Martin Feldman: il viso “deformato” dalle malattie fu il segreto del suo successo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MARTY FELDMAN FRANKENSTEIN JUNIOR ATTORE FACCIA OCCHI SPORGENTI ESOFTALMO STRABISMO NASO STORTO SETTO NASALE VISOÈ il 1961, l’attore londinese Marty Feldman (poi divenuto celebre per aver recitato nel film parodia “Frankenstein Junior” diretto nel 1974 da Mel Brooks) ha solo 27 anni quando scopre di essere affetto dal morbo di Basedow-Graves, una forma di Continua a leggere

Morbo di Basedow: alimentazione, cura, occhi, si guarisce, rimedi

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Rimozione chirurgica di una tiroide aumentata di volume (gozzo)

Il morbo di Basedow, anche conosciuto come malattia di Basedow-Graves, morbo di Basedow-Graves, malattia di Continua a leggere

Differenza esoftalmo ed enoftalmo

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Enoftalmo dell’occhio destro

In sintesi: l’esoftalmo indica lo spostamento dell’occhio verso l’esterno, mentre l’enoftalmo indica lo spostamento dell’occhio in profondità.

Con “esoftalmo” si intende una protrusione (cioè uno spostamento in avanti) del bulbo oculare oltre la rima palpebrale negli adulti (nei bambini e negli anziani è infatti normale un lieve enoftalmo). L’esoftalmo può essere unilaterale (colpisce solo un occhio) o bilaterale (colpisce entrambi gli occhi; inoltre può essere diretto (l’occhio si presenta semplicemente spinto in avanti, provocato da formazioni di natura traumatica o tumorale) o indiretto (in cui è presente uno spostamento anche laterale del bulbo oculare, comunemente causato da processi malformativi od infiammatori cronici, nonché da patologie che interessano la tiroide, come l’ipertiroidismo che si verifica nel morbo di Basedow).

Con “enoftalmo” in medicina si intende lo spostamento del bulbo oculare verso l’interno, in profondità rispetto alla sua condizione normale. L’arretramento del bulbo deve essere superiore a 2 mm. Anche l’enoftalmo può essere unilaterale o bilaterale e può essere determinato da molte cause diverse come: sindromi cachettiche, sindrome di Bernard Horner, stato di disidratazione cronica, traumatismi (fratture LeFort II e III).

La gravità dell’enoftalmo viene espressa in millimetri di spostamento indietro dell’occhio, mentre nell’esoftalmo in millimetri di spostamento in avanti dell’occhio. Tale misurazione che viene effettuata con l’imaging a risonanza magnetica.

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Differenza tra esoftalmo e proptosi

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Esoftalmo in paziente ipertiroideo

Cos’è l’esoftalmo?

Con “esoftalmo” si intende una protrusione (cioè uno spostamento in avanti) del bulbo oculare oltre la rima palpebrale negli adulti (nei bambini e negli anziani è infatti normale un lieve enoftalmo). L’esoftalmo può essere unilaterale (colpisce solo un occhio) o bilaterale (colpisce entrambi gli occhi; inoltre può essere diretto (l’occhio si presenta semplicemente spinto in avanti, provocato da formazioni di natura traumatica o tumorale) o indiretto (in cui è presente uno spostamento anche laterale del bulbo oculare, comunemente causato da processi malformativi od infiammatori cronici, nonché da patologie che interessano la tiroide, come l’ipertiroidismo che si verifica nel morbo di Basedow).

Qual è la differenza con la proptosi?

Il termine “esoftalmo” è spesso usato – anche dai medici stessi – come sinonimo di “proptosi“; tuttavia l’esoftalmo indica lo spostamento in avanti degli occhi determinato da condizioni endocrino-correlate (ad esempio l’ipertiroidismo che si verifica nel morbo di Graves); il termine “proptosi” dovrebbe essere usato quando lo spostamento dell’occhio avviene per cause NON endocrino-correlate, ad esempio in caso di:

  • masse tumorali;
  • anomalie vascolari come fistole tra carotide e seno cavernoso, aneurisma arterovenoso e trombosi del seno cavernoso);
  • infiammazioni dovute a cause fisiche, infettive o traumatiche;

quindi in tutti quei casi in cui lo spostamento dell’occhio è determinato da alterazioni locali o sistemiche che creano un aumento patologico di volume entro i confini ossei fissi della cavità orbitaria.

