Mortadella e arsenico: è la dose che fa il veleno

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MORTADELLA ACQUA PARACELSO E LA DOSE CHE FA IL VELENO TUTTO E VELENO SOLO LA DOSE FA IN MODO CHE NON FACCIA EFFETTO“Che cosa sono l’arsenico e la mortadella?” Risposta ovvia, naturalmente: il primo è un veleno, mentre la seconda un alimento! Ma siamo davvero sicuri che sia così?

L’arsenico lo si trova in ogni singola goccia d’acqua che ci beviamo tutti i giorni, mentre la mortadella – se Continua a leggere

Quale dosaggio di aminoacidi ramificati BCAA assumere?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CICLO PRESTAZIONI PALESTRA PERIODO MIGLIORE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari PeneMediamente è sufficiente assumere 1 grammo di aminoacidi ramificati per ogni 10 kg di massa corporea. Quindi ad esempio una persona sana che pesi 70 kg deve assumere 7 grammi di aminoacidi ramificati, preferibilmente suddivisi prima, durante e dopo l’allenamento. Se lo scopo dell’assunzione di BCAA è il recupero, è preferibile assumerne maggiormente DOPO l’allenamento, a tale proposito leggi anche: Quale aminoacidi ramificati BCAA assumere: 2:1:1, 4:1:1 o 8:1:1?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Tachipirina, paracetamolo, Efferalgan: posologia, controindicazioni ed effetti collaterali

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROTachipirina 1000 ed Efferalgan 1000 sono due farmaci che contengono 1000 mg di paracetamolo, quindi i due farmaci (e le versioni “equivalenti” una volta chiamate “generiche”) hanno esattamente lo stesso foglietto illustrativo. Per praticità da ora in poi ci si riferirà a questi farmaci con il solo nome “Tachipirina” che è la forma commerciale più diffusa.

La Tachipirina è un farmaco utilizzato prevalentemente per favorire un abbassamento della temperatura (anche nei bambini, ma naturalmente in dosaggi notevolmente inferiori), è apprezzato per la sua efficacia e per la buona capacità di tollerarlo da parte del nostro organismo: non essendo a base di salicilati (come invece accade nell’ipotesi di tanti altri farmaci), la Tachipirina è dunque ben sopportata a livello gastrico. La Tachipirina si può reperirla nelle farmacie in vari formati e dosaggi:

  • sotto forma di supposte;
  • sotto forma di compresse nei dosaggi (Tachipirina 500 milligrammi e 1000 milligrammi, rispettivamente farmaco da banco e con ricetta medica)
  • sotto forma di sciroppo;
  • sotto forma di gocce (solamente per i bimbi più piccoli, perché la dose prevista è di tre/quattro gtt per Kg. di peso);
  • sotto forma di compresse disperdibili (formato flashtab);
  • sotto forma di compresse effervescenti (esiste la sola confezione con dosaggio da 1000 milligrammi che necessita di prescrizione medica).

Quanta usarne?
Negli adulti e nei ragazzi di età anagrafica superiore ai 15 anni, la Tachipirina 1000 può essere utilizzata una o due volte al giorno a seconda delle indicazioni del medico. Lo stesso medico potrebbe comunque consigliare di incrementare l’assunzione fino a un massimo di 3 volte al giorno, nella sola ipotesi in cui si debbano affrontare casi più “gravi” e, comunque, per un limitato periodo di tempo. È comunque necessario che tra una somministrazione della compressa da 1000 mg di Paracetamolo e l’altra, siano trascorse almeno 4 ore.

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Posologia nei bambini
Il discorso cambia nell’ipotesi in cui a beneficiare della Tachipirina siano dei bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni. In questo caso, infatti, pur rimanendo consigliabile allontanare l’assunzione delle varie compresse di almeno 4 ore, il dosaggio dovrà essere notevolmente inferiore rispetto al Paracetamolo 1000 mg (generalmente, 250 mg o, al massimo, 500 mg).

