Martin Feldman: il viso “deformato” dalle malattie fu il segreto del suo successo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MARTY FELDMAN FRANKENSTEIN JUNIOR ATTORE FACCIA OCCHI SPORGENTI ESOFTALMO STRABISMO NASO STORTO SETTO NASALE VISOÈ il 1961, l’attore londinese Marty Feldman (poi divenuto celebre per aver recitato nel film parodia “Frankenstein Junior” diretto nel 1974 da Mel Brooks) ha solo 27 anni quando scopre di essere affetto dal morbo di Basedow-Graves, una forma di ipertiroidismo caratterizzata da un aumento degli ormoni prodotti dalla tiroide determinato dalla produzione di auto-anticorpi chiamati “immunoglobuline stimolanti la tiroide“, che può determinare tireotossicosi. La malattia ha conseguenze soprattutto sull’apparato oculare, determinando nell’attore un “esoftalmo bilaterale“: l’esoftalmo è una condizione in cui l’occhio diventa sporgente rispetto alla sua normale posizione. L’esoftalmo di Feldman interessava entrambi gli occhi.

L’attore soffriva anche di “strabismo divergente“. Con strabismo si indica una patologia caratterizzata dalla deviazione degli assi visivi. Nel tipo “divergente”, gli occhi deviano verso l’esterno. Gli occhi sporgenti e divergenti rendevano lo sguardo dell’attore molto particolare e curioso.
Come se non bastasse la situazione fu aggravata da un’operazione fatta in seguito ad un incidente stradale, inoltre Feldman già soffriva di setto nasale deviato per colpa di alcuni incontri di boxe.

Chiunque in queste condizioni si sarebbe rassegnato a non realizzare il proprio sogno di diventare attore, ma Feldman non si diede per vinto. Ogni disgrazia, se ben incanalata, può spesso rappresentare una chiave per il successo e l’attore non solo non cercò di mitigare il proprio aspetto, ma anzi lo enfatizzò il più possibile ed usò il proprio viso così particolare per interpretare personaggi grotteschi e stravaganti, come appunto il celebre Igor del film Frankenstein Junior. Come ben sanno gli appassionati di cinema, Igor era il servitore gobbo del dottor Frederick Frankenstein (interpretato da Gene Wilder), passato alla storia proprio grazie alla particolare fisionomia del suo interprete, che benissimo si adattava al personaggio strampalato, protagonista di gag e battute indimenticabili, spesso improvvisate, come abitudine del comico. Grazie a questo ruolo, Feldman vinse il Saturn Award come miglior attore non protagonista, uscendo dal ruolo di caratterista semplice ed entrando nella storia del cinema.

Sua moglie, Lauretta Sullivan, che aveva sposato prima che le malattie gli “deformassero” i tratti del viso, gli rimarrà sempre accanto fino alla sua morte, avvenuta il 2 dicembre 1982 a Città del Messico ad appena 48 anni per un attacco di cuore. Lauretta era solita dire al marito: “La tua faccia è la tua fortuna“. L’infarto del miocardio risultato mortale a Feldman, è stato probabilmente favorito dalla sua malattia tiroidea, che – nei casi gravi e non trattati – può causare aritmia, disturbi polmonari, fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa, infarto del miocardio e morte cardiaca improvvisa.

Una settimana prima di morire, l’attore aveva dichiarato:

“Sono troppo vecchio per morire giovane e troppo giovane per crescere”.

Per approfondire le malattie di Feldman:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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