Per tutti gli appassionati di carni rosse (bue, vacca, toro, pecora, cavallo, montone, bufalo e maiale), questo articolo sarà difficile da… digerire, vediamo perchè. Da anni si discute su una possibile correlazione tra il consumo di carne rossa e lo sviluppo di patologie cardiache. In realtà, la maggior parte delle ricerche sui grassi saturi pubblicate negli anni novanta si sono rivelate inesatte e questo ha portato alla nascita di regimi dietetici come quello proposto da Atkins che impongono un consumo di carne piuttosto sostenuto. Eppure, l’ipotetico legame tra la carne rossa e le cardiopatie è un tarlo che continua a disturbare i consumatori di mezzo mondo. Secondo la corrispondente del Daily Beast Megan McArdle si tratterebbe di una “moda” alimentare diffusa tra le classi più abbienti che, di volta in volta, considerano questo o quell’alimento come un elisir di lunga vita o come puro veleno. Ma, nel caso della carne rossa, la questione potrebbe essere molto diversa.
CARNITINA
La McArdle spiega come un gruppo di scienziati di Cleveland sia riuscito a isolare un meccanismo che dimostrerebbe i danni prodotti dalla carne rossa sul funzionamento del cuore umano: la carne rossa contiene la carnitina e chi ne consuma in grandi quantità trasforma la carnitina in un composto chimico chiamato TMAO (Trimethylamine N-oxide), che a sua volta sarebbe responsabile di un innalzamento del rischio di subire un attacco cardiaco. Questo processo di trasformazione della carnitina in TMAO sembrerebbe riguardare soltanto coloro che consumano frequentemente carne rossa, perché gli enzimi della digestione sarebbero stati modificati, non riuscendo più ad assorbire la carnitina. Ad essere dannosi per l’organismo, quindi, non sarebbero tanto i grassi saturi e il colesterolo contenuti nella carne rossa, ma piuttosto questa sostanza elaborata all’interno del nostro stesso organismo. Secondo i test condotti da Stanley Hazen, leader dello studio della Cleveland Clinic, il sangue dei vegani non vedrebbe tracce di TMAO, nemmeno dopo aver mangiato una bistecca. Si tratterebbe quindi di un particolare processo chimico che accade solo a chi consuma molta carne rossa e che sembrerebbe portare allo sviluppo di patologie cardiache.
E GLI INTEGRATORI DI CARNITINA?
Hazen ha sottolineato anche un altro aspetto particolarmente preoccupante: la carnitina, una sostanza che si trova naturalmente nella carne, viene spesso sintetizzata e usata come integratore alimentare dagli atleti: anche in questo caso è dannosa? “Questi prodotti sono potenzialmente pericolosi – ha spiegato Hazen – specialmente se ad assumerli sono bambini e ragazzi”. Lo scienziato ha anche raccomandato di non eliminare la carne rossa, ma piuttosto di farne un consumo moderato al massimo una volta ogni due settimane e non più di 170 grammi alla volta.
MA LE BRUTTE NOTIZIE NON SONO FINITE
C’è un ulteriore studio condotto dai ricercatori della Harvard University su un campione di 110.000 persone con più di 28 anni d’età. Il risultato, per gli appassionati di carne rossa, è agghiacciante: aggiungere alla dieta 85 grammi al giorno di carne rossa cruda (immaginate una bistecchina grande quanto un mazzo di carte) accresce le probabilità di morire del 13%, mentre la carne rossa processata comeil salame o la pancetta aumentano questa percentuale al 20%.
Gli scienziati hanno anche trovato che sostituire le bistecche con del pesce, pollame, noci, legumi, cereali integrali o latticini light ha un impatto significativo sulla salute, da un 7 a un 19% di decremento nella probabilità di morire durante il periodo di follow-up. Insomma, ciò che includiamo nella dieta è altrettanto importante di quanto escludiamo dalla dieta e se sostituiamo la carne rossa con altre cose, il guadagno è doppio.
Ma la carne rossa è proprio tanto male? Ovviamente c’è carne e carne. Ma le mucche che mangiano erba sono più sane e meno grasse, e così le loro carni (senza contare che cibarle d’erba fa anche consumare meno energia), mentre quelle che vengono cibate con il mais sono ovviamente meno sane, più grasse e le loro carni più pericolose per la salute umana.
Insomma, se la mucca non viene alimentata secondo natura, anche la sua carne sarà “malata” e farà ammalare anche noi. Rispettare le esigenze e la salute degli animali è in fin dei conti rispettare anche la nostra.
Ricordatevi sempre questo consiglio: meglio le carni bianche!
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Lo staff di Medicina OnLine
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