Controindicazioni
Evitare la sua somministrazione in tutti quei soggetti che in passato hanno avuto modo di accertare dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco. La Tachipirina 1000 viene inoltre generalmente sconsigliata in tutti quei pazienti che soffrono di insufficienza epatica. Si tenga altresì conto che la Tachipirina 1000 contiene del Sorbitolo, ed è pertanto sconsigliato il suo utilizzo da parte di tutte quelle persone che soffrono di intolleranza al fruttosio.

L’efficacia della Tachipirina
La Tachipirina, contrariamente ad altri prodotti farmacologici della categoria degli analgesici quali l’ibuprofene (ricordiamo il Buscofen, il Brufen ed il Moment), non viene considerata un prodotto farmacologico con proprietà antifiammatorie non steroideo (FANS). In relazione alla sua efficacia “comparata”, gli studi hanno prodotto risultati piuttosto contrastanti confrontandola con i FANS. Una ricerca, ad esempio, relativa ai dolori cronici per un’osteoartrite in soggetti adulti ha dimostrato che sia l’ibuprofene che il paracetamolo apportano un beneficio più o meno comparabile, invece una ricerca relativa ai dolori muscolo scheletrici acuti nel bambino ha dimostrato che, nei suoi dosaggi standard, l’ibuprofene ha arrecato maggiori benefici se rapportato al paracetamolo somministrato anch’esso nei suoi dosaggi standard.

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Effetti collaterali
Se si osserva il dosaggio consigliato si può affermare senz’altro che la Tachipirina non produce irritazione alle pareti gastriche interne, ha un’influenza sui processi coagulativi del tutto identica a quella degli altri FANS e non ha alcuna influenza negativa sulle funzioni dei reni. Talune ricerche hanno evidenziato che i sovradosaggi (assunzioni oltre i duemila milligrammi nelle ventiquattro ore) possono influire negativamente sui rischi di complicanze a carico dell’apparato gastrointestinale nella sua parte superiore. Ad esempio potrebbero verificarsi sanguinamenti gastrici. In alcuni laboratori di ricerca si è evidenziato che utilizzi massicci e prolungati di paracetamolo (o anche di salicilati come quello contenuto nell’Aspirina), ad esempio nella misura di trecento grammi in un anno, cioè quasi un grammo ogni giorno ed in media, sono collegati ad una patologia chiamata Sick, caratterizzata da una diminuizione della massa totale dei due reni e dalla presenza di calcificazioni nei tessuti renali. La Tachipirina può essere utilizzata anche durante una gravidanza, anche se se ne consiglia, ovviamente, l’ utilizzo DOPO una consultazione con il proprio ginecologo. Inoltre essa non influirebbe sulla chiusura dei dotti arteriosi biliari come invece accade con i FANS. Contrariamente a quanto viene consigliato circa l’Aspirina, la Tachipirina può venir utilizzata anche in età pediatriche poiché pare che l’assumerla non sia correlato ai rischi di incorrere nella sindrome di Reye in bimbi che soffrano di patologie di origine virale. Diversamente dai prodotti farmacologici della categoria degli antinfiammatori e da qualsiasi altro antidolorifico, il paracetamolo non influisce in nessun modo con l’umore di chi lo assuma, e non sarebbe quindi responsabile di stati euforici o depressivi.

Ci sono effetti indesiderati?
Di norma la Tachipirina 1000 non determina alcun effetto indesiderato nell’organismo del soggetto che assume la compressa di Paracetamolo. Tuttavia, sono stati segnalati dei casi di reazioni cutanee di vario tipo e di diversa entità. Gli altri effetti indesiderati sorgono esclusivamente nell’ipotesi in cui il soggetto mostri dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco. Per quanto intuibile, nell’ipotesi in cui vi siano delle reazioni di qualsiasi tipo, è suggeribile sospendere immediatamente il trattamento medico con la Tachiprina 1000, e contattare con il proprio medico di riferimento. Si rende altresì necessario, al fine di evitare dei sovradosaggi, controllare che altri eventuali farmaci contemporaneamente assunti non contengano lo stesso principio attivo: dosi elevate di Paracetamolo possono creare delle reazioni negative su reni e sangue. Proprio per i motivi di cui sopra viene sconsigliato un utilizzo prolungato di Tachipirina, e in ogni caso l’impiego per oltre 10 giorni senza che venga consultato il proprio medico. Il contatto con il proprio medico di famiglia è inoltre suggerito anche nelle ipotesi preventive (ovvero, prima di assumere la compressa).

