La scintigrafia tiroidea (o “scintigrafia della tiroide”, in inglese “thyroid scintigraphy”) è un’indagine medico-nucleare che consente di valutare il funzionamento della tiroide e permette di fare diagnosi di alcune patologie tiroidee.
Per quali patologie è indicata?
La scintigrafia tiroidea è indicata per la diagnosi e lo studio di varie patologie:
- patologia nodulare tiroidea: distinzione fra noduli “caldi” ipercaptanti e “freddi” ipocaptanti;
- gozzo: distinzione tra semplice, retrosternale, multinodulare o tossico;
- ipertiroidismo da causa non nota
- ipotiroidismo congenito secondario ad agenesia o ectopia tiroidea
- tiroidite subacuta
- follow up dopo chirurgia (tiroidectomia) per individuare l’eventuale presenza di residui ghiandolari.
Come ci si prepara all’esame?
Il paziente NON deve assumere terapie con ormoni tiroidei, tireostatici (metimazolo, propiltiouracile), perclorato di potassio (blocca l’organificazione dello iodio) e dosi eccessivi di iodio libero (alcuni farmaci, integratori, disinfettanti, mezzi di contrasto iodati) per evitare interferenze di questi con l’uptake del pertecnetato.
Come si svolge una scintigrafia tiroidea?
- si iniettando al paziente il radiofarmaco pertecnetato;
- il radiofarmaco in 15-30 minuti si diffonde nel comparto extravascolare e viene captato attivamente dalle cellule tiroidee;
- dopo circa 30 minuti l’anione inizia ad essere dismesso dalle cellule tiroidee e raggiunge il suo picco di concentrazione;
- viene effettuata l’acquisizione delle immagini, puntando la gamma camera sulla regione anteriore del collo.
Di solito si acquisisce un’immagine ad ampio campo, comprendente anche le ghiandole salivari e successivamente una mirata al parenchima tiroideo. È possibile acquisire le immagini sia usando collimatori a fori paralleli per basse energie sia collimatori pin-hole.
Radiofarmaci usati
Il primo radiofarmaco usato nello studio della patologia tiroidea mediante scintigrafia è stato lo Iodio 131. Oggi questo isotopo dello iodio non è più utilizzato nella diagnostica scintigrafica, anche se mantiene un ruolo fondamentale nella terapia radiometabolica dell’Ipertiroidismo. Il radiofarmaco più utilizzato in medicina nucleare per l’esecuzione delle scintigrafie tiroidee è oggi il pertecnetato (99mTcO4-). Il pertecnetato è molto poco costoso (ogni centro di medicina nucleare può produrne in quantità grazie ad un generatore Molibdeno-Tecnezio) e presenta sola emissione di fotoni gamma con un’energia ottimale per la rilevazione mediante gamma camera.
Tiroide normale
L’immagine della tiroide normale è costituita da 2 regioni ellittiche convergenti a livello del loro polo inferiore, dove si trova l’itsmo. Il lobo destro è di solito poco più grande del sinistro. I margini dei 2 lobi sono di solito convessi (se compaiono regioni concave, queste sono sospette per nodularità non captanti). In alcuni casi sono visibili l’itsmo ed il lobo piramidale della ghiandola. Di norma le ghiandole salivari hanno lo stesso uptake di pertecnetato della tiroide.
Quadri patologici
Il risultato dell’esame indirizza il medico verso una diagnosi specifica:
- Se il paziente ha un nodulo tiroideo singolo iperfunzionante si osserva una sola nodularità ipercaptante il tracciante (“calda”) con debole o assente visualizzazione del restante parenchima tiroideo (che è non funzionante, in quanto la secrezione di TSH a livello ipofisario è inibita dall’eccesso di ormoni prodotto dal nodo). Tali nodularità sono di solito benigne (adenoma tossico di Plummer), sebbene in rari casi è possibile osservare dei tumori tiroidei captanti il pertecnetato. Se gli adenomi di Plummer nella ghiandola sono più di uno si parla di malattia di Plummer.
- I noduli tiroidei ipofunzionanti (o “freddi”) sono di solito adenomi non funzionanti, aree necrotiche o emorragiche, raccolte di colloide, focolati di tiroidite, metastasi a distanza di altre neoplasie o anche carcinomi tiroidei. Questo tipo di nodi rappresentano l’80% del totale. Poiché il quadro scintigrafico può sottendere a numerosi quadri istopatologici è necessario approfondire la natura reale del reperto mediante l’ecografia e/o l’esame citologico del nodo stesso effettuato mediante agoaspirato. Pertanto, la scintigrafia tiroidea, nella diagnosi differenziale fra nodi benigni e maligni, presenta sensibilità elevata, ma bassa specificità.
- Nell’ipertiroidismo esogeno, cioè secondario ad assunzione di ormoni tiroidei in eccesso con la dieta o con farmaci (spesso tramite prodotti dimagranti arricchiti con questi). Si può osservare debole o assente uptake del pertecnetato da parte della ghiandola (che è inibita dal mancato rilascio di TSH da parte dell’ipofisi).
- Nel gozzo multinodulare la tiroide si presenta con uptake grossolanamente eterogeneo (aree ipo ed iperfunzionanti sono alternate ad aree con uptake normale), spesso ingrandita e di forma bozzuta.
- Nel gozzo tossico diffuso il volume e l’uptake di pertecnetato della tiroide risultano incrementati in toto ed in modo omogeneo (uptake maggiore di quello delle ghiandole salivari), spesso con estensione retrosternale della ghiandola stessa. Questo quadro è patognomonico della malattia di Basedow-Graves. In alcuni casi l’uptake ghiandolare può rimanere nella norma (gozzo diffuso non tossico).
- Le tiroiditi presentano quadri di uptake diversi a seconda della loro eziologia. In quella acuta suppurativa, di De Quervain e di Reidel l’uptake del tracciante risulta ridotto e disomogeneo. La tiroidite di Hashimoto si può presentare sia con ipo che con iperfunzione in toto della ghiandola (in modo simile alla malattia di Graves-Basedow), ma anche con quadri di uptake disomogeneo (a seconda della fase di malattia).
- In caso di agenesia della tiroide non si osserva uptake di pertecnetato nella regione del collo, mentre può essere presente debole uptake a livello del dotto tireoglosso. Se invece si ha ectopia tiroidea, l’uptake del tracciante anziché essere a livello della regione anteriore del collo, si può osservare lungo il decorso del dotto tireoglosso (spesso in sede sottolinguale).
Leggi anche: Differenza tra nodulo caldo e freddo della tiroide
- A: Tiroide normale;
- B: Malattia di Basedow-Graves;
- C: Malattia di Plummer;
- D: Adenoma tossico di Plummer;
- E: Tiroidite.
Costo di una scintigrafia tiroidea
Il costo di una scintigrafia della tiroide oscilla generalmente tra 40 e 150 euro.
Altri esami correlati
Altri esami che è utile affiancare ad una scintigrafia per la diagnosi di alcune patologie tiroidee sono: la palpazione della tiroide, il dosaggio di TSH ed ormoni tiroidei. l’agoaspirato e l’ecografia. Per approfondire:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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