Déjà vu: quando credi di aver già vissuto una esperienza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO DONNA CON OCCHIALI DA SOLE SOLA IN PIAZZA SOLITUDINE TRISTE PASSEGGIA PENSIEROSA TRA LA GENTE

Con “déjà vu” (espressione francese che significa “già visto“) si indica un fenomeno psicologico che si manifesta quando si ha la sensazione di aver già vissuto una situazione che, in realtà, si sta vivendo per la prima volta. Ad esempio, una persona può trovarsi in un posto, ad esempio la piazza di una città che non ha mai visitato, avendo la percezione di Continua a leggere

L’opposto del déjà vu: il jamais vu, quando il noto diventa ignoto

Con “jamais vu” (espressione francese che tradotta significa “mai visto“) si descrive un fenomeno psicologico che si verifica quando una persona non riconosce una situazione, una persona, una parola, un evento, un luogo o altra informazione nota, percependoli come ignoti e sconosciuti. Ad esempio, una persona può ascoltare una parola che conosce perfettamente, ma in quel Continua a leggere

Ipertensione intracranica benigna: pseudotumor cerebri (pseudotumore cerebrale)

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Le donne sono particolarmente colpite da pseudotumor cerebri

L’ipertensione intracranica benigna (o “pseudotumor cerebri” o “pseudotumore cerebrale“) è una sindrome di origine ancora non del Continua a leggere

Sindrome della sella vuota: cause, sintomi, diagnosi e terapie

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Osso sfenoide

Con “sindrome della sella vuota” o “sindrome della sella turcica vuota” (in inglese “empty sella syndrome” da cui l’acronimo ESS) in medicina e neurologia si intende un Continua a leggere

Esoftalmo bi- e monolaterale: cause, gravità, conseguenze e cure

MEDICINA ONLINE ESOFTALMO OCCHIO BULBO OCULARE SOPRACCIGLIO MONOLATERALE IMPROVVISA CURA INTERVENTO OFTALMOPATIA TIROIDE IPERTIROIDISMO ORMONI MORBO BASEDOWCon “esoftalmo” si intende una protrusione (cioè uno spostamento in avanti) del bulbo oculare oltre la rima palpebrale negli adulti (nei bambini e negli anziani è infatti normale un lieve enoftalmo. Nei bambini e negli anziani è normale un’enoftalmo (tra 30-68 fino a 7 anni). L’esoftalmo può essere unilaterale (colpisce solo un occhio) o bilaterale (colpisce entrambi gli occhi; inoltre può essere:

  • diretto: l’occhio si presenta semplicemente spinto in avanti, provocato da formazioni di natura traumatica o tumorale;
  • indiretto: in cui è presente uno spostamento anche laterale del bulbo oculare, comunemente causato da processi malformativi od infiammatori cronici, nonché da patologie che interessano la tiroide, come l’ipertiroidismo (morbo di Basedow).

Gravità dell’esoftalmo

La gravità della patologia viene espressa in millimetri di spostamento in avanti dell’occhio, misurazione che viene effettuata con uno strumento detto esoftalmometro o con l’imaging a risonanza magnetica lungo il piano neuro-oculare, sul quale si può misurare l’indice oculo-orbitario che è la percentuale dell’asse antero-posteriore del globo oculare posta oltre l’arcata orbitale:

  • se l’indice oculo-orbitario supera il 70% si parla di esoftalmia assiale di I grado;
  • se l’indice oculo-orbitario è 100% si parla di esoftalmia assiale di II grado;
  • se l’indice oculo-orbitario supera il 100% si parla di esoftalmia assiale di III grado (esorbitismo).

Ricordiamo che il bulbo oculare in condizioni normali (sguardo diretto in avanti) risulta sporgente di 15-18 mm, oltre la linea immaginaria che congiunge in senso orizzontale la connessione palpebrale nasale.

Cause di esoftalmo

L’esoftalmo può essere causato da patologie endocrine (ipertiroidismo) o dalla presenza di una massa di varia natura (tumorale, vascolare, infiammatoria…) che spinge l’occhio verso l’esterno. Un esordio unilaterale improvviso è generalmente associato a un’emorragia intraorbitaria o retrobulbare (dopo intervento chirurgico, iniezione retrobulbare o traumi), a una frattura orbitale e facciale o a un’infiammazione dell’orbita o dei seni paranasali. Altre cause di proptosi comprendono: glaucoma congenito, cellulite orbitale, dacriocistite, mucormicosi, granulomatosi di Wegener e neuroblastoma.

