Con “aftosi orale” (in inglese “oral aphthosis”) in medicina si indica una condizione in cui all’interno della bocca, sulla mucosa che riveste le guance, le labbra e la regione sottolinguale o sulla lingua, sono presenti delle afte. Quando le afte interessano esclusivamente le mucose orali e ricompaiono a distanza di tempo regolare, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi, si parla di stomatite aftosa recidivante. Le afte, oltre alle mucose del cavo orale (labbra, guance, lingua e regione sottolinguale), possono anche interessare le mucose genitali (prepuzio, glande, piccole e grandi labbra).
Caratteristiche delle afte
Le afte orali sono lesioni caratterizzate da abrasioni o ulcerazioni tonde oppure ovali, lievemente sopraelevate e dolorose, biancastre, dai bordi regolari, con un diametro che in genere oscilla tra i 2 ed i 5 millimetri, anche se a volte possono raggiungere dimensioni perfino superiori al centimetro. Il loro colore biancastro risalta nel contesto della mucosa orale che è rosa. Le afte sono spesso circondate da un alone rossastro e possono essere singole o presentarsi in gruppi di più afte, localizzate vicine tra loro o lontane. Se subiscono un trauma, le afte sanguinano e diventano più dolorose. Tendono a guarire in circa una settimana, ma possono durare anche oltre 15 giorni; tendono a recidivare spesso.
Incidenza
L’aftosi è molto frequente: interessa o ha interessato almeno una volta circa il 60% della popolazione. Sono molto rare nell’infanzia: raggiungono il picco d’incidenza tra i 20 ed i 50 anni. Sono lievemente più diffuse tra le donne.
Cause e fattori di rischio
Le cause della formazione delle afte non sono ancora del tutto state chiarite ed attualmente si prendono in considerazioni varie ipotesi tra cui l’eziologia psicosomatica o allergica, oppure autoimmunitaria o ancora ormonale, infettiva, genetica e dietetica. Molto probabilmente alla base della formazione di un afta c’è una combinazione di più fattori. Alcune possibili cause che possono determinare o favorire la formazione di una afta, sono:
- traumi come morsi accidentali o da protesi dentarie o da denti scheggiati;
- traumi da uso troppo intenso dello spazzolino;
- uso di spazzolino con setole troppo dure;
- consumo di alimenti acidi
- consumo di alimenti troppo caldi;
- consumo di alimenti piccanti;
- consumo di alcolici;
- consumo eccessivo di mostarda, formaggio e cioccolato;
- fumo di sigaretta (in particolare fumo di pipa);
- infiammazione della mucosa orale (stomatite) da cause infettive o non infettive (traumatiche, allergiche, tossiche);
- consumo di alimenti a cui si è allergici o intolleranti;
- risposta allergica ad alcuni batteri presenti nel cavo orale come l’Helicobacter pylori;
- variazioni ormonali associate al ciclo mestruale;
- famigliarità;
- dieta errata;
- carenze di vitamina di B12 (carente nei vegani), di ferro e di acido folico o vitamina B9;
- malnutrizione per difetto;
- stress psico-fisico prolungato.
Le afte possono comparire frequentemente in presenza di varie patologie, tra cui:
- celiachia;
- febbre periodica con stomatite aftosa, faringite e adenite” (PFAPA);
- morbo di Crohn;
- sindrome di Behçet;
- infezioni della mucosa orale;
- infezione da HIV;
- AIDS;
- stomatiti;
- lichen planus;
- lupus eritematoso sistemico;
- pemfigo volgare;
- pemfigoide bolloso;
- anemia da carenza di ferro;
- stomatite aftosa recidivante;
- aspergillosi;
- epidermolisi bollosa;
- eritema multiforme;
- istoplasmosi;
- malattia mano-piede-e-bocca;
- pellagra;
- sprue tropicale.
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Trattamento
Dal momento che le cause che portano all’origine delle afte della bocca non sono ancora state del tutto chiarite, non esiste trattamento specifico per curarle. Nel caso in cui le afte costituiscano il segno di un’altra patologia, in genere è sufficiente curare quella patologia per evitare che le afte si ripresentino. Nel caso frequente in cui l’eziologia delle afte non sia nota (“afta orale idiopatica“), è possibile intervenire in diversi modi, con farmaci, erboristeria e consigli alimentari e comportamentali.
