Morsi da artropodi, zecche, acari, paralisi da zecca, scorpioni, terapie

MEDICINA ONLINE PARASSITI PELLE SCABBIA ZECCA ZECCHE PIDOCCHI PARALISI Morsi da artropodi, zecche, acari, paralisi da zecca, terapie.jpgNei paesi industrializzati i più comuni atropodi morsicanti comprendono le mosche della sabbia, le mosche cavalline, le mosche dei cervi, le mosche nere, le mosche del letame, le zanzare, le pulci, i pidocchi, le cimici dei letti, le cimici ovali, le cimici del bacio e alcune cimici d’acqua. Tutti questi artropodi, tranne le cimici ovali e le cimici d’acqua, succhiano anche il sangue, ma nessuno è velenoso.

La composizione della saliva di questi artropodi varia notevolmente e le lesioni provocate dai morsi variano da piccole papule a grandi ulcere con gonfiore e dolore acuto. Si può verificare anche dermatite. La maggior parte dei morsi gravi è complicata da reazioni di ipersensibilità o da infezioni; nei soggetti ipersensibili, essi possono essere fatali.

La sede e la distribuzione delle vescicole e delle lesioni dovute al morso rivestono talvolta valore diagnostico. Per esempio, i morsi di mosca nera sono localizzati solitamente sul collo, sulle orecchie e sul volto; i morsi di pulce possono essere numerosi, per lo più ai piedi e alle gambe, e i morsi di cimice dei letti spesso hanno una distribuzione lineare, comunemente sul tronco. In alcuni soggetti, può verificarsi un’allergia respiratoria dovuta agli allergeni delle blatte o delle pulci presenti in casa.

L’artropode responsabile deve essere rapidamente rimosso. Per alcuni artropodi, ciò si ottiene nella maniera migliore applicando direttamente un derivato del petrolio o un altro irritante, oppure estraendo lentamente l’artropode torcendolo con una pinzetta. Bisogna fare attenzione a non lasciare la testa all’interno della ferita, poiché essa può indurre infiammazione cronica o migrare nei tessuti più profondi e dare origine a un granuloma. Il morso deve essere pulito e vi deve essere applicata una crema antistaminica o corticosteroidea.

Acari

I morsi di acaro sono frequenti. Le pulci penetranti (larve di acaro che si nutrono nella cute, provocando una dermatite intensamente pruriginosa) sono ubiquitarie nell’ambiente esterno, tranne nelle regioni aride. Diverse specie sono responsabili di varie forme di scabbia (strettamente ospite-specifiche), demodicidosi (una dermatite simil-scabbiosa causata dal genere Demodex, chiamata anche rogna) e diverse altre malattie. I morsi provocano vari gradi di reazione tissutale locale, con o senza sensibilizzazione.

La dermatite è provocata da acari che occasionalmente mordono l’uomo ma che sono abitualmente ectoparassiti degli uccelli, dei roditori o degli animali domestici e da acari presenti nei materiali vegetali o nel cibo o negli alimenti immagazzinati. Il primo gruppo comprende: gli acari degli uccelli, i quali colpiscono le persone che maneggiano il pollame vivo o gli uccelli domestici oppure che hanno nidi di uccelli sulle loro abitazioni; gli acari dei roditori provenienti da gatti, cani (specialmente cuccioli) e conigli; gli acari della scabbia suina (Sarcoptes scabiei varietà suis) provenienti dagli allevamenti di maiali o dai maiali domestici. Diverse specie di acari associate ai prodotti cerealicoli immagazzinati, al formaggio e ad altri cibi hanno provocato dermatite allergica o “prurito del droghiere”.

Sebbene tali acari non mordano, le persone spesso acquisiscono ipersensibilità agli allergeni presenti sul loro corpo o sui loro escrementi. L’acaro della paglia (Pyemotes tritici) è spesso associato alle sementi, alla paglia, al fieno o ad altri materiali vegetali; è un parassita degli insetti a corpo molle che sono (o sono stati) presenti in tali materiali. Questi acari spesso mordono le persone che maneggiano i materiali infestati; p. es., sono particolarmente a rischio i lavoratori dei granai, coloro che maneggiano i semi delle graminacee o il loro fieno e coloro che costruiscono composizioni di piante essiccate.

Gli acari si trovano di rado su un paziente, perché sull’uomo la loro presnza è transitoria. Inoltre, la reazione cutanea è solitamente ritardata e la maggior parte dei pazienti si rivolge a un medico soltanto dopo diversi giorni di fastidio. Le lesioni cutanee provocate da diversi acari possono essere indistinguibili le une dalle altre e possono somigliare superficialmente ad altre patologie cutanee, compresi i morsi di insetti, la dermatite da rhus, le follicoliti, le pulci penetranti e la scabbia. La diagnosi deve essere basata sull’anamnesi (che deve comprendere le abitudini di vita del paziente, il lavoro e gli ambienti ricreativi), sulla presentazione clinica e sull’identificazione microscopica.

