Brufoli giganti: cosa li causa e come farli passare rapidamente

MEDICINA ONLINE ASCESSO COLLO GUANCIA EMPIEMA FLEMMONE PUS EDEMA INFIAMMAZIONE GLUTEO DENTALE GENGIVA DOLORE PUSTOLE FURUNCOLO SANGUE BATTERIO SEPSI CISTI DIFFERENZACon “brufolo gigante” nella maggioranza dei casi ci si riferisce ad un “brufolo sottopelle” (anche chiamato “foruncolo sottopelle”) cioè un fastidioso inestetismo, spesso doloroso e recidivante, in cui sulla pelle appaiono una o più protuberanze sottocutanee di dimensioni variabili. I “brufoli sottopelle”, termine con cui chiameremo i foruncoli giganti in tutto questo articolo, devono essere ben distinti dalle cisti, dai fibromi penduli, dai peli incarniti e dai punti bianchi (grani di miglio).

Cos’è un brufolo?

Il foruncolo (chiamato anche “brufolo”, i due termini sono sinonimi) è una piodermite, cioè una dermatite (infiammazione del derma) causata da una infezione da batteri piogeni, che coinvolge un follicolo pilifero ed il tessuto peri-follicolare circostante, contenente materiale purulento. I piogeni sono batteri che provocano infiammazioni suppurative, cioè caratterizzate dalla produzione di pus, un essudato purulento ricco di granulociti. Esempi classici di piogeno, sono lo Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, lo Staphylococcus haemolyticus, lo Pseudomonas aeruginosa e la Nesseiria Gonorrhoeae. L’infezione trae origine dalla colonizzazione batterica in seguito a contatto diretto con persone o con oggetti infetti: il microrganismo si introduce nei tessuti sottocutanei generalmente attraverso una lesione della pelle. L’infezione alla base di un brufolo può quindi essere trasmessa da un soggetto all’altro, anche per semplice contatto della pelle o uso in comune di oggetti contaminati, come vestiti o asciugamani.

Caratteristiche del brufolo sottopelle e differenze con un brufolo “classico”

Il brufolo “classico” è generalmente meno doloroso, arrossato e grosso (sia in larghezza che in altezza rispetto alla cute) rispetto al brufolo sottopelle, che è invece mediamente più doloroso, arrossato, caldo e rilevato rispetto alla cute, spesso arrivando ad essere ben visibile dall’esterno come una vera e propria massa palpabile, dura al tatto, mobile e dolorabile alla pressione, in alcuni casi di diametro maggiore al centimetro (mentre il brufolo classico ha quasi sempre un diametro di pochi millimetri). Proprio per questo motivo il brufolo sottopelle viene anche chiamato “brufolo gigante”.

Mentre il brufolo classico tende facilmente ad una risoluzione spontanea che avviene in pochi giorni (generalmente due o tre) senza ripresentarsi più, il brufolo sottopelle invece ha una durata maggiore (da una settimana fino ad alcuni mesi nei casi più gravi), tende a ripresentarsi anche più volte nello stesso punto e più difficilmente si risolve in modo autonomo, inoltre mentre i brufoli classici generalmente si risolvono del tutto, quelli sottocutanei potrebbero invece dare origine a papule o cisti.

Mentre i brufoli classici tendono ad presentarsi più distanziati tra loro e singolarmente, i brufoli sottopelle a volte si presentano anche in gruppo e ravvicinati tra loro (a volte intervallati anche da brufoli classici), determinando un visibile gonfiore ed arrossamento dell’area di cute interessata.

I brufoli classici hanno la classica capocchia bianca/giallognola ben visibile (“punti bianchi” o “comedoni chiusi”) ad indicare la presenza superficiale di pus, mentre invece i brufoli sottopelle non possiedono tale capocchia biancastra: la cute appare solo sopraelevata e rossastra e il pus rimane intrappolato a livello sottocutaneo, anche se in alcuni casi i brufoli sottopelle possono evolvere dando origine anche loro alla formazione di tale capocchia (vedi immagine in basso) che, se rotta accidentalmente o volontariamente del paziente, permette la fuoriuscita di grandi volumi di pus misto a sangue: quest’ultimo può – coagulandosi – formare una crosticina sul brufolo. In alcuni casi nel contesto di un brufolo sottopelle, possono comparire uno o più formazioni di colore nero: i comedoni o “punti neri”.

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Cause

I brufoli sottopelle si formano a causa di una infezione batterica che determina una infiammazione del follicolo pilifero, al cui interno si accumulano pus, batteri e detriti cellulari, che determinano la massa soprelevata tipica del brufolo sottopelle.

