Lo statunitense Robert Pershing Wadlow (Alton, 22 febbraio 1918 – Manistee, 15 luglio 1940) è stato – secondo il Guinness World Records – l’uomo più alto del mondo con i suoi 272 cm di altezza. Pesava quasi 200 kg. Era noto anche come Continua a leggere
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Sindrome della sella vuota: cause, sintomi, diagnosi e terapie
Con “sindrome della sella vuota” o “sindrome della sella turcica vuota” (in inglese “empty sella syndrome” da cui l’acronimo ESS) in medicina e neurologia si intende un Continua a leggere
Asse ipotalamo-ipofisario: regolazione e funzioni dell’ipofisi anteriore e posteriore
La ghiandola pituitaria (anche chiamata ipofisi) non è più considerata la “ghiandola maestra” come avveniva un tempo: è l’ipotalamo la Continua a leggere
Orphan: esiste davvero l’ipopituitarismo, la malattia citata nel film?
Attenzione: questo articolo contiene SPOILER sul film “Orphan”
Nel 2009 è uscito un film, di genere thriller/horror psicologico, chiamato Orphan, in cui si cita una malattia chiamata “ipopituitarismo” che rende la protagonista (Isabelle Fuhrman, vedi immagine in alto, all’epoca 13enne) esteticamente simile ad una bambina, mentre nella realtà ha oltre 30 anni. Esiste davvero questa malattia? Certamente esiste, anche se i suoi effetti nel film sono un po’ troppo “accentuati” ed inverosimili dal punto di vista medico.
Nell’ipopituitarismo si verifica una diminuzione della secrezione di uno o più degli otto ormoni normalmente prodotti dalla ghiandola pituitaria (anche chiamata “ipofisi“) che si trova nella base del cervello. Quando l’ormone deficitario è quello della crescita (anche chiamato “somatotropina“), si verifica il “nanismo ipofisario” in cui la persona da adulta raggiunge un’altezza massima che solitamente non supera i 120 cm.
Nel nanismo ipofisario il soggetto mantiene proporzioni corporee corrette (braccia e gambe più piccole del normale, ma proporzionate al resto del corpo), fatto questo che lo differenzia dal nanismo acondroplastico, che è una malattia genetica autosomica dominante in cui gli arti NON sono proporzionati al resto del corpo. Nel film la malattia è accentuata: nella realtà una donna ultratrentenne con nanismo ipofisario, apparirà si più “piccola” del normale, ma non certo uguale ad una bambina.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra epifisi, diafisi, metafisi ed ipofisi
Epifisi
L’epifisi (pronuncia “epìfisi”) è l’estremità tondeggiante delle ossa lunghe, come ad esempio il femore. Le due epifisi, che sono distinte in prossimale e distale, sono rivestite esternamente da tessuto osseo lamellare compatto, mentre contengono all’interno tessuto osseo lamellare spugnoso (le lamelle sono disposte parallelamente a formare spicole o trabecole collocate secondo le linee di forza che agiscono su quel segmento, formando un “labirinto” di spazi in cui è contenuto il midollo osseo rosso), di natura più elastica. In corrispondenza dell’articolazione mobile o diartrosi, l’epifisi conserva uno strato di cartilagine articolare, priva di pericondrio, bagnata dal liquido sinoviale, che permette di ridurre l’attrito con l’altro osso partecipante all’articolazione. Mentre il fronte di ossificazione diafisario parte dal centro della diafisi e procede longitudinalmente verso le due epifisi, quello epifisario parte dall’interno dell’epifisi e procede radialmente verso le estremità, bloccandosi però in corrispondenza della cartilagine articolare e della cartilagine metafisaria, che è raggiunta solo dal fronte di ossificazione diafisario. L’epifisi quindi possiede un proprio nucleo osseo e una propria vascolarizzazione differenti da quelle della rispettiva diafisi.
Leggi anche: I tipi di tessuto osseo: cellule, matrice, formazione e struttura
Diafisi
La parte centrale delle ossa lunghe è detta diafisi. La diafisi è formata da tessuto osseo lamellare compatto (le lamelle sono distribuite concentricamente attorno a piccoli canali, i canali di Havers, e formano gli osteoni o sistemi haversiani) e delimita al suo interno il canale midollare, cavità contenente il midollo osseo giallo, tessuto linfoide primario sede di maturazione pre-antigenica dei linfociti B. Tra epifisi e diafisi vi sono fisi o cartilagine di accrescimento o cartilagine metafisaria.
