Un patereccio (in inglese “whitlow” o “felon”) è un processo infiammatorio suppurativo superficiale o sottoepidermico delle estremità delle dita dei mani o dei piedi, causato principalmente da infezioni determinate da varie tipologie di microrganismi, frequentemente batteri piogeni.
Cause
Alla base di un patereccio c’è nella maggioranza dei casi una infezione da batterio piogeno. I piogeni sono batteri che provocano infiammazioni suppurative, cioè caratterizzate dalla produzione di pus, un essudato purulento ricco di granulociti. Esempi classici di piogeno, sono lo Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, lo Staphylococcus haemolyticus, lo Pseudomonas aeruginosa e la Nesseiria Gonorrhoeae. Tali batteri colonizzano il sito di infezione trasportati generalmente con la propria saliva o penetrati attraverso piccole ferite con schegge, tagli e/o punture. Più raramente il patereccio è causato da virus oppure da funghi, come Candida albicans, a cui può sommarsi una sovrainfezione batterica che porta alla contemporanea presenza di infezione batterica e fungina.
Fattori di rischio
Fattori di rischio principali per il patereccio sono lo stare a stretto contatto con persone che soffrono di patereccio, il manipolare frequentemente oggetti sporchi e contaminati ed una scarsa igiene delle mani.
Contagio
Essendo il patereccio provocato da una infezione, esso è contagioso: la trasmissione da persona a persona avviene tramite l’uso in comune di oggetti infetti, ad esempio asciugamani, salviette, tovaglioli.
Tipi di patereccio
In base all’estensione dell’infiammazione, un patereccio può essere distinto in tre diversi tipi:
- superficiale;
- sottocutaneo;
- profondo.
Patereccio superficiale
Chiamato anche “giradito“, si ha quando l’essudato di origine infiammatoria riesce a staccare gli strati epidermici con produzione di flittene che interessa al più una o due falangi di un dito.
Patereccio sottocutaneo
Si ha quando il processo infiammatorio oltre ad interessare un intero dito, si propaga ai tessuti periungueali e sottoungueali con distruzione della materia cornea dell’unghia.
Patereccio profondo
Sono quelle infiammazioni che riescono a raggiungere i tendini e il tessuto osseo. Se non curate risalgono facilmente le guaine dei tendini, producendo gravi alterazioni della funzionalità della mano.
Sintomi e segni
Fra i sintomi e i segni clinici possiamo includere:
- sintomi e segni di infiammazione: cute gonfia, dolorante, calda e rossastra (vedi immagine in basso);
- dolore nelle zone vicine;
- dolore durante il movimento del dito o la sua pressione;
- pus;
- febbre;
- malessere generalizzato.
Pus
Il pus è un materiale viscoso di aspetto denso e cremoso, di colore variabile dal biancastro al giallastro, fino al verdastro: quando si raccoglie è generalmente visibile attraverso la cute (vedi immagine in alto). La viscosità del pus è dovuta all’alto contenuto di DNA che deriva dal disfacimento dei granulociti. Il pus è formato da varie componenti, tra cui:
- leucociti vivi, morti o morenti;
- siero e plasma;
- componenti dell’essudato infiammatorio come edema e fibrina;
- batteri vivi, morti o morenti;
- frammenti cellulari necrotici;
- vari prodotti derivanti dal disfacimento dei tessuti, come acidi nucleici e lipidi.
I principali leucociti (globuli bianchi) coinvolti, sono i neutrofili, cioè cellule fagocitarie capaci di inglobare e digerire i batteri con cui vengono a contatto. Se il processo infiammatorio è cronico, si riscontrano anche notevoli quantità di linfociti. Per approfondire, leggi anche: Globuli bianchi (leucociti) alti, bassi, valori normali ed interpretazione
Conseguenze
Pur non essendo considerato invalidante, il patereccio può andare ad interferire con la vita sociale (essendo, nei casi più gravi, “brutto esteticamente”) e professionali: pensiamo ad esempio a tutti quei professionisti che hanno bisogno del pieno uso delle dita per lavorare, come chitarristi, pianisti, sarti, programmatori, scrittori, chirughi…
Diagnosi
La diagnosi dell’infezione viene effettuata principalmente in base a:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- diagnostica per immagini (RX, TAC, ecografia);
- esami di laboratorio (emocromo ed analisi colturale).
