Tuo figlio gattona in una nuvola di polvere e batteri

MEDICINA ONLINE BIMBO BAMBINO NEWBORN BABY NEONATO LATTANTE GATTONARE CARPONARE CAMMINARE PARLARE BENE PRIMA PAROLA SCALCIARE CORRERE PARLARE MASCHIO FEMMINA DIFFERENZA AIUTO GENITORIQuando tuo figlio gattona (o meglio “carpona”) sul pavimento, finisce per sollevare una nuvola di sporco, cellule della pelle, batteri, pollini e spore fungine, che finisce per respirare, specialmente se si sta muovendo su tappeti o moquette. I bambini che gattonano inalano dosi di microrganismi e sporcizia quattro volte superiori (per chilogrammo di massa corporea) rispetto ad un adulto che cammina sulla stessa superficie, almeno secondo una recente ricerca statunitense della Purdue University, West Lafayette (Indiana), pubblicata sul numero uscito il 2 gennaio della rivista “Environmental Science & Technology” e firmato dal team di Brandon Boor.

Asme ed allergie favorite

 “Eravamo interessati a conoscere meglio il materiale biologico inalato inavvertitamente da un bimbo nel primo anno di vita, quando ancora gattona – riferisce il dott. Boor – Diversi studi hanno mostrato che l’esposizione a microbi e allergeni in questa fase della vita gioca un ruolo significativo”. In effetti potrebbe favorire asma e allergie, ma anche combatterle, sottolinea lo studioso. “Ci sono lavori – ricorda infatti – che hanno mostrato come essere esposti ad elevate concentrazioni di materiali biologici può ridurre lo sviluppo e la prevalenza di asma e allergie più avanti negli anni”. Insomma, non tutto lo sporco viene per nuocere.

Bimbo robot

Per capire davvero cosa accade ad un bebè che gattona, il team ha costruito un bimbo-robot e l’ha fatto muovere ‘a quattro zampe’ su campioni di tappeto prelevati da vere abitazioni. Poi i ricercatori hanno misurato e analizzato il particolato ad altezza naso e bocca del piccolo robot, riscontrando che il suo movimento sollevava nuvole di polvere e microrganismi, con concentrazioni anche 20 volte superiori rispetto a quelle nel resto della stanza. Ora, secondo il team, sarebbe opportuno continuare a lavorare con microbiologi ed immunologi per comprendere meglio il ruolo di allergeni e inquinamento indoor sulla salute di neonati e bambini piccoli.

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Orzaiolo: rimedi e cure farmacologiche per velocizzare la guarigione

dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-occhio-iride-bicolore-medicina-estetica-riabilitazione-nutrizionista-dieta-grasso-cavitazione-radiofrequenza-ecografia-seno-luce-pulsata-macchie-cutaPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento, vi consiglio di leggere questo articolo: Orzaiolo: cause, rimedi, quanto dura, è contagioso?

Rimedi naturali per l’orzaiolo

La maggior parte degli orzaioli scompare spontaneamente nel giro di 5-7 giorni, tuttavia – per accelerare il processo di guarigione – può essere utile seguire questi consigli:

  • applicare impacchi caldi da 4 a 6 volte al giorno per 15 minuti circa per volta, al fine di favorire il drenaggio. Tenere gli occhi chiusi durante l’operazione;
  • detergere delicatamente la palpebra con acqua di rubinetto o con un detergente delicato e non irritante. Questo può favorire il drenaggio. Durante l’operazione di detersione, tenere gli occhi chiusi in modo da non danneggiare gli occhi;
  • non schiacciare o forare l’orzaiolo per evitare l’insorgenza di una infezione più grave;
  • evitare l’uso di makeup o di lozioni e creme per gli occhi, poiché potrebbero essere infetti;
  • evitare l’uso di lenti a contatto, poiché l’infezione potrebbe estendersi alla cornea in caso di uso prolungato delle lenti a contatto.

Trattamento medico dell’orzaiolo

Lo scopo principale del trattamento medico è di alleviare i sintomi e accelerare la guarigione.

  • può essere somministrato o raccomandato un antidolorifico, come ad esempio acetaminofene (Tylenol);
  • potrebbe essere necessaria la prescrizione di antibiotici topici;
  • occasionalmente, possono essere prescritti antibiotici per via orale ai pazienti che presentano orzaioli che faticano a riassorbirsi od orzaioli multipli così come agli individui che, in concomitanza con gli orzaioli, presentano altre condizioni, come blefarite o rosacea;
  • per i pazienti affetti da rosacea che presentano un orzaiolo, potrebbe essere necessario il trattamento delle guance mediante pomata antibiotica, antibiotico orale o entrambe le soluzioni;
  • nel caso in cui l’infezione si sia diffusa, di solito vengono somministrati antibiotici per via orale o per via endovenosa;
  • l’oftalmologo può rimuovere il pus da un orzaiolo di grande dimensioni o doloroso, praticando una piccola incisione e drenando il pus.

