Semeiotica del cuore: i focolai di auscultazione cardiaca

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I numeri in verde corrispondono agli spazi intercostali. In azzurro il focolaio di Erb, nel 3° spazio intercostale sinistro

L’auscultazione del cuore, durante l’esame obiettivo, va effettuata sui focolai cardiaci, 5 zone specifiche che corrispondono ai focolai valvolari:

Focolaio aortico

E’ presente nel II spazio intercostale destro sulla linea margino-sternale o parasternale (è importante auscultare questo focolaio nel soggetto anziano perché la patologia aterosclerotica può colpire facilmente questo focolaio, dando origine ad un soffio, mentre in un paziente iperteso di vecchia data in questo focolaio possiamo sentire un tono scoccante, un primo tono accentuato)

Focolaio polmonare

Si trova sul II spazio intercostale sinistro sulla linea marginosternale o parasternale sinistra.

Focolaio tricuspidale

E’ presente sul IV spazio intercostale destro al margine dello sterno.

Focolaio mitralico

Si trova sul quarto-quinto spazio intercostale all’altezza della linea emiclaveare di sinistra (rappresenta l’itto della punta del cuore).

Focolaio di Erb

Rappresenta il focolaio elettivo dei soffi aortici, appartiene al mesocardio e si trova al centro del quadrilatero determinato dai restanti quattro punti di auscultazione. E’ posto a livello del terzo spazio intercostale sinistro sulla linea parasternale, immediatamente al di sotto del focolaio dell’arteria polmonare. Alcune fonti lo localizzano a livello del quarto spazio intercostale. E’ il punto in cui è possibile effettuare l’auscultazione della componente aortica del secondo tono cardiaco e di soffi cardiaci causati da alterazioni della valvola aortica.

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Semeiotica del cuore: i soffi cardiaci sistolici e diastolici

MEDICINA ONLINE CUORE SANGUE CIRCOLAZIONE ATRIO VENTRICOLO SINISTRA DESTRA DIFFERENZA HEART HUMAN VALVOLE CARDIACHE AORTA VASI VENE ARTERIEI soffi cardiaci sono tipici rumori determinati dallo scorrimento turbolento del sangue e che insorgono:

  • Quando vi sono brusche variazioni di ampiezza del letto di scorrimento
  • Quando il sangue scorre molto velocemente
  • Quando il sangue ha una viscosità molto inferiore alla norma (anemia)

I soffi hanno:

  • Un punto di origine
  • Una irradiazione
  • Un tempo di insorgenza e durata

I soffi hanno una intensità di grado differente:

  • grado 1 (il soffio si percepisce a fatica)
  • grado 2 (il soffio è debole)
  • grado 3 (il soffio è abbastanza forte)
  • grado 4 (il soffio è forte)
  • grado 5 (il soffio è molto forte)
  • grado 6 ( il soffio è così forte che si sente senza fonendoscopio).

SOFFI SISTOLICI

Soffi cardiaci Olosistolici (o pansistolici)

  • Iniziano con il I tono e terminano fondendosi con il II tono.
  • Si producono quando c’è una anomala comunicazione in sistole tra due cavità in
    cui vige una pressione molto diversa (insufficienza mitralica, tricuspidale,
    comunicazione interventricolare).

Soffi cardiaci Mesosistolici (di eiezione)

  • Iniziano dopo il I tono e terminano prima del II tono.
  • Originano tipicamente, ma non esclusivamente in corrispondenza delle valvole
    semilunari aortiche e polmonari.
  • Hanno intensità che cresce fino verso la metà della sistole e poi decresce.

Soffi cardiaci Telesistolici

  • Più tardivi e in genere più brevi dei mesosistolici.
  • Associati a disfunzione dei muscoli papillari nella cardiopatia ischemica.

SOFFI DIASTOLICI

Soffi cardiaci Protodiastolici

  • Iniziano quasi immediatamente dopo il II tono.
  • Caratteristici dell’insufficienza aortica e polmonare, hanno alta frequenza (timbro
    dolce) e si prolungano decrescendo in intensità durante la diastole.
  • Possono essere proto o protomeso o olodiastolici.

