Avere una buona igiene personale significa proteggere se stessi e la propria pelle da batteri e possibili infezioni. La pelle, infatti, è ricoperta di batteri, virus, funghi e quant’altro: un vero e proprio microbioma di microorganismi innocui.
Durate il giorno però si interagisce Continua a leggere
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Differenza tra profilassi diretta e indiretta con esempi
La profilassi è un’azione medica di prevenzione atta ad eliminare o almeno ridurre gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia principalmente infettiva e consiste in vaccini, antibiotici, disinfettanti e norme igieniche di base. La profilassi può essere: Continua a leggere
Orzaiolo: rimedi e cure farmacologiche per velocizzare la guarigione
Prima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento, vi consiglio di leggere questo articolo: Orzaiolo: cause, rimedi, quanto dura, è contagioso?
Rimedi naturali per l’orzaiolo
La maggior parte degli orzaioli scompare spontaneamente nel giro di 5-7 giorni, tuttavia – per accelerare il processo di guarigione – può essere utile seguire questi consigli:
- applicare impacchi caldi da 4 a 6 volte al giorno per 15 minuti circa per volta, al fine di favorire il drenaggio. Tenere gli occhi chiusi durante l’operazione;
- detergere delicatamente la palpebra con acqua di rubinetto o con un detergente delicato e non irritante. Questo può favorire il drenaggio. Durante l’operazione di detersione, tenere gli occhi chiusi in modo da non danneggiare gli occhi;
- non schiacciare o forare l’orzaiolo per evitare l’insorgenza di una infezione più grave;
- evitare l’uso di makeup o di lozioni e creme per gli occhi, poiché potrebbero essere infetti;
- evitare l’uso di lenti a contatto, poiché l’infezione potrebbe estendersi alla cornea in caso di uso prolungato delle lenti a contatto.
Trattamento medico dell’orzaiolo
Lo scopo principale del trattamento medico è di alleviare i sintomi e accelerare la guarigione.
- può essere somministrato o raccomandato un antidolorifico, come ad esempio acetaminofene (Tylenol);
- potrebbe essere necessaria la prescrizione di antibiotici topici;
- occasionalmente, possono essere prescritti antibiotici per via orale ai pazienti che presentano orzaioli che faticano a riassorbirsi od orzaioli multipli così come agli individui che, in concomitanza con gli orzaioli, presentano altre condizioni, come blefarite o rosacea;
- per i pazienti affetti da rosacea che presentano un orzaiolo, potrebbe essere necessario il trattamento delle guance mediante pomata antibiotica, antibiotico orale o entrambe le soluzioni;
- nel caso in cui l’infezione si sia diffusa, di solito vengono somministrati antibiotici per via orale o per via endovenosa;
- l’oftalmologo può rimuovere il pus da un orzaiolo di grande dimensioni o doloroso, praticando una piccola incisione e drenando il pus.
Trattamento chirurgico dell’orzaiolo
Nel caso in cui l’orzaiolo non risponda al trattamento medico o in presenza di complicazioni, potrebbe essere necessario il ricorso alla procedura chirurgica. Nel corso di tale procedura, l’oftalmologo pratica una piccola incisione nella palpebra. Questa incisione viene praticata sulla superficie interna della palpebra o sulla superficie esterna della stessa, se l’orzaiolo è rivolto verso l’esterno. Una volta praticata l’incisione, l’oftalmologo procede con il drenaggio del pus facendolo fuoriuscire dalla ghiandola. La procedura viene comunemente effettuata nello studio dell’oftalmologo. Nei bambini, potrebbe essere necessario l’impiego dell’anestesia generale. Solitamente, viene raccomandata una visita di controllo 7 giorni dopo la procedura chirurgica. L’oftalmologo potrebbe ritenere necessario eseguire una biopsia dell’orzaiolo. Nel corso di tale procedura, viene rimossa una piccola porzione di tessuto dall’orzaiolo, che verrà poi inviata al laboratorio ove un patologo effettuerà un esame microscopico al fine di escludere una eventuale forma di cancro della pelle.
