Quando non fare chemioterapia? Le controindicazioni

MEDICINA ONLINE CURA CHEMIOTERAPIA SISTEMICA REGIONALE LOCALE RADIOTERAPIA CHIRURGIA FARMACO FA MALE AIUTO INFERMIERA AMORE CURA FA MORIRE TUMORE CANCRO SENO EFFETTI COLLATERALI CALVI CAPELLI PASTIGLIA DURATA COME FUNZIONAUna diagnosi di cancro non implica necessariamente la chemioterapia, che è un trattamento che comporta vantaggi e svantaggi. Per tale motivo gli effetti collaterali previsti devono essere sempre dal medico soppesati in relazione ai benefici attesi. Pertanto i medici possono decidere di non sottoporre il paziente a questo tipo di cura in questi casi principali:

  • se il tumore, per le sue caratteristiche, si prevede che risponderà poco o nulla a questo genere di trattamento;
  • se il tumore è ancora di dimensioni ridotte, non si è diffuso ai linfonodi né nel sangue e può essere rimosso completamente con un intervento chirurgico;
  • quando il malato ha una diagnosi terminale e gli rimane poco tempo da vivere: in questo caso è preferibile passare gli ultimi momenti liberi dai pesanti effetti della terapia;
  • nel corso del primo trimestre di gravidanza: è i preferibile rimandare l’inizio delle terapie al quarto mese (importante: ci sono ancora poche evidenze sugli effetti a lungo termine sulla salute del bambino e specialmente sulla possibilità che la chemioterapia somministrata alla gestante possa influire sul feto);
  • in altri casi che i curanti valuteranno singolarmente.

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Finasteride: effetti collaterali e controindicazioni

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROLa finasteride (nome commerciale Proscar e Propecia) è un farmaco appartenente alla categoria degli inibitori della 5-alfa-reduttasi di tipo II, usato principalmente per il trattamento di ipertrofia prostatica benigna, cancro alla prostata ed alopecia androgenetica.

Effetti collaterali ed indesiderati della finasteride

Nello studio PLESS, gli effetti collaterali più frequentemente riportati sono stati quelli relativi all’apparato genitourinario. Il 3.7% dei pazienti in cura con finasteride e il 2.1% dei pazienti trattati con placebo hanno abbandonato lo studio a causa di effetti avversi su tale apparato. Negli anni dal secondo al quarto dello studio non è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa nell’incidenza di disturbi dell’erezione, dell’eiaculazione e di calo della libido tra i pazienti trattati con il farmaco ed i pazienti nel gruppo di controllo.

Risultati simili sono stati ottenuti negli studi clinici con finasteride utilizzata per il trattamento dell’alopecia. I disordini dell’apparato genitourinario sono risultati non comuni (incidenza tra 1/100 e 1/1000). L’incidenza di tali effetti collaterali è diminuita fino allo 0,6% nel corso degli anni successivi al primo e fino al termine dello studio. Nella fase post-marketing sono stati riportati altri effetti collaterali comprendenti orticaria, esantema, prurito, gonfiore delle labbra e del volto, dolorabilità e ingrossamento della mammella, dolore testicolare. La persistenza di disfunzione erettile e di altri effetti avversi inerenti alla sfera sessuale dopo sospensione del trattamento con finasteride è stata verificata anche in fase postmarketing a seguito di segnalazioni ricevute via internet da alcuni utilizzatori del farmaco per alopecia. L’agenzia del farmaco svedese e del Regno Unito hanno richiesto alla società produttrice di aggiungere una nota riguardante queste segnalazioni nel foglietto illustrativo.

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Nell follow-up a 10 anni gli effetti collaterali sono stati riscontrati nel 6% dei pazienti (7 pazienti su 118). I ricercatori non hanno riscontrato insorgenza di ginecomastia, depressione e modificazioni della spermatogenesi. Nel 2009, l’agenzia di controllo per i medicinali e i dispositivi medici inglese (MHRA) ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta sugli studi clinici e sull’esperienza post-marketing con finasteride, secondo cui non si può escludere che la terapia con finasteride aumenti il rischio di contrarre carcinoma mammario. Secondo gli esperti dell’MHRA, nonostante nei dati clinici non sia rinvenibile un aumento significativo dell’incidenza del carcinoma mammario nei pazienti trattati con finasteride, rispetto ai pazienti trattati con placebo (7-8 su 100 000 pazienti per anno contro 3-8 su 100 000 pazienti per anno) si può osservare un trend di incremento dell’occorrenza del carcinoma mammario nei pazienti in cura con finasteride. Questo stesso trend non è rinvenibile negli studi clinici su Propecia. Nell’esperienza post-marketing, dal 1992 ad al 2009 sono stati riportati 50 casi di carcinoma mammario in pazienti in terapia con finasteride per problemi di ipertrofia prostatica (44 confermati da analisi medica) e 4 casi in pazienti in cura per alopecia (3 confermati) dal 1999 al 2009. Alla luce di questa ricerca il carcinoma mammario sarà incluso come effetto collaterale riportato durante gli studi clinici e nella fase post-marketing nei foglietti illustrativi del farmaco.

Dal 2005 a gennaio 2009 la finasteride è stata inserita nell’elenco delle sostanze proibite dell’agenzia mondiale antidoping, a causa della sua capacità di mascherare l’uso di steroidi allo scopo di incrementare le prestazioni sportive. L’avanzamento delle tecniche di controllo antidoping ha reso possibile la rimozione della finasteride dalla lista delle sostanze proibite. La finasteride è rimasta disponibile per gli atleti anche negli anni tra il 2005 e il 2009 all’interno del protocollo TUE (Therapeutic Use Exception – Eccezione per uso terapeutico).

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Ulteriori possibili effetti sull’organismo

Oltre agli effetti riscontrati nelle sperimentazioni cliniche e riportati nei foglietti illustrativi del farmaco, alcuni recenti studi hanno ipotizzato l’esistenza di altri effetti sull’organismo potenzialmente legati all’assunzione di finasteride. In alcuni studi preliminari non randomizzati, senza doppio cieco e senza gruppo di controllo, è stato ipotizzato che la finasteride possa indurre sintomi depressiviin pazienti predisposti. Secondo questa ipotesi, la finasteride impedirebbe l’alfa-riduzione del progesterone in allopregnanolone, un neurosteroide che secondo altri studi sarebbe carente negli individui depressi. Tuttavia, i ricercatori coinvolti in questi studi sostengono che allo stato attuale non sia possibile stabilire l’esistenza di un legame tra l’assunzione di finasteride e questi meccanismi fisio-patologici. In uno studio pilota su un solo soggetto, la finasteride è stata anche utilizzata come terapia per la sindrome di Tourette in sostituzione della classica terapia con antiandrogeni.

