Pur colpendo soprattutto le donne, l’ipertiroidismo è una patologia in aumento anche nel sesso maschile. Dal punto di vista eziopatologico, tale patologia non è dissimile da quella che colpisce il sesso femminile. L’ipertiroidismo è una patologia del sistema endocrino caratterizzata principalmente dall’eccesso di funzionalità della ghiandola tiroidea con aumento in circolo degli ormoni tiroidei triiodotironina (T3) e/o tiroxina (T4) e possibile tireotossicosi. La causa più comune di ipertiroidismo è la malattia di Flaiani-Basedow-Graves, anche conosciuta come malattia di Basedow-Graves, morbo di Basedow-Graves, morbo di Basedow, malattia di Flaiani-Basedow, malattia di Parry o gozzo tossico diffuso.
Cause
Le possibili cause di ipertiroidismo nell’uomo, sono:
- morbo di Basedow-Graves: patologia autoimmunitaria che porta anche ad aumento del volume della tiroide ed a gozzo. E’ la causa più frequente di ipertiroidismo, può avere trasmissione ereditaria ed è più frequente nella donna;
- gozzo multi-nodulare tossico: patologia in cui sono presenti uno o più noduli tiroidei funzionanti, cioè secernenti ormoni;
- morbo di Plummer (adenoma tossico iperfunzionante): tumore benigno della tiroide;
- tiroidite di Hashimoto: patologia autoimmune che esordisce con un iperfunzionamento della tiroide per poi evolversi in ipotiroidismo;
- tiroidite di Quervain (tiroidite subacuta): infiammazione subacuta della tiroide provocata da una infezione virale.
Ipertiroidismo iatrogeno e da integratori
L’ipertiroidismo nell’uomo può essere determinato o favorito anche da farmaci o integratori alimentari:
- ipertiroidismo da integratori alimentari di iodio: lo iodio assunto attraverso l’alimentazione viene usato per produrre gli ormoni tiroidei, quindi una sua assunzione eccessiva può indirettamente determinare ipertiroidismo;
- ipertiroidismo da farmaci (ipertiroidismo iatrogeno): è causato da vari farmaci, come l’amiodarone usato per le aritmie cardiache.
Segni e sintomi iniziali di ipotiroidismo
Nelle fasi iniziali dell’ipertiroidismo, specie quando l’aumento degli ormoni tiroidei è minimo, la patologia può essere del tutto asintomatica (cioè non dare alcun sintomo) o dare dei sintomi precoci aspecifici, come una lieve perdita di peso, un senso di stanchezza psicofisica o una maggiore propensione a nervosismo ed attacchi d’ira.
Segni e sintomi tardivi di ipotiroidismo
I sintomi più evidenti di un ipertiroidismo conclamato, sono:
- rapida perdita di peso anche mangiando più del solito, da aumento del metabolismo basale;
- magrezza;
- iperattività;
- irritabilità;
- calo del desiderio sessuale;
- (esoftalmo) occhi sporgenti;
- insonnia;
- intolleranza al caldo o al freddo;
- mixedema pretibiale;
- fragilità ossea con maggior rischio di fratture;
- acropatia;
- depressione ed altre malattie psichiatriche;
- poliuria;
- sudorazione;
- sensazione di calore;
- facile affaticabilità;
- astenia (stanchezza);
- apatia;
- pelle ingiallita;
- gozzo;
- tiroide aumentata di volume con tumefazione;
- disfagia (difficoltà a deglutire);
- cambiamento della voce;
- palpitazioni;
- aritmia (specialmente fibrillazione atriale);
- tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
- tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
- dispnea;
- infertilità;
- nausea;
- vomito;
- defecazioni frequenti;
- rapido aumento della glicemia dopo i pasti (iperglicemia postprandiale);
- diarrea.
Negli uomini anziani alcuni sintomi legati all’iperattività, potrebbero non comparire, mentre invece potrebbero essere accentuati l’affaticamento cronica e la perdita di peso.
Diagnosi
La diagnosi di ipertiroidismo e delle cause a monte che l’hanno determinato, è affidata principalmente a:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- dosaggio ematico degli ormoni tiroidei;
- dosaggio di anticorpi specifici (come anticorpi anti-recettore del TSH, AbTPO o AbTg);
- ecografia tiroidea;
- scintigrafia tiroidea con iodocaptazione.
Ormoni tiroidei: valori normali
I valori normali degli ormoni tiroidei sono compresi nei seguenti intervalli:
Tiroxina (T4) totale (TT4) | 60 – 150 nmoli/L |
Tiroxina (T4) libera (fT4) | 10 – 25 pmoli/L |
Triiodotironina (T3) totale (TT3) | 1,1 – 2,6 nmoli/L |
Triiodotironina (T3) libera (fT3) | 3,0 – 8,0 pmoli/L |
Ormone tireo-stimolante (o tireotropina o ormone tireotropo, o TSH) | 0.15 – 3,5 mU/L |
ATTENZIONE: i valori normali ed alterati possono variare in funzione del laboratorio che ha eseguito la misurazione, dell’età del paziente e di una eventuale gravidanza. Possono inoltre essere usate unità di misura differenti da nmoli/L, come ad esempio mcg/dl e ng/dl).
