Fisiologia della circolazione: ciclo cardiaco e performance cardiaca

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Fisiologia della circolazione: ciclo cardiaco

Il ciclo cardiaco è una serie di eventi ripetuti, contrattili e valvolari durante i quali le valvole si aprono e si chiudono in risposta al gradiente pressorio fra le differenti camere cardiache. Questo ciclo può essere diviso in sistole, il periodo della contrazione Continua a leggere

Sistema di conduzione dell’impulso elettrico nel cuore e innervazione del miocardio

Rappresentazione schematica del sistema di conduzione cardiaco

Rappresentazione schematica del sistema di conduzione cardiaco

Sistema di conduzione dell’impulso cardiaco

L’impulso elettrico che innesca la contrazione cardiaca proviene dal nodo SA (seno-atriale), un gruppo di cellule pacemaker specializzate lunghe 1-2 cm, localizzate in alto nell’atrio destro, fra la vena cava superiore e l’appendice atriale destra. L’impulso quindi si Continua a leggere

Perché la pressione minima alta è pericolosa? Cause, sintomi, cure

MEDICINA ONLINE CUORE SANGUE MISURAZIONE PRESSIONE ARTERIOSA SANGUIGNA SISTOLICA DIASTOLICA DIFFERENZIALE MASSIMA MINIMA IPERTENSIONE SFIGMOMANOMETRO APPARECCHIO PER LA PRESSIONE MIGLIORE QUALE COMPRARE.jpgLa pressione sanguigna rappresenta la pressione, cioè la forza, esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni arteriosi e venosi. La pressione impressa dal Continua a leggere

Pressione differenziale (differenza tra massima e minima) normale, alta e bassa

MEDICINA ONLINE PRESSIONE ARTERIOSA VENOSA SANGUIGNA CENTRALE PERIFERICA CUORE SANGUE BRACCIO VENE ARTERIE VASI PETTO DESTRO SINISTRO COME QUANDO SFIGMOMANOMETROLa pressione sanguigna rappresenta la pressione, cioè la forza, esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni arteriosi e venosi. La pressione impressa dal Continua a leggere

Insufficienza polmonare lieve, severa, acuta: sintomi e cura

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO CUORE ANATOMIA ATRIO VENTRICOLO DESTRO SINISTRO DIREZIONE SANGUE INSUFFICIENZA RIGURGITO PROLASSO VALVOLE CARDIACHE TRICUSPIDE AORTICA MITRALE POLMONARE AORTA VENECon “insufficienza della valvola polmonare” o “insufficienza polmonare” (da cui l’acronimo “IP”) in cardiologia si intende un’incontinenza della valvola polmonare, cioè la valvola del cuore che permette il passaggio del sangue povero di ossigeno dal ventricolo destro all’arteria polmonare, il quale lo porterà ai polmoni Continua a leggere

Come, dove e quando si misura la frequenza cardiaca?

Cos’è la frequenza cardiaca?

La frequenza cardiaca corrisponde al numero di battiti del cuore al minuto e si misura in “bpm”, cioè “battiti per minuto“. In italiano spesso si usa l’acronimo “Fc” per indicarla, mentre in inglese viene usato “Hr” (heart rate). Insieme alla temperatura corporea, la pressione sanguigna ed il ritmo respiratorio, la frequenza cardiaca è una delle funzioni vitali dell’essere umano e sue alterazioni possono compromettere il funzionamento normale dell’organismo, per tale motivo la sua misurazione è uno dei dati più importanti sia durante una normale visita medica di routine, sia – a maggior ragione – nelle emergenze, quando possono verificarsi arresti cardiaci. La frequenza cardiaca può essere misurata anche da personale non sanitario, in modo semplice e sicuro, con due metodi fondamentali: usando particolari strumenti elettronici o a mano.

Leggi anche:

Con quali strumento si misura automaticamente la frequenza cardiaca?

La frequenza cardiaca può essere misurata facilmente con uno strumento chiamato “cardiofrequenzimetro“, molto utile in vari ambiti oltre quello medico, ad esempio quello sportivo. Un ottimo cardiofrequenzimetro, perfetto anche per il fitness, è questo: http://amzn.to/2DBxIZq

Anche i moderni pulsiossimetri (anche chiamati ossimetri o saturimetri) oltre alla quantità di emoglobina legata nel sangue, restituiscono anche il valore della frequenza cardiaca. Un esempio di pulsiossimetro è questo: http://amzn.to/2DtGJQ6

Come misurare la frequenza cardiaca “a mano”?