Leggi anche: Differenza tra osso compatto e spugnoso
Metafisi
La metafisi è costituita da vari tipi di cartilagine derivanti da altrettante alterazioni morfologiche e biochimiche della cartilagine ialina:
- cartilagine a riposo o quiescente, immediatamente a ridosso dell’epifisi, non presenta peculiari modificazioni morfologiche rispetto alla comune cartilagine ialina;
- cartilagine di accrescimento o seriata, costituita da condroblasti che in virtù di un elevato ritmo mitotico sostenuto dall’ormone somatotropo o somatotropina proliferano disponendosi in file di cellule impilate parallele all’asse maggiore dell’osso; questa cartilagine è responsabile dell’accrescimento longitudinale delle ossa lunghe e la sua ossificazione, a partire dai vent’anni di età, comporta la saldatura della diafisi con l’epifisi e l’impossibilità per l’osso di crescere in lunghezza;
- cartilagine ipertrofica, in cui le cellule, non ricevendo più sostanze nutritive dal pericondrio (che per ossificazione perdicondrale è ormai divenuto un manicotto osseo) diventano ipertrofiche, sofferenti, rivelano all’analisi istologica segni evidenti di alterazione e iniziano a riassorbire la matrice extracellulare o condromucoide in cui sono immerse per trarne nutrimento, mentre la condromucoide va incontro a progressiva calcificazione;
- cartilagine degenerata, immediatamente adiacente al fronte di ossificazione diafisario che avanza, in cui le cellule muoiono e la condromucoide è calcificata.
Leggi anche: Differenza tra osso fibroso e lamellare
Ipofisi
L’ipofisi (pronuncia “ipòfisi”) o ghiandola pituitaria, non è una parte di osso, bensì è una ghiandola endocrina situata alla base del cranio, nella fossa ipofisaria della sella turcica dell’osso sfenoide. Si può dividere in due lobi, strutturalmente e funzionalmente diversi, che controllano, attraverso la secrezione di numerosi ormoni, l’attività endocrina e metabolica di tutto l’organismo:
- il lobo anteriore (adenoipofisi), nello sviluppo embrionale si forma per invaginazione dell’ectoderma dello stomodeo (membrana faringea);
- il lobo posteriore (neuroipofisi), formazione neuro-ectodermica diencefalica.
Essi sono divisi da una pars intermedia, piccola e poco vascolarizzata.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Quanto è alto l’uomo più alto del mondo?
Al momento l’uomo più alto del mondo riconosciuto dal Guinness World Record è Sultan Kösen, alto ben 251 cm, nato a Mardin (Turchia) il 10 dicembre 1982. Sultan Kösen (che vedete in foto accanto a quello che è stato l’uomo più basso del mondo: Chandra Bahadur Dangi) è nato e cresciuto in un piccolo borgo della Turchia formato da Continua a leggere
Asse ipotalamo-ipofisi-testicolo: funzionamento ed ormoni rilasciati
L’ipotalamo rilascia il GnRh, ormone rilasciante le gonadotropine Lh ed FSH rilasciate dall’ipofisi. Le due gonadotropine a livello del testicolo si indirizzano verso (LH) le cellule del Leydig e (FSH) tubulo seminifero, quindi l’LH controlla la steroidogenesi che avviene nelle cellule del Leydig mentre l’FSH controlla la spermatogenesi nel tubulo seminifero con il mantenimento dell’ABP che lega il testosterone.
All’interno del testicolo vediamo che le due cellule sono in contatto fisico e funzionale in quanto il testosterone prodotto dal Leydig giunge nel tubulo seminifero, viene legato dalla proteine ABP e qui serve a controllare la produzione degli spermatozoi.
Questi sono effetti positivi. La spermatogenesi e sia LH che FSH dipendente perché l’LH guida la steroidogenesi e il testosterone assicura una corretta spermatogenesi.
La dopamina e la serotonina (neurotrasmettitori) hanno un effetto inibitorio sull’ipotalamo e sul rilascio di GnRH mentre la norepinefrina ha effetto positivo sul rilascio di GnRH.
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Abbiamo feedback negativi che mantengono l’omeostasi della funzione gonadale, quindi un elevata concentrazione e sintesi di testosterone ed estradiolo innesca un feed – quindi viene rilasciato meno LH ma anche un feed – a livello ipotalamico quindi viene rilasciato meno GnRH. L’FSH inibito dall’inibina prodotta a livello della cellula del Sertoli che serve in modo specifico ad inibire l’FSH e mantenere livelli fisiologici.
Anche gli androgeni testosterone e DHT e anche la minima parte di estradiolo sono in grado di inibire l’FSH ipofisario, è ovvio che se ci sono elevate concentrazioni di androgeni la prima gonadotropina inibita è l’LH, anche se il controllo specifico sull’FSH è dato dall’inibina. Non si sa però ancora se l’inibina è in grado di indurre un freno inibitorio sul GnRH.
Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Asse ipotalamo-ipofisi-tiroide: funzionamento ed ormoni rilasciati
Quando l’ipotalamo rileva bassi livelli circolanti di ormoni tiroidei triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), accade che:
- l’ipotalamo rilascia l’ormone di rilascio della tireotropina (TRH);
- il TRH stimola l’ipofisi a produrre l’ormone tireostimolante (TSH o tireotropina);
- il TSH rilasciato dall’ipofisi stimola la tiroide;
- la tiroide, stimolata dal TSH ipofisario, produce e rilascia maggior quantità di triiodotironina (T3) e tiroxina (T4).
Gli ormoni tiroidei esercitano un controllo di tipo feedback negativo sull’ipotalamo e l’ipofisi anteriore, controllando così il rilascio sia di TRH che di TSH: quanto triiodotironina (T3) e tiroxina (T4) sono in quantità elevate, il rilascio di TRH e di TSH diminuiscono raggiungendo l’omeostasi, cioè l’equilibrio.
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