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Sintomi e segni

L’esoftalmo è esso stesso un segno, anche se spesso – se molto lieve – è praticamente impossibile da vedere all’esame obiettivo ed è quasi sempre asintomatico, cioè il paziente non ha alcun sintomo. In altri casi all’esoftalmo si associano sintomi e segni come:

  • diplopia;
  • alterazione del campo visivo;
  • ulcerazioni della cornea.

Altri sintomi e segni possono dipendere direttamente od indirettamente dalla causa che l’ha determinato, ad esempio si possono determinare tutti i sintomi dell’ipotiroidismo se il paziente ha il morbo di Basedow, oppure sintomi legati all’eventuale presenza di tumore cerebrale.

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Conseguenze dell’esoftalmo

Se la patologia è progressiva, la continua esposizione dell’occhio può provocare secchezza, infezione ed ulcerazione della cornea (nei casi più gravi, infatti, il paziente è impossibilitato a chiudere l’occhio).

Terapia dell’esoftalmo

La terapia dipende dalla causa che l’ha determinato, ad esempio rimozione chirurgica del tumore che spinge in avanti l’occhio o cura dell’ipertiroidismo nel morbo di Basedow.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto

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Perché un intervento svolto così?

Per capire il motivo di tale tipologia di operazione, bisogna capire che in caso di tumori cerebrali l’obiettivo neurochirurgico è doppio: asportare quanta più massa tumorale possibile e minimizzare i potenziali danni alle funzioni cerebrali provocati dall’asportazione della parte cerebrale interessata. Esistono strumenti per monitorare le funzioni motorie, ma non le sensitive ed il fatto che il paziente sia un musicista professionista ha costituito la base per tentare di presidiare, con esiti positivi, anche il sensitivo. Suonare il clarinetto, infatti, richiede movimenti veloci e precisi delle dita, quindi questa pratica ha permesso di monitorare – durante l’operazione – la capacità del cervello del paziente di saper gestire tali movimenti complessi, indicando in tempo reale che la perdita di funzione cerebrale era effettivamente la minima possibile.

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Segno di Babinski positivo: quali patologie può indicare?

MEDICINA ONLINE RIFLESSO SEGNO BABINSKI POSITIVO CORTICOSPINALE PIRAMIDALE SINTOMI CERVELLO EMORRAGIA CEREBRALE ISCHEMIA EMORRAGICA ICTUS TETRAPARESI TETRAPLEGIA MORTE COMA PROFONDO STATO VEGETATIVOA PARALISICon “segno di Babinski” o “riflesso di Babinski” in semeiotica neurologica si intende una risposta anomala al riflesso cutaneo plantare, la quale indica la presenza di una lesione a carico del tratto corticospinale del sistema nervoso (che provvede ai movimenti volontari fini dei muscoli e che, in condizioni fisiologiche, esercita un’inibizione tonica del riflesso). Il riflesso cutaneo plantare si evoca strisciando una punta smussata lungo il margine laterale della pianta del piede, partendo da sopra il tallone, e portandola verso la parte supero-interna fino al primo metatarso. Nell’adulto, in condizioni di normalità, col riflesso plantare si induce la flessione plantare (o estensione dorsale) delle dita del piede, mentre in presenza di lesioni a carico del sistema corticospinale, lo stesso stimolo evoca la flessione dorsale (o estensione plantare) dell’alluce e l’apertura “a ventaglio” delle altre dita (fenomeno di Duprè), determinando quindi l’inversione del riflesso cutaneo plantare, vedi immagine in alto.

