Cybercondria, quando internet diventa il tuo medico: sintomi e cure

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L’ipocondria (anche chiamata “disturbo d’ansia di malattia“, “disturbo d’ansia per la salute“, “patofobia“, “ansia da malattia“; in inglese “hypochondria”, “hypochondriasis”, “health anxiety”, “illness anxiety disorder” o “somatic symptom disorder”) è un disturbo d’ansia caratterizzato da una preoccupazione eccessiva, ingiustificata e persistente di essere affetti da una grave malattia, nonostante valutazioni mediche adeguate rassicurino il paziente sul fatto che egli non soffra di alcuna patologia. Nonostante le rassicurazioni dei medici interpellati, il paziente si convince che qualsiasi sintomo avvertito, o che presume di avvertire, sia il segno di una malattia severa che non riesce ad essere diagnosticata dai medici. La fortissima angoscia di soffrire di una patologia, unita allo spreco di tempo e risorse che il paziente impega in esami diagnostici e consulti medici, abbassa la sua qualità della vita ed interferisce con il suo funzionamento sociale, relazionale e/o professionale.

Dall’ipocondria alla cybercondria

Fino all’avvento di internet, che al largo pubblico è divenuto popolare intorno alla seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso, l’ipocondriaco aveva maggiori difficoltà rispetto ad oggi nel reperire informazioni mediche che gli permettessero di interpretare i propri presunti sintomi come spia di una grave patologia: ciò in qualche modo conteneva le sue “paranoie”.  La possibilità di accedere facilmente, soprattutto nell’ultimo decennio, ad una grandissima quantità di informazioni mediche, in modo rapido ed in qualsiasi momento, grazie a pc e smartphone, ha peggiorato la situazione ed ha un ruolo nell’innescare, mantenere e potenziare l’ipocondria in persone predisposte, al punto che si è creato un neologismo che descrivesse il fenomeno: “cybercondria“. Il termine “cybercondria” deriva dall’unione di “ipocondria” e “cyber”, quest’ultimo ricavato dal sostantivo inglese cybernetics, cibernetica, parola derivata dal greco dove κυβερνήτης (che significa “timoniere”, “pilota”, “governante”). Il termine “cyber” riguarda l’interazione tra l’uomo e il computer e rimanda quindi rapporto tra esseri umani e l’informatica e il digitale.

Che significa “cybercondria”?

La cibercondria (a volte denominata “cibercondria”; in inglese “cyberchondria”) descrive le infondate preoccupazioni di un soggetto sulla propria salute, derivanti da ricerche su internet sui propri sintomi, reali o presunti. In parole semplici: una persona, magari del tutto sana o malata di una malattia molto lieve, può cercare il sintomo che avverte (o che presume di avvertire) su siti internet che parlano di argomenti medici ed interpretare il proprio sintomo come spia di una malattia molto grave. Ciò innesca nel soggetto una forte angoscia e condurlo a comportamenti associabili al disturbo d’ansia di malattia, altro modo con cui viene denominata l’ipocondria, o a potenziare il disturbo se il paziente già ne soffre. Ad esempio, se il soggetto avverte stanchezza ed ha tosse e rinorrea (naso che cola) perché ha un semplice raffreddore, può cercare su vari siti l’interpretazione di questi sintomi e segni e convincersi di avere un cancro del polmone. Tale convinzione può permanere anche dopo che il medico – dopo aver effettuato opportuni controlli – escluda la malattia.

