Cos’è la frequenza cardiaca?
La frequenza cardiaca corrisponde al numero di battiti del cuore al minuto e si misura in “bpm”, cioè “battiti per minuto“. In italiano spesso si usa l’acronimo “Fc” per indicarla, mentre in inglese viene usato “Hr” (heart rate). Insieme alla temperatura corporea, la pressione sanguigna ed il ritmo respiratorio, la frequenza cardiaca è una delle funzioni vitali dell’essere umano e sue alterazioni possono compromettere il funzionamento normale dell’organismo, per tale motivo la sua misurazione è uno dei dati più importanti sia durante una normale visita medica di routine, sia – a maggior ragione – nelle emergenze, quando possono verificarsi arresti cardiaci. La frequenza cardiaca può essere misurata anche da personale non sanitario, in modo semplice e sicuro, con due metodi fondamentali: usando particolari strumenti elettronici o a mano.
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Con quali strumento si misura automaticamente la frequenza cardiaca?
La frequenza cardiaca può essere misurata facilmente con uno strumento chiamato “cardiofrequenzimetro“, molto utile in vari ambiti oltre quello medico, ad esempio quello sportivo. Un ottimo cardiofrequenzimetro, perfetto anche per il fitness, è questo: http://amzn.to/2DBxIZq
Anche i moderni pulsiossimetri (anche chiamati ossimetri o saturimetri) oltre alla quantità di emoglobina legata nel sangue, restituiscono anche il valore della frequenza cardiaca. Un esempio di pulsiossimetro è questo: http://amzn.to/2DtGJQ6
Come misurare la frequenza cardiaca “a mano”?
Anche se non si dispone di un cardiofrequenzimetro o di un saturimetro, è comunque misurare la frequenza dei battiti cardiaci “a mano”.
Si devono contare i battiti avvertiti per un minuto intero, annotandoli su un taccuino se necessario per poterli eventualmente confrontare o per riferirli al proprio medico.
Se la frequenza cardiaca deve essere ottenuta rapidamente si possono contare i battiti per 15 secondi e poi moltiplicarli per 4, anche se ciò potrebbe determinare una misurazione lievemente meno attendibile.
Dove si misura la frequenza cardiaca?
La frequenza cardiaca può essere misurata palpando con uno o due dita l’arteria radiale (al polso), vedi foto in basso:
oppure palpando l’arteria carotide (sul collo), vedi foto in basso:
La pressione applicata dev’essere leggera soprattutto in corrispondenza della carotide, ma abbastanza elevata per avvertire chiaramente la frequenza. Un polso “debole” può essere più difficile da misurare da personale non sanitario.
Auscultazione e polso apicale
L’auscultazione, cioè l’ascolto dei battiti cardiaci per mezzo di uno stetoscopio o di un fonendoscopio posato sul petto, è un metodo di misurazione certamente più efficace (così come l’elettrocardiogramma) ma sarà ovviamente il medico a metterlo in pratica. Tramite stetoscopio il medico effettuerà la misurazione del “polso apicale” situato in corrispondenza del quinto spazio intercostale emiclaveare sinistro; la sua auscultazione permette di percepire i primi due suoni cardiaci (S1 e S2). Per approfondire, leggi i nostri articoli sulla semeiotica del cuore:
- Esame obiettivo cardiovascolare: guida completa all’esecuzione
- Semeiotica del cuore: i focolai di auscultazione cardiaca
- Semeiotica del cuore: i 4 toni cardiaci ed i toni aggiunti
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Quando misurare la frequenza cardiaca e cosa può influire su di essa?
Il rilevamento della frequenza cardiaca può essere effettuato in qualsiasi momento della giornata, tuttavia, per fare un corretto raffronto, sarebbe bene misurarla sempre nello stesso orario e nelle stesse condizioni. E’ preferibile effettuare la misurazione la mattina, appena alzati e dopo essere rimasti a sedere per qualche minuto (lasciar passare almeno un quarto d’ora dall’ultimo sforzo effettuato). E’ inoltre preferibile misurare la frequenza cardiaca lontano dai pasti, dall’assunzione di caffè e dall’aver fumato una sigaretta (è preferibile lasciar passare almeno mezz’ora da caffè e sigaretta). E’ importante anche ricordare che una forte emozione, uno stress o l’uso di droghe, potrebbe aumentare i battiti cardiaci. Infine un soggetto temporaneamente ipoteso (ad esempio a causa del caldo) potrebbe avere a riposo un aumento compensatorio della frequenza cardiaca, mentre uno sportivo potrebbe avere una frequenza apparentemente troppo bassa, ma normale a causa dell’elevato allenamento.
Cos’è il “deficit di polso”?
In medicina il “deficit di polso” è la differenza della frequenza cardiaca rilevata dal polso radiale (sul polso) rispetto a quella rilevata dal polso apicale (sul petto nel quinto spazio intercostale emiclaveare sinistro).
Frequenza cardiaca: valori normali a riposo in neonati, bambini ed adulti
A riposo la frequenza cardiaca di un essere umano adulto è di circa 70 bpm nell’uomo e di circa 75 bpm nelle donne, mentre nei neonati la frequenza a riposo è di circa 100-180 bpm.
Età | Frequenza cardiaca normale a riposo |
---|---|
Neonati | da 90 a 180 |
Bambini | da 80 a 100 |
Adolescenti | da 70 a 120 |
Adulti | da 60 a 90 |
Valori al di sotto di questi range di valori possono determinare una bradicardia che determina ridotto afflusso sanguigno agli organi vitali, tra cui il cervello (particolarmente “avido” di nutrimento sanguigno) e determinare sincope (cioè uno svenimento con perdita di sensi e caduta per perdita di tono posturale).
Frequenze cardiache al di sopra di questi range possono essere raggiunti anche da individui sani, quando compiono uno sforzo. I valori massimi possibili, raggiunti (salvo patologie) quando il soggetto è sottoposto a sforzo elevato e prolungato, variano da persona a persona in funzione dell’età, dello stato di salute generale e dell’allenamento (un giovane sportivo sano gestisce frequenze cardiache elevate più facilmente di un sedentario anziano con patologie).
Bradicardia nell’adulto | < 60 battiti al minuto |
---|---|
Normale nell’adulto | 60-90 battiti al minuto |
Tachicardia nell’adulto | > 90 battiti al minuto |
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Valori massimi possibili
Il cuore sotto sforzo aumenta la sua frequenza fino a un valore massimo. Tale valore può essere determinato in modo diretto solo mediante una specifica prova sotto sforzo. In alternativa alla misura diretta, la frequenza cardiaca massima può essere stimata con la formula di Cooper:
- FC_max = 220 – età,
oppure con una formula più precisa (Tanaka H, Monahan, Seals), secondo cui:
- FC_max = 208 – (0,7 × età).
La frequenza cardiaca massima è correlata ad altri parametri come la gittata sistolica, e la quantità massima di ossigeno che un individuo può utilizzare nell’unità di tempo. I valori massimi sono in riferimento ad attività continuative, potendosi reggere il carico massimo per un tempo indicativo di 10 minuti, che si riduce sensibilmente da persona a persona.
Patologie del ritmo cardiaco
Le irregolarità del battito cardiaco (aritmie) sono numerose: come già prima accennato, se la frequenza cardiaca è più alta della norma, si parla di tachicardia, se più bassa di bradicardia; sia tachicardia che bradicardia possono essere sia normali che patologiche.
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