Ormoni tiroidei: valori alterati
Alterazione degli ormoni tiroidei, indica:
- ormone T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina): valori alti indicano un probabile ipertiroidismo, probabilmente causato da morbo di Basedow o da noduli tiroidei; valori bassi indicano un probabile ipotiroidismo;
- FT3 e FT4: valori alti indicano un probabile ipertiroidismo; valori bassi indicano un probabile ipotiroidismo;
- TSH (ormone tireotropo, o tireotropina o tireo-stimolante): valori bassi potrebbero essere correlati ad ipotiroidismo secondario (da deficit dell’ipofisi) o ad ipotiroidismo primario (da deficit della tiroide, con tentativo di compensazione da parte dell’ipofisi).
Terapia
La terapia di un ipertiroidismo è subordinata alle cause a monte che l’hanno determinata. Le modalità di cura principali e generalmente accettate per la cura dell’ipertiroidismo, sono tre:
- farmacologica, con l’impiego di propiltiouracile o metimazolo;
- terapia radiometabolica col radioiodio;
- chirurgia della tiroide (usata più raramente).
Conseguenze di un ipertiroidismo non trattato
I rischi di un ipertiroidismo non trattato sono vari. Per prima cosa possono verificarsi danni al sistema cardiovascolare, dal momento che la tachicardia sottopone i ventricoli (specie quello sinistro, che spinge il sangue nell’aorta) ad un continuo sforzo, determinando cronicamente una ipertrofia ventricolare, similmente a quanto accade nell’ipertensione arteriosa cronica, ed un maggior rischio di infarto del miocardio e scompenso cardiaco. L’accelerazione del metabolismo, inoltre, determina una perdita di peso anche molto marcata, con evidenti rischi per la salute. La fragilità ossea comporta un maggior rischio di fratture, specie negli anziani. Il nervosismo continuo, a volte legato ad altre patologie psichiatriche come la depressione, può determinare un brusco calo della qualità della vita, sia del paziente, sia di chi gli sta vicino.
Calo della libido ed altre alterazioni sessuali
Una componente che abbassa la qualità della vita del paziente con patologia tiroidea, è il calo del desiderio sessuale, che in alcuni casi può essere anche brusco: quando l’uomo avverte un calo della libido potrebbe infatti esserci alla base proprio una disfunzione tiroidea che il paziente magari ancora non sa di avere. Studi scientifici hanno dimostrato che il 50% dei soggetti ipertiroidei soffre di eiaculazione precoce a causa di una maggiore attivazione del sistema adrenergico, mentre la diminuzione della libido tende ad essere più frequente nel soggetto ipotiroideo, anche se può essere correlata anche all’ipertiroidismo. Nel soggetto ipotiroideo a volte si associa anche eiaculazione ritardata, diminuzione dello sperma e disfunzione erettile (impotenza), ciò si verifica perché quando la tiroide funziona poco, possono aumentare i livelli dell’ormone prolattina che nel maschio influenza negativamente la funzione sessuale e riduce i livelli di testosterone, l’ormone che regola il desiderio e la potenza sessuale.
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Consigli
Il paziente ipertiroideo deve:
- condurre uno stile di vita sano;
- svolgere adeguata attività fisica;
- smettere di fumare;
- smettere di bere alcolici;
- alimentarsi in modo adeguato;
- condurre una vita il meno stressante possibile.
Il primo obiettivo, se vi è stato un eccessivo calo di peso, sarà sicuramente quello di raggiungere nuovamente lo status di normopeso, anche facendosi aiutare da un dietologo.
Dieta
La dieta per il paziente ipertiroideo, dovrà fornire il giusto apporto di calorie, vitamine, sali minerali, liquidi e fibre. Inizialmente spesso la dieta sarà ipercalorica (per bilanciare la perdita di peso), per poi diventare normocalorica quando il peso corporeo sarà ritornato normale.
I cibi consentiti e consigliati al paziente ipertiroideo, sono le verdure della famiglia delle Crocifere e cibi con poco iodio:
- broccoli;
- rucola;
- cavoli;
- cavolfiori;
- legumi;
- acqua;
- pesci di acqua dolce;
- pesche;
- uva;
- melone;
- arance;
- fagiolini;
- lattuga;
- pomodori;
- rape;
- carni bianche.
Alimenti sconsigliati sono invece:
- caffeina,
- teina
- alcolici
- formaggi affumicati
- molluschi
- crostacei
- carni grasse
- salse piccanti
- sale (limitare tutti i cibi salati, come crackers, patatine ed arachidi).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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