ATTENZIONE i peli incarniti possono a volte provocare papule o pustole che potrebbero essere confuse con brufoli sottopelle: nonostante il fatto che in entrambi i casi vi sia una componente infiammatoria, le cause scatenanti sono diverse, poiché nel pelo incarnito è la crescita sottocute dello stesso pelo che determina l’origine dell’infiammazione che porta alla formazione della papula o della pustola.

Fattori di rischio

Esistono svariati fattori di rischio che sono alla base e/o favoriscono l’insorgere dell’infezione batterica, tra cui:

  • alterazioni ormonali: ad esempio durante l’adolescenza, nel periodo premestruale/mestruale o la gravidanza;
  • scarsa igiene della pelle: la mancata pulizia della cute, favorisce senza dubbio l’insorgere dell’infezione batterica poiché l’accumulo di impurità possono ostruire il follicolo, favorendone l’infiammazione;
  • inadeguata igiene della pelle: l’uso di detergenti non adatti alla propria cute (ad esempio troppo aggressivi quando la pelle è sensibile) è un altro elemento che favorisce l’insorgere dell’infezione;
  • eccessiva igiene della pelle: anche usando detergenti adatti, lavarsi troppo spesso è un fattore di rischio per il formarsi di un brufolo;
  • eccessivo uso di scrub e peeling;
  • eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee;
  • uso di prodotti cosmetici (trucchi, idratanti…) di scarsa qualità o conservati male, in ambiente sporco o aperti da troppo tempo;
  • mancata rimozione del make up prima di andare a dormire;
  • contatto diretto o tramite oggetti (vestiti, asciugamani…) con persone con cute infetta;
  • reazioni allergiche, sia a cosmetici che a cibi, farmaci o altre sostanze;
  • disturbi epatici (i pazienti che soffrono di problemi e disfunzioni al fegato, infatti, possono manifestare sintomi anche a livello cutaneo);
  • ore di sonno insufficienti;
  • stress psico-fisico;
  • il frequentare ambienti ricchi di smog ed inquinanti ambientali;
  • esposizione cronica della pelle al freddo eccessivo;
  • basse difese immunitarie, a causa di stress prolungato o di malattie come l’AIDS;
  • stile di vita poco sano: sedentarietà, alcolici, fumo, droghe, obesità;
  • alimentazione squilibrata, ipercalorica e ricca di grassi;
  • famigliarità: alcuni individui sono maggiormente soggetti alla comparsa di brufoli per cause genetiche;
  • traumi ripetuti sulla cute;
  • disidratazione;
  • eccessiva esposizione al sole e a lettini solari (raggi UV), specie in caso di fototipo chiaro e pelli sensibili.

Soggetti maggiormente colpiti

I brufoli sottopelle possono manifestarsi virtualmente in chiunque: interessano soggetti sia di sesso maschile che di sesso femminile, generalmente dalla adolescenza in poi e soprattutto in individui predisposti e nei periodi di forte stress.

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Aree maggiormente colpite

I brufoli sottopelle tendono a comparire spesso in determinate aree come schiena, cosce, inguine e viso. Sul volto compaiono tipicamente nella zona T (vedi immagine in alto), poiché ricca di sebo. I foruncoli sottopelle possono comunque virtualmente colpire qualsiasi parte del corpo, come braccia, ascelle, cuoio capelluto, sulla pelle glabra come quella con peli (anche tra barba o baffi).

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Segni e sintomi

I brufoli sottopelle hanno alcune caratteristiche ricorrenti:

  • hanno dimensioni più o meno grandi, con diametro anche superiore al centimetro;
  • sono di solito percettibili al tatto;
  • sono di solito gonfi e rilevati rispetto alla cute;
  • sono arrossati e caldi;
  • sono tondi od ovali;
  • mancano della capocchia di pus, almeno nelle fasi iniziali;
  • sono fastidiosi e dolorosi;
  • se palpati o premuti, il dolore aumenta;
  • sono antiestetici;
  • generano prurito;
  • tendono a durare alcuni giorni, in genere non più di una settimana ma nei casi più gravi e non curati, anche mesi.

Cura

Una delle situazioni tipiche che ci vengono presentate è quella del paziente che, per evitare di presentarsi ad un incontro galante o un impegno di lavoro con un antiestetico brufolo sottopelle “spuntato all’improvviso sul viso”, ci chiede come “eliminare i brufoli sottopelle in una notte“. Purtroppo ciò è quasi sempre impossibile perché la maggioranza dei brufoli sottopelle, rappresentando una vera e propria infezione, ha bisogno di alcuni giorni per fare il suo corso. Nel migliore dei casi durerà tre-quattro giorni, in altri una settimana, in altri ancora più di una settimana: non esistono metodi che facciano sparire in poche ore un brufolo sottopelle, specie se di grandi dimensioni (neanche il famoso “rimedio della nonna” di applicare del dentifricio su di esso, vedi il paragrafo seguente). Quanto detto però non significa che non possono essere messi in pratica una serie di cure atte a velocizzare la guarigione del foruncolo.

