Con “ritardo semplice di linguaggio” si indica il deficit del bambino nella normale acquisizione della verbalità espressiva in termini globali o in uno o più aspetti specifici fonematici, lessicali e/o morfosintattici. Il bambino con ritardo semplice di linguaggio non ha alcuna compromissione di tutte le altre abilità comunicative e non comunicative. Il problema si risolve in genere in modo spontaneo in un arco temporale variabile tra i 6 e gli 8 anni di età, anche se in alcuni casi potrebbe essere necessario di un logopedista. Esistono tre tipi di ritardo semplice del linguaggio:

• ritardo fonologico: l’organizzazione della frase è corretta, il patrimonio è adeguato all’età, la produzione verbale è comprensibile, ma è compromesso il parametro fonologico. E’ la forma di ritardo semplice di linguaggio più lieve;
• ritardo morfologico: si verifica una compromissione dal punto di vista fonologico, caratterizzata da assimilazioni di fonemi, omissioni, sostituzioni ed alterata quantità delle sillabe, inoltre è compromesso anche lo sviluppo semantico-lessicale;
• ritardo morfosintattico: il bambino ha difficoltà nella costruzione della frase, che si associano alle compromissioni viste precedentemente. Questo tipo di ritardo è caratteristico di un disturbo specifico di linguaggio: la sindrome oligofrenica. E’ la forma di ritardo semplice di linguaggio più grave.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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