Anche se non si dispone di un cardiofrequenzimetro o di un saturimetro, è comunque misurare la frequenza dei battiti cardiaci “a mano”.
Si devono contare i battiti avvertiti per un minuto intero, annotandoli su un taccuino se necessario per poterli eventualmente confrontare o per riferirli al proprio medico.
Se la frequenza cardiaca deve essere ottenuta rapidamente si possono contare i battiti per 15 secondi e poi moltiplicarli per 4, anche se ciò potrebbe determinare una misurazione lievemente meno attendibile.

Dove si misura la frequenza cardiaca?

La frequenza cardiaca può essere misurata palpando con uno o due dita l’arteria radiale (al polso), vedi foto in basso:

MEDICINA ONLINE POLSO RADIALE CUORE FREQUENZA CARDIACA BATTITI CARDIACI MISURARE NORMALI ALTI BASSI RIPOSO SFORZO  Pulse Locations Carotid Pulse medial sternocleidomastoid.jpg

oppure palpando l’arteria carotide (sul collo), vedi foto in basso:

MEDICINA ONLINE POLSO CAROTIDEO CUORE FREQUENZA CARDIACA BATTITI CARDIACI MISURARE NORMALI ALTI BASSI RIPOSO SFORZO  Pulse Locations Carotid Pulse medial sternocleidomastoid.jpgLa pressione applicata dev’essere leggera soprattutto in corrispondenza della carotide, ma abbastanza elevata per avvertire chiaramente la frequenza. Un polso “debole” può essere più difficile da misurare da personale non sanitario.

Auscultazione e polso apicale

L’auscultazione, cioè l’ascolto dei battiti cardiaci per mezzo di uno stetoscopio o di un fonendoscopio posato sul petto, è un metodo di misurazione certamente più efficace (così come l’elettrocardiogramma) ma sarà ovviamente il medico a metterlo in pratica. Tramite stetoscopio il medico effettuerà la misurazione del “polso apicale” situato in corrispondenza del quinto spazio intercostale emiclaveare sinistro; la sua auscultazione permette di percepire i primi due suoni cardiaci (S1 e S2). Per approfondire, leggi i nostri articoli sulla semeiotica del cuore:

Quando misurare la frequenza cardiaca e cosa può influire su di essa?

Il rilevamento della frequenza cardiaca può essere effettuato in qualsiasi momento della giornata, tuttavia, per fare un corretto raffronto, sarebbe bene misurarla sempre nello stesso orario e nelle stesse condizioni. E’ preferibile effettuare la misurazione la mattina, appena alzati e dopo essere rimasti a sedere per qualche minuto (lasciar passare almeno un quarto d’ora dall’ultimo sforzo effettuato). E’ inoltre preferibile misurare la frequenza cardiaca lontano dai pasti, dall’assunzione di caffè e dall’aver fumato una sigaretta (è preferibile lasciar passare almeno mezz’ora da caffè e sigaretta). E’ importante anche ricordare che una forte emozione, uno stress o l’uso di droghe, potrebbe aumentare i battiti cardiaci. Infine un soggetto temporaneamente ipoteso (ad esempio a causa del caldo) potrebbe avere a riposo un aumento compensatorio della frequenza cardiaca, mentre uno sportivo potrebbe avere una frequenza apparentemente troppo bassa, ma normale a causa dell’elevato allenamento.

Cos’è il “deficit di polso”?

In medicina il “deficit di polso” è la differenza della frequenza cardiaca rilevata dal polso radiale (sul polso) rispetto a quella rilevata dal polso apicale (sul petto nel quinto spazio intercostale emiclaveare sinistro).

Frequenza cardiaca: valori normali a riposo in neonati, bambini ed adulti

A riposo la frequenza cardiaca di un essere umano adulto è di circa 70 bpm nell’uomo e di circa 75 bpm nelle donne, mentre nei neonati la frequenza a riposo è di circa 100-180 bpm.

Età Frequenza cardiaca normale a riposo
Neonati da 90 a 180
Bambini da 80 a 100
Adolescenti da 70 a 120
Adulti da 60 a 90

Valori al di sotto di questi range di valori possono determinare una bradicardia che determina ridotto afflusso sanguigno agli organi vitali, tra cui il cervello (particolarmente “avido” di nutrimento sanguigno) e determinare sincope (cioè uno svenimento con perdita di sensi e caduta per perdita di tono posturale).