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Esoftalmo bi- e monolaterale: cause, gravità, conseguenze e cure

MEDICINA ONLINE ESOFTALMO OCCHIO BULBO OCULARE SOPRACCIGLIO MONOLATERALE IMPROVVISA CURA INTERVENTO OFTALMOPATIA TIROIDE IPERTIROIDISMO ORMONI MORBO BASEDOWCon “esoftalmo” si intende una protrusione (cioè uno spostamento in avanti) del bulbo oculare oltre la rima palpebrale negli adulti (nei bambini e negli anziani è infatti normale un lieve enoftalmo. Nei bambini e negli anziani è normale un’enoftalmo (tra 30-68 fino a 7 anni). L’esoftalmo può essere unilaterale (colpisce solo un occhio) o bilaterale (colpisce entrambi gli occhi; inoltre può essere:

  • diretto: l’occhio si presenta semplicemente spinto in avanti, provocato da formazioni di natura traumatica o tumorale;
  • indiretto: in cui è presente uno spostamento anche laterale del bulbo oculare, comunemente causato da processi malformativi od infiammatori cronici, nonché da patologie che interessano la tiroide, come l’ipertiroidismo (morbo di Basedow).

Gravità dell’esoftalmo

La gravità della patologia viene espressa in millimetri di spostamento in avanti dell’occhio, misurazione che viene effettuata con uno strumento detto esoftalmometro o con l’imaging a risonanza magnetica lungo il piano neuro-oculare, sul quale si può misurare l’indice oculo-orbitario che è la percentuale dell’asse antero-posteriore del globo oculare posta oltre l’arcata orbitale:

  • se l’indice oculo-orbitario supera il 70% si parla di esoftalmia assiale di I grado;
  • se l’indice oculo-orbitario è 100% si parla di esoftalmia assiale di II grado;
  • se l’indice oculo-orbitario supera il 100% si parla di esoftalmia assiale di III grado (esorbitismo).

Ricordiamo che il bulbo oculare in condizioni normali (sguardo diretto in avanti) risulta sporgente di 15-18 mm, oltre la linea immaginaria che congiunge in senso orizzontale la connessione palpebrale nasale.

Cause di esoftalmo

L’esoftalmo può essere causato da patologie endocrine (ipertiroidismo) o dalla presenza di una massa di varia natura (tumorale, vascolare, infiammatoria…) che spinge l’occhio verso l’esterno. Un esordio unilaterale improvviso è generalmente associato a un’emorragia intraorbitaria o retrobulbare (dopo intervento chirurgico, iniezione retrobulbare o traumi), a una frattura orbitale e facciale o a un’infiammazione dell’orbita o dei seni paranasali. Altre cause di proptosi comprendono: glaucoma congenito, cellulite orbitale, dacriocistite, mucormicosi, granulomatosi di Wegener e neuroblastoma.

Leggi anche: Differenza tra miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia

Sintomi e segni

L’esoftalmo è esso stesso un segno, anche se spesso – se molto lieve – è praticamente impossibile da vedere all’esame obiettivo ed è quasi sempre asintomatico, cioè il paziente non ha alcun sintomo. In altri casi all’esoftalmo si associano sintomi e segni come:

  • diplopia;
  • alterazione del campo visivo;
  • ulcerazioni della cornea.

Altri sintomi e segni possono dipendere direttamente od indirettamente dalla causa che l’ha determinato, ad esempio si possono determinare tutti i sintomi dell’ipotiroidismo se il paziente ha il morbo di Basedow, oppure sintomi legati all’eventuale presenza di tumore cerebrale.

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Conseguenze dell’esoftalmo

Se la patologia è progressiva, la continua esposizione dell’occhio può provocare secchezza, infezione ed ulcerazione della cornea (nei casi più gravi, infatti, il paziente è impossibilitato a chiudere l’occhio).

Terapia dell’esoftalmo

La terapia dipende dalla causa che l’ha determinato, ad esempio rimozione chirurgica del tumore che spinge in avanti l’occhio o cura dell’ipertiroidismo nel morbo di Basedow.

