Perché quando cambia il tempo fanno male ossa, cicatrici e testa

MEDICINA ONLINE RAIN TORNADO COLD WATER OMBRELLO TEMPO AUTUNNO INVERNO CLIMA METEO METEREOPATIA WINTER AUTUMN WALLPAPER Alone-sad-girl-lonely-walk-with-umbrella-miss-you-imagesTutti controllano le previsioni del tempo in vista di una vacanza o di una passeggiata. Forse dovremmo dar loro un’occhiata anche per sapere se quel mal di testa tornerà o se saremo un po’ tristi, se i dolori alla schiena si faranno sentire, o se dovremo misurare la pressione una volta di più. Perché il clima influenza la salute e di recente, proprio in Italia, è stato messo a punto il questionario METEO-Q per capire se e quanto le variazioni di temperatura, umidità, pressione e vento incidano sul nostro benessere.

I meteoropatici sono circa il 5% della popolazione
Realizzato da Luigi Janiri, Marianna Mazza e Marco Di Nicola dell’Istituto di Psichiatria del Policlinico Gemelli di Roma, è un test che chiunque può fare in pochi minuti per scoprire se è meteorosensibile o meteoropatico. «Nel primo caso, quando cambia il tempo si è soltanto più vulnerabili a disturbi; il vero meteoropatico invece ha un calo sostanziale della qualità di vita — spiega Mazza —. Il reale discrimine è quanto il malessere comprometta la quotidianità: sentirsi un po’ più giù o assonnati quando il tempo volge al brutto è normale, non riuscire ad alzarsi dal letto o avere una ricaduta dell’artrosi che impone un’assenza dal lavoro è patologia». Secondo le stime i meteoropatici sono circa il 5% della popolazione, i meteorosensibili il 30-40%; tutti però “sentiamo” il tempo, anche se non ce ne accorgiamo e non abbiamo veri e propri sintomi. «Quando le condizioni meteorologiche cambiano, l’organismo deve adattarsi e subisce perciò uno “stress” — dice Umberto Solimene, presidente del Centro di Ricerca in Bioclimatologia Medica dell’Università di Milano —. Chi è sano non ne risente, chi è più vulnerabile non riesce a compensare l’alterazione e manifesta disagi. Le donne e gli anziani sono più sensibili, così come chi soffre di qualche patologia: gli ipertesi, ad esempio, quando la temperatura cambia bruscamente hanno un rischio maggiore di palpitazioni, tachicardia e crisi ipertensive; chi ha una cefalea cronica o sindromi osteoarticolari vede acuirsi i fastidi, perché al variare dei parametri meteorologici si riduce la soglia del dolore».

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I mutamenti climatici improvvisi peggiorano i disturbi
«Con i mutamenti climatici in atto sta aumentando la quota di meteorosensibili — dice Mazza —. A creare problemi è la brusca variazione dei parametri, e oggi i passaggi dal caldo al freddo, dal sereno alla pioggia sono sempre più improvvisi». «Tutti viviamo con un livello di stress piuttosto elevato, che già mette alla prova le nostre capacità di compensazione; inoltre, passiamo la maggior parte delle giornate in ambienti condizionati, perdendo un po’, così, le capacità naturali di adattamento — aggiunge Solimene —. Ciò spiega perché sono sempre di più coloro che accusano disagi anche 2-3 giorni prima di una perturbazione: minime differenze di pressione, elettricità e parametri chimici dell’aria iniziano 72 ore prima di un mutamento del tempo e l’organismo le avverte. Chi compensa non ha problemi, chi è fragile avverte un malessere». Che fare se si è meteorosensibili o meteoropatici? «Guardare le previsioni per sapere in anticipo ciò a cui si va incontro — risponde Solimene —. Poi sarebbe buona abitudine fare la doccia alternando acqua calda e fredda: allena il sistema di termoregolazione dell’organismo, spesso “pigro” perché viviamo sempre a temperatura controllata. Utile anche l’idroterapia con essenze stimolanti o calmanti, e integratori fitoterapici a base di ginseng, eleuterococco, passiflora, da scegliere in base alla propria reazione, di eccitazione o depressione, al mutamento climatico; può servire infine l’agopuntura, che aumenta la produzione di endorfine e serotonina».

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