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E se si è assunta troppa Tachipirina?
Nell’ipotesi in cui ci si renda conto di aver accidentalmente assunto troppo Paracetamolo, è possibile andare incontro a un rischio di intossicazione, che di norma si manifesta con nausea, vomito, pallore, dolore addominale, malessere complessivo. I sintomi compaiono abbastanza presto (intorno alle prime 24 ore dall’assunzione del farmaco). Nel caso in cui ci si renda conto di aver assunto troppa Tachipirina, è bene recarsi presso una struttura di riferimento per poter procedere alla valutazione dello svuotamento gastrico precoce.

Quanto costa la Tachipirina 1000
La Tachipirina 1000 viene resa disponibile in compresse e in bustine di granulato da Angelini. Il prezzo indicativo per una confezione da 16 bustine è indicativamente di 7,30 euro.

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Proteine whey: quando, quante e perché assumerle?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelLe proteine whey sono proteine del siero del latte definite anche “proteine rapide” poiché il nostro organismo è in grado di assimilarle in circa 10/20 minuti. Un tempo assai ridotto se confrontato con quello di circa 8 ore necessario all’assimilazione delle “proteine lente” come quelle della caseina. Grazie al rapido assorbimento, le proteine whey determinano un aumento di aminoacidi nel sangue ed una conseguente velocizzazione della sintesi proteica. Per questo le proteine rapide sono ideali per contrastare la degradazione muscolare, favorire l’aumento della massa e ottimizzare i tempi di recupero. In commercio ne sono disponibili tre varianti, distinte in base alla percentuale proteica: concentrate (con percentuali comprese tra il 70 e l’85% di proteine, particolarmente indicate per potenziare l’ipertrofia muscolare), isolate (con il 90% di proteine pure, con contenuto minimo di carboidrati e grassi derivati dal lattosio e con un’assimilazione rapida anche per chi ha problemi di intolleranza al lattosio) e idrolizzate (il trattamento di idrolisi enzimatica, a cui vengono sottoposte durante la composizione, genera la rottura in peptidi più piccoli e aminoacidi singoli, rendendo più semplice l’assorbimento da parte dell’organismo). Per approfondire, leggi anche: Differenze proteine whey concentrate, isolate e idrolizzate: quale scegliere?

Proteine whey e sport

Sono numerosi gli sportivi che impiegano le proteine per la palestra, ma in quali sport è maggiormente consigliato l’uso di proteine rapide come le whey? Le proteine whey sono ideali soprattutto per chi pratica sport di resistenza e/o di forza e per chi pratica sport in cui il rischio di traumi di muscolari è maggiore. Ecco perché: durante gli esercizi e gli allenamenti di forza e resistenza, la sintesi proteica muscolare aumenta considerevolmente, specie nelle 4 ore successive allo sforzo fisico. È in questo lasso di tempo, definito finestra metabolica, che l’organismo è maggiormente esposto al rischio di microtraumi a livello muscolare e l’assunzione di proteine rapide come le whey può essere di grande aiuto. Infatti, le proteine whey hanno un duplice ruolo: quello di fornire gli aminoacidi indispensabili alla riparazione dei tessuti nel post allenamento e quello di supportare l’organismo (grazie all’assimilazione rapida) durante le fasi di recupero.

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Proteine per la palestra: tutti i benefici delle whey

Le proteine del siero del latte, con il loro elevato contenuto di aminoacidi essenziali e a catena ramificata, possiedono una composizione amminoacidica molto simile a quella del muscolo umano ed è per questo che sono un sostegno fondamentale tanto per la crescita quanto per il recupero muscolare. Ma questo non è tutto. Le proteine whey impiegate negli allenamenti di resistenza hanno dimostrato di apportare notevoli vantaggi sull’ipertrofia con conseguente incremento della forza muscolare. La loro funzione antiossidante, inoltre, supporta l’organismo nella corretta manutenzione del sistema immunitario. L’integrazione con proteine del siero del latte abbinata ad una corretta alimentazione, influisce positivamente sui livelli pressori ematici e la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Altro vantaggio, infine, è quello relativo al colesterolo. Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, le proteine whey favorirebbero la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo”) con conseguenti vantaggi per tutto l’organismo.