Cause mediche di Babinski positivo in ordine di frequenza

Il segno di Babinski positivo, al di sopra dei 3 anni di età, può indicare svariate patologie:

Accidenti cerebrovascolari (ACV)

La positività del riflesso di Babinski varia in base alla sede dell’ACV. Se l’ACV interessa il cervello, causa positività unilaterale del riflesso di Babinski, associata a emiplegia o emiparesi, iperreflessia unilaterale, emianopsia e afasia. Se l’ACV interessa il tronco encefalico, causa positività bilaterale del riflesso di Babinski, associata a debolezza bilaterale o paralisi, iperreflessia bilaterale, disfunzioni dei nervi cranici, incoordinazione e andatura incerta. Segni e sintomi generalizzati di ACV possono includere cefalea, vomito, febbre, confusione, rigidità nucale, convulsioni e coma.

Paraparesi spastica familiare

Questa patologia può causare positività bilaterale del riflesso di Babinski, associata a iperreflessia e a spasticità progressiva con atassia e debolezza.

Trauma cranico

Si può avere positività unilaterale o bilaterale del riflesso di Babinski, come esito della lesione corticospinale primaria o secondaria all’aumento della pressione intracranica. Iperreflessia e spasticità si verificano frequentemente con la positività del riflesso di Babinski. Il paziente può an­che lamentare debolezza e incoordinazione. Altri segni e sintomi variano con il tipo di trauma cranico e includono cefalea, vomito, mutamenti di comportamento, alterazioni dei parametri vitali, riduzione del livello di coscienza con anomala dimensione pupillare e risposta alla luce.

Encefalopatia epatica

La positività del riflesso di Babinski si manifesta tardivamente in questa patologia, quando il paziente è prossimo al coma. È associata a ipereflessia e fetor hepaticus.

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Meningite

In quest’infezione, la positività bilaterale del riflesso di Babinski segue in genere febbre, brividi e malessere ed è asso­ciata a nausea e vomito. Quando la meningite progredisce, si manifestano anche riduzione del livello di coscienza, rigidità nucale, positività dei segni di Brudzinski e di Kernig, iperreflessia, spasticità e opistotono. Segni e sintomi associati includono irritabilità, fotofobia, diplopia, delirio e stupor che può progredire fino al coma.

Anemia perniciosa

La positività bilaterale del riflesso di Babinski si manifesta tardiva­mente in questa patologia, quando il deficit di vitamina Bpinteressa il sistema nervoso centrale. L’anemia può essere successiva al danno neurologico ed essa causa alla fine effetti gastrointestinali neurologici e cardiovascolari diffusi. Segni e sintomi gastrointestinali caratteristici includono nausea, vomito, anoressia, calo ponderale, flatulenza, diarrea e stipsi. L’emorragia gengivale e la lingua ulcerata e infiammata, possono rendere dolorosa l’assunzione di cibo, aggravando l’anoressia. Anche le labbra, le gengive e la lingua, appaiono notevolmente pallide. L’ittero può causare un colorito giallo più o meno intenso della cute. Segni e sintomi neurologici caratteristici includono neurite, debolezza, parestesia periferica, disturbi della propriocezione, in­coordinazione, atassia, positività del segno di Romberg, senso di leggerezza, incontinenza fecale e vescicale e alterazione di vista (diplopia, annebbiamento della vista), gusto e udito (tinnito). Questa patologia può anche causare irritabilità, scarsa memoria, cefalea, depressione, impotenza e demenza. Segni cardiovascolari caratteristici comprendono palpitazioni, aumento della pressione diffe­renziale, dispnea, ortopnea e tachicardia.

Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

In questa patologia progressiva del motoneurone, si può riportare positività bilaterale del riflesso di Babinski con RTP iperattivi e spasticità. Solitamente la SLA si manifesta con fascicolazioni, associate ad atrofia e debolezza muscolare. La mancanza di coordinazione rende le attività della vita quotidiana difficili per il paziente. Segni e sintomi associati comprendono alterazioni del linguaggio, difficoltà di masticazione, deglutizione e respirazione, pollachiuria e minzione imperiosa, nonché, a volte, soffocamento ed eccessiva scialorrea. Anche se lo stato mentale rimane intatto, la prognosi sfavorevole del paziente può portare a periodi di depressione. La paralisi bulbare progressiva interessa il tronco encefalico e può causare episodi di pianto o di riso inappropriato.