Non tutti gli esami sono sempre necessari.
Rischi
Pur non essendo generalmente considerato grave, il patereccio non deve essere considerato mai un disturbo “banale”: se trascurato può estendersi alle strutture profonde e diffondersi, provocando anche gravi conseguenze, come l’amputazione del dito.
Terapie
Il trattamento ha due obiettivi principali:
- incisione e drenaggio del pus (che deve essere eseguito dal medico e NON dal paziente: quest’ultima eventualità espone la ferita ad altre infezioni);
- terapia farmacologica con antibiotici od antimicotici per curare il microrganismo a monte che ha determinato l’infezione.
I farmaci vengono scelti in funzione del microorganismo responsabile dell’infezione:
- infezione causata da batteri: farmaci antibiotici, come Gentamicina (Gentalyn) in crema, applicata sul dito interessato 3 volte al giorno, fino a remissione dei sintomi;
- infezione causata da Candida albicans: farmaci antimicotici come Fluconazolo in crema, applicato 1 volta al giorno per alcune settimane (da 1 a 3 solitamente).
Prodotti consigliati
Per velocizzare la guarigione e ridurre il rischio di contagio, vi consiglio l’uso quotidiano di un sapone antibatterico, come questi:
- Amuchina, sapone liquido protettivo antibatterico: https://amzn.to/3HRHzsl
- Biosen, sapone liquido mani igienizzante antibatterico: https://amzn.to/3lvPP9Z
Quando andare dal medico?
Paterecci di lieve entità, che si presentano una sola volta e solo con sintomi locali (cioè limitati alla punta del dito) generalmente non hanno bisogno di intervento medico e regrediscono spontaneamente nell’arco di pochi giorni con riposo e pulizia adeguata. Paterecci più gravi, che recidivano spesso, che non regrediscono spontaneamente e che si associano a sintomi sistemici (come febbre alta e malessere generale), devono invece essere posti all’attenzione di un medico perché potrebbero essere la spia di un problema più grave.
Per approfondire, leggi:
- Infiammazione purulenta e pus: cause, tipi, sintomi e terapie
- Empiema: cos’è, tipologie, cause, diagnosi, complicanze e terapia
- Ascesso: cause, sintomi, diagnosi, rischi, complicanze, cure
- Ascesso dentale e gonfiore guancia: quanto dura e rimedi
- Flemmone: definizione, cause, sintomi, diagnosi e terapia
- Fistola: cos’è, cause, sintomi, immagini, diagnosi, rischi e cura
- Piemia: cos’è, cause, sintomi, immagini, diagnosi, rischi e cura
- Setticemia: contagio, cause, decorso, significato, durata, si guarisce?
- Pus bianco, giallo o verde: cos’è e come eliminarlo
- Foruncolo doloroso: cos’è, come si cura, rischi e rimedi
- Favo in medicina: significato, cause, sintomi e cure
- Idrosadenite suppurativa cronica: cause, sintomi, diagnosi e terapia
Leggi anche:
- Differenza tra macula, papula, pustola, vescicola, bolla, flittene e pomfo
- Cosa sono i brufoli ed i punti neri e come fare per prevenirli e curarli?
- Punti neri (comedoni): tutti i rimedi naturali per eliminarli
- Macchie rosse sulla pelle di viso o corpo: che significano?
- Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea?
- Differenza tra cisti, pseudocisti, ascesso ed empiema
- Differenza tra sepsi e setticemia
- Differenza tra empiema ed ascesso
- Differenza tra sepsi e Sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS)
- Sepsi: cause, sintomi, diagnosi e terapie
- Batteriemia: cura, segni, sintomi, diagnosi ed antibiotici
- Differenza tra edema infiammatorio, non infiammatorio, essudato, trasudato, idropisìa e idrope
- Empiema pleurico: guarigione, saccato, complicanze, RX, cura
- Empiema subdurale: cause, sintomi, diagnosi, rischi, cure
- Empiema della colecisti: cause, sintomi, diagnosi, rischi, cure
- Idrope: cause, tipi e terapia
- Cos’è l’Idropisìa?