Controindicazioni

L’assunzione di finasteride è controindicata in pazienti affetti da gravi patologie epatiche o da ipersensibilità nei confronti del principio attivo o verso uno dei suoi eccipienti.
L’utilizzo di questo farmaco è controindicato anche durante gravidanza e allattamento.

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Pesche per dimagrire: proprietà, calorie, benefici e controindicazioni

MEDICINA ONLINE PESCHE PESCA CALORIE PROPRIETA FRUTTA VITAMINE DIETA MARMELLATA LIGHT ZUCCHERO CARBOIDRATI SCIROPPATA SCIROPPO SALI MINERALI COLTIVAZIONE VARIETA MANGIARE DIMAGRIREFiori rosa, fiori di pesco: i delicati fiorellini che ricoprono completamente i rami degli alberi di pesco sono una delle prime meraviglie che la stagione primaverile regala. Seguiti, nel giro di poche settimane, da quello che invece è uno dei frutti estivi per eccellenza, la pesca. Pesca gialla, bianca, noce, tabacchiera: le varietà sono tante, dalla buccia liscia a quella più vellutata, dalla tipica forma tondeggiante a quella schiacciata, dalla gialla polpa succosa a quella più bianca e dura. E sono tanti anche gli impieghi, poiché le pesche possono essere consumate fresche, in confettura, sciroppate, possono dare origine a dessert straordinari e anche a succhi e liquori.

L’albero di pesco (Prunus Persica) ha una storia antica e affascinante. Originario della Cina, ha influenzato la cultura e l’arte di tutti i luoghi dove è stato progressivamente importato; dallo stesso paese d’origine, in cui rappresentava l’immortalità, all’Egitto, alla Persia, a tutti i paesi del Mediterraneo; è arrivato fin negli Stati Uniti, che attualmente sono i maggiori produttori mondiali di pesche. Ad oggi ne esistono moltissime varietà; rispetto al frutto, la principale suddivisione è tra cultivar da consumo fresco, a polpa gialla o polpa bianca; nettarine; pesche da industria o percoche. L’albero in genere non supera gli otto metri di altezza; la caratteristica per cui è più noto e riconoscibile è la spettacolare fioritura, per cui i rami si riempiono di fiori ancora prima che di foglie.

Tra le varietà di pesca gialla, dalla polpa succosa e la buccia vellutata, più diffuse, le Redhaven, le Royal Glory, le Springbelle. Quelle bianche hanno una polpa di colore più chiaro e di consistenza meno succosa, come Springtime e Iris Rosso; la pescanoce, nocepesca o nettarina, ha la buccia liscia, non vellutata; una delle varietà più note è la siciliana Sbergia. È siciliana anche la pesca di Bivona o montagnola; calabrese la Merendella. La pesca tabacchiera o saturnina è la più facilmente riconoscibile, perché ha una inconfondibile forma schiacciata; celebre la varietà dell’Etna. A seconda della varietà, il frutto può maturare dalla fine di maggio, fino a settembre.

Le pesche in cucina
Le pesche hanno un notevole utilizzo in cucina, sia in tavola, sia nei dessert, sia per le preparazioni industriali. Quando si acquistano pesche fresche, di qualsiasi varietà, devono essere scelte in base al profumo, alla mancanza di ammaccature, grinze e parti molli al tatto. Se si scelgono pesche acerbe è necessario farle maturare a temperatura ambiente; quelle mature vanno conservate in frigorifero dove si mantengono per pochi giorni. Possono essere consumate fresche, in macedonia, ma possono anche essere cotte, in tal caso si sposano benissimo, ad esempio, con gli amaretti, e sono un classico della cucina regionale piemontese.
Sono ingredienti di sciroppi, conserve, gelati, marmellate, e moltissimi dessert. Se tra le preparazioni industriali più diffuse ci sono i succhi di frutta alla pesca e le pesche sciroppate, tra i dolci uno dei più noti è la pesca melba. La storia di questo dessert è affascinante, poiché coniuga musica e cucina: il creatore della pesca melba è Escoffier, uno dei più celebri chef di tutti i tempi, che rivoluzionò l’arte dell’alta cucina e della ristorazione. La sua fonte d’ispirazione fu il soprano australiano Nellie Melba, a cui dedicò questa ricetta, che vanta ormai più di un secolo di tradizione. Le pesche vengono cotte in sciroppo di zucchero, tagliate, sistemate in una coppa su gelato alla vaniglia, ricoperte di purea di lamponi. Viene considerato un dolce inglese, poiché probabilmente Escoffier lo servì per la prima volta a Londra, ma viene eseguito nelle cucine ormai di tutto il mondo. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di panna montata e mandorle.

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Proprietà salutari
La medicina tradizionale, sia quella cinese sia quella antica occidentale, ha sempre riconosciuto molte proprietà alle pesche, che fossero depurative, digestive, vermifughe o addirittura utili per la circolazione o contro il mal di testa. Quel che è certo è che sono ricche di acqua e fibre, poco caloriche, prive di grassi: le pesche sono frutti indicati nelle diete ipocaloriche, sia per i valori nutrizionali sia per la capacità di saziare. Posseggono inoltre proprietà antiossidanti, blandamente lassative grazie alla pectina, ma soprattutto diuretiche. Attenzione al nocciolo, che è tossico.

Valori nutrizionali

100 grammi di pesche contengono:
Calorie 39
Grassi 0,3 g
Acidi grassi saturi 0 g
Acidi grassi polinsaturi 0,1 g
Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 0 mg
Potassio 190 mg
Carboidrati 10 g
Fibra alimentare 1,5 g
Zucchero 8 g
Proteine 0,9 g
Vitamina A 326 IU Vitamina C 6,6 mg
Calcio 6 mg Ferro 0,3 mg
Vitamina D 0 IU Vitamina B6 0 mg
Vitamina B12 0 µg Magnesio 9 mg

Controindicazioni
La pesca non presenta particolari controindicazioni, l’unica attenzione che può essere menzionata è quella di non esagerare con il consumo. Essendo le pesche molto ricche di acqua tendono a gonfiare lo stomaco. E’ quindi sconsigliabile bere molta acqua dopo il loro consumo poiché si potrebbe andare incontro ad una indigestione.