Prodotti consigliati
Per prevenire, lenire e favorire la cura dell’orzaiolo, vi consiglio alcuni prodotti molto efficaci:
- Rilastil Acnestil gel detergente con Oligopeptide-10, dotato di attività antimicrobica ed antinfiammatoria, utile anche contro l’acne: https://amzn.to/3so5BUC
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- Artelac gel oculare notturno: https://amzn.to/3Tre4C1
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Per approfondire: Orzaiolo: i sintomi pericolosi da far controllare al medico
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Igiene orale: consigli e prodotti per pulire lingua, denti e bocca
L’igiene orale è un’operazione di primaria importanza per avere e mantenere nel tempo denti e gengive sani. Prendersi cura della bocca è particolarmente importante non solo per ragioni salutari, ma anche estetiche, la bocca, infatti, è uno dei nostri biglietti da visita: è sempre in mostra, la usiamo per parlare, mangiare, baciare, insomma per comunicare col mondo. Vediamo quindi come prendercene cura.
Cominciamo col precisare che per una buona igiene orale è necessaria una costante cura personale della bocca e dei denti, integrata periodicamente con un controllo presso un dentista o igienista dentale. Se eseguita quotidianamente e nel modo corretto l’igiene casalinga aiuta a combattere il principale nemico della salute del cavo orale: la placca batterica, responsabile dell’insorgere della carie e di numerosi altre malattie ed inestetismi di denti e bocca.
Placca batterica dentale
La placca dentale, o meglio la placca batterica, è un aggregato di microrganismi incorporati tra loro e ben aderenti ai denti. È composta da batteri, cellule di sfaldamento della mucosa orale, sostanze che derivano dalla saliva e dagli alimenti. È la principale causa della carie e delle malattie parodontali. La placca è, dunque, il nemico numero uno dei denti e si annida negli spazi più nascosti ed in cui è più arduo arrivare con lo spazzolino:
- spazi interdentali,
- superfici occlusali,
- irregolarità dentali,
- in prossimità del colletto dei denti (quindi tra dente e gengiva).
Inizialmente la placca è morbida è la sua rimozione ostacola la formazione della carie. Dopo circa 24 ore la placca si indurisce, diventa tartaro ed è difficile da eliminare.
Leggi anche: Differenza tra carie, placca e tartaro
Corretta igiene orale in casa
Come abbiamo detto la pulizia quotidiana dei denti e una corretta igiene orale, eseguita in modo costante, paziente ed attento, diventano fondamentali per eliminare la placca dentale e per ridurre al minimo i problemi da essa derivanti. Per ottenere una buona igiene orale quotidiana esistono varie tecniche di pulizia, che devono coesistere per un buon risultato. Le principali sono: spazzolatura dei denti e pulizia della lingua.
Leggi anche: Come educare i bambini ad una corretta igiene orale?
Spazzolatura dei denti
La spazzolatura dei denti è il principale metodo di pulizia della bocca, essa consente di eliminare la maggior parte dei residui di cibo e dei batteri, primi nemici dell’igiene dentale. Per una corretta spazzolatura bisogna munirsi di:
- un dentifricio che abbia un PH intorno al 6.0-7.0, che contenga fluoro per la mineralizzazione dei denti e che abbia un sapore gradevole;
- un buono spazzolino, compatibile con le proprie esigenze (ampiezza della bocca, arcate dentali, condizione dei denti e delle gengive, ecc).
Affinché dia validi risultati, la spazzolatura dei denti deve essere effettuata tutti i giorni, tre volte al giorno, possibilmente entro trenta minuti dalla fine del pasto (è questo infatti il tempo necessario ai residui di cibo per formare la pellicola di placca batterica sulla superficie dei denti), operando nel seguente modo:
- I denti vanno dapprima spazzolati e ben ripuliti senza il dentifricio, lo spazzolino va quindi utilizzato asciutto.
- Applicare una dose di dentifricio sulle setole dello spazzolino.
- Partendo dalla parte anteriore delle arcate dentali, con lo spazzolino inclinato a 45°, spazzolare i denti per circa un minuto con un movimento verticale che va dalla gengiva al dente, quindi dal basso verso l’alto per i denti dell’arcata inferiore e dall’alto verso il basso per quelli dell’arcata superiore.
- Ripetere questo procedimento per lo stesso tempo anche sui denti posteriori, prestando sempre attenzione a far passare le setole nello spazio tra un dente e l’altro, in modo da rimuovere tutte le impurità.
- Spazzolare in questo modo, sempre per almeno un minuto, anche la parte interina dei denti.
- Sciacquare più volte con acqua corrente, possibilmente tiepida, in modo da favorire la distruzione del tartaro ed eliminare il dentifricio e i residui di cibo.