Soffi cardiaci Mesotelediastolici

  • Sono dovuti a stenosi assoluta oppure relativa attraverso la mitrale o la tricuspide.
  • Si apprezzano in un’area ristretta, rispettivamente alla punta e sul focolaio.
    tricuspidale.
  • La frequenza è bassa (rullio), spesso solo in crescendo perché aumentano di
    intensità nella telediastole a causa della contrazione atriale (rinforzo presistolico).

Telediastolici o presistolici

Sono soffi piuttosto deboli che si sentono quando la contrazione atriale determina un più elevato gradiente di pressione tra atrio e ventricolo.

ALTRI TIPI DI SOFFI

Soffi continui o sistodiastolici

  • Occupano tutta o quasi la sistole e continuano più o meno a lungo in diastole.
  • Tipico è il soffio del dotto di Botallo persistente che mette in comunicazione l’aorta
    con il distretto dell’arteria polmonare.

Sfregamenti pericardici

  • Rumori prolungati, simili a soffi, causati dallo sfregamento fra foglietto parietale e
    viscerale del pericardio.
  • Associati in genere a pericardite con versamento ricco in fibrina.
  • Possono essere sistolici, protodiastolici o presistolici o combinati, avere localizzazione variabile, tonalità alta e soprattutto timbro grattante (“scratch”).

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Soffio al cuore: cause, sintomi e cure in neonati, bambini ed adulti

MEDICINA ONLINE GLICEMIA INSULINA SANGUE DIFFERENZA CONCENTRAZIONE ORMONE PIASTRINE GLOBULI ROSSI BIANCHI GLUCAGONE TESTOSTERONE ESTROGENI PROGESTERONE CUOREIl soffio al cuore è uno dei sintomi più comuni tra quelli rilevabili auscultando il muscolo cardiaco. Si manifesta come un rumore particolare dovuto al passaggio del sangue attraverso le valvole. Il flusso non è più laminare, ossia silenzioso, ma diventa turbolento e quindi percepibile. Il soffio al cuore, tranne nei casi in cui si manifesta in persone giovani e sani, è dovuto al passaggio alterato del sangue attraverso i vasi arteriosi, gli apparati valvolari del cuore o comunicazioni delle pareti settali del cuore che normalmente non sono presenti. I vizi congeniti comprendono anche difetti del setto interatriale o interventricolare che possono condizionare un flusso di sangue anormale tra le cavità. Nell’adulto frequentemente il difetto del setto interventricolare si presenta dopo un infarto o dopo un trauma toracico. Quando l’orifizio di una valvola si restringa si crea un ostacolo al normale flusso del sangue, mentre nel caso la valvola non sia in grado di contenere il sangue, si determina un reflusso attraverso la stessa (lo scopo della valvola è quello di consentire il flusso in una sola direzione). In queste circostanze il soffio percepibile è generato dal passaggio del sangue che attraversando una struttura cardiaca anomala, come la valvola o il difetto settale, modifica le caratteristiche del proprio flusso da laminare (silenzioso) a flusso turbolento (rumoroso) e quindi percepibile come soffio.

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Quando si può manifestare?

Se compare in giovane età, esso è più spesso di tipo “innocente”, dovuto cioè alla velocità dei flussi intracardiaci e vascolari tipici dell’apparato cardiovascolare giovanile che è iperdinamico: per esempio nella prima infanzia la frequenza cardiaca è molto più elevata che nel seguito della vita.
In alcuni casi la presenza di un “soffio cardiaco” con specifiche caratteristiche di intensità, di irradiazione sul torace e di durata è il segno inequivocabile di una malattia cardiaca congenita che deve essere definita con appropriate indagini e seguire uno specifico iter terapeutico e di follow up. Tuttavia grazie al miglioramento della qualità della vita durante la gravidanza, alla diagnosi precoce e alla riduzione della natalità, le malattie congenite del cuore si sono fortemente ridotte negli ultimi 30 anni. Con l’aumentare della vita media sono però aumentate numerose patologie e in particolare, quelle legate al cuore. Il “soffio” al cuore è in grande crescita nella popolazione anziana. Riguarda infatti il 20 per cento delle persone con più di 50 anni e addirittura, nel 4 per cento della popolazione sopra gli 80 anni, è indice di stenosi aortica, cioè di un’ostruzione severa della valvola aortica.