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Eutirox: effetti collaterali e controindicazioni del farmaco

MEDICINA ONLINE FARMACO EUTIROX TIROIDE LEVOTIROXINA CAPSULE DOSAGGIO COMPRESSE SOVRADOSAGGIO EFFETTI COLLATERALI NOCIVI INDESIDERATI CONTROINDICAZIONI AI PASTI DOPO I PASTI VENDITA FARMACIA GENERICO EQUIVALENTEQuando viene somministrato e quali sono gli effetti collaterali dell’Eutirox? La Levotiroxina sodica (T4) è l’ormone, prodotto dalla tiroide, necessario per il fabbisogno dell’organismo umano. Nei pazienti affetti da ipotiroidismo, però, la ghiandola non è in grado di secernere il quantitativo adeguato di Levotiroxina, che deve essere reintegrato. L’Eutirox è il nome con cui viene commercializzato il principio attivo, riprodotto in laboratorio, che sostituisce l’ormone T4.

L’Eutirox è il nome con cui viene commercializzato l’ormone Levotiroxina sodica (T4). Si tratta della riproduzione sintetica dell’ormone T4 che, nei pazienti affetti da ipotiroidismo, non viene prodotto autonomamente dalla tiroide. La Levotiroxina è quindi somministrata a pazienti affetti da ipofunzione tiroidea con i conseguenti fenomeni come: ipotiroidismo congenito (cretinismo) e gozzo, ovvero l’ingrossamento della ghiandola tiroide.

Il farmaco può essere prescritto solo se la diagnosi di ipotiroidismo sia accertata da un endocrinologo, e può essere acquistato in farmacia solo presentando la prescrizione medica.

EUTIROX: EFFETTI COLLATERALI

Sono collegati alla terapia con Eutirox effetti collaterali e indesiderati. Sono stati individuati dei sintomi simili a quelli dell’ipertiroidismo e di un generale acceleramento del metabolismo del paziente. Soprattutto all’inizio della terapia si possono riscontrare:

  • aumento della frequenza cardiaca, tachicardia;
  • palpitazioni;
  • nervosismo ed ansia;
  • diarrea;
  • vampate di calore;
  • cefalea;
  • sudorazione eccessiva (iperidrosi);
  • alterazioni nel ciclo mestruale;
  • crampi muscolo scheletrici;
  • insonnia.

Nel caso in cui vengano riscontrati, con l’assunzione di Eutirox, effetti collaterali è consigliato consultare il proprio medico che provvederà a considerare la sospensione, temporanea, della cura o a rimodularne il dosaggio.

EUTIROX: QUANDO È CONTROINDICATO

L’assunzione dell’Eutirox è controindicata ai soggetti allergici al principio attivo della Levotiroxina sodica e ai pazienti affetti da insufficienza che interessa le ghiandole surrenali e una malattia dell’ipofisi. Il farmaco contiene una piccola quantità di lattosio (65 mg), il disaccaride (zucchero) presente nel latte e nei suoi derivati. É consigliato informare il proprio medico in presenza di intolleranze o malassorbimento di lattosio.

DOSAGGIO DELL’EUTIROX

La Levotiroxina è presente sul mercato in compresse da diverse dosi: 25, 50, 75, 100, 125, 150, 175, 200 mcg. La posologia efficace del farmaco deve essere stabilita dall’endocrinologo, in base all’analisi dello stato della patologia del paziente e alle sue caratteristiche fisiche e al quadro clinico. La terapia e il dosaggio possono variare durante l’arco della cura farmacologica, in base alle esigenze terapeutiche del paziente stabilite dal medico.

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Dieta chetogenica: cosa mangiare, controindicazioni e rischi

MEDICINA ONLINE SOCIAL EATING GNAMMO FENOMENO WEB MANGIARE PRANZO CIBO CENA INSIEME AMICI RISTORANTEDieta chetogenica: come funziona? Cosa mangiare?

Si tratta di un’alimentazione ad alto contenuto di grassi, di proteine e povera di carboidrati. In questo modo il corpo può essere indotto maggiormente a bruciare i grassi e a dimagrire. Per svolgere le sue funzioni il corpo necessita di apporto di glucosio. Quando vengono meno le fonti degli zuccheri, che sono principalmente costituite da carboidrati, l’organismo inizia a scomporre le proteine e i grassi. Questo lavoro di scomposizione stimola anche la formazione di corpi chetonici, da cui deriva il nome stesso della dieta. Vediamo meglio come funziona questo tipo di alimentazione e qual è il menu che si può seguire.

Come funziona?

La dieta chetogenica si basa su alcuni principi fondamentali, come la riduzione dei carboidrati, perché in questo modo l’organismo viene stimolato a smaltire efficacemente le riserve di grasso in eccesso. Non si fa altro che accelerare il metabolismo, perché si possa dimagrire in fretta e perdere peso in poco tempo. Parallelamente si cerca di aumentare il consumo di proteine e di grassi, per dare all’organismo l’energia di cui ha bisogno. L’ossidazione dei grassi provoca l’accumulo di molecole intermedie, che sono chiamati corpi chetonici. Come effetto si ha anche un calo della sensazione dell’appetito.

Cosa mangiare?

Le proteine che possono essere assunte nella dieta chetogenica possono derivare dalle uova, dalla carne e dal pesce. Sono ammessi tutti i tipi di carne e il pesce può comprendere anche i crostacei. I grassi ammessi sono quelli previsti sotto forma di condimenti, come olio d’oliva, burro, strutto, olio di sesamo e di soia. Sono importanti anche i grassi che derivano dai formaggi, anche se andrebbero esclusi quei derivati del latte, che, oltre ad essere ricchi di grassi e proteine, sono ricchi anche di carboidrati. Nella dieta sono comprese anche le verdure, soprattutto asparagi, funghi e broccoli. Da evitare cibi vegetali, come patate, cereali, carote e piselli. La quantità di frutta prevista è di massimo 2 frutti al giorno. E’ consigliato bere 2 litri di acqua durante la giornata o comunque liquidi non zuccherati, anche tè e caffè senza zucchero. E’ ammessa la frutta secca, come, ad esempio, noci e arachidi.

Il menu

Vediamo il menu della dieta chetogenica, uno schema preciso su che cosa orientativamente mangiare durante il giorno.

Colazione: 2 uova fritte e 2 fette di pancetta oppure 2 uova strapazzate con erba cipollina.

Spuntino: un frutto a piacere.

Pranzo: 2 salsicce o 2 hamburger con insalata verde.

Merenda: un frutto a piacere.

Cena: una fetta di tonno con verdure al vapore o 100 grammi di pollo arrosto con broccoli oppure una bistecca di manzo con spinaci al vapore.