Trattamento chirurgico dell’orzaiolo

Nel caso in cui l’orzaiolo non risponda al trattamento medico o in presenza di complicazioni, potrebbe essere necessario il ricorso alla procedura chirurgica. Nel corso di tale procedura, l’oftalmologo pratica una piccola incisione nella palpebra. Questa incisione viene praticata sulla superficie interna della palpebra o sulla superficie esterna della stessa, se l’orzaiolo è rivolto verso l’esterno. Una volta praticata l’incisione, l’oftalmologo procede con il drenaggio del pus facendolo fuoriuscire dalla ghiandola. La procedura viene comunemente effettuata nello studio dell’oftalmologo. Nei bambini, potrebbe essere necessario l’impiego dell’anestesia generale. Solitamente, viene raccomandata una visita di controllo 7 giorni dopo la procedura chirurgica. L’oftalmologo potrebbe ritenere necessario eseguire una biopsia dell’orzaiolo. Nel corso di tale procedura, viene rimossa una piccola porzione di tessuto dall’orzaiolo, che verrà poi inviata al laboratorio ove un patologo effettuerà un esame microscopico al fine di escludere una eventuale forma di cancro della pelle.

Prodotti consigliati

Per prevenire, lenire e favorire la cura dell’orzaiolo, vi consiglio alcuni prodotti molto efficaci:

Per approfondire: Orzaiolo: i sintomi pericolosi da far controllare al medico

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Se pene o dita sporche di sperma penetrano in vagina si rimane incinta?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN NO WOMAN WALLPAPERPuò un pene sporco di sperma, penetrando in vagina o anche solo massaggiando la zona esterna degli organi genitali femminili, determinare l’avvio di una gravidanza? Certamente si. Anche se le possibilità di rimanere incinta sono più basse rispetto ad una eiaculazione avvenuta direttamente all’interno della vagina, la penetrazione di un pene sporco di sperma può comunque veicolare il liquido seminale all’interno del canale vaginale, anche se lo sperma è stato emesso ore prima, poiché grazie al plasma seminale in cui sono immersi, gli spermatozoi riescono a sopravvivere a lungo nell’ambiente dopo l’eiaculazione. Stesso discorso vale se un profilattico ha tracce di sperma sul lato che entra a contatto coi genitali femminili. Per questo motivo – per evitare gravidanze indesiderate – dopo una eiaculazione, è bene sempre lavarsi bene il pene, oltre ad usare un profilattico nuovo ad ogni nuova eiaculazione.

E le dita e le mani sporche, possono far rimanere incinta? A tal proposito leggi: Dita sporche di sperma toccano la vagina: c’è rischio di gravidanza?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Differenza sanificazione, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione

MEDICINA PULIZIA INFEZIONE SANIFICAZIONE DITTA DISINFEZIONE VIRUS BATTERI DETERGENTE PRODOTTO DIFFERENZA DISINFESTAZIONE RATTI VERMI TOPI DERATTIZZAZIONI IMPRESA DITTA FOTO ACQUA PULITO.jpgPulizia, disinfezione e sanificazione sono termini che frequentemente sono utilizzati con lo stesso significato: e cioè si utilizzano indifferentemente per indicare quelle pratiche usate per rimuovere sporco batteri e contaminanti da superfici. Molto spesso questi 3 termini vengono poi confusi con disinfestazione e derattizzazione che si riferiscono invece a quei processi mirati all’allontanamento di animali e parassiti dagli ambienti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza, vediamo come li definisce la normativa.

L’art. 1 del D.M. 274/1997 definisce:

  • attività di pulizia: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza;
  • attività di disinfezione: quelle che riguardano il complesso dei procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
  • attività di sanificazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo ed il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione ed il rumore.
  • attività di disinfestazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. Può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta ad una singola specie;
  • attività di derattizzazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni di disinfestazione atti a determinare la distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia;

Va inoltre sottolineato che esiste uno stretto legame tra le attività prese in considerazione dalla legge con la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente.
Quindi è chiaro che ogni termine ha il proprio significato, differente dagli altri e indica un processo ben preciso atto a ridurre i rischi sanitari. Il Ministero della Salute fornisce – alle imprese del settore – precise indicazioni che riguardano sia l’ambito tecnico ed organizzativo sia l’aspetto operativo.

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Smegma femminile, vulviti, cattivi odori vaginali e prurito: cura e prevenzione

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA TRISTE STANCA STRESS SONNO TRISTEZZA DEPRESSIONE INSONNIALo smegma è un prodotto di secrezione dei genitali non solo maschili, ma anche femminili, cui si associano cellule epiteliali esfoliate provenienti dalle mucose, sebo, sporcizia, e materiali umidi, in genere di provenienza urinaria.

