Uroflussometria: indicazioni, preparazione, come si esegue

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma DIECI ABITUDINI TI DANNEGGIANO RENI Radiofrequenza Rughe Cavitazione Peeling Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Pancia Sessuologia Filler BotulinoL’uroflussometria, a volte chiamata “uroflussimetria” (in inglese “uroflowmetry“) è un esame non invasivo che permette di studiare il flusso urinario. E’ un indagine semplice, considerata di prima istanza nei pazienti che riferiscono disturbi della minzione.

Uroflussometria: a che serve?
Il suo fine è oggettivare il disturbo urinario ostruttivo riferito dal paziente, quindi distinguere un soggetto con flusso normale da uno affetto da qualche patologia del basso apparato urinario che influisce effettivamente sulla sua minzione, come la comune iperplasia prostatica benigna, la stenosi dell’uretra, la vescica neurologica o altre patologie.

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Uroflussometria: per quali malattie è indicata?
L’uroflussometria è quindi indicata in presenza di sintomi come difficoltà ad urinare, mitto rallentato, gocciolamento post-minzionale, frequenza e urgenza minzionale, incontinenza urinaria, senso di incompleto svuotamento vescicale. La presenza di uno o più di questi sintomi può essere legata a molte patologie, e il fine della flussimetria non è di distinguere quale fra esse (a questo saranno utili esami più accurati), ma di oggettivare il disturbo e fornire parametri numerici  che possano quantificarlo con precisione. L’uroflussometria è anche un valido strumento di monitoraggio dei risultati di un trattamento, medico o chirurgico. Viene quindi raccomandata nei pazienti che devono effettuare una terapia medica o sottoporsi ad un intervento chirurgico, e poi ripetuta ad intervalli di tempo stabiliti dall’urologo.

L’uroflussometro
L’apparecchiatura con cui si effettua questo esame è chiamata uroflussometro. Di fatto è un vaso che misura la velocità del flusso urinario e la registra su un tracciato. L’atto minzionale viene quindi rappresentato graficamente in un asse cartesiano, con tempo e flusso in ascisse e ordinate. I parametri più utili sono Qmax (flusso massimo), Qave (flusso medio), Vol (volume urinato, molto utile specie se rapportato allo stimolo minzionale del paziente o al suo residuo postminzionale). L’interpretazione di questo diagramma consente di confermare od escludere la presenza di una disfunzione del primo tratto urinario.

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Uroflussometria: come si esegue?
L’uroflussometria si esegue urinando nel vaso raccoglitore dell’apparecchio, come in un normale WC. E’ importante che l’esame si svolga in un ambiente confortevole, così da ridurre al minimo ansia e stati emozionali in grado di ostacolare la minzione.

Uroflussometria: come ci si prepara all’esame?
Arrivare con un moderato desiderio di urinare è necessario per rendere l’esame attendibile, infatti urinare uno scarso volume o forzare la minzione con un eccessivo carico di acqua sono frequenti motivi di falsamento del test. Il consiglio è di non urinare nelle 3 ore prima dell’esame, e prepararsi bevendo una moderata quantità di acqua.

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Informazioni su dott. Emilio Alessio Loiacono

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