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Quali sono le cause del soffio al cuore ?

In passato era la malattia reumatica che determinava più frequentemente le alterazioni delle valvole cardiache. Oggi, grazie alle cure e alla migliore qualità di vita della popolazione, questa causa è divenuta marginale. Mentre sono emersi altri aspetti delle malattie valvolari che erano sottostimati o sconosciuti oppure che non erano così manifestamente presenti perché collegati all’invecchiamento crescente della popolazione.

Valvola mitrale

La disfunzione può interessare la valvola mitrale. In molti casi l’insufficienza è dovuta all’alterazione congenita del tessuto che si presenta lasso e fragile, e quindi svolge un lavoro inferiore alla norma. Questo tipo di alterazione ha un’espressione variabile da persona a persona. Pertanto vi sono giovani che manifestano questo problema in modo già clinicamente rilevante, e persone di età più avanzata nelle quali il disturbo è meno serio. Tuttavia, quando questa alterazione è presente, la valvola è più fragile e col tempo tende a presentare un mal funzionamento legato alle alterazioni strutturali che comprendono la rottura delle corde e/o dei lembi valvolari, ossia della struttura anatomica della valvola. Ciò determina la perdita della sua funzione e quindi la sua insufficienza. In questi casi si deve ricorrere all’intervento chirurgico, che oggi è quasi sempre di tipo riparativo, cioè si ricostruisce chirurgicamente la valvola mitrale.

Valvola aortica

La valvola aortica può presentare alterazioni congenite che possono determinare sia stenosi, sia insufficienza. Ciò significa che, invece delle normali cuspidi, la valvola può presentarne solo due, oppure tre, ma con malformazione, per cui la sua funzione risulta compromessa. In questi casi la necessità d’intervenire può dipendere dall’evoluzione nel tempo della disfunzione presente alla nascita. La valvola, infatti, va incontro a processi degenerativi collegati alla perdita progressiva della sua funzione, che può determinare la comparsa dell’insufficienza e della stenosi associata.
Questa patologia è più frequentemente associata ad altre malattie dell’arco aortico come la coartazione istmica, cioè l’ostruzione dell’aorta nel punto di giunzione tra l’arco e l’aorta discendente (stenosi istmica). In caso di insufficienza aortica severa si interviene chirurgicamente, mentre in caso di stenosi istmica dell’aorta si può procedere con la dilatazione del tratto ostruito per mezzo dell’angioplastica transluminale.

Da tenere sottocontrollo

In molti casi il soffio è un disturbo modesto che può essere tollerato tutta la vita, tuttavia è consigliabile un controllo cardiologico almeno una volta all’anno. E’ importante che il cardiologo di un’approriata valutazione ecoacrdiografica al momento della visita. E’ bene ricordare, inoltre, che le persone con lesioni alle valvole cardiache, in particolare di quella mitrale e aortica, sono maggiormente esposte a infezioni endocardiche, cioè alle infezioni che si localizzano sulle valvole. Perciò è fondamentale prescrivere a questi pazienti un’appropriata terapia antibiotica di profilassi, nel caso vadano incontro a eventi traumatici a carico dell’apparato genitale, urinario, e della cavità orale.

Prevenzione

In età avanzata il vizio che principalmente si presenta è la cosiddetta stenosi aortica dell’anziano.
Per prevenire questa patologia è molto importante tenere sotto controllo alcuni fattori di rischio cardiovascolare ed alcune malattie croniche:

  • pressione arteriosa sistolica elevata;
  • fumo;
  • dislipidemia;
  • livelli di calcemia (concentrazione di calcio troppo alta causa la calcificazione della valvola aortica);
  • insufficienza renale.

Tutti questi fattori, infatti, possono determinare una sclerosi delle cuspidi aortiche, cioè un irrigidimento dei foglietti valvolari dell’aorta. Ciò favorisce la deposizione di calcio a livello dei lembi valvolari ostacolandone l’apertura e innescando un perverso meccanismo di aggravamento dell’ostruzione.  In caso di seria stenosi della valvola si rende necessario la sostituzione della valvola aortica.

Quando il soffio non permette una vita normale?

