Avvelenamento da mercurio: classificazione, cause e fisiopatologia

MEDICINA ONLINE MALATTIE RESPIRATORIE OCCUPAZIONALI PNEUMOCONIOSI CARBONE CAPLAN MINIERA INDUSTRIA EFFETTI AGENTE INALATO POLVERI PM10 PM 2.5 PROPRIETA CHIMICHE FISICHE SEDE DEPOSIZIONE LEGALE LAVORO PROFESSIONE AMBIENTEL’avvelenamento da mercurio (chiamato anche “intossicazione da mercurio“, “mercurialismo“, “idrargirismo“, “idrargiria” o “idrargirosi“; in inglese “mercury poisoning“, “mercury toxicity“, “mercury overdose“, “mercury intoxication“, “hydrargyria” o “mercurialism“) è una condizione clinica caratterizzata dall’esposizione acuta o cronica all’elemento chimico mercurio. L’avvelenamento da mercurio è un tipo di avvelenamento da metalli pesanti, gruppo in cui sono inclusi anche l’avvelenamento da arsenico, da cadmio e da piombo. La concentrazione di mercurio nel sangue viene detta mercuriemia e dovrebbe essere mantenuta al di sotto dei 10 μg/L.

Classificazione

La quantità di mercurio nel sangue e nei tessuti, nonché il tempo e la modalità di esposizione, determinano la tipologia di avvelenamento e la sua gravità. L’avvelenamento da mercurio può essere di due tipi principali:

  • avvelenamento da mercurio acuto: è causato da esposizione intensa al mercurio, ma di breve durata (più raro);
  • avvelenamento da mercurio cronico: è causato da esposizione ripetuta ad un basso livello di mercurio, ma per un periodo prolungato (il caso molto più comune).

Cause e fattori di rischio

La causa dell’avvelenamento da mercurio risiede nell’esposizione, acuta o cronica, dell’organismo, al mercurio. L’esposizione può essere accidentale o (più raramente) volontaria. L’esposizione al mercurio può verificarsi:

  • mangiando cibi contenenti mercurio o che hanno acquisito residui di mercurio durante la lavorazione;
  • respirando aria contaminata;
  • essendo esposti ai vapori di mercurio nei restauri dentali in amalgama di mercurio;
  • lavorando in industrie che trattano sostanze chimiche;
  • a causa dell’uso o dello smaltimento improprio di mercurio e di oggetti contenenti mercurio, ad esempio dopo fuoriuscite di mercurio elementare o smaltimento improprio di lampade fluorescenti. 

Alcuni composti del mercurio, in particolare i composti organomercurici, possono essere facilmente assorbiti anche attraverso il contatto diretto con la pelle.

Fisiopatologia

Il meccanismo principale della tossicità del mercurio è correlato alla sua capacità di inibizione irreversibile dei selenoenzimi, come la tioredossina reduttasi. Sebbene abbia molte funzioni, la tioredossina reduttasi ripristina le vitamine C ed E, così come una serie di altre importanti molecole antiossidanti, nelle loro forme ridotte, consentendo loro di contrastare il danno ossidativo. Poiché il tasso di consumo di ossigeno è particolarmente elevato nei tessuti cerebrali, la produzione di specie reattive dell’ossigeno è accentuata in queste cellule vitali, rendendole particolarmente vulnerabili al danno ossidativo e particolarmente dipendenti dalla protezione antiossidante fornita dai selenoenzimi. Elevate esposizioni al mercurio riducono la quantità di selenio cellulare disponibile per la biosintesi della tioredossina reduttasi e di altri selenoenzimi che prevengono e invertono il danno ossidativo, che, se l’esaurimento è grave e di lunga durata, provoca disfunzioni delle cellule cerebrali, fino anche alla morte del paziente. L’esposizione al metilmercurio provoca un aumento dei livelli di anticorpi inviati alla proteina basica della mielina (MBP), coinvolta nella mielinizzazione dei neuroni, e alla proteina acida fibrillare gliale (GFAP), che è essenziale per molte funzioni nel sistema nervoso centrale (SNC). Ciò provoca una risposta autoimmune contro MBP e GFAP e provoca la degradazione della mielina neurale e un declino generale della funzione del sistema nervoso centrale.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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