- Pulire lo spazzolino e coprirlo con un cappuccio apposito, per evitare che si sporchi.
Usare lo spazzolino in orizzontale o in verticale?
Lo spazzolino deve essere usato con movimenti verticali. Attenzione a non usare lo spazzolino in senso orizzontale, da sinistra verso destra e viceversa: questo movimento non pulisce i denti, ma sposta soltanto placca e residui da un interstizio all’altro dei denti!
Leggi anche: Disinfettare il piercing alla lingua: come fare e quali prodotti usare
Pulizia della lingua
La pulizia della lingua è un procedimento spesso trascurato, ma è invece importante effettuarlo poiché sulla lingua si depositano residui di cibo e microrganismi che, se non eliminati, danno luogo allo spiacevole fenomeno dell’alitosi. Pulizia della lingua.
La pulizia linguale deve essere effettuata o con lo spazzolino o con un utensile apposito, facilmente reperibile in farmacia, operando nel modo seguente:
- Cacciate all’infuori quanto più vi è possibile la lingua e, con una dose di dentifricio (quel che resta dopo la spazzolatura dei denti se usate lo spazzolino), partendo dall’interno verso l’esterno spazzolate tre o quattro volte per eliminare tutte le impurità.
Questa procedura può essere fastidiosa poiché la spazzolatura della lingua può provocare conati di vomito, ma se effettuata con garbo e quotidianamente, ci si abitua al movimento e dopo poco i conati spariscono.
Leggi anche: Come pulire efficacemente la lingua in modo semplice e sicuro
Prodotti e strumenti utili
Abbiamo parlato delle due tecniche principali per pulire i denti e la bocca, vediamo adesso quali sono gli strumenti necessari per eseguire queste due operazioni e come sceglierli. Passiamo in esame strumenti e tecniche che ci permettono di effettuare una pulizia casalinga ancora più profonda ed efficace.
Lo spazzolino: come sceglierlo e come conservarlo
Quello che si adatta alla maggior parte dei tipi di bocca ha le seguenti caratteristiche:
- durezza media,
- impugnatura dritta e solida,
- setole dritte e di pari lunghezza,
- setole della testina sintetiche, del diametro massimo di 0,30 mm, dritte ma dalla punta arrotondata.
- una testina lunga almeno 3 cm, per gli adulti, e quasi 2 cm per i bambini, in modo da adattarsi alla grandezza della bocca e raggiungere anche i punti più lontani e difficili.
Lo spazzolino va cambiato ogni 2 mesi e, in generale, non appena le setole cominciano ad inclinarsi. Importante è anche la conservazione dello spazzolino: deve essere riposto separato dagli altri spazzolini e in un luogo dove si possa asciugare per bene e rapidamente, in quanto l’umidità favorisce la formazione dei batteri tra le setole.
Il dentifricio: ne basta poco, meglio se al fluoro
Il dentifricio va usato alla fine dello spazzolamento dei denti per eliminare ulteriori residui e detergere il cavo orale. Un buon dentifricio (per gli adulti) è a base di fluoro che rende lo smalto dei denti più resistente alla carie e svolge un’azione antisettica. Non è necessario usarne in grandi quantità.
Leggi anche: Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?
Il filo interdentale: come pulire a fondo gli spazi interdentali
Il filo interdentale serve ad eliminare la placca batterica nascosta e ben aderente alle superfici tra un dente e quello consecutivo, luoghi dove è impossibile arrivare con lo spazzolino.
La corretta procedura di pulizia con filo interdentale è la seguente:
- Prendere all’incirca 25 cm di filo, avvolgerlo intorno ai medi e tenerlo con pollici e indici.
- Partendo dai denti posteriori, far entrare delicatamente il filo tra i denti, in modo da non lesionare la gengiva, ed effettuare un movimento a sega che passi sia a lato che sulla superficie del dente.
- Ripetere il procedimento per tutti i denti a cui si riesce ad arrivare avendo cura di far scorrere il filo in modo da utilizzarne sempre una parte pulita.
Questa cura dentale, che non deve assolutamente sostituire la spazzolatura dei denti, effettua un’ulteriore pulizia a livello delle intersezioni tra i denti. Va effettuata possibilmente una volta al giorno ed è sconsigliata se si ha una gengivite in corso. Il filo interdentale migliore è sicuramente quello piatto a nastro, molto resistente e comodo per chi ha lo spazio tra un dente e l’altro molto stretto.
