Cristallino: significato, anatomia, funzione, artificiale, patologie

MEDICINA ONLINE VISTA OCCHIO NERVO OTTICO 2 CRANICO CHIASMA OTTICO MIOPIA CECITA FUNZIONE PALLIDO GLAUCOMA RETINA PUCKER MACULARE RETINOBLASTOMA DISTACCO VITREO UMOR CATARATTA OFTALMOLOGO.jpgIl cristallino (in lingua inglese “lens”) è un organo trasparente, discoidale (a forma di mandorla), situato nel bulbo oculare, posizionato tra l’iride e il corpo vitreo, ancorato al corpo ciliare mediante legamenti. Il cristallino si trova in Continua a leggere

Eviscerazione dell’occhio: anestesia, intervento, rischi, complicanze

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO OSPEDALE CHIRURGIA SALA OPERATORIA OPERAZIONE CHIRURGICAIn alcune patologie che riguardano l’occhio, l’unica terapia realmente efficace risiede nella rimozione chirurgica dell’intero occhio, ipotesi affrontata con estremo intuibile disagio da parte del Continua a leggere

Enucleazione dell’occhio: anestesia, intervento, rischi, complicanze

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Enucleazione ed eviscerazione oculare: la rimozione dell’occhio

MEDICINA ONLINE POLICORIA OCCHIO CON PIU PUPILLE IN IRIDE IMMAGINE.In alcune patologie che riguardano l’occhio, l’unica terapia realmente efficace risiede nella rimozione chirurgica dell’intero occhio, ipotesi affrontata con estremo intuibile disagio da parte del Continua a leggere

Ecografia oculare: indicazioni, svolgimento, preparazione, costo

MEDICINA ONLINE ECOGRAFIA OCULARE DELL OCCHIO VISTA OCCHIO NERVO OTTICO 2 CRANICO CHIASMA OTTICO MIOPIA CECITA FUNZIONE PALLIDO GLAUCOMA RETINA PUCKER MACULARE RETINOBLASTOMA DISTACCO VITREO UMOR CATARATTA.jpgL’ecografia oculare è un esame non invasivo che permette di studiare le strutture interne dell’occhio tramite gli ultrasuoni che, rimbalzando sui Continua a leggere

Differenza esoftalmo ed enoftalmo

MEDICINA ONLINE ENOFTALMO OCCHIO BULBO OCULARE SOPRACCIGLIO MONOLATERALE IMPROVVISA CURA INTERVENTO.jpg

Enoftalmo dell’occhio destro

In sintesi: l’esoftalmo indica lo spostamento dell’occhio verso l’esterno, mentre l’enoftalmo indica lo spostamento dell’occhio in profondità.

Con “esoftalmo” si intende una protrusione (cioè uno spostamento in avanti) del bulbo oculare oltre la rima palpebrale negli adulti (nei bambini e negli anziani è infatti normale un lieve enoftalmo). L’esoftalmo può essere unilaterale (colpisce solo un occhio) o bilaterale (colpisce entrambi gli occhi; inoltre può essere diretto (l’occhio si presenta semplicemente spinto in avanti, provocato da formazioni di natura traumatica o tumorale) o indiretto (in cui è presente uno spostamento anche laterale del bulbo oculare, comunemente causato da processi malformativi od infiammatori cronici, nonché da patologie che interessano la tiroide, come l’ipertiroidismo che si verifica nel morbo di Basedow).

Con “enoftalmo” in medicina si intende lo spostamento del bulbo oculare verso l’interno, in profondità rispetto alla sua condizione normale. L’arretramento del bulbo deve essere superiore a 2 mm. Anche l’enoftalmo può essere unilaterale o bilaterale e può essere determinato da molte cause diverse come: sindromi cachettiche, sindrome di Bernard Horner, stato di disidratazione cronica, traumatismi (fratture LeFort II e III).

La gravità dell’enoftalmo viene espressa in millimetri di spostamento indietro dell’occhio, mentre nell’esoftalmo in millimetri di spostamento in avanti dell’occhio. Tale misurazione che viene effettuata con l’imaging a risonanza magnetica.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Enoftalmo bi- e monolaterale: cause, gravità, cure e rimedi

MEDICINA ONLINE ENOFTALMO OCCHIO BULBO OCULARE SOPRACCIGLIO MONOLATERALE IMPROVVISA CURA INTERVENTOCon “enoftalmo” in medicina si intende lo spostamento del bulbo oculare verso l’interno, in profondità rispetto alla sua condizione normale. L’arretramento del bulbo deve essere superiore a 2 mm. La gravità della patologia viene espressa in millimetri di spostamento indietro dell’occhio, misurazione che viene effettuata con l’imaging a risonanza magnetica. La condizione è per alcuni versi simile alla ptosi palpebrale con cui spesso viene confusa dai meno esperti.