Dove si trova lo smegma nella donna?

Nella donna lo smegma si può ritrovare specie nelle pieghe del clitoride e nel solco tra le grandi labbra e le piccole labbra, soprattutto nei soggetti che tendono ad una scarsa igiene dei genitali.

Quali sono le conseguenze dell’accumulo di smegma?

La conseguenza principale della presenza cronica di smegma nella donna è una vulvite da inclusione di smegma, caratterizzata da:

  • bruciore;
  • cattivi odori;
  • infezione che può essere trasmessa al partner;
  • arrossamento;
  • sensazione di fastidioso prurito;
  • edema vulvare.

Smegma femminile: quali le soluzioni?

La terapia consiste nella rimozione delicata dello smegma e nell’impiego di soluzioni antisettiche per uso esterno. Può essere utile inoltre indossare biancheria di cotone (e non in fibra sintetica), ed usare una polvere a base di fecola di mais al posto del talco nell’are interessata. Usate un piuminio come quelli per la cipria e fate in modo di coprire con uno spesso strato le pieghe che si formano tra le gambe e la zona pelvica. È facile prevenire la formazione dello smegma risciaquando spesso con attenzione la zona del clitoride e delle piccole e grandi labbra, con dell’acqua tiepida ed un sapone delicato. Secondo alcuni, andrebbe evitato l’utilizzo del sapone in quanto potrebbe alterare il ph della pelle, causando così dermatiti aspecifiche. È importante prestare attenzione al fatto che – qualche volta – i deodoranti per la vostra intimità possono essere sconvenienti, in quanto tendono a modificare l’equilibrio batterico interno alla vagina. Questo può avere conseguenze nel pH interno. Gli odori sgradevoli possono essere indicatori di problemi medici potenzialmente importanti, ed i deodoranti spray od i lavaggi possono nascondere questa condizione.

Quale prodotto usare per prevenire lo smegma femminile?

Il miglior prodotto per la pulizia dei genitali femminili e la prevenzione di cattivi odori, prurito, smegma femminile ed infiammazioni, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2C1hhAZ
E’ un detergente a base di estratti naturali di Timo e Salvia, utile in tutte le situazioni in cui è necessario associare all’azione detergente, un’attività antibatterica naturale (utile in caso di ciclo mestruale, post partum, in viaggio, in palestra) inoltre possiede un pH 3,5, perfetto per la pulizia dei genitali femminili.

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Differenza tra otite e tappo di cerume

MEDICINA ONLINE OTOSCOPIA OTOSCOPIO EQUILIBRIO OTOLITI ESAME VESTIBOLARE OTORINO VERTIGINI NISTAGMO ORECCHIO MOVIMENTI FASTIDIO CADUTA LABIRINTITE MENIERE OTOSCLEROSI DIAGNOSI COSTO SEMICIRCOLARE LABIRINTOCon il termine “otite” (in inglese “otitis”) si identifica una infiammazione a livello auricolare; a seconda della parte dell’orecchio colpita si distingue in: otite esterna, otite media ed otite interna. L’otite può essere inoltre acuta o cronica.

Il “tappo di cerume” è un’ostruzione dell’orecchio medio ed esterno dovuta all’accumulo di secrezione ceruminosa nel canale uditivo. In condizioni fisiologiche la sottile peluria presente nel canale uditivo favorisce lo scorrimento del cerume dall’interno verso l’esterno, impedendo che la sostanza ceruminosa ristagni nel condotto uditivo. Il tappo di cerume si forma quando la quantità di secreto ceruminoso prodotto risulta eccessivamente abbondante, oppure quando viene alterato il suo normale moto di scorrimento verso l’esterno.

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Qual è il rapporto tra tappo di cerume ed otite?
Il normale movimento di scorrimento del cerume può venire ostacolato da molte patologie e condizioni, tra cui anche l’otite esterna/media, che provoca stenosi infiammatoria del canale uditivo esterno. Il tappo di cerume può essere esso stesso fonte di infezione e quindi di otite. In poche parole l’otite può essere causa della formazione del tappo di cerume, ma anche il tappo di cerume può essere causa di otite. In alcuni casi si formano dei veri e propri circoli viziosi in cui otite e tappo di cerume si peggiorano a vicenda.

Come si curano?
Il tappo di cerume può essere rimosso con gocce formulate con glicerina oppure con olio minerale: le gocce vanno instillate direttamente nell’orecchio, 2 volte al giorno, per un periodo di tempo variabile dai 3 ai 6 giorni. Le stesse gocce possono essere istillate a finalità preventive: a tale scopo, si consiglia di instillare alcune gocce nell’orecchio predisposto all’accumulo di cerume, 1 volta a settimana. La cura dell’otite è impostata in base alle cause che l’hanno determinata, quasi sempre include farmaci antiinfiammatori per lenire il dolore ed antibiotici (se l’otite è causata da batteri). In rari casi rende necessario l’intervento chirurgico di timpanoplastica.