I rischi e le controindicazioni

La dieta chetogenica può essere anche rischiosa per la salute, perché, a causa del taglio dei carboidrati, può determinare vertigini, debolezza, ipoglicemia e disturbi gastrointestinali. Questi problemi possono manifestarsi soprattutto nelle prime 2 settimane dall’inizio della dieta, quando l’organismo non si è ancora abituato al cambiamento. Un altro problema potrebbe essere quello dell’aumento del colesterolo, dovuto al fatto che si ingeriscono grandi quantità di grassi. Inoltre questa dieta potrebbe anche affaticare i reni. Chi volesse seguire questa dieta deve sempre chiedere il parere di un dietologo.

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Caffè al ginseng: proprietà, controindicazioni, fa male?

MEDICINA ONLINE CAFFE CAFFEINA THE TE TEINA ECCITANTE ASTINENZA GINSENG LUNGO CORTO ORZO MACCHIATO CALDO FREDDO TAZZA GRANDE VETRO DIFFERENZE COFFE ESPRESSO AMERICANO WALLPAPER PIC PICTURE HI RES PHOTOQuando si parla di caffè al ginseng, sembra già di sentire il suo profumo vellutato e di vedere i toni ocra e leggermente dorati della bevanda calda. Il caffè al ginseng è prima di tutto un piacere, da consumare da soli in compagnia, a casa o in ufficio. Ma è anche un momento di benessere: il ginseng racchiude innumerevoli pregi, che vanno dalla riduzione di stress e stanchezza al miglioramento del tono dell’umore, dagli effetti positivi sul sistema immunitario all’aumento della concentrazione, dalle proprietà antiossidanti fino alle sue capacità afrodisiache. Vediamo alcune qualità del ginseng.

Le sette proprietà principali del ginseng:

  • Diminuisce lo stress: per secoli i cinesi hanno utilizzato il Ginseng per le sue proprietà curativa, e questa è una delle più comuni. Le proprietà adattogene del Ginseng infatti sono risapute. E’ un forte anti-stress, riduce i livelli di ormoni stimolati nei momenti di affaticamento fisico e mentale e in generale innalza i livelli di energia dell’organismo, agendo come un potente tonico.
  • Aumenta la vitalità dell’organismo: il Ginseng è un energetico naturale e aumenta la vitalità dell’organismo. Inoltre, può essere usato anche per combattere il calo energetico nei malati di cancro e di sclerosi multipla. Un ricerca della clinica Mayo ha riscontrato che una dose di Ginseng Winsconsin al giorno (1000 mg) migliora la vita dei malati e ne riduce i sintomi dovuti all’affaticamento.
  • Migliora l’umore: il Ginseng è utile anche negli stati di ansia, affaticamento mentale, irritabilità e nervosismo. Infatti è dimostrato che una dose di 1000 mg di Ginseng al giorno è in grado di migliorare il tono generale dell’umore e di ridurre lo stato di ansia e irritabilità.
  • Facilita la memoria: il Ginseng è un ottimo integratore per gli studenti! Infatti, tra le sue varie proprietà, quella di migliorare e facilitare i processi di memorizzazione è una delle più conosciute e note. Il Ginseng migliora la performance mentale e la capacità di concentrazione, ed è per questo che si rivela un ottimo alleato nei momenti di alto investimento delle nostre facoltà cognitive.
  • Stimola l’attività sessuale: il Ginseng viene da lungo utilizzato per aumentare naturalmente la libido e migliorare la performance sessuale sia nell’uomo che nella donna. Nella medicina tradizionale cinese è considerato un potente afrodisiaco ed è utilizzato inoltre per ripristinare la funzione sessuale, come nei casi di disfunzione erettile, dove sembra essere efficace sul 60% degli utilizzatori.
  • Stimola le difese immunitarie: il Ginseng è un ottimo stimolatore naturale del sistema immunitario, favorisce inoltre la ripresa cellulare e riduce l’infiammazione. Una recente ricerca ha inoltre mostrato che un uso quotidiano del Ginseng, sulla lunga durata, sia in grado di prevenire l’influenza A, una malattia respiratoria che affligge ogni anno milioni di persone e che si diffonde con estrema rapidità.
  • Previene l’invecchiamento: i Cinesi da sempre sostengono che il Ginseng è un promotore di longevità. Infatti, migliora la salute della pelle, diminuendo le rughe, riduce la calvizie negli uomini, anche usato per via topica sotto forma di shampoo, e migliora in generale la circolazione sanguigna. Il Ginseng inoltre è un protettivo degli organi interni, come cuore, fegato e reni, di cui previene i danni dell’invecchiamento. In generale, si è visto che il Ginseng riduce il tasso di mortalità negli uomini che ne fanno un uso regolare.

Proprio in nome della salute è anche giusto conoscere le controindicazioni del caffè al ginseng. In realtà, queste si riducono a possibili effetti indesiderati in pochi casi specifici, che elenchiamo nei prossimi paragrafi.

Caffè al ginseng: controindicazioni in caso di consumo eccessivo

Un consumo eccessivo di estratto puro di ginseng può portare a problemi come insonnia, nausea, diarrea e tachicardia, vertigini. Quando parliamo di consumo eccessivo, comunque, intendiamo quantità veramente smodate. In questo caso, le controindicazioni del caffè al ginseng sarebbero negative non solo per l’organismo, ma anche per il portafoglio.

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Caffè al ginseng: controindicazioni in caso di assunzione di farmaci

In regime di assunzione di determinati farmaci, come antinfiammatori, antidepressivi e anticoagulanti, ipoglicemizzanti orali o insulina, il ginseng potrebbe dare effetti indesiderati potenzialmente pericolosi. Per valutare correttamente le controindicazioni del caffè al ginseng in questi casi, il consiglio è quello di consultare un medico.

Caffè al ginseng: controindicazioni per certe categorie di persone

Gli studi hanno rilevato che il ginseng può dare effetti sgraditi anche nel caso di donne in gravidanza, soprattutto durante i primi mesi, o nel caso di persone che soffrono di insonnia o di ipertensione. Mentre nel caso delle donne in gravidanza è consigliato sospendere il consumo di ginseng, per le altre due categorie di persone si può tranquillamente procedere con un consumo moderato: una o due tazzine di caffè al ginseng al giorno non avranno controindicazioni.

La migliore selezione di tè, tisane e caffè

Qui di seguito trovate una lista con la migliore selezione di tè, infusi e caffè provenienti da tutto il mondo, di altissima qualità e scelti dal nostro Staff di esperti ed appassionati. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca.

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Coumadin: quando si usa, dosaggio ed effetti collaterali (foglio illustrativo)

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLOCoumadin 5mg compresse divisibili, in confezione da 30 compresse contenenti ciascuna 5 mg di warfarin sodico (principio attivo); gli altri componenti della compressa sono amido, magnesio stearato, acido stearico, lattosio.

Chi assume Coumadin deve evitare di mangiare grandi quantità di cibi che contengono vitamina K (ortaggi a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles e, in quantità inferiori, cereali, carne e latticini).