Quando assumerle?

Possono essere assunte in qualsiasi momento della giornata, ma, se il vostro scopo è l’ipertrofia muscolare, è preferibile assumere le proteine whey subito o mezz’ora dopo la fine del vostro allenamento.

Quante proteine whey assumere al giorno?

Tipicamente i nutrizionisti calcolano il fabbisogno proteico giornaliero minimo moltiplicando il peso corporeo espresso in chili per 0.8. Il risultato che si ottiene si riferisce alla quantità di proteine minima (espressa in grammi) di cui il soggetto ha bisogno quotidianamente (fabbisogno proteico giornaliero). Ad esempio se il peso corporeo corrisponde a 55 kg, si devono consumare un minimo di 44 grammi di proteine al giorno. Coloro che praticano allenamenti di forza, se non soffrono di particolari patologie come insufficienza renale grave, dovrebbero consumare 1.6 g – 2 g/kg di peso corporeo (ad esempio 88 – 110 g di proteine al giorno se il soggetto pesa 55 kg). Ovviamente parte di queste proteine sono assunte con la dieta, la restante dovrà essere assunta tramite l’integrazione con whey quindi se assumete molte proteine con i cibi, necessiterete di minore integrazione, se invece assumete poche proteine con i cibi, dovrete aumentare l’integrazione.

I migliori integratori

I migliori integratori alimentari scelti, selezionati ed usati dal nostro Staff di esperti, sono:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Creatina e sport: quando, quanta e perché assumerla?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelLa creatina è probabilmente l’integratore alimentare per sportivi più famoso in assoluto, e tale fama è giustificata: essa migliora davvero la resistenza e la forza muscolare, soprattutto negli sforzi intensi e di breve durata. Si tratta di un derivato aminoacididico naturalmente presente nel nostro organismo in una quantità media di circa 30 mg per ogni kg di peso corporeo e si attiva ogni volta che uno sforzo muscolare intenso richiede un incremento di energie. La creatina è sintetizzata dal fegato (1 g/die) a partire da arginina, S-adenosil metionina e glicina e, dopo essere stato prodotto, si muove direttamente verso il cervello, il cuore e, per ben il 95%, verso i muscoli. Questa funzionalità rende particolarmente prezioso il contributo della creatina nello sport, assegnandole un ruolo di supporto fondamentale per l’allenamento in palestra e negli sport all’aperto.

Creatina per lo sport: più forza per i muscoli
La quantità di creatina, che si accumula nelle fibre muscolari, determina il tempo di resistenza allo sforzo fisico, consentendo di sostenere un allenamento più intenso per più tempo e incrementando di conseguenza le possibilità di aumento della massa muscolare. La creatina nello sport esprime il suo massimo potenziale quando viene impiegata a supporto di attività che richiedono scatti e sforzi brevi ma intensi (della durata tra i 2 e i 30 secondi), come fitness e bodybuilding, mentre i suoi effetti si riducono su sport di lunga durata, come il triathlon o la maratona. In 100 g di prodotto contenuto negli integratori di creatina monoidrato, ben l’88% è costituito da creatina pura.

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Per raggiungere il fabbisogno giornaliero ideale di creatina di 2 g, metà dei quali di produzione endogena, bisogna orientare la propria dieta prediligendo piatti a base di carne e pesce, che, tuttavia, perdono gran parte della loro percentuale attiva nella cottura. Al fine di assicurarsi un apporto adeguato, ogni giorno è possibile completare la dieta con integratori a base di diversi tipi di creatina. Il momento ideale per assumerla è lontano dai pasti, al fine di valorizzarne l’assorbimento.