- Pneumotorace spontaneo primario, secondario ed iperteso: cause, sintomi, terapie
- Emotorace (sangue nella cavità pleurica): sintomi, cause e cura
- Idrotorace: cause, patologie, sintomi, diagnosi e cure
- Drenaggio toracico (toracostomia): a che serve, quando si rimuove
- Valvola di Heimlich: com’è fatta, a che serve e come funziona
- Versamento pleurico, scompenso cardiaco, neoplastico, conseguenze
- Chilotorace: cause, sintomi e trattamento
- Edema infiammatorio e vasi sanguigni nell’infiammazione
- Differenza tra toracentesi, paracentesi e rachicentesi
- Meningite: contagio, sintomi, vaccino, gravità e profilassi
- Endocardite: cause, sintomi, diagnosi e terapie
- Differenza tra batteri Gram negativi e Gram positivi
- Differenza tra batteri bacilli, cocchi, streptococchi e spirilli
- Triade di Virchow: i tre fattori di rischio per la trombosi
- Chetosi: cos’è, da cosa è causata, sintomi e terapia in adulti e bambini
- Coagulazione intravascolare disseminata: cause e trattamenti
- Sindrome da disfunzione multiorgano: cause, sintomi, stadi e cure
- Coprocoltura feci per salmonella: perché e come si fa
- I cinque segni cardinali dell’infiammazione
- Differenza tra infezione ed infiammazione: sono la stessa cosa?
- Infiammazione: le alterazioni dei vasi sanguigni, permeabilità vascolare e migrazione leucocitaria
- Differenza tra infezione acuta e cronica
- Morte cellulare: differenza tra necrosi, apoptosi ed autofagia
- Infestazione: cos’è, da cosa è causata, come si cura
- Differenza tra infezione ed infestazione
- Differenza tra infestazione interna ed esterna
- Differenza tra infiammazione cronica granulomatosa e non granulomatosa
- Differenza tra granulomi asettici (da corpo estraneo) e settici
- Linfonodi: cosa sono, come riconoscerli, quando sono pericolosi
- Linfonodo sentinella: cos’è e perché è importante in caso di cancro
- Biopsia del linfonodo sentinella: a che serve, perché è importante
- Sistema linfatico e linfonodi: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenza tra cisti e linfonodo
- Differenza tra acidosi ed alcalosi, metabolica e respiratoria
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Asma bronchiale: spirometria e diagnosi differenzialeAsma bronchiale: spirometria e diagnosi differenziale
- Esofago e trachea: zona, anatomia, rapporti e differenze
- Spirometria diretta ed indiretta: come si esegue ed a cosa serve
- Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura
- Asma bronchiale in bambini e adulti: cause, sintomi e cura
- Embolia polmonare: massiva, diagnosi, da tumore, terapia
- Polmoniti nosocomiali: cause, terapie e linee guida ATS
- Polmonite interstiziale, atipica, senza febbre: sintomi e cure in bimbi ed adulti
- Polmonite in bimbi ed adulti: quando chiamare subito il medico
- Polmonite in bimbi ed adulti: quando diventa davvero pericolosa
- Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?
- Tutti gli articoli sullo smettere di fumare
- Enfisema polmonare: sintomi, tipi, cause, diagnosi e terapia
- Alveoli polmonari: cosa sono e che funzioni svolgono?
- Enfisema polmonare: cure, complicazioni, quando chiamare il medico
- Spirometria diretta ed indiretta: come si esegue ed a cosa serve
- Che significa malattia autoimmune? Spiegazione ed esempi
- Parametri della spirometria: capacità, volumi, rapporti e flussi
- Polmoni: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenza tra laringe, faringe e trachea
- Sangue dal naso (epistassi) in bambini e adulti: cause, rimedi naturali, cosa fare e cosa NON fare
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su Tumblr e su Pinterest, grazie!