Frequenze cardiache al di sopra di questi range possono essere raggiunti anche da individui sani, quando compiono uno sforzo. I valori massimi possibili, raggiunti (salvo patologie) quando il soggetto è sottoposto a sforzo elevato e prolungato, variano da persona a persona in funzione dell’età, dello stato di salute generale e dell’allenamento (un giovane sportivo sano gestisce frequenze cardiache elevate più facilmente di un sedentario anziano con patologie).

Bradicardia nell’adulto < 60 battiti al minuto
Normale nell’adulto 60-90 battiti al minuto
Tachicardia nell’adulto > 90 battiti al minuto

Per approfondire:

Valori massimi possibili

Il cuore sotto sforzo aumenta la sua frequenza fino a un valore massimo. Tale valore può essere determinato in modo diretto solo mediante una specifica prova sotto sforzo. In alternativa alla misura diretta, la frequenza cardiaca massima può essere stimata con la formula di Cooper:

FC_max = 220 – età,

oppure con una formula più precisa (Tanaka H, Monahan, Seals), secondo cui:

FC_max = 208 – (0,7 × età).

La frequenza cardiaca massima è correlata ad altri parametri come la gittata sistolica, e la quantità massima di ossigeno che un individuo può utilizzare nell’unità di tempo. I valori massimi sono in riferimento ad attività continuative, potendosi reggere il carico massimo per un tempo indicativo di 10 minuti, che si riduce sensibilmente da persona a persona.

Patologie del ritmo cardiaco

Le irregolarità del battito cardiaco (aritmie) sono numerose: come già prima accennato, se la frequenza cardiaca è più alta della norma, si parla di tachicardia, se più bassa di bradicardia; sia tachicardia che bradicardia possono essere sia normali che patologiche.

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Semeiotica del cuore: i soffi cardiaci sistolici e diastolici

MEDICINA ONLINE CUORE SANGUE CIRCOLAZIONE ATRIO VENTRICOLO SINISTRA DESTRA DIFFERENZA HEART HUMAN VALVOLE CARDIACHE AORTA VASI VENE ARTERIEI soffi cardiaci sono tipici rumori determinati dallo scorrimento turbolento del sangue e che insorgono:

  • Quando vi sono brusche variazioni di ampiezza del letto di scorrimento
  • Quando il sangue scorre molto velocemente
  • Quando il sangue ha una viscosità molto inferiore alla norma (anemia)

I soffi hanno:

  • Un punto di origine
  • Una irradiazione
  • Un tempo di insorgenza e durata

I soffi hanno una intensità di grado differente:

  • grado 1 (il soffio si percepisce a fatica)
  • grado 2 (il soffio è debole)
  • grado 3 (il soffio è abbastanza forte)
  • grado 4 (il soffio è forte)
  • grado 5 (il soffio è molto forte)
  • grado 6 ( il soffio è così forte che si sente senza fonendoscopio).

SOFFI SISTOLICI

Soffi cardiaci Olosistolici (o pansistolici)

  • Iniziano con il I tono e terminano fondendosi con il II tono.
  • Si producono quando c’è una anomala comunicazione in sistole tra due cavità in
    cui vige una pressione molto diversa (insufficienza mitralica, tricuspidale,
    comunicazione interventricolare).

Soffi cardiaci Mesosistolici (di eiezione)

  • Iniziano dopo il I tono e terminano prima del II tono.
  • Originano tipicamente, ma non esclusivamente in corrispondenza delle valvole
    semilunari aortiche e polmonari.
  • Hanno intensità che cresce fino verso la metà della sistole e poi decresce.

Soffi cardiaci Telesistolici

  • Più tardivi e in genere più brevi dei mesosistolici.
  • Associati a disfunzione dei muscoli papillari nella cardiopatia ischemica.

SOFFI DIASTOLICI

Soffi cardiaci Protodiastolici

  • Iniziano quasi immediatamente dopo il II tono.
  • Caratteristici dell’insufficienza aortica e polmonare, hanno alta frequenza (timbro
    dolce) e si prolungano decrescendo in intensità durante la diastole.
  • Possono essere proto o protomeso o olodiastolici.