Il collutorio: attenzione a non esagerare
Può integrare l’igiene orale è consigliabile l’utilizzo di un collutorio, che però non deve assolutamente sostituire spazzolino e filo interdentale. A seconda delle caratteristiche specifiche, i collutori possono aiutare a:
- rimuovere la placca;
- rinfrescare l’alito;
- remineralizzare i denti;
- disinfettare il cavo orale.
Essendo liquido il collutorio riesce a raggiungere le zone più nascoste del cavo orale e rappresenta un buon completamento dell’igiene orale. Il collutorio non è un prodotto indispensabile come spazzolino e filo; la sua azione è benefica infatti per lo più a livello di alito e di gengive. Per quanto riguarda i residui di cibo, ne elimina solo in bassa quantità per l’effetto onda sui denti. I più scrupolosi possono utilizzarlo non tutti i giorni (un uso smodato infatti provoca più danni che benefici), diluito con acqua, magari durante la prima pulitura giornaliera, per avere un alito fresco più a lungo. Il composto ottenuto dalla diluizione del collutorio nell’acqua va sorseggiato per far arrivare il liquido in ogni parte della bocca senza inghiottirlo, quindi sputato.
Leggi anche: Collutori naturali e fatti in casa per disinfettare la lingua
Igiene dentale professionale
Anche se si effettua una quotidiana pulizia casalinga dei denti, meticolosa e costante, per una corretta igiene orale è opportuno recarsi ogni 12-24 mesi da un professionista del settore per una pulizia professionale dell’apparato dentale. Non tutti i residui di cibo vengono sempre eliminati e questi, accumulandosi, provocano la placca dentaria che, assieme al tartaro, danno luogo a carie e perdita di smalto dentale. Una pulizia professionale allora renderà completa l’igiene dentale e preverrà l’insorgere di possibili fastidi con poche semplici manovre:
- una rimozione del tartaro sub gengivale;
- sbiancamento e lucidatura dei denti con apposita pasta.
Leggi anche: Aftosi orale ed afte: cause, cure, rimedi, consigli, cibi consigliati, collutorio
Raccomandazioni e consigli utili per denti e bocca puliti e sani
Per finire, ecco alcuni utili consigli:
- L’igiene orale domiciliare deve essere periodicamente affiancata dall’igiene orale professionale, cioè quella praticata da un professionista del settore – dentista, odontoiatra, igienista dentale – per eliminare con strumenti ed attrezzature specifiche gli eventuali residui che si accumulano nel tempo.
- Ricordate che la notte è il momento più favorevole all’insorgere della placca e della carie, poiché diminuisce la salivazione e il movimento di guance e lingua: questo facilita la produzione dei batteri. E’ dunque di fondamentale importanza effettuare con cura una pulizia dei denti tutte le sere!
- Lo spazzolino va cambiato ogni volta che si nota un danneggiamento delle setole, o più in generale ogni due-tre mesi.
- Evitate anche di usare spazzolini elettrici poiché il movimento circolare delle setole non è quello propriamente corretto e a lunga andare può danneggiare lo smalto.
- Attenzione a non usare con troppa frequenza i cosiddetti “dentifrici sbiancanti”: a lungo andare possono danneggiare i denti perché altamente abrasivi; utilizzati di tanto in tanto aiutano ad eliminare le macchie superficiali dei denti (tè, caffè, fumo), ma non cambiano il colore del dente, rendendolo più bianco. Il colore più o meno bianco dei denti è determinato geneticamente e dipende dalla dentina, non dallo smalto!
- Se dopo i pasti vi trovate in condizioni di non poter effettuare la pulizia dei denti, può essere utile masticare una gomma al mentolo per un massimo di dieci minuti; la composizione pastosa della gomma favorisce infatti l’attaccamento a essa dei residui di cibo.
- Se per qualsiasi motivo pranzate spesso fuori casa, potete comprare dei mini spazzolini o degli spazzolini usa e getta, in modo da curare l’igiene orale in ogni situazione.
- Infine evitate il fumo quanto più è possibile, poiché ingiallisce i denti e rovina irrimediabilmente lo smalto.
