La pressione sanguigna corrisponde all’intensità della forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni arteriosi e venosi. Tale forza viene acquisita dal sangue, grazie alla funzione di pompa che ha il cuore. Viene espressa in millimetri di colonna di mercurio (mmHg).
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La pressione del sangue non è uguale in tutti i vasi, bensì varia lungo tutto l’apparato vascolare. La pressione sanguigna è il risultato dei seguenti fattori:
- forza di contrazione del cuore;
- gittata sistolica, ovvero quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole) ventricolare;
- frequenza cardiaca (numero di battiti cardiaci al minuto);
- resistenze periferiche, ovvero la resistenza opposta alla progressione del sangue dallo stato di costrizione delle piccole arterie;
- elasticità dell’aorta e delle grandi arterie.
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La pressione arteriosa è la forza che esercita il sangue sulle pareti delle arterie. La pressione arteriosa sistemica (pressione massima), è la pressione del sangue arterioso sistemico misurata a livello dall’uscita dal ventricolo sinistro del cuore in direzione dell’aorta. La pressione arteriosa diminuisce progressivamente allontanandosi dal ventricolo sinistro, arrivando fino alle arteriole. La pressione arteriosa si distingue in:
- pressione sistolica (o “massima”), durante la contrazione o sistole ventricolare;
- pressione diastolica (o “minima”), durante il rilassamento o diastole ventricolare.
La pressione venosa è invece la forza che esercita il sangue sulle pareti delle vene.
Più specificatamente con “pressione venosa centrale” (PVC) il valore pressorio sanguigno rilevato nel tratto terminale della vena cava superiore e corrispondente alla pressione nell’atrio destro del cuore. La rilevazione della PVC avviene grazie alla posa di un catetere venoso centrale attraverso una vena profonda di grosso calibro (vena succlavia, o giugulare, o basilica o più raramente safena).
Il valore di PVC permette di valutare il volume ematico circolante, la funzionalità cardiaca ed il ritorno venoso. Risulta ancora da chiarire il range di normalità della PVC. È piuttosto chiaro che:
- valori negativi della PVC sono al di sotto del range;
- valori di PVC superiori a 12 ne sono al di sopra.
Il range di normalità è però ancora oggetto di discussioni. Il limite inferiore, secondo le diverse fonti, ha un valore da 0 a 5, mentre il limite superiore va da 7 a 12.
Vari fattori influiscono sui valori di PVC:
- ipovolemia o ipervolemia (diminuzione o aumento del volume ematico circolante),
- insufficienza cardiaca,
- ostacoli meccanici alla circolazione cardiaca,
- alterazioni della pressione intratoracica (ad esempio pneumotorace),
- farmaci,
- ventilazione meccanica.
Valori superiori alla norma indicano:
- sovraccarico di volume,
- insufficienza cardiaca destra,
- aumento della pressione intratoracica,
- turbe vasomotorie.
Valori inferiori alla norma indicano:
- perdite di volume (ipovolemia in corso di emorragie, vomito, diarrea, shock),
- turbe vasomotorie.
La PVC è un parametro che viene rilevato frequentemente nell’ambito dei monitoraggi post-operatori.
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