L’anasarca è un esempio di edema non infiammatorio sistemico o generalizzato. E’ caratterizzato da accumulo di edema massivo e diffuso, sottocutaneo, non avente origine infiammatoria, che determina gonfiore diffuso dei tessuti sottocutanei, dovuto alla ritenzione di un’abnorme quantità di liquido interstiziale. Idropisìa è un termine non più in uso per designare la presenza di liquido nelle cavità sierose, successivamente sostituito da anasarca.
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Sintomi e segni di anasarca
Oltre all’evidente gonfiore con cute sovrastante che appare liscia, tesa ed assottigliata, questa grave forma di edema generalizzato comporta senso di spossatezza, affanno e notevole aumento di peso. Il fenomeno si associa, inoltre, a versamenti nelle cavità sierose (pleure, peritoneo e pericardio).
Cause di anasarca
Le cause più diffuse dell’anasarca sono:
- gravidanza;
- sindrome nefrosica;
- insufficienza renale;
- grave scompenso cardiocircolatorio;
- insufficienza cardiaca;
- malattia di Gaucher;
- insufficienza epatica;
- cirrosi epatica;
- eritroblastosi fetale.
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Anasarca feto-placentare
L’anasarca feto-placentare è una grave complicanza della malattia emolitica del neonato (o eritroblastosi fetale), la quale può presentarsi in caso di incompatibilità tra il gruppo sanguigno Rh del feto e quello della madre. Questa condizione colpisce il feto durante lo sviluppo e ne determina spesso la morte intrauterina.
Terapia dell’anasarca
Non esiste una terapia unica che sia efficace in tutti i tipi di anasarca: la terapia deve intervenire sulla causa a monte che l’ha determinata quindi è diversa in base a tale causa.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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