Perché si usa Coumadin?

COUMADIN è un anticoagulante, cioè aiuta a prevenire la formazione di coaguli nel sangue.

COUMADIN è una medicina con un indice terapeutico ristretto, ciò significa che piccole variazioni della dose possono avere gravi conseguenze, infatti troppo medicinale può causare sanguinamento, poco medicinale può portare alla formazione di coaguli sanguigni pericolosi. Il medico le ha prescritto COUMADIN per prevenire la formazione di coaguli. Questi coaguli sono pericolosi perché possono bloccare il normale flusso sanguigno. Per esempio, se un coagulo arriva al cervello può causare un ictus (interruzione del flusso di sangue al cervello).

COUMADIN è usato per trattare e prevenire i coaguli:

  • nelle gambe e nei polmoni;
  • associati a un battito cardiaco irregolare e veloce, chiamato “fibrillazione atriale”;
  • associati a sostituzione di valvole cardiache.

Se lei ha avuto un infarto (attacco di cuore) COUMADIN è usato per:

  • diminuire il rischio di avere un altro infarto;
  • diminuire il rischio di ictus;
  • diminuire il rischio che i coaguli arrivino alle gambe o ai polmoni.

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Controindicazioni

Non prenda COUMADIN:

  • Se è allergico al warfarin sodico o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo Cosa contiene).
  • Se ha un rischio di sanguinamento o un sanguinamento in corso.
  • Se è incinta o potrebbe esserlo.
  • Se è una donna in età fertile che non usa contraccettivi.
  • Se è incinta e rischia di perdere il bambino o ha la pressione del sangue molto alta.
  • Se si è recentemente sottoposto o sta per sottoporsi ad un’operazione, anche in anestesia locale (interruzione del dolore in una zona del corpo).
  • Se deve essere sottoposto ad una procedura in ospedale, inclusa una puntura nella schiena.
  • Se soffre di pressione del sangue molto alta, che può causare un danno agli occhi (ipertensione maligna).
  • Se sta assumendo preparazioni a base di erba di san Giovanni – Hypericum perforatum (medicinale a base di erbe per trattare la depressione) (vedere paragrafo Altri medicinali e Coumadin).

Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere COUMADIN:

  • Se nota qualsiasi sanguinamento insolito o se le capitano segni o sintomi di sanguinamento (vedere Possibili effetti indesiderati).
  • Se ha o ha avuto in passato valori di rapporto internazionale normalizzato (INR), un indice della coagulazione del sangue, superiori a 4,0 o molto variabili.
  • Se ha avuto un sanguinamento di stomaco e intestino.
  • Se soffre di pressione del sangue alta.
  • Se soffre di una malattia dei vasi sanguigni della testa.
  • Se soffre di una diminuzione dell’emoglobina, una proteina che trasporta l’ossigeno ai tessuti, nel sangue (anemia).
  • Se ha un tumore maligno (cancro).
  • Se soffre di una malattia dei reni.
  • Se qualcuno nella sua famiglia soffre di una malattia del sangue.
  • Se è anziano (età maggiore o uguale a 65 anni). Il suo medico deciderà qual è la dose giusta per lei. Questa dose può cambiare di volta in volta.
  • Se le dita del piede le diventano blu e le fanno male. Interrompa la terapia con COUMADIN e si rivolga al medico che le prescriverà un altro medicinale.
  • Se soffre di una diminuzione del numero di piastrine, un tipo di cellule del sangue, in seguito a trattamento con eparina, un medicinale per rendere il sangue più fluido.
  • Se soffre di una malattia del fegato, da lieve a grave. Il suo medico deciderà qual è la dose giusta per lei.
  • Se durante la terapia con COUMADIN ha vomito, diarrea o un’infezione.
  • Se durante la terapia con COUMADIN nota che una parte del corpo o della pelle diventa nera (necrosi della pelle o dei tessuti).
  • Se le hanno applicato un catetere (tubicino piccolo e flessibile).
  • Se ha una malattia che riguarda la proteina C, una proteina naturalmente presente nell’organismo che rende il sangue più fluido.
  • Se deve essere sottoposto ad un’operazione all’occhio.
  • Se soffre di un aumento delle cellule del sangue, rilevabile dagli esami del sangue.
  • Se soffre di un’infiammazione dei vasi sanguigni.
  • Se soffre di diabete mellito (aumento dei livelli di zucchero nel sangue).
  • Se soffre di una carenza di vitamina K.
  • Se sta assumendo medicinali o cibi che contengono vitamina K.
  • Se deve essere sottoposto ad un’operazione, anche dal dentista. Informi qualsiasi operatore sanitario che le presta assistenza (dentista compreso) che sta prendendo COUMADIN poiché la terapia con COUMADIN deve essere sospesa o diminuita prima, durante e immediatamente dopo l’intervento.

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Quali farmaci o alimenti possono modificare l’effetto di Coumadin?

Informi il medico se nota qualsiasi cambiamento del suo stato di salute, apporta cambiamenti alle medicine che sta prendendo, al suo stile di vita (viaggi, condizioni ambientali, attività fisica). In particolare informi il medico se sta assumendo:

  • preparazioni a base di erbe, specialmente Hypericum perforatum (usato per trattare la depressione)
  • medicinali per trattare le infezioni (amoxicillina, benzilpenicillina, penicillina G, piperacillina, ticarcillina, cefaclor, cefamandolo, cefazolina, cefixime, cefotetan, cefonicid, cefotiam, cefoxitina, ceftriaxone, cefuroxima, doxiciclina, tetraciclina, tigeciclina, azitromicina, claritromicina, eritromicina, roxitromicina, telitromicina, neomicina, ciprofloxacina, levofloxacina, acido nalidixico, moxifloxacina, norfloxacina, pefloxacina, ofloxacina, sulfadossina, sulfafurazolo, sulfametizolo, sulfametoxazolo/trimetoprim, sulfisoxazolo, acido aminosalicilico, isoniazide, cloramfenicolo, vancomicina, clindamicina, dicloxacillina, nafcillina, rifampicina, rifapentina)
  • medicinali per trattare le infezioni causate da funghi (miconazolo, econazolo, fluconazolo, chetoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, griseofulvin)
  • medicinali per prevenire e trattare le infezioni causate da parassiti (proguanil, metronidazolo, nimorazolo, tinidazolo, chinina)
  • medicinali per trattare le infezioni causate da virus (delavirdina, efavirenz, etravirina, nevirapina, atazanivir, ritonavir, peginterferon alfa-2b, ribavirina, darunavir)
  • medicinali per trattare il rigetto d’organo nei pazienti trapiantati (ciclosporina)
  • medicinali per trattare l’infiammazione e il dolore (paracetamolo, acido acetilsalicilico, diflunisal, propoxifene, tramadolo, diclofenac, indometacina, ketorolac, sulindac, fenoprofene, ibuprofene, chetoprofene, naproxene, oxaprozin, celecoxib, etoricoxib, lumiracoxib, rofecoxib, acido mefenamico, acido meclofenamico, lornoxicam, iroxicam, glucosamina, desametasone, metilprednisolone, prednisone, cortisone)
  • medicinali per rendere il sangue più fluido (prasugrel, ticlopidina, abciximab, tirofiban, eparina, argatroban, bivalirudina, desirudina, lepidurina)
  • medicinali per sciogliere i coaguli di sangue (streptochinasi, alteplasi)
  • medicinali per trattare la depressione (desvenlafaxina, duloxetina, venlafaxina, citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina, viloxazina, trazodone)
  • medicinali per trattare l’epilessia, malattia caratterizzata da movimenti incontrollati del corpo e perdita di coscienza (acido valproico, valproato, fosfenitoina, fenitoina, fenobarbital, primidone, carbamazepina)
    medicinali per trattare i disturbi mentali e l’ansia (aloperidolo, clordiazepossido)
  • medicinali per trattare la Malattia di Parkinson, malattia del sistema nervoso centrale che si manifesta ad esempio con tremore, rigidità muscolare, rallentamento nei movimenti, difficoltà nel mantenere l’equilibrio (entacapone, tolcapone, ropinirolo)
  • medicinali per trattare la demenza, malattia caratterizzata da perdita di memoria, orientamento nello spazio e nel tempo, difficoltà a parlare (Ginko biloba, memantina)
  • medicinali che stimolano il cervello (metilfenidato)
  • medicinali per trattare l’insonnia (idrato di cloralio, glutetimide, butobarbital, pentobarbital, secobarbital)
  • medicinali per trattare le malattie dei polmoni (zafirlukast)
  • medicinali per trattare la tosse (noscapina, oxolamina)
  • medicinali per trattare nella donna i disturbi legati alla menopausa (interruzione definitiva del ciclo femminile) (tibolone, lasofoxifene, raloxifene)
  • medicinali per trattare i tumori (tamoxifene, toremifene, megestrolo, bicalutamide, flutamide, nilutamide, ciclofosfamide, ifosfamide, carboplatino, capecitabina, fluorouracile, tegafur, paclitaxel, trastuzumab, etoposide, erlotinib, gefitinib, imatinib, sorafenib, romidepsin, vorinostat, aminoglutetimide, mercaptopurina, mitotano)
  • medicinali per la contraccezione (pillola) (medrossiprogesterone, contraccettivi orali contenenti estrogeno)
  • medicinali per trattare i disturbi sessuali (testosterone)
  • medicinali per trattare il ciclo femminile irregolare (danazolo)
  • medicinali che aumentano il metabolismo (metandienone, oxandrolone, ossimetanolone,stanozololo)
  • vaccini (vaccino antiinfluenzale)
  • vitamine (vitamina E, C, K)
  • medicinali per trattare le malattie della pelle (isotretinione, etretinato, cloruro di benzetonio)
  • medicinali per trattare la dipendenza dall’alcol (disulfiram)
    pomate per trattare il dolore (metil salicilato unguento, trolamina salicilato unguento)
  • medicinali per trattare l’obesità (orlistat)
  • medicinali per trattare gli alti livelli di zucchero nel sangue (diabete) (exenatide)
  • medicinali per trattare i bassi livelli di zucchero nel sangue (glucagone)
    medicinali per trattare le malattie della tiroide, una ghiandola del collo (levotiroxina, liotironina, estratti tiroidei, metimazolo, propiltiouracile)
    medicinali per trattare l’incapacità a trattenere l’urina (incontinenza urinaria) (tolterodina)
  • medicinali per trattare l’ingrossamento della prostata, la ghiandola che nell’uomo produce il liquido seminale (tamsulosin)
  • medicinali per trattare l’artrite reumatoide, malattia caratterizzata da infiammazione delle giunture, gonfiore, difficoltà di movimento e dolore (leflunomide, azatioprina)
  • medicinali per trattare i disturbi del ritmo del cuore (chinidina, propafenone, amiodarone, disopiramide)
  • medicinali per trattare la pressione del sangue alta (propanololo, pentossifillina, benziodarone)
  • medicinali per trattare la pressione del sangue alta nell’arteria polmonare (bosentan)
  • medicinali per trattare le malattie del cuore (acido etacrinico, acido tienilico, spironolattone, clortalidone)
  • medicinali per trattare la mancata produzione di coenzima Q10, una sostanza utile all’organismo (ubichinone o ubidecarenone
  • medicinali per trattare i livelli elevati di grassi nel sangue (benzafibrato, clofibrato, ciprofibrato, fenofibrato, gemfibrozil, atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, ezetimibe, colesevelam, colestiramina)
  • medicinali per trattare il bruciore di stomaco (cimetidina, ranitidina, esomeprazolo, lansoprazolo, omeprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo, sucralfato)
  • medicinali per trattare il vomito (aprepitant, fosaprepitant)
  • medicinali per trattare i calcoli o sassolini, nella colecisti, l’organo che immagazzina la bile, una sostanza importante nei processi di digestione (chenodiolo)
  • medicinali per trattare i disturbi della digestione (cisapride)
  • medicinali per trattare le infiammazioni dell’intestino (olsalazina)
  • medicinali per trattare gli accumuli di acido urico che danno dolore alle articolazioni (gotta) allopurinolo, benzbromarone, sulfinpirazone)
    corticotropina, medicinale diagnostico
  • medicinali contenenti alcol (vedere paragrafo COUMADIN con cibi, bevande e alcol)

Avvertenze

  • Non inizi una dieta senza prima aver consultato il suo medico.
  • Se il bambino sta assumendo latte artificiale, la terapia con COUMADIN potrebbe risultarne influenzata.
  • Non assuma aglio, Ginko biloba, ginseng, echinacea, succo di pompelmo e idraste durante il trattamento con COUMADIN. Per un elenco completo degli alimenti e delle erbe da evitare si rivolga al medico.
  • Eviti il consumo di alcol.

Gravidanza

Non prenda COUMADIN durante la gravidanza o se sospetta di essere incinta.

Allattamento

COUMADIN non passa nel latte materno e i neonati allattati al seno da madri che prendevano COUMADIN non hanno avuto cambiamenti del tempo di protrombina. Prenda COUMADIN con cautela durante l’allattamento al seno e monitori il neonato per la comparsa di lividi e sanguinamento.