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Esoftalmo: cause, sintomi, diagnosi, terapie, decompressione orbitaria

medicina online esoftalmo cause sintomi terapie occhio sporgente immagini foto.jpgL’esoftalmo è una condizione in cui l’occhio (il bulbo oculare) diventa sporgente rispetto alla sua normale posizione (ossia “protrude”). L’esoftalmo si distingue dalla proptosi (quando il bulbo è spinto in avanti e in basso): quest’ultima condizione interessa in genere un solo occhio ed è causata generalmente da processi proliferativi all’interno dell’orbita (ad esempio, da tumori). L’esoftalmo si distingue inoltre dall’enoftalmo, condizione caratterizzata dallo spostamento del bulbo oculare verso l’interno, in profondità rispetto alla sua condizione normale.
Esiste, inoltre, uno “pseudoesoftalmo” caratterizzato da una protrusione del bulbo, causato dall’aumento della lunghezza del bulbo stesso; per esempio nella miopia elevata, nel glaucoma congenito con buftalmo (occhio grande sporgente) oppure dopo numerosi interventi di indebolimento dei muscoli dell’occhio, sempre finalizzati alla correzione dello strabismo.

Fisiopatologia

L’occhio è situato nell’orbita, formata da pareti ossee che – se integre – non sono in grado di deformarsi; ogni aumento di volume del contenuto orbitario e, quindi, anche del bulbo oculare stesso, fa sì che si abbia uno spostamento del suo contenuto in avanti.
La normale posizione dell’occhio è data dalla sua grandezza, dal volume dell’orbita, dai muscoli extra-oculari e dal grasso retro-orbitario. Le variazioni di questi parametri determinano l’esoftalmo quando si ha una protrusione in avanti, mentre si ha l’enoftalmo quando si ha una retrazione del bulbo oculare.

Leggi anche: Come funziona la vista e dove si formano le immagini che l’occhio vede?

Cause e fattori di rischio

Tra le cause che possono creare esoftalmo riconosciamo tutte le alterazioni che creano un aumento di volume del contenuto orbitario. Si possono classificare in: cause tumorali (crescita di una massa nella cavità orbitaria); infiammatorie (l’edema dato dall’infiammazione aumenta il volume dei tessuti), l’infiammazione può essere dovuta a cause fisiche, infettive o traumatiche; alterazioni vascolari come la fistola carotido-cavernosa.
Tale alterazione è caratterizzata da un’anomala comunicazione tra la carotide interna (arteria che dal collo si porta all’interno del cranio) e il seno cavernoso (canale venoso che passa attraverso una della ossa craniche); la caratteristica di questo esoftalmo (come pure di quello legato ad un aneurisma del seno cavernoso) è la pulsatilità. La spinta sistolica (quando il cuore si contrae e pompa il sangue) fa sì che il maggior volume di sangue arrivi al seno cavernoso e tale aumento di volume si riflette sulla posizione dell’occhio, che seguirà ritmicamente le pulsazioni del cuore aumentando durante la fase sistolica e diminuendo durante la diastolica (quando il cuore si rilassa). Lo “pseudotumor orbitario” (infiltrazione e proliferazione di cellule non neoplastiche) può causare l’insorgenza di un esoftalmo nell’arco di 2-3 settimane. Tra le cause più frequenti che possono determinare l’esoftalmo c’è il morbo di Basedow la cui causa è l’ipertiroidismo. Si ha un aumento del volume dei muscoli dell’occhio a causa dell’edema e del grasso retro-bitario, che genera un esoftalmo (in genere bilaterale) oltre ad altri segni caratteristici della patologia, come l’alterata cinesi palpebrale al movimento degli occhi.

Sintomi e segni

L’esoftalmo è esso stesso un segno, anche se spesso – se molto lieve – è praticamente impossibile da vedere all’esame obiettivo ed è quasi sempre asintomatico, cioè il paziente non ha alcun sintomo. Se la protrusione diventa più importante, si possono determinare dei sintomi correlati soprattutto al fatto che sono disallineati i due assi visivi, il che dà origine alla diplopia. Per approfondire, leggi: Diplopia (visione doppia) improvvisa: cause, stress, test, cura, guarigione

La dislocazione dell’occhio può essere tale da far sì che le palpebre non abbiano la lunghezza sufficiente a coprire l’occhio, soprattutto nella parte centrale, determinando una cheratite da esposizione; questo comporta seri danni corneali e congiuntivali, fino a pericolose ulcerazioni che possono compromettere la funzione visiva e provocare forti dolori al paziente.

