Il sistema immunitario è una complessa forma di difesa dell’organismo verso ciò che viene ritenuto potenzialmente dannose per l’organismo. La risposta immunitaria può essere specifica (o adattativa) o aspecifica (innata), diverse ma accomunate dal fatto che entrambe dipendono dalla capacità del sistema immunitario di distinguere tra quello che è dannoso (da attaccare) e quello che non lo è e quindi NON deve essere attaccato.
Nell’immunologia questa distinzione avviene tra le molecole self e non self.
- le molecole self sono quelle che compongono l’organismo, quindi ritenute non estranee e non dannose: in definitiva molecole da NON attaccare;
- le molecole non-self, sono invece quelle riconosciute come molecole estranee, potenzialmente dannose e quindi da attaccare. Una classe di molecole non-self sono chiamate “antigeni” (abbreviazione di generatori di anticorpi) e sono definite come sostanze che si legano a specifici recettori immunitari suscitando una risposta immunitaria.
Una caratteristica fondamentale del sistema immunitario è quindi la capacità di distinguere tra le strutture endogene o esogene che non costituiscono un pericolo e che dunque possono o devono essere preservate (self) e le strutture endogene o esogene che invece si dimostrano nocive per l’organismo e che devono quindi essere eliminate (non-self). Secondo le più recenti teorie il sistema immunitario distingue dunque un non-infectious self (self non infettivo) da un infectious self (self infettivo). La discriminazione tra self e non self avviene a livello molecolare ed è mediata da particolari strutture cellulari (Toll-like receptor, recettori dei linfociti T, complessi MHC, anticorpi), che consentono la presentazione ed il riconoscimento di componenti dell’agente lesivo definite antigeni (letteralmente induttori di anticorpi).
A seconda delle modalità di riconoscimento degli antigeni si possono distinguere due aree del sistema immunitario:
- immunità aspecifica o innata: comprende mediatori chimici (responsabili dell’infiammazione) e cellulari responsabili di una prima linea di difesa contro le aggressioni. È evolutivamente più antica e consente il riconoscimento di un repertorio limitato di antigeni. Riconosce una generica condizione di pericolo e pone il sistema immunitario in una condizione di “allarme”, che favorisce lo sviluppo dell’immunità specifica.
- immunità specifica o acquisita o adattativa: comprende mediatori chimici e cellulari responsabili di una risposta difensiva più potente e mirata (virtualmente in grado di riconoscere qualunque forma di antigene), ma più lenta. È evolutivamente più recente e poggia sulla risposta aspecifica per numerose funzioni di presentazione e distruzione degli antigeni. Si divide a sua volta in:
immunità specifica umorale (cioè mediata da anticorpi).
immunità specifica cellulo-mediata
Self e non self spesso vengono “nominati” quando si parla di malattie autoimmuni. In queste accade che l’organismo riconosca come estraneo (non self) qualcosa che non lo è (cioè qualcosa che è self), e si attivi contro di esso per difendersi. Avviene insomma che il sistema immunitario produca degli anticorpi contro l’organismo vivente a cui appartiene, danneggiandone tessuti e organi; a tal proposito, leggi anche: Che significa malattia autoimmune? Spiegazione ed esempi
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