La profilassi è un’azione medica di prevenzione atta ad eliminare o almeno ridurre gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia principalmente infettiva e consiste in vaccini, antibiotici, disinfettanti e norme igieniche di base. La profilassi può essere:
- primaria: l’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre a monte l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia: il suo scopo è quindi quello di evitare che una malattia si presenti, in individui sani;
- secondaria: l’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre lo sviluppo di una malattia quando è già presente nell’individuo, sia quando i sintomi non sono ancora comparsi (ad esempio nel periodo di incubazione di un virus) sia se i sintomi sono già presenti ma sono lievi/aspecifici.
Profilassi è quindi un termine che include un’ampia varietà di azioni mediche: ad esempio anche il lavarsi le mani con un sapone adeguato è profilassi primaria, perché elimina l’accumulo di sporco sulla pelle e quindi riduce il rischio di sviluppare una infezione. Sterilizzare una sala operatoria e gli strumenti chirurgici prima di iniziare un intervento, sono un altro esempio di profilassi primaria, perché riduce il rischio di infezioni del campo chirurgico. Il profilattico è un’azione di profilassi primaria (da cui il suo nome), perché serve a diminuire il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmessa. Il vaccino, stimolando la produzione di anticorpi, rende il soggetto immune e quindi previene la malattia virale, intervenendo prima ancora che essa sia contratta: il vaccino è quindi un tipo di profilassi primaria. Un antibiotico, al contrario del vaccino, interviene quando l’infezione batterica è già stata contratta, quindi è un tipo di profilassi secondaria.
La profilassi diretta e indiretta
La profilassi può essere di due tipi: “diretta” e “indiretta”.
La profilassi indiretta non si rivolge ad un determinato agente eziologico specifico, ma ricopre la sfera ambientale e quella rivolta alla persona, attuando interventi generici e non specifici:
- profilassi indiretta ambientale: può essere si indirizzata all’ambiente fisico (ad esempio mediante depurazione dell’acqua e bonifica dei terreni) oppure all’ambiente sociale (ad esempio il miglioramento del livello socio-assistenziale agli anziani);
- profilassi indiretta per la persona: comprende tutte quelle pratiche di educazione, formazione e informazione sanitaria che possono aiutare la persona a prevenire malattie e comportamenti che determinano un maggior rischio di malattie. Un esempio di profilassi indiretta per la persona è insegnare ai bambini che è importante lavarsi le mani o i denti per prevenire le malattie infettive (informazione sanitaria) e successivamente spiegargli qual è il metodo migliore per lavarseli (formazione sanitaria).
La profilassi diretta si rivolge invece ad un determinato agente eziologico specifico, attuando interventi su persone ed ambiente. La profilassi diretta può inizialmente essere divisa in generica e specifica.
- profilassi diretta generica: troviamo misure volte all’ambiente e altre alla fonte. Per quanto riguarda l’ambiente, le procedure adottate sono di disinfestazione (eliminazione vettori animali), disinfezione (eliminazione microorganismi patogeni in un determinato ambiente o substrato) e sterilizzazione (eliminazione tutti microorganismi, comprese le spore di resistenza, ad esempio in ambito ospedaliero per evitare trasmissione di patogeni tra malati, altri malati e personale sanitario). Una profilassi diretta generica si attua ad esempio evitando di usare la stessa siringa più volte. Per quanto riguarda la profilassi diretta generica rivolta alla fonte, un esempio è l’isolamento (domiciliare o ospedaliero) che prevede l’isolamento appunto del paziente per evitare la trasmissione di patogeni altamente contagiosi.
- profilassi diretta specifica: ne fanno parte l’immunoprofilassi e la chemioprofilassi. L’immunoprofilassi agisce sull’immunizzazione del soggetto, mediante la somministrazione di vaccino (immunizzazione artificiale attiva, con produzione di anticorpi da parte del paziente) o siero (immunizzazione artificiale passiva con somministrazione di anticorpi specifici al paziente). La chemioprofilassi riguarda invece l’azione diretta ad opera di farmaci su un determinato microorganismo per prevenirne una infezione possibile o altamente probabile. La chemioprofilassi è primaria quando si somministrano farmaci (di solito in bassa dose e per brevi periodi) a soggetti sani o probabilmente infetti, mentre è secondaria (con dosaggi a volte massicci e duraturi nel tempo) quando il soggetto è stato sicuramente infettato, ma è ancora clinicamente sano (periodo di incubazione).
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