Gli acari della polvere domestica non mordono. Piuttosto, essi si nutrono sulle cellule cutanee desquamate presenti sui cuscini, sui materassi e sui pavimenti (specialmente sui tappeti). Molte persone hanno ipersensibilità agli allergeni degli acari della polvere domestica e dei loro escrementi, la quale si manifesta come allergia respiratoria.

La parassitosi deludente (una condizione nella quale il paziente o la paziente si crede vittima di un’infestazione da acari) si presenta più spesso nelle donne in età menopausale o più anziane; la causa rimane di solito sconosciuta. Sono comuni la “folie à deux” e perfino la “folie à famille”. In casi recenti, l’uso voluttuario di cocaina o metamfetamina ne è spesso la causa, specialmente negli uomini e nelle donne più giovani. Il paziente può giungere a descrivere in dettaglio l’acaro immaginario e le sue attività. La condizione differisce dall’entomofobia (paura degli insetti) per il fatto che il paziente cerca di catturare gli acari e porta spesso con sé borse, fogli di carta velina o nastri adesivi che egli suppone contengano campioni dell’acaro responsabile del problema. La diagnosi richiede l’esclusione delle infestazioni vere ma latenti (un entomologo medico può essere di aiuto), l’esecuzione di test dirimenti per l’esistenza di malattie sistemiche e la raccolta di informazioni complete circa l’uso da parte del paziente di sostanze illecite e soggette a prescrizione.

Terapia

I prodotti acaricidi, come quelli impiegati per il trattamento della scabbia, non sono utili per il trattamento dei morsi o delle reazioni allergiche agli acari o alle pulci penetranti che siano soltanto transitori. In caso di necessità, sulla cute va applicata una crema o un unguento a base di corticosteroidi fino a che non avviene la guarigione. Nei casi gravi, possono essere prescritti corticosteroidi per via generale. Analogamente, le reazioni cutanee di tipo allergico devono essere trattate sintomaticamente. Attraverso la spiegazione delle fonti possibili, il medico può aiutare il paziente a evitare l’esposizione ripetuta agli acari.

Il trattamento della parassitosi deludente, dopo che siano state escluse altre diagnosi, può prevedere la terapia dell’abuso di sostanze stupefacenti, le medicazioni e la terapia psichiatrica. L’applicazione di uno scabicida ha, tutt’al più, soltanto un effetto placebo temporaneo.

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Zecche

Oltre alle reazioni già descritte per altri artropodi, le zecche sono anche responsabili di avvelenamenti. La maggior parte dei morsi di zecca negli USA è dovuta a varie specie di Ixodidae, le “zecche dure”, che si attaccano alla vittima e si nutrono per diversi giorni se non vengono rimosse. Praticamente ogni zecca può essere un vettore di uno o più agenti patogeni, anche se la specie è un trasmettitore potenziale soltanto di un sottogruppo di agenti patogeni veicolati specificamente dalle zecche. I morsi di zecca vengono spesso inflitti durante la notte e la vittima non sa cosa abbia causato il morso. Alcune specie di zecche molli sono importanti agenti trasmissivi di febbre ricorrente. Il morso di alcune zecche Ornithodoros (pajaroello) causa la formazione locale di vescicole, pustole che si rompono, ulcerazioni e formazione di escare, con gradi diversi di gonfiore e dolore locale. Reazioni simili si sono verificate in seguito ai morsi di altre zecche.

Terapia

Le zecche devono essere rimosse il più presto possibile per ridurre l’entità della risposta immune cutanea e la probabilità di trasmissione di malattie, nel caso la zecca fosse infetta. Sulla zecca non devono essere applicati gelatina di petrolio o agenti irritanti. La migliore possibilità di estrarre dalla cute la zecca e tutte le parti del suo apparato orale consiste nell’utilizzo di una pinza a punte curve. La pinza deve essere posizionata parallelamente alla cute per afferrare saldamente la zecca il più vicino possibile alla superficie cutanea. Bisogna fare attenzione a evitare di pungere la cute del paziente e il corpo dell’animale. La pinza deve essere tirata lentamente e fermamente, allontanandosi in linea retta dalla cute senza imprimere rotazioni. La pinza a punte curve è migliore perché la convessità della curva può essere appoggiata alla superficie cutanea mentre l’impugnatura rimane abbastanza lontana dalla cute da poter esercitare facilmente la presa. Le parti della bocca della zecca che rimangono infisse nella cute e sono facilmente visibili devono essere accuratamente rimosse. Tuttavia, se la presenza di parti della bocca è dubbia, i tentativi di rimozione chirurgica possono provocare un trauma tissutale maggiore di quanto non faccia la permanenza delle parti stesse nella cute, trauma che non ha influenza sulla trasmissione delle malattie e, tutt’al più, prolunga l’irritazione.

