Tutti gli esseri viventi producono l’energia che serve loro per svolgere le loro funzioni dalla degradazione di molecole complesse in altre più semplici; attraverso i cosiddetti processi catabolici: l’energia che viene prodotta attraverso questi processi ,solo per un quarto del totale viene utilizzata per fare lavori utili, il resto viene disperso in calore, che viene rilevato in un aumento della temperatura interna. In particolare gli animali si dividono ,riguardo alla produzione di calore, in animali a sangue caldo ed animali a sangue freddo.
Gli animali a sangue caldo sono essenzialmente i mammiferi e gli uccelli: essi producono una temperatura interna costante che si aggira sempre sui 36-37 gradi, indipendentemente dall’ambiente esterno, gli altri animali: insetti, rettili, anfibi e tutti gli altri invertebrati hanno una temperatura interna dipendente dall’ambiente esterno e quindi la loro temperatura interna oscilla grandemente, a seconda gli ambienti in cui vivono.
I mammiferi e gli uccelli sono quindi in grado di regolare la loro temperatura interna, solitamente ad un livello più elevato dell’ambiente in cui vivono e questo perché rilasciano più calore dal loro metabolismo, attraverso il flusso di sangue nella pelle, aumentano la produzione di sudore, ansimano, producono brividi, abbattono il grasso. Sono quindi chiamati endotermi (producono calore dentro di loro). Dal momento che sono in grado di mantenere la loro temperatura interna stabile, sono anche chiamati omeotermi. Questo richiede un alto tasso metabolico a riposo e sono quindi anche chiamati tachimetabolici.
Gli insetti, i rettili. i pesci e gli anfibi non sono in grado di mantenere costante la loro temperatura interna e ricevono il calore dall’esterno: sono chiamati quindi ectotermi; dal momento che la loro temperatura è variabile sono anche chiamati poichilotermi: per fare questo essi non hanno bisogno di un metabolismo molto intenso e sono chiamati anche animali bradimetabolici.
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Ci sono vantaggi e svantaggi di essere animali a sangue caldo o a sangue freddo. Gli animali a sangue caldo sono in grado di procurarsi il cibo o difendersi dai predatori in ambienti a temperatura più ampia di quelli a sangue freddo perché la loro temperatura interna non dipende dall’ambiente esterno: inoltre sono in grado di avere un cervello più complesso che necessita, per funzionare, di una temperatura costante. Tuttavia, per mantenere una temperatura interna che è superiore a quella esterna, devono ottenere più cibo, da cinque a dieci volte di più di quelli a sangue freddo.
Gli animali a sangue caldo sono paragonabili ad una macchina ad alto consumo energetico perché devono usare più energia per mantenere alta la loro temperatura interna. In ultima analisi quindi essi sono inefficienti dal punto di vista energetico. Gli animali a sangue freddo invece sono più in sintonia col loro ambiente. L’evoluzione degli animali a sangue freddo verso quelli a sangue caldo sarebbe come far evolvere una macchina a temperatura interna che dipende dall’ambiente esterno ad una a temperatura controllata.
Le teorie evoluzionistiche attuali per questa evoluzione sono molto semplicistiche; si può dire che tutte le forme di vita, dai bacteri alle amebe, hanno qualche sistema di termoregolazione, altrimenti non potrebbero vivere. Soltanto che i meccanismi della termoregolazione sono diventati più sofisticati. Come si sono potuti evolvere, pur mantenendo la capacità di poter vivere egualmente? Gli animali a sangue caldo tendono a dare più calore di quelli a sangue freddo: bisogna spiegare il meccanismo che c’è alla base di questa evoluzione. Sembra, da ultime ricerche che gli animali a sangue freddo hanno meno mitocondri. Sembra però che gli animali a sangue caldo hanno il disaccoppiamento delle proteine (UCP) e sembrano ridurre la quantità di energia che viene utilizzata che si trasforma invece in calore.
La tiroide è presente anche negli invertebrati ma la funzione della tiroide negli animali a sangue caldo sarebbe di attivare questi UCP e aumentare la produzione di calore. La produzione e il controllo dell’ormone tiroideo è irriducibilmente complesso e richiede la capacità di sopravvivenza naturale perché avere troppo o troppo poco ormone è dannosissimo per sopravvivenza. Questo è un punto molto importante che dovrebbe essere affrontato dai biologi evoluzionisti. Gli animali a sangue caldo ,per mantenersi in vita devono mantenere la loro temperatura interna entro certi limiti, affinché funzionino bene gli enzimi e le membrane cellulari.
Come fanno gli animali a sangue freddo a sopravvivere, per le variazioni, anche molto ampie della temperatura esterna? I biologi evoluzionisti dovrebbero affrontare anche questo problema. Sembra che per le principali funzioni metaboliche gli animali a sangue freddo hanno diversi sistemi enzimatici specifici che sono in grado di funzionare a temperature diverse per consentire la sopravvivenza. Per cui quando si tratta di geni che codificano i processi metabolici gli animali a sangue freddo hanno più geni di quelli a sangue caldo e in particolare specifici geni che producono enzimi che funzionano a varie temperature.
Quindi mentre gli animali a sangue freddo stavano evolvendo in quelli a sangue caldo avrebbero dovuto perdere molti geni che consentivano la sopravvivenza con varie temperature. Come questi animali avrebbero potuto sopravvivere mentre perdevano questi geni ed entravano in una fase di transizione che determina una perdita di flessibilità metabolica e lo sviluppo di una maggior quantità di calore con capacità di termoregolazione è un altro enigma che i biologi evoluzionisti devono affrontare. Anna Gauger ha acutamente notato:” il potere esplicativo della biologia evolutiva è inversamente proporzionale al suo rigore”. Se noi siamo istruiti non solo di come la vita appare, ma anche come funziona il concetto di evoluzione sarebbe molto diverso da come appare oggi.
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