Soffi cardiaci Mesotelediastolici

  • Sono dovuti a stenosi assoluta oppure relativa attraverso la mitrale o la tricuspide.
  • Si apprezzano in un’area ristretta, rispettivamente alla punta e sul focolaio.
    tricuspidale.
  • La frequenza è bassa (rullio), spesso solo in crescendo perché aumentano di
    intensità nella telediastole a causa della contrazione atriale (rinforzo presistolico).

Telediastolici o presistolici

Sono soffi piuttosto deboli che si sentono quando la contrazione atriale determina un più elevato gradiente di pressione tra atrio e ventricolo.

ALTRI TIPI DI SOFFI

Soffi continui o sistodiastolici

  • Occupano tutta o quasi la sistole e continuano più o meno a lungo in diastole.
  • Tipico è il soffio del dotto di Botallo persistente che mette in comunicazione l’aorta
    con il distretto dell’arteria polmonare.

Sfregamenti pericardici

  • Rumori prolungati, simili a soffi, causati dallo sfregamento fra foglietto parietale e
    viscerale del pericardio.
  • Associati in genere a pericardite con versamento ricco in fibrina.
  • Possono essere sistolici, protodiastolici o presistolici o combinati, avere localizzazione variabile, tonalità alta e soprattutto timbro grattante (“scratch”).

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Valvole cardiache: cosa sono, quali sono ed a che servono?

MEDICINA ONLINE CUORE HEART VALVOLE CARDIACHE INSUFFICIENZA STENOSI PROLASSO LEMBI AORTICA POLMONARE MITRALICA TRICUSPIDE PAPILLARI SANGUE CIRCOLAZIONE SISTEMICA AORTA ARTERIA VENA SISTOCos’è una valvola cardiaca?
Una valvola cardiaca è una struttura che appartiene al cuore, costituita da appendici di tessuto essenzialmente fibroso, rivestita da endocardio. Il tessuto sottile ma estremamente resistente che costituisce una valvola è attaccato al muscolo cardiaco attraverso un meccanismo di cerniera flessibile, chiamato “annulus”.

Dove si trova una valvola cardica?
Ogni valvola cardiaca è posta a livello degli orifizi che collegano gli atri con i ventricoli ed i ventricoli con i vasi sanguigni che trasportano il sangue in uscita dal cuore verso l’intero organismo (aorta ed arteria polmonare). Per approfondire leggi anche: Differenza tra atri e ventricoli

Quante sono le valvole cardiache?
Le valvole all’interno del cuore sono quattro:

  • la valvola tricuspide;
  • la valvola mitrale;
  • la valvola polmonare;
  • la valvola aortica.

A che servono le valvole cardiache?
Le valvole cardiache servono a garantire che il sangue si muova con un flusso unidirezionale attraverso le cavità del cuore e prevengono dunque il reflusso del sangue nelle cavità stesse. Le valvole tricuspide e mitrale controllano il flusso del sangue dagli atri ai ventricoli, mentre le valvole polmonare e aortica controllano il flusso dai ventricoli al resto del corpo. Ogni valvola – ad ogni battito cardiaco – si apre per permettere il passaggio del sangue e si chiude velocemente per impedire che il sangue transitato torni indietro.

Descrizione delle quattro valvole:

  • La valvola tricuspide è collocata tra l’atrio e il ventricolo destro ed è costituita da tre lembi.Oltre ai lembi questa valvola è composta da un anello (o annulus) valvolare che congiunge i lembi al cuore e da corde (o chordae) e muscoli papillari che uniscono i lembi valvolari al muscolo cardiaco.
  • La valvola mitrale è localizzata tra l’atrio e il ventricolo sinistro ed è costituita da due lembi. Oltre ai lembi, questa valvola è composta da un anello valvolare che congiunge i lembi al cuore e da corde e muscoli papillari che uniscono i lembi valvolari al muscolo cardiaco.
  • La valvola polmonare è localizzata tra il ventricolo destro e l’arteria polmonare (la quale porta il sangue dal cuore al polmone per permettere lo scambio ossigeno/anidride carbonica). La valvola polmonare è inserita direttamente sul muscolo della parte più distale del ventricolo destro.
  • La valvola aortica è localizzata alla giunzione tra il ventricolo sinistro e l’aorta ascendente. La valvola ha tre cuspidi, un anello di tessuto su cui si inseriscono le cuspidi. I Seni di Valsalva sono rigonfiamenti della parete aortica in corrispondenza delle cuspidi.

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