Quando assumerla per un allenamento ottimale in palestra?
La scelta del momento più utile all’integrazione di creatina rispetto al work out raccoglie opinioni diverse e soggettive:

  • nella mezz’ora precedente all’allenamento, il consumo di creatina si presta alla creazione di una riserva immediatamente spendibile e quindi questo determina un aumento di forza durante l’allenamento;
  • nella mezz’ora successiva al lavoro in palestra, l’assunzione di creatina riesce a potenziare il suo aiuto nel reintegro delle energie e nell’aumento del volume della massa muscolare.

Per una valutazione scientifica, tuttavia, possiamo riferirci ad uno studio americano del 2013 che, osservando le prestazioni di un gruppo di culturisti amatoriali, ha registrato un impatto più significativo nei livelli di sviluppo della massa muscolare e della resistenza fisica in coloro che avevano assunto creatina dopo l’attività fisica. Questa rilevazione è avvalorata dalla generale considerazione secondo la quale nella fase post work out la captazione di elementi nutritivi da parte dei muscoli è superiore rispetto ad altri momenti.

Il nostro parere: quando e quanta creatina
Secondo la nostra esperienza, l’uso migliore che si può fare della creatina è per aumentare la forza e quindi il nostro consiglio è quello di assumerla 20/30 minuti prima dell’allenamento, con un dosaggio tra i 3 ed i 5 grammi, con l’aggiunta di alcuni grammi di fruttosio e circa 1 grammo di bicarbonato di sodio, in modo da tamponarla ed avere maggiore efficienza.

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Quante proteine assumere dopo l’allenamento con i pesi (post-workout)?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelPratica comune degli atleti, specie di potenza, è quella di assumere una certa quantità di proteine a rapido assorbimento subito dopo l’allenamento. L’idea è quella di sfruttare l’aumentata sintesi proteica indotta dall’allenamento, fornendo immediatamente aminoacidi e rendendoli così disponibili per sintetizzare nuovo tessuto muscolare. Anche se le questioni riguardanti il timing di consumo dei nutrienti sono state ampiamente rivisitate, sia per quanto riguarda i nutrienti in generale che per quanto riguarda le proteine, la Ricerca prova comunque a dare indicazioni sulle quantità ottimali da assumere post-allenamento. Uno studio, di seguito analizzato, ha infatti osservato gli effetti di diverse quantità di whey protein assunte dopo l’allenamento.

Quante proteine assumere dopo l’allenamento?

La quantità analizzata nello studio ha portato a dei risultati piuttosto chiari. 20-30 grammi di proteine dopo l’allenamento sembrano essere la dose ideale.

Proteine: prima o dopo l’allenamento?

Non ha senso parlare di una definizione univoca in base a dei parametri rigidamente controllati. Nello studio viene analizzata unicamente la finestra post allenamento e non quella prima dell’allenamento, in cui le esigenze biochimiche sono totalmente diverse e basate più sul carico glicemico e sulla stimolazione insulinica non eccessiva.

Proteine nei cibi

Nello studio viene analizzata la quota proteica proveniente da whey protein e non viene calcolato l’introito totale (o si presume non sia stato fatto) modificando solo questa variabile.

Quante proteine assumere durante la giornata

Lo studio analizzato non ne parla, tuttavia è lecito da tutte le altre review scientifiche citate dedurre che calcolare quante proteine assumere durante la giornata, ossia l’intake proteico giornaliero, sia molto più importante rispetto al timing del singolo integratore.

Design di studio

Allo studio hanno partecipato 48 giovani uomini con un passato di almeno 6 mesi di allenamento contro resistenza “ricreazionale”. I soggetti sono stati divisi nei seguenti gruppi:

  • 0 grammi di whey protein dopo l’allenamento.
  • 10 grammi di whey protein dopo l’allenamento.
  • 20 grammi di whey protein dopo l’allenamento.
  • 40 grammi di whey protein dopo l’allenamento.

Ogni soggetto faceva colazione e poi eseguiva una sessione allenante unilaterale basata sugli esercizi leg press e leg extension (8 serie da 10 ripetizioni all’80% del massimale su 1 ripetizione, con 2 minuti di riposo tra una serie e l’altra). Subito dopo l’allenamento venivano date le dosi di whey protein; prima, subito dopo e a 4 ore di distanza venivano eseguite le biopsie muscolari dal muscolo vasto laterale. Tramite biopsia venivano misurate sia sintesi che ossidazione proteica grazie alla precedente infusione di traccianti aminoacidici radioattivi.