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari

La terapia con COUMADIN non influenza la sua capacità di guidare o di azionare macchinari.

Lattosio

Questo medicinale contiene lattosio (zucchero del latte). Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.

Dose, Modo e Tempo di Somministrazione

Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico e alla stessa ora ogni giorno. Può prendere COUMADIN sia ai pasti che lontano dai pasti. La dose che prende può variare nel tempo, in base alla sua risposta a COUMADIN e in base alle condizioni del suo fegato.

Per decidere che dose somministrarle, il suo medico le prescriverà un esame del sangue per misurare il tempo di protrombina (PT); i valori dei tempi di protrombina sono spesso registraticome INR (Rapporto Internazionale Normalizzato), che è un modo standard di esprimerli.
Gli esami per valutare il PT/INR sono molto importanti, poiché aiutano il medico a capire quanto ci mette il sangue a coagulare e a valutare se deve cambiare la dose di COUMADIN.
Quando inizia la terapia con COUMADIN dovrà effettuare i controlli del PT/INR molto spesso, in seguito potranno essere diradati. Questo però non avverrà se lei soffre di una malattia dei reni. Questi esami, e le visite regolari dal suo medico, sono molto importanti per la riuscita della terapia con COUMADIN. Per tutto il corso della terapia con COUMADIN dovrà controllare il PT/INR periodicamente (circa una volta al mese) e mantenerlo nell’intervallo migliore per le sue condizioni di salute. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.

La compressa può essere divisa in parti uguali.

Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Coumadin?

Se ha preso una quantità troppo elevata di COUMADIN contatti immediatamente il suo medico o una struttura sanitaria per ricevere un adeguato supporto.

Se dimentica di prendere COUMADIN

Cerchi sempre di prendere COUMADIN come le è stato prescritto dal medico. Se le dovesse capitare di saltare una dose, avverta subito il suo medico. Prenda la dose dimenticata lo stesso giorno appena se lo ricorda. Se ormai è tempo di prendere la dose successiva, non assuma anche quella dimenticata, ma vada avanti con il suo normale schema di dosaggio.

Quali sono gli effetti collaterali di Coumadin?

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Gli effetti indesiderati gravi comprendono:

  • sanguinamento (emorragia) in vari distretti del corpo (intorno al cuore, del surrene, dell’occhio, dell’intestino, della parte posteriore dell’addome, del fegato, della testa, nel polmone)
  • ostruzione di un vaso sanguigno dovuta a del grasso (ateroemboli sistemici e microemboli di colesterolo). In questo caso potrebbe accorgersi che le dita del piede diventano blu e fanno male (Sindrome del dito blu).

Nel caso manifestasse uno degli effetti indesiderati sopra citati INTERROMPA il trattamento con COUMADIN e si rivolga al medico.

Inoltre, gli effetti indesiderati che si possono osservare, indicati secondo la frequenza. sono:

  • Diminuzione dell’emoglobina, una proteina che trasporta l’ossigeno ai tessuti, nel sangue (anemia)
  • Dolore al petto
  • Gonfiore nella zona della pancia (distensione dell’addome), dolore alla pancia, diarrea, sapore metallico in bocca (disgeusia), difficoltà a deglutire (disfagia), emissione di gas (flatulenza), sanguinamento delle gengive, vomito con sangue (ematemesi), sangue nelle feci (ematochezia), feci scure e maleodoranti (melena), nausea, vomito
  • Debolezza (astenia), brividi, affaticamento, malessere, dolore, pallore, gonfiore causato da ritenzione di liquidi (tumefazione)
  • Infezione del fegato (epatite)
  • Reazione allergica (anafilattica), allergia (ipersensibilità)
  • Alterazione degli esami del sangue (enzima epatico aumentato)
  • Dolore alle articolazioni (artralgia), raccolta di sangue intorno ad un’articolazione (emartrosi), dolore ai muscoli (mialgia)
  • Capogiro, mal di testa, intorpidimento (parestesia), perdita totale o parziale della capacità di movimento (paralisi), raccolta di sangue intorno alla colonna vertebrale (ematoma vertebrale)
  • Stato di sonno profondo con ridotta risposta ai normali stimoli (letargia)
  • Sangue nelle urine (ematuria)
  • Eccessiva perdita di sangue durante il ciclo femminile (menorragia)
  • Sangue dal naso (epistassi), difficoltà a respirare (dispnea), sangue con un colpo di tosse (emottisi), versamento di sangue nel torace (emotorace), deposito di sali di calcio nel polmone (calcificazione del polmone)
  • Perdita di peli e capelli (alopecia), irritazione della pelle (dermatite), irritazione della pelle con bolle (dermatite bollosa), lividi (ecchimosi), macchie della pelle (petecchie), prurito, eruzione della pelle, arrossamento della pelle accompagnato da prurito (orticaria)
  • Ostruzione di un’arteria dovuta ad una bolla di gas (embolia arteriosa), abbassamento della pressione del sangue (ipotensione), diminuzione della pressione del sangue con grave riduzione della funzionalità del cuore (shock), svenimento (sincope), infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite)

Possono verificarsi inoltre variazioni, riscontrabili dagli esami del sangue, dei livelli di emoglobina, dell’ematocrito e degli enzimi che indicano lo stato del fegato e delle vie biliari (epatobiliari).

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione al sito www.agenziafarmaco.gov.it. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Scadenza e Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale. Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola dopo Scadenza. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.

Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

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Tachipirina, paracetamolo, Efferalgan: posologia, controindicazioni ed effetti collaterali

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROTachipirina 1000 ed Efferalgan 1000 sono due farmaci che contengono 1000 mg di paracetamolo, quindi i due farmaci (e le versioni “equivalenti” una volta chiamate “generiche”) hanno esattamente lo stesso foglietto illustrativo. Per praticità da ora in poi ci si riferirà a questi farmaci con il solo nome “Tachipirina” che è la forma commerciale più diffusa.

La Tachipirina è un farmaco utilizzato prevalentemente per favorire un abbassamento della temperatura (anche nei bambini, ma naturalmente in dosaggi notevolmente inferiori), è apprezzato per la sua efficacia e per la buona capacità di tollerarlo da parte del nostro organismo: non essendo a base di salicilati (come invece accade nell’ipotesi di tanti altri farmaci), la Tachipirina è dunque ben sopportata a livello gastrico. La Tachipirina si può reperirla nelle farmacie in vari formati e dosaggi:

  • sotto forma di supposte;
  • sotto forma di compresse nei dosaggi (Tachipirina 500 milligrammi e 1000 milligrammi, rispettivamente farmaco da banco e con ricetta medica)
  • sotto forma di sciroppo;
  • sotto forma di gocce (solamente per i bimbi più piccoli, perché la dose prevista è di tre/quattro gtt per Kg. di peso);
  • sotto forma di compresse disperdibili (formato flashtab);
  • sotto forma di compresse effervescenti (esiste la sola confezione con dosaggio da 1000 milligrammi che necessita di prescrizione medica).