I migliori prodotti per l’igiene orale
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:
- Dentifricio al carbone attivo, sbianca le macchie dei denti: https://amzn.to/3GgFO8V
- Spazzolino da denti manuale: http://amzn.to/2Bt0gCm
- Spazzolino da denti elettrico ricaricabile: http://amzn.to/2Bq9AHo
- Spazzolino da bambini: http://amzn.to/2AOsE2B
- Collutorio zero alcol: http://amzn.to/2ANPxD6
- Gomma da masticare per alito fresco: http://amzn.to/2BoB4x3
- Collutorio alla menta per rinfrescare l’alito e combattere l’alito cattivo: http://amzn.to/2AOdeLC
- Spray per rinfrescare l’alito: https://amzn.to/3inU5qQ
- Carbone attivo in polvere per sbiancare i denti e rimuovere macchie: https://amzn.to/3ItZCXu
- Kit sbiancante con strisce dentali anti-macchia: https://amzn.to/3XbqOOO
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?
La comparsa dei primi dentini porta tanti genitori a chiedersi come fare per garantire una corretta igiene orale per limitare il rischio che in futuro il bimbo soffra di problemi ai denti. Ma quando iniziare a lavare i denti ai bambini? Si deve prestare attenzione all’igiene dei denti a partire dalla comparsa già del primo dentino. Inizialmente basterà utilizzare una garza in cotone imbevuta d’ acqua e passarla sui denti (o sul dente!), sulle gengive e anche sulla lingua. Non solo, è molto importante curare l’igiene orale del bebè fin dalla nascita: in seguito alla poppata, infatti, è possibile che rimangano nella bocca del bambino residui di latte che si depositano sui denti rimanendovi anche per un lungo periodo (pensiamo al riposo notturno) e questo può provocare la cosiddetta “carie da biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed inferiori. Per scongiurare il rischio di carie in età così precoce è necessario tenere pulita la bocca del bimbo aiutandosi con una garza umida.
Con la comparsa dei primi dentini la pulizia deve essere ancora più accurata. Molte mamme sono portate erroneamente a credere che la cura dei denti da latte, che sono destinati a cadere, non sia poi così importante. In realtà un’adeguata cura di questi denti contribuisce allo sviluppo corretto delle arcate dentarie e dei denti permanenti che possono trovare così il necessario spazio per la loro collocazione naturale. La parola d’ordine è, dunque, “igiene”. L’uso della garza umida per pulire la bocca e i dentini è in genere sufficiente fino ai 12 mesi; da quest’età si può cominciare ad usare uno spazzolino bagnato con le setole morbide. Ad ogni modo con la comparsa dei primi dentini è importante curare le abitudini alimentari. Ecco alcuni necessari accorgimenti:
- evitare che il bambino si addormenti con biberon contenenti liquidi zuccherati (soprattutto succhi di frutta ma anche latte) che possono fermentare;
- eliminare l’uso del biberon dopo i 14 mesi;
- non utilizzare succhiotti intrisi nello zucchero o nel miele;
- tenere sotto controllo l’introduzione di zuccheri: è preferibile che il bambino mangi dolci durante i pranzi principali, quando il flusso salivare è maggiore, evitandoli negli intervalli, quando più facilmente si formano gli acidi che favoriscono l’insorgenza della carie
Dopo ogni pasto o poppata, in particolare quella serale, è bene spazzolare i denti con uno spazzolino adatto che oltre alla giusta dimensione, sia anche colorato e divertente in modo da avvicinare con più facilità il bambino verso il suo uso. In commercio, vi sono spazzolini adatti ai bambini a seconda dell’età, con un’impugnatura comoda. Si passerà ad usare anche il dentifricio solo quando il bambino avrà imparato a non ingoiarlo. Infatti, sebbene alcune marche note di dentifrici pubblicizzino i propri prodotti affermando che non contengono sostanze tossiche, l’eventualità che il bimbo ingoi delle piccole quantità di dentifricio potrebbe costituire un potenziale rischio per la salute del piccolo. Non dimentichiamo infatti che alcuni autorevoli studi mettono in guardia sui tanto decantati effetti benefici di alcune delle sostanze presenti nei dentifrici, prima fra tutte il fluoro che può risultare tossico per l’organismo.