In alcuni casi, specie se il brufolo è unico ed il paziente mette in atto una serie di comportamenti relativi all’igiene, il brufolo sottopelle tende a risolversi in pochi giorni senza necessitare di alcun tipo di trattamento. Solitamente il brufolo sparisce senza lasciare traccia, ma, qualora venga spremuto o inciso, potrebbe residuare una piccola cicatrice. Nei casi in cui il brufolo non si risolva in modo autonomo ed anche per velocizzarne la guarigione, possono essere utili vari trattamenti, che dovranno essere impostati in base alla causa a monte che ha determinato o favorito l’insorgenza del brufolo. Ad esempio:

  • nelle donne adulte non gravide, il medico può decidere di somministrare contraccettivi orali;
  • in caso di allergie, sarà necessario per prima cosa evitare il contatto/assunzione dell’allergene;
  • in caso di epatopatie, il trattamento sarà mirato a ristabilire la funzionalità del fegato normale.

In alcuni casi potrebbe rivelarsi utile il ricorso a peeling chimici o a prodotti a base di agenti esfolianti.

I principali farmaci utilizzati contro i brufoli sono a base di principi attivi dotati di azione comedolitica, cheratolitica ed eventualmente antibatterica, come il benzoil perossido (o “perossido di benzoile”) e l’acido salicilico. Il medico potrebbe prescrivere anche farmaci corticosteroidi per uso topico, oppure, nei casi particolarmente gravi, per uso sistemico. Ancora, in caso di complicazioni da parte d’infezioni batteriche, può rendersi necessario l’uso di farmaci antibiotici. Un farmaco spesso usato in questi casi è il Gentalyn beta (ed i farmaci equivalenti ad esso), una crema con due principi attivi, uno cortisonico (betametasone) e l’altro antibiotico (gentamicina). Il betametasone diminuisce l’infiammazione ed i suoi segni (rossore, dolore, gonfiore e calore) mentre il betametasone al contempo distrugge i batteri alla base dell’infezione. Il Gentalyn beta è un farmaco molto potente, spesso usato in modo improprio: prima di usarlo chiedete sempre consiglio al proprio medico.

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Dentifricio sui brufoli: funziona davvero?

Nonostante internet sia ricca di vere e proprie guide su come applicare tale “magico rimedio” sul foruncolo per farlo sparire “in una sola notte”, dal punto di vista scientifico possiamo dire con certezza che il dentifricio applicato sui brufoli non è un rimedio efficace per curare il brufolo o velocizzarne la guarigione, anzi, è una pratica altamente sconsigliata da medici e dermatologi poiché, pur non dando alcun beneficio reale, può invece innescare complicazioni, causando irritazioni, maggior arrossamento arrossamento, prurito, bruciore ed eritemi. Certo, è vero che il dentifricio è in grado di seccare la pelle su cui viene applicato, ma ciò non significa in alcun modo che tale azione si rifletta sul brufolo velocizzandone la guarigione ed anzi, potrebbero rallentare la risoluzione dell’infezione e procurare altri problemi.

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Rimedi naturali

Molto utili sono gli oli essenziali ricavati da varie piante: ad esempio l’olio essenziale di melaleuca (Tea Tree Oil), l’olio essenziale di rosmarino e l’olio essenziale di lavanda.
Tali oli sono dotati di proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, che potrebbero risultare sicuramente utili nel ridurre infezione ed infiammazione alla base della formazione del brufolo. L’olio essenziale di rosmarino è dotato anche di proprietà dermopurificanti e astringenti ed è utile specie in caso di pelli grasse.
Si consiglia di applicare alcune gocce di olio essenziale su un batuffolo di cotone, con il quale poi tamponare la zona interessata dai brufoli. Attenzione però: non tutti i tipi di pelle rispondono bene all’applicazione di oli essenziali puri ed a tal proposito potrebbe essere utile diluire l’olio essenziale in aloe vera gel.