Farmaci per la cura delle afte
Poiché le afte orali tendono a regredire spontaneamente nell’arco di una settimana, in genere si tende a scartare l’opzione terapica farmacologica. Solo nei casi più gravi possono essere usati i seguenti farmaci:
- Clorexidina (ad esempio Disinfene crema o Golasan collutorio): riduce il dolore e velocizza i tempi i guarigione;
- Betametasone (ad esempio Betnesol o Bentelan): questo farmaco corticosteroide viene utilizzato in terapia per le afte particolarmente infiammate e dolorose;
- Idrocortisone (ad esempio Cortison CHEM): questo farmaco corticosteroide va applicato localmente, sotto forma di crema o pasta dentale;
- Fluocinonide (ad esempio Topsyn gel, lozione, pomata): questo farmaco corticosteroidesi applica localmente per ridurre il dolore e l’infiammazione;
- Carbossimetilcellulosa sodica (ad esempio Orahesive e Orabase): la pasta o polvere, va applicata direttamente sulle afte orali, per ridurre dolore e fastidio;
- Benzidamina (ad esempio Difflan o Tantum Verde): sotto forma di spray orale o crema, il farmaco va spruzzato o applicato direttamente sulle afte;
- Salicilato di colina (ad esempio Bonjela): gel o pasta da applicare sulle afte;
- Tetraciclina (tetraciclina Cloridrato capsule): questo farmaco antibiotico è indicato per trattare le grosse afte alla bocca a probabile origine infettiva;
- Lidocaina: anestetico locale che viene applicato localmente e determina un rapido sollievo dal dolore: in genere viene usato solo quando l’afta sia molto dolorosa.
ATTENZIONE: chiedere sempre al proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco!
Cauterizzazione della afte
La cauterizzazione prevede l’eliminazione dell’afta tramite l’uso di uno strumento specifico o una sostanza chimica come il debacterol o il nitrato d’argento.
Afte: quanto durano?
La durata di un’afta è molto variabile in base alla causa a monte che l’ha determinata o favorita. Generalmente le lesioni più lievi tendono a guarire spontaneamente in pochi giorni (non più di una settimana); nei casi più gravi le lesioni guariscono in periodi più lunghi, anche più di una settimana. In alcuni casi l’afta può scomparire ma poi recidivare dopo qualche giorno.
Afte: sono contagiose?
Dal momento che la causa esatta delle afte non sono ancora state comprese del tutto, è difficile rispondere a questa domanda, tuttavia, avendo le afte come fattori di rischio le infezioni e l’infiammazioni della mucosa orale (stomatiti), è probabile che la trasmissione di una patologia infettiva che interessa la bocca possa favorire la formazione di afte.
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Quando andare dal medico?
Una singola afta, che non si associa ad altri sintomi e che magari è comparsa in seguito all’assunzione di un cibo particolare o di un trauma (ad esempio uso troppo intenso dello spazzolino o un morso dato per sbaglio alle labbra), non dovrebbe destare particolare ansia nel paziente poiché dovrebbe risolversi da sola semplicemente lasciando passare alcuni giorni e seguendo una adeguata igiene orale. Nel caso in cui le afte invece si presentino in gruppo, si ripetano con una certa regolarità, si associno ad altri sintomi è invece importante recarsi dal medico, perché potrebbero essere la spia di un problema più grave.
Consigli utili
Per favorire la guarigione delle afte della bocca e per ottenere un sollievo dal dolore da esse provocato, può essere utile seguire alcuni semplici consigli.
- seguire una dieta bilanciata;
- bere le giuste quantità di acqua;
- limitare il consumo di alcolici;
- assumere un integratore alimentare multivitaminico con minerali;
- non “bucare” le afte con aghi;
- smettere di fumare;
- non assumere droghe;
- limitare caffè e tè;
- limitare mostarda, formaggio e cioccolato;
- evitare lo stress psico-fisico prolungato;
- evitare l’esposizione professionale a coloranti, vapori acidi, metalli;
- rispettare un’accurata igiene orale;
- usare dentifricio e spazzolino adeguati e di qualità;
- usare lo spazzolino in modo giusto;
- usare uno spazzolino con setole morbide per la pulizia dei denti;
- non usare lo spazzolino di un soggetto affetto da stomatite;
- utilizzare periodicamente il collutorio;
- curare i denti scheggiati;
- evitare i traumi da morsi all’interno della bocca o alla lingua;
- evitare i traumi da lavaggio troppo vigoroso dei denti;
- evitare cibi a cui si è allergici o intolleranti;
- evitare cibi contenenti glutine (se paziente è celiaco);
- evitare cibi o bevande calde;
- evitare cibi speziati e piccanti;
- evitare cibi che contengono parti difficilmente masticabili e che tendono a rimanere incastrate tra i denti;
- evitare l’assunzione di cibi acidi e/o molto salati;
- evitare l’assunzione di grassi animali e di frutta secca;
- curare carie e placca;
- evitare l’ingestione accidentale di sostanze chimiche;
- evitare i traumi ripetuti (ad esempio correggere le protesi dentarie).