Risultato

Come atteso da risultati di altri studi, la risposta insulinemica alle sieroproteine era direttamente correlata alla quantità assunta, essendo le whey potenti stimolatrici dell’ormone insulina. Per quanto riguarda sintesi e ossidazione proteica, i risultati sono rappresentati dai grafici presentati qui di seguito:

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISIC.jpg

In termini di sintesi proteica, le differenze sono risultate significative tra il gruppo con 20 grammi di sieroproteine e i gruppi con 0 e 10 grammi, ma non con li gruppo con 40 grammi (non in modo statistico). L’ossidazione è invece stata simile per i gruppi con 0, 10 e 20 grammi di sieroproteine, notevolmente aumentata per il gruppo con 40 grammi:

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Dallo studio, sembra che la quantità ottimale di whey protein da assumere post-allenamento sia pari a 20 grammi. Questa è la dose alla quale è stata fatta registrare la massima sintesi proteica netta, dal momento che una dose di 40 grammi ha fatto elevare enormemente l’ossidazione (i.e. le proteine assunte venivano utilizzate come fonte energetica). Comunque, rimane il fatto che la dose di 40 grammi abbia fatto registare la massima sintesi proteica in assoluto. I risultati, insieme, suggeriscono che tra i 20 e i 40 grammi si incontra un plateu nella sintesi proteica netta (sintesi meno degradazione). Questo plateu non è stato rilevato dallo studio, perché non ha analizzato dosi proteiche intermedie.

Un’altra limitazione riguarda il fatto che non sono state fatte differenziazioni in riferimento al peso corporeo dei soggetti presi in esame. Probabilmente, la sintesi proteica per persone di 100 chilogrammi è diversa da quella di persone di 60 chilogrammi (gli uomini dello studio pesavano, in media, 80 chilogrammi), in termini assoluti.

Un’altra importante limitazione dello studio è relativa alla durata dell’esperimento, in particolare i tempi ai quali sono state prese le biopsie muscolari. Lo studio ha analizzato solo la finestra temporale di 4 ore dal termine dell’allenamento, ma la perturbazione del metabolismo proteico indotta dall’allenamento permane 24-48 ore: sarebbe opportuno analizzare gli effetti delle proteine ingerite almeno in questo intervallo di tempo. Infatti, una recentissima review ha analizzato l’importanza del timing delle proteine, suggerendo che è minimale rispetto alla quantità totale assunta sul lungo termine. Comunque, i risultati di questo studio non sono da buttare via. Suggeriscono o, meglio, ribadiscono che per stimolare la massima sintesi proteica occorrono 20-30 grammi di proteine del siero di latte (whey protein) dopo l’allenamento. In ogni caso, non bisogna perdere di vista il quadro generale delle cose: assumere 20-30 grammi di proteine del siero subito dopo l’allenamento, avendo uno scarso apporto proteico generale, non garantisce guadagni in termini di forma e performance fisiche.

Considerazioni

A cosa ci serve uno studio del genere, che analizza solo una minima parte della vita di una persona impegnata in un programma di allenamento (senza considerare il fatto che i soggetti dello studio si allenavano in modo “ricreazionale”)? Cosa ci interessa sapere che 20 grammi di whey protein stimolano la massima sintesi proteica netta mentre a 40 grammi si ha la massima sintesi ma anche un grande aumento dell’ossidazione?

È vero che ogni studio è uno studio a sé e non può essere decontestualizzato: questo, in particolare, ci dice che 20 grammi di proteine del siero di latte stimolano l’anabolismo in maniera superiore rispetto alle altre dosi, quando si esegue un allenamento da 8 serie per 10 ripetizioni sulla Leg Press e Leg Extension, in soggetti con almeno 6 mesi di allenamento ricreazionale alle spalle. Qualcosa di estremamente specifico. È anche vero che gli studi possono sempre essere utilizzati nella realtà pratica, “basta” ricreare le condizioni che sono state create dai Ricercatori.