Prevenzione

Al fine di sfavorire la formazione di brufoli e le recidive, è utile:

  • mantenere pulita la cute;
  • usare detergenti adatti alla propria cute;
  • evitare l’eccessiva igiene della pelle;
  • evitare l’eccessivo uso di scrub e peeling;
  • usare prodotti cosmetici (trucchi, idratanti…) di alta qualità e conservati in modo ottimale (in ambiente pulito)
  • non usare cosmetici aperti da troppo tempo (ad esempio da un anno, anche se ogni prodotto ha periodi di conservazione variabili e ben dichiarati sulla confezione);
  • rimuovere il make up prima di andare a dormire;
  • evitare il contatto diretto o tramite oggetti (vestiti, asciugamani…) con persone con cute infetta;
  • evitare l’allergene responsabile di una eventuale allergia;
  • curare eventuali patologie del fegato;
  • dormire un numero di ore sufficienti;
  • evitare lo stress psico-fisico;
  • evitare uno stile di vita poco sano;
  • evitare sedentarietà, alcolici, fumo, droghe;
  • evitare ambienti ricchi di smog ed inquinanti ambientali;
  • proteggere la pelle dal freddo eccessivo;
  • perdere peso se obesi o in sovrappeso;
  • alimentarsi in modo equilibrato e con alimenti ricchi di acqua, vitamine e sali minerali (come frutta e verdura);
  • bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno (regolarsi in base al proprio fabbisogno calorico giornaliero);
  • evitare traumi ripetuti sulla cute e disinfettare le eventuali ferite;
  • evitare l’eccessiva esposizione al sole e a lettini solari.

NOTA Prima e dopo qualsiasi operazione effettuata in una zona con infezione suppurativa e pus, è importante lavarsi accuratamente le mani, dal momento che il pus può contenere batteri vivi che possono infettare altre aree della cute o contagiare altre persone. Possibilmente indossare guanti in lattice o nitrile.

Spremere o incidere il brufolo?

Seppur spremere, schiacciare, “tormentare”, grattare o incidere il brufolo sottopelle (con o senza capocchia di pus) siano pratiche molto frequenti tra i pazienti, tali pratiche sono sconsigliate: non solo non velocizzano la guarigione, bensì possono causare vere e proprie ferite che possono permettere ulteriori infezioni e, tramite la fuoriuscita del pus, trasportare l’infezione nelle zone vicine al brufolo. Se poi con le nostre mani sporche di pus tocchiamo altre zone del corpo o la pelle di altre persone, rischiamo facilmente di far propagare l’infezione. Soprattutto l’idea di usare aghi o altri oggetti appuntiti per “pungere” e “perforare” il brufolo, dovrebbe essere abbandonata, visto che nella maggioranza dei casi l’oggetto usato potrebbe a sua volta essere motivo di ulteriori infezioni, senza considerare che la pratica di perforare il brufolo potrebbe residuare in antiestetiche piccole cicatrici permanenti, che difficilmente possono essere eliminate nonostante vari trattamenti anche di medicina estetica come peeling chimici, dermoabrasione, microdermoabrasione e radiofrequenza. L’incisione dei brufoli, se ritenuta necessaria dal medico, deve essere effettuata esclusivamente dallo specialista nel proprio studio, dove sono rispettati rigorosi criteri igienici ed è quindi più basso il rischio di complicazioni.

Rischi

Aldilà dei problemi legati all’estetica ed al dolore, la maggior parte dei brufoli non è considerata “grave” dal punto di vista medico, tuttavia non può essere esclusa una evoluzione verso una cisti o, in rari casi, se il batterio si replica in grande quantità ed entra in circolo, una grave infezione del sangue detta setticemia.

Rivolgersi allo specialista

Qualora i brufoli sottopelle siano dolorosi o resistenti alle cure, possono diventare un disturbo grave e relativamente “invalidante” per il paziente, soprattutto se sono multipli e localizzati sul volto, dove – oltre ad essere antiestetici – possono determinare anche mal di testa o vari altri problemi in base alla sede, come ad esempio problemi a respirare bene se sul naso, a masticare se sulla mandibola, a vedere se vicini agli occhi. Brufoli particolarmente “invalidanti” sono anche quelli che si manifestano in aree sottoposte a pressione (ad esempio, sulle natiche nei soggetti che svolgono lavoro di ufficio) e/o in aree che entrano spesso a contatto con gli abiti e/o sottoposte a sfregamento con questi ultimi, come avviene nel caso di brufoli localizzati in corrispondenza dell’elastico degli slip o la cintura. Nei soggetti che lavorano con l’estetica del proprio corpo, ad esempio nei modelli o negli attori, brufoli particolarmente grandi e posti ad esempio sul volto, possono impedire l’attività lavorativa anche per vari giorni. In alcuni casi i brufoli possono localizzarsi anche sui genitali, ad esempio sull’asta del pene, e rappresentare un impedimento al rapporto sessuale o – se il rapporto si svolge ugualmente – fonte di diffusione secondaria dell’infezione al partner. In tutti questi casi, specie se il brufolo resiste oltre i 10 giorni, vi consigliamo di rivolgersi al proprio medico dermatologo che, identificata la causa alla base, vi saprà indirizzare verso la terapia più efficace.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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