Collutori per afte ricorrenti
Alcuni collutori potrebbero essere particolarmente indicati per la cura delle afte frequenti, grazie alla presenza di principi attivi e specifici ingredienti, tra cui:
- desametasone;
- tetraciclina;
- nistatina;
- difenidramina;
- clorexidina.
I collutori contenenti questi attivi sono spesso soggetti a prescrizione medica.
Per approfondire, leggi anche: Collutori naturali e fatti in casa per disinfettare la lingua
Rimedi naturali per le afte
- Androgafis;
- Astragalo;
- Echinacea;
- Eleuterococco;
- Vischio;
- Uncaria;
- Cordyceps;
- Aglio;
- Aloe gel;
- Curcuma;
- Calendula;
- Ribes;
- Rosa canina;
- Limone;
- Propoli.
Dieta per afte ricorrenti
In caso di afte ricorrenti, anche il tipo di cibo può migliorare o peggiorare la situazione. L’assunzione quotidiana soprattutto di frutta e verdura di stagione può contribuire a curare e prevenire le afte; al contrario è utile escludere o limitare caffè, cioccolato, alcol, cereali raffinati, zucchero, carni rosse, bevande e cibi molto caldi e/o piccanti. I cibi consigliati e quelli sconsigliati sono descritti sinteticamente nei prossimi paragrafi.
Afte frequenti: cosa mangiare
In caso di afte ricorrenti, sono consigliati e preferibili tutti quegli alimenti ricchi di nutrienti la cui carenza potrebbe probabilmente favorire direttamente o indirettamente le afte. I nutrienti consigliati, con i rispettivi cibi che li contengono, sono di seguito elencati:
- Ferro: tessuto muscolare di animali terrestri e acquatici (carne equina, bovina, suina, aviaria, di pesce, molluschi interi, crostacei interi ecc), uova (qualsiasi, soprattutto il tuorlo), frattaglie e quinto quarto (soprattutto milza e fegato, ma anche midollo, diaframma, cuore ecc).
- Zinco: pesce, carne rossa, cereali, legumi e frutta secca.
- VitaminaC: peperoni, agrumi, prezzemolo, kiwi, lattuga, ananas, broccoli, cicoria, patate novelle, pomodori, cappuccio, ciliegie, fragole ecc. Freschi e possibilmente crudi.
- Acido folico: fegato, ortaggi (ad es i pomodori), frutta (arancia, mela ecc) e legumi (ad es i fagioli).
- Vitamina B12: gli stessi alimenti fonte di ferro eme;
- Vitamina B1: legumi e cereali integrali, fegato, rene e altre frattaglie.
- Vitamina B5: frattaglie, uova cereali integrali e funghi.
- Vitamina PP: carne, frattaglie e prodotti della pesca; i cereali ne contengono discrete quantità.
- Vitamina D: pesce, olio di pesce e tuorlo d’uovo.
- Probiotici: sono contenuti soprattutto negli alimenti fermentati come yogurt, tofu, tempeh, latticello ecc.
Afte frequenti: cosa NON mangiare
In caso di afte ricorrenti, sono sconsigliati tutti quegli alimenti che potrebbero favorire direttamente o indirettamente la formazione delle afte, ad esempio:
- bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici…);
- caffè;
- tè;
- cioccolato;
- mostarda;
- formaggio;
- qualsiasi bevanda o alimento molto caldo o molto freddo;
- cibi speziati e piccanti;
- cibi contenenti glutine (se paziente è celiaco);
- cibi a cui si è allergici o intolleranti.
Cibi “disinfettanti”
Il fatto che il ricorso ad alcolici e cibi acidi o piccanti sia utile per “disinfettare” le afte e cicatrizzarle, è solo un mito e spesso anziché curare le afte, può farle peggiorare e far provare dolore al paziente.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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