La carnitina è un acido carbossilico la cui formula è C7H15NO3, ha una struttura simile a quella di un amminoacido e appartiene alla famiglia delle metilammine.
A cosa serve la carnitina?
La funzione della carnitina è di fungere da carrier (cioè “trasportatore”) nel trasporto degli acidi grassi verso la loro degradazione e il loro utilizzo, da parte dei mitocondri, per creare energia sotto forma di ATP, in altre parole serve a facilitare il consumo degli acidi grassi. La sua funzione biochimica consiste nel legare con il suo gruppo ossidrilico il gruppo acilico dei tioesteri acil CoA, formati dalla reazione di un acido grasso che reagisce con CoA e ATP, per fare in modo che questi attraversino la membrana mitocondriale e possano essere utilizzati per ottenere energia. Il legame con la carnitina è una trans esterificazione catalizzata dalla carnitina aciltransferasi I, che si trova sulla faccia esterna della membrana mitocondriale. L’estere formatosi dalla reazione attraversa la membrana mitocondriale grazie anche all’aiuto del trasportatore acil – carnitina/carnitina, e la tappa finale del processo prevede il trasferimento del gruppo acilico dalla carnitina al CoA ad opera della carnitina acil transferasi II. La carnitina nel nostro organismo sembra sia particolarmente attiva in condizioni di ipoglicemia, quando nel sangue i livelli di glucagone e di acidi grassi si innalzano.
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La carnitina negli alimenti e la dieta vegetariana.
In natura la carnitina la si trova in alcuni alimenti come la carne, specialmente le carni rosse, i latticini, nei semi di soia, e nei frutti come l’avocado. Può essere sintetizzata dal nostro corpo, a livello di fegato e reni, a partire dalla reazione tra due amminoacidi, la lisina e la metionina, in presenza di cofattori come la vitamina C, la vitamina B6, la niacina e il ferro. Il fabbisogno giornaliero di carnitina è stimato intorno agli 80 mg al giorno per kg di peso corporeo, di questi 80 mg il nostro organismo è in grado di sintetizzarne fino a 20. Una dieta alimentare normale, non vegetariana, in cui si assumono tutti i nutrienti, fornisce un apporto giornaliero di carnitina dai 100 ai 300 mg. Tuttavia l’apporto necessario di carnitina può essere ottenuto anche tramite una dieta vegetariana, l’importante è consumare alimenti vegetali che siano fonti naturali di carnitina, tra questi abbiamo carciofi, cavolini di bruxelles, aglio, legumi, farina d’avena, grano saraceno, asparagi, banane, broccoli, barbabietole, germe di grano, crusca, albicocche, semi e noci, carruba.
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Benefici, proprietà ed effetti
La carnitina ha molteplici proprietà e benefici per il nostro organismo che possono essere divisi in base all’effetto che provoca nei diversi distretti corporei.
- Effetto dimagrante: per il suo ruolo nel trasporto degli acidi grassi a catena lunga si ritiene che la carnitina abbia un effetto benefico sull’utilizzo dei grassi e sulla loro utilizzazione. Aiuterebbe insomma a bruciare i grassi. Per questo motivo la carnitina viene spesso inserita nelle diete, avendo un effetto positivo nell’accelerare il metabolismo dei grassi aiuta il trattamento dell’obesità.
- Benefici sull’apparato cardiovascolare: la carnitina ha un importante ruolo per quanto riguarda la prevenzione delle malattie cardiache o il recupero dopo di esse, come disturbi del ritmo cardiaco (come la tachicardia), infarto e post infarto, angina pectoris e insufficienza cardiaca. La carnitina infatti abbassa il colesterolo e i trigliceridi nel sangue e innalza i valori di colesterolo HDL, facendo in modo che si riduca il rischio di depositi nei vasi sanguigni. È stato inoltre dimostrato che la carnitina abbassa il livello delle lipoproteine responsabili dei fenomeni di infarto del miocardio. Un altro effetto preventivo che la carnitina ha sul cuore è il miglioramento delle condizioni di ossigenazione delle cellule.
- Benefici sul sistema nervoso: la carnitina ha effetti benefici sul sistema nervoso per l’interazione con un neurotrasmettitore, l’acetilcolina. Quando vi è carenza di questo neurotrasmettitore si va incontro a patologie come il morbo di Alzheimer. La carnitina agisce su questi pazienti sostituendo in parte il ruolo dell’acetilcolina, stabilizzando le cellule cerebrali e svolgendo un’azione anti ossidante. Inoltre aumenta l’efficienza energetica delle cellule cerebrali e sembra svolga un ruolo importante anche nei trattamenti di depressione.