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Come abituare il bambino a lavarsi i denti
È importante non forzare il bambino ad usare lo spazzolino, piuttosto bisognerebbe fare in modo che il momento del lavarsi i denti, approfittando anche del contatto con l’acqua che è generalmente molto gradito ai bambini, si trasformi in un gioco e in seguito in una consolidata e piacevole abitudine. A questo scopo è utile avvicinare gradualmente il bimbo all’evento, facendogli vedere come si fa a lavarsi i denti e spiegandogli che presto potrà farlo anche lui “da solo” come fanno mamma e papà!
Il bimbo inizierà ad incuriosirsi, e così comincerà a prendere confidenza con lo spazzolino.
Come prevenire la carie nei bambini piccoli
È molto importante che anche i bimbi più pigri vengano gradualmente educati alla sana abitudine di lavarsi i denti ogni volta che assumono cibi o bevande zuccherate. Infatti, il contatto prolungato dei dentini o delle gengive con liquidi contenenti zucchero, come il latte, gli alimenti in polvere e i succhi di frutta, può causare l’insorgere della carie. È soprattutto prima del riposo notturno, quindi, che è bene evitare che il bambino assuma questi alimenti perché lo zucchero si deposita sui denti anche grazie alla minore quantità del flusso salivare e vi rimane per molte ore; tutto ciò aumenta le probabilità che si formi la carie che in genere attacca prima i denti frontali superiori e poi quelli inferiori.
Per questo motivo è assolutamente da evitare che il bimbo si addormenti con il biberon di latte o succo di frutta; se il piccolo non riesce ad addormentarsi senza ciucciare qualcosa si può proporgli un biberon di acqua o il succhiotto. Se il bimbo è ancora allattato al seno è importante pulirgli i denti e le gengive dopo ogni poppata con un panno pulito o una garza umida. È molto importante comunque che i genitori controllino periodicamente i dentini del piccolo, verificando l’assenza di macchioline nere o puntini che potrebbero indicare la presenza di carie
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Differenza sanificazione, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione
Pulizia, disinfezione e sanificazione sono termini che frequentemente sono utilizzati con lo stesso significato: e cioè si utilizzano indifferentemente per indicare quelle pratiche usate per rimuovere sporco batteri e contaminanti da superfici. Molto spesso questi 3 termini vengono poi confusi con disinfestazione e derattizzazione che si riferiscono invece a quei processi mirati all’allontanamento di animali e parassiti dagli ambienti.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza, vediamo come li definisce la normativa.
L’art. 1 del D.M. 274/1997 definisce:
- attività di pulizia: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza;
- attività di disinfezione: quelle che riguardano il complesso dei procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
- attività di sanificazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo ed il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione ed il rumore.
- attività di disinfestazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. Può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta ad una singola specie;
- attività di derattizzazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni di disinfestazione atti a determinare la distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia;
Va inoltre sottolineato che esiste uno stretto legame tra le attività prese in considerazione dalla legge con la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente.
Quindi è chiaro che ogni termine ha il proprio significato, differente dagli altri e indica un processo ben preciso atto a ridurre i rischi sanitari. Il Ministero della Salute fornisce – alle imprese del settore – precise indicazioni che riguardano sia l’ambito tecnico ed organizzativo sia l’aspetto operativo.
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Cattivi odori del pene: cause e consigli per neutralizzarli
Un pene perfettamente pulito, ha un odore neutro e non fastidioso: la presenza di cattivi odori può essere ricondotta, nella maggioranza dei casi, a due problemi principali:
- scarsa igiene dei genitali e conseguente accumulo di sporcizia;
- malattie genito-urinarie, quasi sempre infezioni.
Pene maleodorante a causa dell’accumulo di smegma
Lo smegma è una sostanza viscosa, biancastra e maleodorante che – in assenza di un’adeguata igiene intima – si accumula sotto il prepuzio, specie al di sotto della corona del glande, conferendo al pene un cattivo odore. L’accumulo di smegma, di per sé, non ha nulla di patologico; questo materiale è infatti costituito da secrezioni sebacee e prostatiche, da eventuali residui di liquido seminale e da cellule epiteliali esfoliate (cellule morte che si staccano dal glande e dal prepuzio). Il materiale sebaceo deriva in particolare dall’attività delle ghiandole di Tyson o ghiandole prepuziali, ed è del tutto normale. Se però non viene adeguatamente rimosso, lo smegma tende ad accumularsi nel tempo favorendo la proliferazione di batteri, che ne metabolizzano le componenti proteiche e lipidiche producendo sostanze di cattivo odore. L’accumulo di smegma tende ad aumentare dopo un’intensa stimolazione sessuale o pratiche di masturbazione. La sua rimozione è importante poiché – aldilà dei cattivi odori – il ristagno di questo materiale tende ad innescare infiammazioni locali ed eccessive proliferazioni batteriche.
