazzato, inadeguato.
Ogni lunedì alle 10 avevamo una lettura al tavolo del copione della settimana e a ogni lettura perdevo il filo o inciampavo. Tralasciavo una parola, una battuta.
Non riuscivo mai a dare la battuta giusta, il che mandava a monte la battuta della persona che recitava la scena con me. Oppure fissavo una parola, come ‘invincibile’, e non avevo la minima idea di come pronunciarla o anche solo di come scandirla. Nel frattempo, gli altri attori mi aspettavano, fissandomi: era umiliante e vergognoso. Tutti i membri del cast erano comprensivi e solidali, ma io sentivo costantemente di deluderli.

Dovevo richiedere i miei copioni con molto anticipo, in modo da poterli leggere più e più volte, il che metteva ulteriore pressione agli sceneggiatori, che erano già sotto pressione ogni settimana, dovendo preparare 24 copioni in rapida successione.
Tutto questo all’apice della mia fama e del mio successo, mentre interpretavo l’uomo più figo del mondo.

Un giorno ho accompagnato mia moglie dal medico per alcuni test a Jed, figlio delle sue prime nozze: era intelligente, maturo e chiacchierone eppure non riusciva a scrivere una frase di fila. Mentre il dottore elencava questi disturbi specifici dell’apprendimento, sembrava stesse parlando di me…

Quando ricevetti la diagnosi della dislessia avevo già 31 anni, ed ero così arrabbiato.
Tutta l’infelicità che avevo passato non era servita a nulla.
Tutte le urla, tutte le umiliazioni, tutti i litigi urlati in casa mia quando stavo crescendo – per niente… era genetico! Non era un modo in cui avevo deciso di essere! E poi sono passato dal provare una rabbia enorme a combatterla.

Oggi, da padre di due figli dislessici, so che la cosa giusta da dire è: ‘Provaci al massimo delle tue possibilità e va bene così'”.

Oggi 30 ottobre 2023, Henry Winkler, celebre interprete del personaggio di Fonzie in Happy Days, compie 78 anni. Le parole che avete appena letto, sono le sue. Trasudano la tristezza per la sua condizione di bambino incompreso, ma anche la sua enorme voglia di reagire e la consapevolezza di poter trattare i propri figli nella maniera in cui avrebbe voluto essere trattato lui nella sua infanzia.

Ancora oggi purtroppo, tanti bambini nel mondo sono dislessici senza saperlo e magari sono sgridati, sminuiti e bullizzati dai genitori, dagli insegnanti e dai compagni di classe perché vanno male a scuola, senza averne colpa… Osserviamo sempre con attenzione i nostri figli ed impariamo a leggere ogni piccolo grande messaggio che ci trasmettono: in caso di dubbi, chiediamo sempre l’opinione del pediatra, prima di attribuirgli colpe che non hanno.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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