Tumori cerebrali

Quando la neoplasia interessa i fasci corticospinali, si può avere una positività del riflesso di Babinski. Il riflesso può essere associalo a iperreflessia (unilaterale o bilaterale), spasticità, convul­sioni, disfunzioni dei nervi cranici, emipa­resi o emiplegia, riduzione della sensibilità dolorosa, andatura incerta, incoordinazione, cefalea, labilità emotiva e riduzione del livello di coscienza (LDC).

Atassia di Friedreich

Questa patologia familiare può causare positività bilaterale del riflesso di Babinski. Segni associati sono archi plantari ampi, iporeflessia, ipotonia, atassia, tremori al capo, debolezza e pareste­sia.

Sclerosi multipla (SM)

Nella maggior parte dei pazienti affetti da questa malattia demielinizzante, la positività del riflesso di Babinski si manifesta alla fine bilateralmen­te. Questa è di solito successiva a segni e sintomi di SM, quali parestesie, nistagmo e offuscamento della vista o vista doppia. Segni e sintomi associati comprendono parola scan­dita (parole tagliate con pause tra le sillabe), disfagia, tremore, debolezza, incoordinazio­ne, spasticità, atassia della marcia, convul­sioni, paraparesi o paraplegia, incontinenza vescicale e, talvolta, perdita della sensibilità dolorifica, termica e propriocettiva. Anche la labilità emotiva è frequente.

Rabbia

La positività bilaterale del riflesso di Babinski, probabilmente provocata soltanto da stimoli non specifici, compare nella fase di eccitazione della rabbia. Questa fase si ve­rifica da 2 a 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi prodromici, quali febbre, malessere irritabilità (che si verifica 30-40 giorni dopo il morso di un animale infetto). La rabbia è caratterizzata da una marcata agitazione e da spasmi muscolari faringei estremamente dolorosi. La difficoltà nella deglutizione cau­sa eccessiva scialorrea e idrofobia, in circa il 50% dei pazienti affetti. Possono anche comparire convulsioni e iperreflessia.

Lesione del midollo spinale

Nella lesione acuta, lo shock spinale blocca temporanea­mente tutti i riflessi. Alla fine dello shock, compare la positività del riflesso di Babinski, che è unilaterale, se la lesione colpisce solo un lato del midollo spinale (Sindrome di Brown-Séquard) e bilaterale se il danno colpisce i due lati. Piuttosto che segnalare il ritorno delle funzioni neurologiche, la comparsa di questo riflesso conferma la lesione corticospinale. È associato a iperreflessia, spasticità e perdita variabile o totale della sensibilità tattile e do­lorifica, della propriocezione e del la funzione motoria. Nelle lesioni midollari cervicali più basse, si può verificare la sindrome di Hor-ner, caratterizzata da ptosi unilaterale, miosi pupillare e anidrosi facciale.

Tumori del midollo spinale

In questa patologia, la positività bilaterale del riflesso di Babinski si verifica insieme alla perdita della sensazione dolorifica e termica della propriocezione e della funzione motoria. Sono inoltre presenti spasticità, iperreflessia, assenza di riflessi addominali e incontinenza. Può essere presente dolore diffuso al livello del tumore.

Poliomielite spinale paralitica

La positività unilaterale o bilaterale del riflesso di Babinski si verifica da 5 a 7 giorni dopo l’insorgenza del­la febbre. È associata a debolezza progressiva, parestesia, dolorabilità muscolare, spasticità, irritabilità e, in seguito, atrofia. La resistenza alla flessione del collo è frequente, così come i segni di Hoyne, Kernig e di Brudzinski.

Tubercolosi spinale

Quest’alterazione può produrre positività bilaterale del riflesso di Babinski, associata a riduzione variabile della sensazione dolorifica e termica, della proprio­cezione e della funzione motoria. Provoca anche spasticità, iperreflessia, incontinenza vescicale e assenza di riflessi addominali.

Siringomielia

In questa patologia, si ha positività bilaterale del riflesso di Babinski, insieme ad atrofia muscolare e debolezza che può evolvere verso la paralisi. È associata a spasticità, atassia e, talvolta, a dolore profon­do. I riflessi tendinei profondi possono essere ipoattivi o iperattivi. Nelle fasi tardive, com­paiono di solito disfunzioni dei nervi cranici, come disfagia e disartria.

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