Individuare dove posizionare l’elettrodo V1 (rosso): posizionati a sinistra del paziente; usando come riferimento la fossa soprasternale (fossetta dove si congiungono le clavicole, si apprezza sulla parte alta dello sterno), posizionarvi sopra il pollice della mano sinistra. Cercare con l’indice il primo spazio intercostale (allungandovi verso destra e un po’ più in basso del pollice), da qui sarà automatico trovare il secondo spazio con il medio, il terzo con l’anulare ed infine con il mignolo troverete il 4° spazio intercostale parasternale di destra: lì sarà posizionato V1.
V2 (giallo): giusto a sinistra di V1, parte opposta dello sterno troverete il 4° spazio intercostale parasternale di sinistra, lì dovrete posizionate V2. Importante: lo sterno è largo mediamente non oltre i 4 centimetri, quindi V1 e V2 non dovrebbero essere più distanti di tale misura.
Posizionare V3 (verde) e V4 (marrone): prima posizionamo V4, individuate la clavicola sinistra e fissate un punto a metà lungo l’osso. In seguito con il riferimento costale di V2 apprezzate il 5° spazio intercostale con la tecnica del dito. Ora individuate il punto dove posizionare V4 nell’intersezione tra una linea che scende dalla metà della clavicola e che infine incontri il 5° spazio intercostale. Lì posizionate l’elettrodo V4. V3 va posizionato nel punto a metà della linea tra V2 e V4 ovunque questo punto si trovi, anche se nelle donne vi fosse presente del seno (non impedisce la rilevazione del segnale elettrocardiaco).
Posizionare V5 (nero): individuate la linea ascellare anteriore, più o meno dove inizia l’incavo ascellare, e lungo tale linea, trovate il 5° spazio intercostale: lì posizionare V5.
Posizionare V6 (viola): individuate la linea ascellare media (circa a metà dell’ascella) e lungo tale linea, trovate il 5° spazio intercostale: lì posizionare V6.
V5 e V6 risalgono un poco rispetto a V4, perché le coste sono concave verso l’alto.
Periferiche:
Rosso: braccio destro
Nero: gamba destra
Verde: gamba sinistra
Giallo: braccio sinistro
VERIFICHE FINALI
Si eseguono prima di staccare gli elettrodi o, se c’è un monitor, prima di stampare:
- Presenza (ed esattezza) di data e nome.
- Verifica del segnale di calibrazione e della velocità di stampa.
- Qualità del tracciato:
_ presenza di tutte le derivazioni;
_ stabilità della linea isoelettrica;
_ assenza di artefatti da tremori e corrente alternata;
_ ricerca indizi che possano far pensare ad un’errata collocazione
degli elettrodi.
In caso di corretto posizionamento degli elettrodi ECG, il tracciato di un paziente sano dovrebbe avere un risultato simile a questo:
Controllate se vi sono alterazioni elettrocardiografiche non fisiologiche ed in caso contrario modificate la posizione degli elettrodi, oppure ponete il tracciato all’attenzione del medico per una valutazione e diagnosi dello stesso.
COMPLICANZE
Possono a volte insorgere dopo l’uso prolungato degli elettrodi manifestazioni cutanee (es.arrossamenti o prurito della cute) dovute al tempo di applicazione o alla sensibilità della cute.
Consigli
- L’acqua è il miglior conduttore dell’impulso elettrico, quindi per avere un buon ECG non dovete usare disinfettanti alcolici. Verrà peggio. Se avete calze o collant, bagnate piuttosto abbondantemente le garze (devono sgocciolare) e così vi aiuteranno a condurre l’eletricità.
- Altro fattore che migliora la registrazione è il posizionamento degli elettrodi su piani ossei, che conducono meglio del grasso. Per questo nelle periferiche scegliete sempre la tibia e il dorso del polso.
- Ricordatevi di posizionare correttamente gli elettrodi, perché da quello dipende l’individuazione di anomalie elettrocardiografiche che possono salvare la vita al paziente.
- Nei pazienti che hanno subito l’amputazione di uno o più arti, l’elettrodo può essere applicato in un punto qualsiasi del moncone dell’arto o alla radice dello stesso. Ogni
arto infatti è considerato dal punto di vista elettrico, un segmento a bassa resistenza per cui il potenziale elettrico è sostanzialmente lo stesso in tutti i suoi punti.
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