Internet diventa medico

Facendo riferimento all’esempio fatto precedentemente, quando il medico conferma la sicura assenza della malattia, il cybercondriaco non viene rassicurato dalla sua diagnosi: va su internet e continua ossessivamente a cercare siti ed informazioni, anche di dubbia autorevolezza scientifica, che confermino l’effettiva presenza della malattia che è convinto di avere. Quando il cybercondriaco tornerà dal medico per mostrare il fatto che le sue ricerche su internet confermano la malattia, il medico continuerà a negare la presenza della patologia ma ciò convince solamente il cybercondriaco che sia il medico a sbagliare. Ciò porta il cybercondriaco a curarsi “da solo” seguendo i “consigli” trovati su internet, con ovvi rischi per la sua salute. In parole semplici, la cybercondria porta una persona a ricercare ossessivamente qualsiasi malattia (anche la più improbabile) e tutti i sintomi ad essa associabili consultando internet, a convincersi di avere una data malattia anche grave, a convincersi che il medico si sbagli (ostacolando la sua diagnosi) ed a curarsi in modo errato. Spesso se un medico autorevole assegna al cybercondriaco una data terapia per una data malattia, ma il soggetto si convince – grazie ad internet – di averne un’altra, seguirà una terapia diversa, con ovvi rischi per la salute. Tutto ciò diventa ancora più grave se pensiamo che internet è sì un posto colmo di informazioni scientifiche autorevoli, ma anche di siti complottisti, inesatti e gestiti da individui che non hanno alcuna qualifica per poter parlare di argomenti medici e tantomeno di dare consigli su terapie.

Carattersitsiche del cybercondriaco

La paura di essere malati è un sentimento che, entro certi limiti, è assolutamente normale per un essere umano. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha avuto un sintomo particolare che lo ho spaventato e che lo ha indotto a pensare di soffrire di una patologia, forse anche grave. Qual è quindi la differenza tra una persona cybercondriaca ed una “sana”?

  • Nella persona sana, un sintomo lieve è generalmente percepito come lieve, mentre nella cybercondriaca, un sintomo lieve è percepito come molto più grave di quanto realmente sia;
  • nella persona sana, un qualsiasi sintomo non è necessariamente correlato a malattia, mentre nella cybercondriaca, un qualsiasi sintomo indica presenza di malattia;
  • la persona sana può pensare di avere una malattia, mentre la cybercondriaca è convinta di averla;
  • la persona sana interpreta generalmente un sintomo come causato da una malattia frequente e meno grave (quindi più probabile), mentre la cybercondriaca lo vede come elemento causato da una malattia grave, poco frequente (quindi poco probabile);
  • nella persona sana, la paura della malattia nella maggioranza dei casi genera un’ansia “moderata” e proporzionata alla gravità del sintomo, mentre nella cybercondriaca la preoccupazione di soffrire di una patologia, genera nel paziente una ansia fortissima e sproporzionata rispetto alla gravità del sintomo;
  • se la persona sana pensa di soffrire di una patologia, ma il medico – dopo aver eseguito i dovuti esami – esclude la presenza della patologia, il sano si tranquillizza e smette di pensare alla patologia; se la persona cybercondriaca pensa di soffrire di una patologia e il medico esclude la presenza della patologia, essa non si tranquillizza, anzi si convince che il medico si stia sbagliando, quindi cerca ossessivamente su internet informazioni che confermino la malattia, inoltre cambia medico dopo medico nella “speranza” che prima o poi uno di loro individui la malattia: ciò spesso costringe il cybercondriaco a sottoporsi frequentemente ad inutili, costosi e spesso anche pericolosi, esami diagnostici;
  • nel sano, l’ansia di avere una malattia non compromette il suo funzionamento dell’individuo dal punto di vista sociale, relazionale e/o professionale; nel cybercondriaco, l’idea di soffrire di una patologia e la ricerca ossessiva di informazioni mediche su internet sono talmente angoscianti ed intrusive da compromette il suo funzionamento dal punto di vista sociale, relazionale e/o professionale, sprecando tempo e risorse.

Terapia

Nel caso di paziente che mostra caratteristiche cybercondriache, diagnosticato come sofferente del disturbod’ansia di malattia, possono essere utili i farmaci antidepressivi come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), associati a psicoterapia cognitivo-comportamentale. Nei casi più gravi possono essere somministrati farmaci antipsicotici.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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