- Regolazione della tiroide: la carnitina ha un effetto benefico sul trattamento delle tireotossicosi iatrogene, ovvero quelle patologie della tiroide in cui vi è una over produzione di ormoni tiroidei. La carnitina inibisce il trasporto degli ormoni tiroidei e in questo modo ne diminuisce l’efficacia e l’azione sulle cellule che sono il bersaglio di questi ormoni.
- Azione sui muscoli: durante l’attività muscolare la carnitina riduce la formazione di acido lattico e mantiene il glicogeno nei muscoli. Sembra che abbia anche un’azione positiva nei riguardi dell’aumento della massa muscolare probabilmente favorendo l’utilizzazione dei depositi di grasso.
- Testosterone. In aggiunta a tutti questi effetti benefici sembra che la carnitina stimoli la produzione di testosterone aumentando la presenza dei recettori per gli androgeni e aumentandone l’assorbimento muscolare e favorisca la maturazione degli spermatozoi intervenendo sul metabolismo energetico delle cellule spermatiche.
Assunzione di carnitina nei casi di carenza
La carenza di carnitina può essere dovuta a malnutrizione o ad alcune patologie a coinvolgimento muscolare come la distrofia muscolare e distrofia amiotonica, che comportano una perdita di carnitina con le urine.
Il deficit di carnitina può essere:
- primario: dovuto a difetti nella biosintesi della carnitina o del suo trasportatore e caratterizzato dall’accumulo di grassi nel muscolo, con insorgenza di miopatie legate proprio all’accumulo di lipidi intracellulari, o nel fegato, con insorgenza di encefalopatia ed epatomegalia. In caso di miopatia da deficit di carnitina è possibile trovare un’alta concentrazione di questa sostanza nel sangue, e una ridotta concentrazione nel muscolo. In caso di accumulo di grassi nel fegato oltre all’encefalopatia si riscontra un’alta concentrazione di carnitina nel sangue e un aumento delle transaminasi.
- secondario: dovuto ad alcune patologie come quelle a carico dei muscoli elencate precedentemente o situazioni particolari come pazienti sottoposti a dialisi continua o a nutrizione parenterale, o ancora ad eccessiva eliminazione come in caso di diarrea o di aumentata diuresi. In questo caso i sintomi che si riscontrano sono ipoglicemia, accumulo di grasso, astenia e stanchezza muscolare, riduzione della chetogenesi.
In tutti questi casi è consigliato assumere degli integratori che possano ricoprire il fabbisogno giornaliero di carnitina e ripristinare i valori normali di carnitinemia nel sangue che si aggirano intorno a 54 µmol/L. Ricordiamo inoltre che una carenza di carnitina può essere provocata da una carenza di vitamina C in quanto essa è uno dei cofattori implicati nella sintesi della carnitina.
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Effetti collaterali e controindicazioni in caso di sovradosaggio
La carnitina può provocare alcuni effetti collaterali e vi sono situazioni in cui non è indicato assumerla. Gli effetti collaterali dovuti a sovradosaggio di carnitina riguardano principalmente problemi a livello gastrointestinali, come gastriti, crampi, nausea e talvolta vomito e diarrea. Inoltre sono possibili disturbi a livello ematico come l’aumento dell’aggregazione piastrinica. L’assunzione di carnitina è sconsigliata in soggetti che soffrono di epilessia, e di alcuni problemi di tiroide (per altri è consigliata invece) perché potrebbe scatenare episodi convulsivi.
Controindicazioni in gravidanza e allattamento
Non è stata dimostrata tossicità della carnitina durante l’uso in gravidanza e allattamento per cui l’assunzione di integratori non è sconsigliato dato l’aumentato fabbisogno di carnitina che si ha in gravidanza. Tuttavia è sempre bene calcolare il rapporto rischio/beneficio poiché è vero che la tossicità non è dimostrata ma la carnitina è pur sempre inserita nella classe B per quanto riguarda l’uso in gravidanza, ovvero in quei farmaci e prodotti per cui non vi sono approfonditi studi sull’uomo.