Dopo la rimozione della zecca, bisogna applicare un antisettico. Il grado di congestione della zecca è indicativo della durata del periodo in cui essa è rimasta attaccata. Se sono presenti gonfiore e ipocromia locali, bisogna applicare un antistaminico. La zecca deve essere conservata per poter eseguire analisi di laboratorio volte all’identificazione di agenti eziologici di malattie trasmesse da zecche nell’area geografica in cui il paziente è stato parassitato dall’animale.

Le lesioni dovute alla zecca pajaroello devono essere pulite, immerse in soluzione di Burow 1:20 e sbrigliate quando necessario. I corticosteroidi sono utili nei casi gravi. Le infezioni sono comuni durante lo stadio ulcerativo, ma raramente richiedono qualcosa di più delle misure antisettiche locali.

Paralisi da zecca

Paralisi flaccida ascendente che si verifica quando zecche tossino-secernenti del genere Ixodidae (dure) rimangono attaccate alla cute per diversi giorni. Nel Nord America, alcune specie di Dermacentor e Amblyomma causano la paralisi da zecca. I sintomi e i segni comprendono anoressia, letargia, debolezza muscolare, incoordinazione, nistagmo e paralisi flaccida ascendente. La paralisi da zecca può essere confusa con la sindrome di Guillain-Barré, il botulismo, la miastenia grave o un tumore del midollo spinale. Si può verificare paralisi bulbare o respiratoria. La tossina responsabile della paralisi da zecca non è presente nella saliva delle zecche durante gli stadi precoci della loro alimentazione. La paralisi da zecca, pertanto, si verifica solo quando una o più zecche si gonfiano per il sangue ingerito per alcuni giorni o più.

La paralisi da zecca è rapidamente reversibile dopo la rimozione dell’artropode (o degli artropodi) e può richiedere soltanto un trattamento sintomatico. Se la respirazione è compromessa, può essere necessaria la terapia con O2 o l’assistenza respiratoria. Una sola zecca, specialmente se attaccata alla parte posteriore del cranio o vicino alla colonna vertebrale, può causare la paralisi, ma devono essere ricercate altre zecche che possono contribuire al quadro.

Scorpioni

Il Centruroides exilicauda (sculpturatus), trovato in Arizona, Nuovo Messico e sulla sponda californiana del fiume Colorado, è responsabile di molte lesioni. Tutti gli altri scorpioni del Nord America sono relativamente innocui; le punture di solito causano soltanto un dolore localizzato con gonfiore minimo, una certa linfangite con ingrandimento delle linfoghiandole regionali e un aumento della temperatura cutanea e della sensibilità dolorifica intorno alla ferita. Il veleno del C. exilicauda causa un certo dolore immediato e talvolta intorpidimento o formicolio della parte interessata. Di solito il gonfiore è assente. I bambini diventano tesi e irrequieti e mostrano movimenti anomali e casuali della testa, del collo e degli occhi. Negli adulti possono prevalere tachicardia, ipertensione, aumento della frequenza respiratoria, astenia e disturbi motori. Possono manifestarsi difficoltà respiratorie nei bambini e negli adulti, spesso complicate da salivazione eccessiva. Le punture di C. exilicauda hanno provocato la morte in bambini al di sotto di 6 anni e in individui ipersensibili. Diverse specie di scorpioni diffusi nel commercio degli animali esotici hanno un aspetto simile alle specie straniere che possiedono veleni tossici pericolosi. La specie degli scorpioni domestici (conosciuta con nomi come cacciatore giallo della morte e scorpione nero della morte) viene riconosciuta di rado o, se pure lo è, può esserlo in modo inattendibile. Le punture di questi animali devono essere trattate come potenzialmente pericolose fino a che i segni o l’assenza di segni non indicano diversamente. Le punture della maggior parte degli scorpioni del Nord America non richiedono un trattamento specifico. Un cubetto di ghiaccio sulla puntura riduce il dolore. Per controllare l’ipertensione possono essere necessari farmaci EV. La maggior parte degli spasmi muscolari dovuti a C. exilicauda risponde di solito al gluconato di calcio. È indicato il riposo a letto e per le prime 8-12 h non bisogna far assumere cibo. In tutti i casi gravi che non rispondono, e in particolare nei bambini, bisogna impiegare l’antidoto. Informazioni sulla sua disponibilità e sul suo uso si possono richiedere contattando un centro antiveleni di zona.

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