Quanta usarne?
Negli adulti e nei ragazzi di età anagrafica superiore ai 15 anni, la Tachipirina 1000 può essere utilizzata una o due volte al giorno a seconda delle indicazioni del medico. Lo stesso medico potrebbe comunque consigliare di incrementare l’assunzione fino a un massimo di 3 volte al giorno, nella sola ipotesi in cui si debbano affrontare casi più “gravi” e, comunque, per un limitato periodo di tempo. È comunque necessario che tra una somministrazione della compressa da 1000 mg di Paracetamolo e l’altra, siano trascorse almeno 4 ore.

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Posologia nei bambini
Il discorso cambia nell’ipotesi in cui a beneficiare della Tachipirina siano dei bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni. In questo caso, infatti, pur rimanendo consigliabile allontanare l’assunzione delle varie compresse di almeno 4 ore, il dosaggio dovrà essere notevolmente inferiore rispetto al Paracetamolo 1000 mg (generalmente, 250 mg o, al massimo, 500 mg).

Controindicazioni
Evitare la sua somministrazione in tutti quei soggetti che in passato hanno avuto modo di accertare dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco. La Tachipirina 1000 viene inoltre generalmente sconsigliata in tutti quei pazienti che soffrono di insufficienza epatica. Si tenga altresì conto che la Tachipirina 1000 contiene del Sorbitolo, ed è pertanto sconsigliato il suo utilizzo da parte di tutte quelle persone che soffrono di intolleranza al fruttosio.

L’efficacia della Tachipirina
La Tachipirina, contrariamente ad altri prodotti farmacologici della categoria degli analgesici quali l’ibuprofene (ricordiamo il Buscofen, il Brufen ed il Moment), non viene considerata un prodotto farmacologico con proprietà antifiammatorie non steroideo (FANS). In relazione alla sua efficacia “comparata”, gli studi hanno prodotto risultati piuttosto contrastanti confrontandola con i FANS. Una ricerca, ad esempio, relativa ai dolori cronici per un’osteoartrite in soggetti adulti ha dimostrato che sia l’ibuprofene che il paracetamolo apportano un beneficio più o meno comparabile, invece una ricerca relativa ai dolori muscolo scheletrici acuti nel bambino ha dimostrato che, nei suoi dosaggi standard, l’ibuprofene ha arrecato maggiori benefici se rapportato al paracetamolo somministrato anch’esso nei suoi dosaggi standard.

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Effetti collaterali
Se si osserva il dosaggio consigliato si può affermare senz’altro che la Tachipirina non produce irritazione alle pareti gastriche interne, ha un’influenza sui processi coagulativi del tutto identica a quella degli altri FANS e non ha alcuna influenza negativa sulle funzioni dei reni. Talune ricerche hanno evidenziato che i sovradosaggi (assunzioni oltre i duemila milligrammi nelle ventiquattro ore) possono influire negativamente sui rischi di complicanze a carico dell’apparato gastrointestinale nella sua parte superiore. Ad esempio potrebbero verificarsi sanguinamenti gastrici. In alcuni laboratori di ricerca si è evidenziato che utilizzi massicci e prolungati di paracetamolo (o anche di salicilati come quello contenuto nell’Aspirina), ad esempio nella misura di trecento grammi in un anno, cioè quasi un grammo ogni giorno ed in media, sono collegati ad una patologia chiamata Sick, caratterizzata da una diminuizione della massa totale dei due reni e dalla presenza di calcificazioni nei tessuti renali. La Tachipirina può essere utilizzata anche durante una gravidanza, anche se se ne consiglia, ovviamente, l’ utilizzo DOPO una consultazione con il proprio ginecologo. Inoltre essa non influirebbe sulla chiusura dei dotti arteriosi biliari come invece accade con i FANS. Contrariamente a quanto viene consigliato circa l’Aspirina, la Tachipirina può venir utilizzata anche in età pediatriche poiché pare che l’assumerla non sia correlato ai rischi di incorrere nella sindrome di Reye in bimbi che soffrano di patologie di origine virale. Diversamente dai prodotti farmacologici della categoria degli antinfiammatori e da qualsiasi altro antidolorifico, il paracetamolo non influisce in nessun modo con l’umore di chi lo assuma, e non sarebbe quindi responsabile di stati euforici o depressivi.

Ci sono effetti indesiderati?
Di norma la Tachipirina 1000 non determina alcun effetto indesiderato nell’organismo del soggetto che assume la compressa di Paracetamolo. Tuttavia, sono stati segnalati dei casi di reazioni cutanee di vario tipo e di diversa entità. Gli altri effetti indesiderati sorgono esclusivamente nell’ipotesi in cui il soggetto mostri dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco. Per quanto intuibile, nell’ipotesi in cui vi siano delle reazioni di qualsiasi tipo, è suggeribile sospendere immediatamente il trattamento medico con la Tachiprina 1000, e contattare con il proprio medico di riferimento. Si rende altresì necessario, al fine di evitare dei sovradosaggi, controllare che altri eventuali farmaci contemporaneamente assunti non contengano lo stesso principio attivo: dosi elevate di Paracetamolo possono creare delle reazioni negative su reni e sangue. Proprio per i motivi di cui sopra viene sconsigliato un utilizzo prolungato di Tachipirina, e in ogni caso l’impiego per oltre 10 giorni senza che venga consultato il proprio medico. Il contatto con il proprio medico di famiglia è inoltre suggerito anche nelle ipotesi preventive (ovvero, prima di assumere la compressa).

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E se si è assunta troppa Tachipirina?
Nell’ipotesi in cui ci si renda conto di aver accidentalmente assunto troppo Paracetamolo, è possibile andare incontro a un rischio di intossicazione, che di norma si manifesta con nausea, vomito, pallore, dolore addominale, malessere complessivo. I sintomi compaiono abbastanza presto (intorno alle prime 24 ore dall’assunzione del farmaco). Nel caso in cui ci si renda conto di aver assunto troppa Tachipirina, è bene recarsi presso una struttura di riferimento per poter procedere alla valutazione dello svuotamento gastrico precoce.

Quanto costa la Tachipirina 1000
La Tachipirina 1000 viene resa disponibile in compresse e in bustine di granulato da Angelini. Il prezzo indicativo per una confezione da 16 bustine è indicativamente di 7,30 euro.

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