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Fimosi
Essendo privi di prepuzio, il problema dello smegma appena visto risparmia i soggetti circoncisi. Viceversa, tende ad essere più grave nei pazienti con fimosi, cioè con un prepuzio troppo stretto che scorre con difficoltà sul glande. A tal proposito, occorre considerare che la presenza del prepuzio favorisce la proliferazione batterica, poiché crea un microambiente caldo, umido e ricco di secrezioni e sostanze nutritizie per i batteri.
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Pene maleodorante con secrezioni
Un pene di cattivo odore e con fuoriuscita di secrezioni viscose, opache-giallastre e maleodoranti dall’uretra, è spesso spia di una malattia a trasmissione sessuale chiamata gonorrea (o blenorragia) e volgarmente detta “scolo” proprio a causa di tale secrezione. Anche l’infezione da clamidia e la candida maschile possono associarsi alla perdita di secrezioni biancastre dal pene. Talvolta la perdita di secrezioni diviene apprezzabile solo spremendo il glande. Altre volte, le perdite sono assenti nonostante il soggetto sia portatore (sano) della malattia. La presenza di un’infezione può essere accompagnata anche da bruciore durante l’emissione di urina; altri sintomi potenzialmente associati a malattie a trasmissione sessuale includono dolore o gonfiore testicolare, febbre, lesioni ulcerative del pene e infiammazione del glande.
Igiene del pene e prevenzione dei cattivi odori
Per evitare che il proprio pene emani cattivi odori è sufficiente rispettare alcuni semplici consigli:
- lavare regolarmente e con cura il glande e lo strato interno del prepuzio, ritraendolo completamente;
- è sufficiente utilizzare acqua tiepida, a cui si può abbinare un detergente intimo delicato; l’igiene dovrà essere effettuata strofinando bene la zona, in modo da rimuovere lo smegma che si accumula nelle numerose pieghe;
- terminata la pulizia è importante asciugare la zona con cura, tamponandola con un asciugamano, poiché l’umidità favorisce lo sviluppo di batteri;
- l’igiene del pene diviene particolarmente importante prima e dopo i rapporti sessuali o al termine della masturbazione per evitare l’accumulo di sperma ed altre secrezioni che derivano dal pene o dalla vagina;
- è raccomandabile ritrarre il proprio prepuzio anche durante la minzione per evitare che l’urina possa rimanere sotto il prepuzio;
- l’utilizzo del preservativo è fondamentale per la prevenzione di malattie a trasmissione sessuale: se ne consiglia l’utilizzo soprattutto in caso di rapporti con partner occasionali o di natura anale;
- se il partner ha una conclamata infezione ai genitali, è preferibile astenersi dai rapporti per tutto il tempo in cui questa infezione verrà curata
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Come educare i bambini ad una corretta igiene orale?
I metodi di pulizia dentaria che consentono una buona igiene orale devono essere un’abitudine quotidiana, quindi è consigliabile educare i bambini sin da piccoli alla pulizia dei denti:
- Ai più piccini presentate l’operazione di pulizia come un gioco o come un’imitazione dei comportamenti degli adulti, in questo modo il bimbo crescendo non sentirà la pulizia dentale come un obbligo, ma come una consuetudine. Allo scopo sarà utile comprare spazzolini divertenti ed allegri simili ad un giocattolo.
- Insegnate da subito ai vostri bambini come eseguire correttamente la pulizia facendo presente che i denti sono necessari e vanno quindi curati per mantenerli in buona salute.
- Utilizzate uno spazzolino adatto ai bambini, molti prodotti riportano la fascia di età per cui sono indicati, che deve essere morbido in modo da non infiammare la gengiva e con una testa piccola.
- All’età di due anni è possibile cominciare ad utilizzare il dentifricio che dovrà essere a base di fluoro e dal sapore gradevole.
- Infine concordate con un dentista pediatrico visite periodiche non solo per controllare la salute della bocca dei piccoli, ma per far familiarizzare il bambino con la figura del dentista e con la cura dei denti.
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