In questo particolare caso, sappiamo che dopo un allenamento con i pesi in cui viene eseguito un esercizio multiarticolare con 8 serie da 10 ripetizioni (o, in maniera più vicina alla realtà, due esercizi con 4 serie da 10 ripetizioni) e a seguire un esercizio (o due) con 8 serie da 10 ripetizioni (o 4 da 10), 20 grammi di whey piuttosto che 10 o 40 producono la massima sintesi proteica. Occorre considerare l’assunzione delle proteine dopo il consumo della colazione, per cui l’altro parametro da considerare è l’allenamento dopo aver fatto colazione.

Potremmo essere frettolosi e dire che la soluzione migliora sia inserire quei 20 grammi di whey protein dopo allenamento dopo colazione; in realtà non sappiamo bene come sono stati modificati gli altri fattori, primo tra tutti l’alimentazione dei giorni precedenti. Si deve tuttavia considerare la presenza degli altri gruppi, quelli da 0, 10 e 40 grammi, che ci fanno supporre che l’unico fattore realmente variato sia proprio quello controllato dai Ricercatori: la quantità di sieroproteine.

Si potrebbe dunque concludere che 20 grammi di sieroproteine post-allenamento stimolano la massima sintesi proteica netta… ma questo significa che, sul lungo termine (mesi/anni), l’assunzione costante di 20 grammi di whey protein e non 10 o 40, dopo allenamento, determini un miglioramento dell’anabolismo? Cosa succederebbe se la dose fosse sempre di 40 grammi? O di 0 grammi, con un aumento di 20 grammi di proteine dal resto della dieta? Questo, purtroppo, non è analizzato dallo studio. Come analizzato nella recente review di Schoenfeld e colleghi, il timing proteico non cambia le cose, se la quantità di proteine assunta sul lungo termine rimane costante. Ovviamente, anche questa review può soffrire di alcune limitazioni e non è detto che sia priva di errori di valutazione.

Cosa fare, dunque? La strategia migliore si riflette sempre nell’utilizzo del buon senso: uno sportivo che vuole aumentare la massa muscolare dovrebbe concentrarsi, nutrizionalmente parlando, su un generoso surplus calorico, molto più importante del “quando” assumere proteine o del tipo di proteine da assumere. In spiccioli, non importa assumere la cosa giusta al momento giusto, importa che in tempi più o meno lunghi sia stato assunto abbastanza nutrimento per consentire all’organismo di mettere in atto i processi che portano alla sintesi proteica.

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Creatina e caffè o coca cola: posso assumerli insieme?

coca-cola_bottle_grass_drink_28325_1920x1200La caffeina, contenuta nel caffè, nella coca cola ed in molte bevande “energy drink”, stimola il rilascio di adrenalina, la quale rende il nostro corpo pronto ad agire, lottare o per lo meno, svolgere un’attività fisica intensa. L’assunzione di creatina, a sua volta, può aumentare i livelli di creatina e fosfocreatina nei muscoli. La fosfocreatina è un carburante fondamentale per ottenere risposte rapide da parte dei muscoli e dunque per il funzionamento delle fibre muscolari di tipo II, fondamentali per le attività che richiedono un input ad alta potenza, come lo sprint. Quindi perché non assumerli assieme per avere un effetto sinergico durante il nostro allenamento?

La scienza ancora non ha dato una risposta netta: alcuni studi dicono che la caffeina neutralizzerebbe gli effetti della creatina, mentre altri dicono il contrario. Secondo la nostra esperienza pratica però, nello sport ed in palestra, è preferibile NON abbinare caffeina con creatina, specie nel lasso di tempo tra le 2 e le 4 ore dall’assunzione; evitate quindi di bere caffè o altre bevande contenenti caffeina entro 4 ore dal momento in cui prendete la creatina (dal momento che la caffeina ha un emivita di 3 ore circa).

Essendo la ricerca scientifica non ancora del tutto sicura, nel dubbio potete voi stessi fare una prova allenandovi un giorno abbinando creatina a caffeina ed un altro giorno evitando l’abbinamento.

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