Se il cardiologo, durante i controlli periodici, valuta che il vizio è di modesta entità, la persona può svolgere una vita normale. E’ importante però che si controllino i fattori di rischio, come i valori della pressione, il tasso di colesterolo e di calcio nel sangue e il fumo. Se in età più avanzata la stenosi valvolare si aggrava e compaiono alcuni sintomi come la sincope, l’angina e lo scompenso, di norma la soluzione è chirurgica perché la terapia medica non dà buoni risultati. Spesso la soluzione chirurgica è associata di necessità all’intervento di by pass delle coronarie.
La stenosi aortica dell’anziano è una patologia sempre più frequente sia negli uomini che nelle donne. Tuttavia, queste ultime manifestano problemi legati all’ipertrofia miocardica, perché con l’età il cuore femminile tende a diventare più facilmente ipertrofico di quanto avviene nell’uomo. Quando l’ipertrofia miocardica è molto marcata, anche se l’ostruzione valvolare non appare severa, può essere opportuno l’intervento di sostituzione valvolare per limitare i rischi chirurgici e quelli inerenti al progredire della malattia.

Se una donna soffre di “soffio al cuore” può avere un bambino?

Tutto dipende dalla diagnosi che la presenza del soffio sottintende. Di norma se il disturbo è lieve la donna può tranquillamente avere un figlio. E’importante però che venga seguita nel corso della gravidanza da un cardiologo. Nel caso il soffio sia, invece, l’espressione di una più grave disfunzione cardiaca, allora è bene che la paziente sia informata dei rischi che corrono sia lei che il nascituro. In particolare può verificarsi che il soffio cardiaco sia l’espressione di una disfunzione cardiaca definita come cardiomiopatia “peripartum” o ”post partum”. In questo caso la malattia si manifesta con un ingrandimento del cuore che determina un mal funzionamento della valvola mitrale. Se la donna ha presentato questo problema dopo una gravidanza è consigliabile che non ne affronti altre che sarebbero a grave rischio per lei e per il bambino.

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Auscultazione nell’esame obiettivo: cos’è ed a che serve?

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Si utilizza per comprendere la presenza di molte malattie, fra cui quelle respiratorie, grazie alle caratteristiche dei suoni riscontrati: frequenza, intensità, durata e qualità.

L’esame e il termine furono coniati dal medico francese René Laennec (1781-1826); un tempo molto utilizzata, attualmente è in fase di declino per l’introduzione di nuovi strumenti diagnostici.

Strumenti usati

Si utilizza uno stetofonendoscopio, anche se in tempi recenti le forme elettroniche – dove l’auscultazione di ogni rumore, anche il più piccolo, viene osservato – hanno preso il posto alla forma iniziale, utilizzata dai soli medici.

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Differenza tra fonendo, fonendoscopio, stetoscopio e stetofonendoscopio

MEDICINA ONLINE AUSCULTAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE ADDOME VISCERI CUORE SUONI STETOFONENDOSCOPIO SEMEIOTICALo stetoscopio e il fonendoscopio sono due strumenti essenziali per valutare lo stato di salute del paziente. Si tratta di due dispositivi molto simili all’apparenza ma che in realtà vengono utilizzati per scopi molto diversi tra loro. Stetoscopio e fonendoscopio non sono la stessa cosa, anche se spesso i due termini vengono erroneamente utilizzati come sinonimi.

Se lo stetoscopio è lo strumento utilizzato per l’auscultazione del torace, il fonendoscopio (anche chiamato “fonendo“) viene usato per l’auscultazione dei visceri in generale. Nella maggior parte dei casi questi due termini vengono confusi e usati come sinonimi, nonostante il loro impiego sia piuttosto differente. Tutto dipende dalla tipologia di testina usata per l’auscultazione. Infatti, mentre lo stetoscopio ha una campana più larga ed ampia ed è impiegato per ascoltare i suoni più acuti e più semplici da udire, il fonendoscopio ha invece una campana più piccola e viene utilizzato per i suoni più cupi.

I dispositivi più moderni e professionali permettono di unire i due strumenti in un’unica soluzione chiamata stetofonendoscopio, il quale ha entrambe le campane. In questo modo è possibile eseguire delle diagnosi più accurate e stabilire con certezza le condizioni di salute del paziente.

Gli stetoscopi preferiti dal nostro Staff, sono:

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