Leggi anche: Ptosi palpebrale congenita, monolaterale, improvvisa, cura ed intervento

Diagnosi

Si esegue tramite oftalmometro, che consente di valutare il grado di sporgenza dell’occhio rispetto allo zigomo. La tomografia computerizzata e la risonanza magnetica consentono di diagnosticare con maggior certezza la presenza dell’esoftalmo e sono indispensabili per la valutazione delle alterazioni anatomiche che lo causano. Qualora non vi siano masse (tumorali, vascolari, ecc.), la causa deve essere ricercata – il più delle volte – in uno scompenso tiroideo (sono pertanto necessari test della funzionalità della tiroide). Infine, di fondamentale importanza è l’ecografia oculare, che consente la valutazione dello stato dei muscoli extraoculari e degli altri tessuti molli orbitari.

Terapie

La terapia mira ad eliminare l’alterazione che ha causato l’esoftalmo. Fondamentale è la cura e la preservazione di un adeguata copertura della superficie oculare per evitare che la cornea rimanga scoperta dalle palpebre; ciò si attua con sostituti lacrimali (lacrime artificiali) molto densi che possano permanere sulla cornea e, nel caso di disepitelizzazione o cheratite da esposizione, iniziare prontamente una terapia antibiotica per evitare complicazioni infettive.
Fondamentale è controllare la funzionalità del nervo ottico, che potrebbe subire delle compressioni da parte della massa infraorbitaria.
Qualora l’esoftalmo dovesse rimanere anche dopo la risoluzione della patologia che lo ha generato si può prendere in considerazione l’intervento definito di “decompressione orbitaria”: consiste nell’aumentare il volume dell’orbita andando a ridurre il volume della parete mediale e di quella inferiore (che formano la scatola orbitaria); tale aumento è relativo al numero di pareti che vengono interessate dal trattamento chirurgico.

Quando serve la decompressione orbitaria

Soprattutto in caso di patologia tiroidea e, in generale, si deve effettuare l’intervento chirurgico quando si ha una otticopatia rapidamente progressiva, cioè quando la compressione orbitaria crea dei danni al nervo ottico che possono causare la perdita irreversibile della funzionalità visiva.

Leggi anche: Differenza tra miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia

Che fare?

L’esoftalmo può essere causato da molteplici fattori il cui approccio è spesso plurispecialistico, così come lo è il suo trattamento. Appena si avverte un cambiamento della posizione degli occhi o di esoftalmo o di enoftalmo bisogna subito ricorrere all’oculista, che dovrà approfondire la diagnosi con altri specialisti per determinarne la causa e possibilmente rimuoverla.

Come viene valutato?

L’entità della sporgenza dell’occhio viene misurata in millimetri con un apposito strumento (chiamato “esoftalmometro di Hertel”). Lo strumento viene poggiato sui bordi orbitari esterni e, in questo modo, viene fatta collimare sul piccolo specchio l’immagine degli apici corneali contro una scala millimetrata.
L’esame oftalmologico prevede, inoltre, l’osservazione del malato, che deve essere posto sullo stesso piano dell’osservatore (oculista) per valutare la direzione dell’esoftalmo, la sua unilateralità o bilateralità, la presenza di segni di accompagnamento tipo lo strabismo, la ptosi (abbassamento della palpebra), aspetti anomali delle palpebre (tipo cicatrici, edema) o della congiuntiva (iperemia, dilatazione abnorme dei vasi).
Inoltre, è importante, esaminare, con la palpazione, il bordo orbitario per individuare eventuali masse che spingono il bulbo ed, eventualmente il carattere pulsante della massa. Ovviamente non si può prescindere da un esame oftalmologico che comprende la misurazione dell’acuità visiva, l’esame del segmento anteriore dell’occhio (per valutare una eventuale sofferenza corneale), l’esame del fondo oculare e la valutazione della motilità oculare.

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