Cause di enoftalmo

Le cause sono dovute sia a fattori esterni come lesioni violente in seguito ad eventi traumatici ma anche fattori interni come anomalie in seguito allo sviluppo della persona. Un esempio di causa traumatica di enoftalmo tipica sono le fratture di LeFort II e III. L’enoftalmo può essere:

  • intermittente: tipico della sindrome di retrazione di Stilling-Duane-Turck;
  • costante: causato da sequela degli interventi di strabismo, sindromi cachettiche, sindrome di Bernard Horner, stato di disidratazione cronica, traumatismi (fratture LeFort II e III), iperemesi gravidica, Sindrome di Marfan, tumore al polmone e complicanza di alcuni fibromi.

L’enoftalmo traumatico può insorgere in seguito alla lesione del pavimento orbitale. L’enoftalmo tipico della sindrome di Claude Bernard-Horner deriva da un danno, all’altezza del collo, della via simpatica diretta all’occhio, in particolare in certe forme di cancro dell’apice polmonare.

Sintomi di enoftalmo

L’enoftalmo è esso stesso un segno. Il bulbo oculare in condizioni normali (con lo sguardo diretto in avanti) risulta sporgente di 15-18 mm, oltre la linea immaginaria che congiunge in senso orizzontale la connessione palpebrale nasale; nell’enoftalmo tale sporgenza è diminuita e l’occhio appare macroscopicamente “infossato”. L’infossamento del globo oculare comporta una riduzione della fessura palpebrale che può disturbare la visione. L’enoftalmo traumatico determina vari sintomi e segni che possono associarsi alla depressione dell’occhio, come:

  • diplopia (visione doppia);
  • ipotropia (spostamento del globo oculare verso il basso);
  • diminuzione della sensibilità del nervo sottorbitario.

L’enoftalmo tipico della sindrome di Claude Bernard-Horner si accompagna invece spesso a:

  • ptosi (caduta della palpebra superiore);
  • miosi (restringimento della pupilla).

Cure dell’enoftalmo

Le cure spaziano tra interventi medici e chirurgici. La scelta della terapia è determinata dalla causa specifica che ha determinato l’enoftalmo.

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Gli occhi più incredibili che abbiate mai visto, grazie alla eterocromia

MEDICINA ONLINE OCCHIO OCCHI COLORE ETEROCROMIA OCCHI CON COLORE DIVERSO DIVERSITA CIGLIA PELI AZZURRI CASTANI CHIARI SCURI BIOTIPO FOTOTIPO SOLE PELLE SGUARDO VISTA VISIONE CIECOIl colore degli occhi è un tratto poligenico (cioè determinato da più geni) definito principalmente dalla quantità di melanina e dal tipo di pigmento dell’iride. Solitamente il colore di un occhio equivale all’altro occhio e solitamente il colore dell’iride tende ad essere omogeneo in una stessa iride. Ma non sempre è così: a volte si verifica una eterocromia.

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma OCCHIO IRIDE BICOLORE Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Cutanee Pene.jpg

Iride bicolore

Cos’è l’eterocromia dell’iride?
L’eterocromia dell’iride (dal greco “colore diverso”) è la condizione oculare che si ha in due casi:
1) Eterocromia completa: uno dei due iridi ha un colore diverso dall’altro.
2) Eterocromia parziale o settoriale: una parte dell’iride ha un colore diverso dal rimanente in particolari settori ben definiti dell’occhio (da non confondersi con l’iride bicolore che è piuttosto diffuso, in cui due o più colori sono sfumati, vedi immagine a lato).

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Da cosa è causata l’eterocromia dell’iride?
L’eterocromia è il risultato di un relativo eccesso o mancanza di pigmento nell’iride o in un suo settore e può essere ereditata biologicamente o acquisita in seguito a una malattia o a una lesione di fragilità assolutistica. L’effetto risultante è una distribuzione non omogenea del contenuto di melanina. Le cause possono essere di tipo genetico come il chimerismo, la sindrome di Bernard-Horner e la sindrome di Waardenburg. Nel chimerismo si possono avere occhi di colori totalmente diversi, come può accadere in due fratelli, in quanto ogni cellula ha geni diversi responsabili del colore degli occhi. Si può anche avere una colorazione a mosaico se le differenze nel DNA avvengono a livello del gene legato al colore.

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