Integratori: costo e posologia
Visti i numerosi ambiti di azione della carnitina, le sue proprietà benefiche ed i disturbi che possono manifestarsi in caso di carenza di questo nutriente, esistono sul mercato diverse tipologie di integratori di carnitina, ognuno studiato per intervenire in situazioni specifiche. La carnitina che di solito viene utilizzata come integratore è la L – carnitina o l’acetil – carnitina e può essere acquistata sia nelle farmacie che su siti internet specializzati nella vendita di integratori alimentari. Esiste anche un integratore di carnitina associato alla vitamina B12 che si utilizza in caso di malnutrizione o convalescenza, o in caso di astenia, tireotossicosi o terapie cortisoniche che durano molto tempo. L’utilizzo degli integratori si differenzia in base alla necessità dell’organismo: vi sono integratori di carnitina che sono dei farmaci veri e propri, venduti sotto forma di soluzione iniettabile sia per via endovenosa che per via intramuscolare, per la cui assunzione è sempre consigliata la prescrizione medica per evitare possibili controindicazioni ed effetti collaterali. Vi sono poi bustine contenenti polvere per soluzione orale e compresse gastroresistenti che si utilizzano in caso di deficit primari o secondari o in caso di lesioni dei nervi periferici. Alcuni integratori prevedono l’associazione della carnitina con l’arginina e vengono utilizzati in caso di ridotto introito dietetico o in caso di particolari periodi come adolescenza, senilità e tutte quelle situazioni in cui ci si sente stanchi o deboli.
Dosaggio
Il dosaggio di questi integratori varia in base alla patologia, all’età e al peso del soggetto, e va da 0, 5 a 1, 5 g/die fino a 2 – 4 g/die e vanno sempre assunti secondo la prescrizione del medico per evitare controindicazioni.
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Carnitina nello sport
Diversi sono gli integratori a base di carnitina utilizzati da chi fa sport. Questi integratori possono essere in capsule da assumere circa mezz’ora prima del momento in cui serve un aumento di energia, e dal costo di 15 euro circa, in forma liquida per un rapido assorbimento e utilizzato negli sport di resistenza con un costo di 20 euro circa, o in polvere da sciogliere in acqua e con un costo che si aggira intorno ai 20 euro.
Carnitina nello sport: quando conviene assumerla
Come già accennato in precedenza la carnitina durante un intenso allenamento muscolare serve ad avere un effetto sul risparmio del glicogeno muscolare e limita la formazione di acido lattico. Questo è stato dimostrato da uno studio in cui i risultati hanno mostrato che gli atleti a cui veniva somministrata carnitina riuscivano a risparmiare oltre il 50% delle scorte di glicogeno. Le attività sportive in cui è maggiormente utilizzata l’integrazione di carnitina sono quelle in cui è richiesta un’elevata resistenza muscolare come il bodybuilding, il fitness o il ciclismo. Le modalità di assunzione consigliate prevedono di prenderla sia la mattina a stomaco vuoto sia prima dell’allenamento, mentre non sembra avere effetti se assunta dopo l’allenamento in quanto il suo effetto primario è quello di ricavare energia dagli acidi grassi, non di favorire un recupero, e quindi la produzione di energia serve prima di un allenamento e non dopo. Questa teoria però viene smentita dalla pubblicazione di uno studio in cui si dice che la somministrazione della carnitina dopo l’allenamento favorirebbe un recupero migliore grazie alla sua azione anticatabolica. Non rientra nella categoria delle sostanze dopanti. La dose consigliata per gli atleti è di 2 grammi di carnitina al giorno. E’ necessario però richiedere sempre il parere di un medico prima dell’assunzione per evitare problemi dovuti a controindicazioni.
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Carnitina in estetica e per il benessere
La carnitina viene utilizzata anche in alcuni trattamenti estetici e di benessere. Uno di questi è la mesoterapia lipolitica, un trattamento che si basa sulla somministrazione locale di un farmaco a livello dell’adiposità da sciogliere. Uno dei principi attivi utilizzati nella mesoterapia è appunto la carnitina per la sua azione sul metabolismo degli acidi grassi. La carnitina per la mesoterapia viene di solito associata alla teofillina che scinde i trigliceridi in maniera rapida. Un altro trattamento estetico per cui si utilizza la carnitina è quello delle creme anticellulite. Queste creme, in cui si combinano caffeina, carnitina e altre sostanze che agiscono sulle cellule lipidiche, sfruttano la proprietà brucia grassi della carnitina per ridurre gli inestetismi della cellulite, rimodellare il corpo, tonificare la pelle, incrementare il consumo di grassi con l’attività fisica e ridurre la percentuale di grasso corporeo e la metabolizzazione del grasso.
Curiosità sulla carnitina
Probabilmente a causa della sua azione sulla produzione di testosterone e sulla maturazione degli spermatozoi nei testicoli, alla carnitina viene attribuito un ruolo “afrodisiaco”. Questo poiché la ritroviamo in alte concentrazioni nello sperma in cui svolge un ruolo nell’ambito del metabolismo energetico e perché pare migliori la resistenza e quindi le prestazioni sessuali.
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