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Smegma: i rischi dell’accumulo di sporco sul pene

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAMEPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento, ti consiglio di leggere questo articolo: Smegma: quando lo sporco si accumula sul pene, cause e cure

La presenza di ristagno di smegma nel solco balano-prepuziale, essendo esso un materiale umido e ricco di protene, rappresenta un ideale terreno di replicazione e crescita per molti microrganismi (batteri e funghi). In conseguenza di questa replicazione aumenta la frequenza di processi infettivi e infiammatori a carico di glande e prepuzio: le balaniti e balanopostiti.

Smegma maschile e rischi di coinvolgimento della partner

Lo smegma de i processi infiammatori a carico di glande e prepuzio potrebbero coinvolgere un’eventuale partner sessuale femminile inducendone vaginiti, cerviciti, infezioni della bocca o dell’ano in caso di rapporti orali o anali, e perfino determinare un aumento del rischio di carcinoma della cervice. I processi flogistici ripetuti a carico del pene possono determinare cronicamente un restringimento cicatriziale del prepuzio, processo è noto con il nome di fimosi.

Smegma e cancro del pene

Nei paesi anglosassoni, ed in particolare negli USA molti medici sono stati in passato accesi sostenitori della circoncisione. Alcuni studi scientifici mettevano in evidenza come la pratica della circoncisione facilitasse una buona igiene intima ed evitasse il permanere dello smegma a contatto della mucosa del glande. Si riteneva infatti che lo smegma potesse avere una azione di cancerogenesi sulle cellule epiteliali del glande. Recenti studi hanno però messo in evidenza come il cancro del pene abbia un’incidenza bassissima prima dei 65 anni, indipendentemente dal fatto che il paziente sia circonciso o meno. Lo sviluppo del cancro del pene sarebbe perciò correlato non tanto all’azione dello smegma, quanto all’infezione da HPV e al tabagismo. Tuttavia ancora oggi la American Cancer Society ritiene che gli uomini con abbondante smegma abbiano un rischio aumentato di cancro del pene. Gli uomini circoncisi avrebbero meno probabilità di rimanere infettati con il virus del papilloma umano (HPV), anche dopo aver considerato le differenze di comportamento sessuale. Sempre secondo questa fonte la maggior parte degli esperti oggi ritiene che lo smegma di per sé non provochi il cancro del pene, ma possa irritare e infiammare il pene, aumentando in modo indiretto il rischio di cancro.

Prodotti per contrastare la formazione dello smegma

Il miglior prodotto per la pulizia dei genitali maschili e la prevenzione di smegma, infezioni e cattivi odori, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2juf3pJ, molto efficace grazie agli estratti a base di Eugenia caryophyllus ed Helicrysum italicum, che possiedono una forte azione detergente, antibatterica, antimicotica ed antinfiammatoria.

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Smegma: quando lo sporco si accumula sul pene, cause e cure

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PENE SESSO UOMO SCROTO TESTICOLI DISFUNSIONE ERETTILE IMPOTENZALo smegma (dal greco σμῆγμα che significa “sapone”) è un prodotto di secrezione dei genitali maschili e femminili, cui si associano cellule epiteliali esfoliate provenienti dalle mucose, sebo, sporcizia, residui di sperma dopo una eventuale eiaculazione e materiali umidi, in genere di provenienza urinaria.

Dove si trova lo smegma?

Nei maschi lo smegma si viene a raccogliere principalmente sotto il prepuzio, nel solco balano-prepuziale.

Da cosa viene prodotto principalmente lo smegma?

Lo smegma maschile è prodotto dalle ghiandole del solco balano-prepuziale (ghiandole riscontrabili alla base del glande del pene). Originariamente si riteneva che lo smegma fosse prodotto dalle ghiandole sebacee situate vicino al frenulo, chiamate ghiandole di Tyson, tuttavia studi successivi non sono riusciti a dare una conferma a questa tesi. Secondo Wright lo smegma viene prodotto dalle cellule della mucosa del prepuzio, tali cellule si accrescono e tendono a migrare verso la superficie della mucosa, si distaccano e subiscono una degenerazione grassa, dando così luogo allo smegma. A parere di Parkash poiché si è visto che lo smegma contiene il 26,6% di grassi e il 13,3% di proteine, questo fatto indica con ragionevole certezza che si tratta di composti derivanti da detriti necrotici epiteliali di sfaldamento.

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A cosa serve lo smegma?

Le sue funzioni non sono ancora state del tutto chiarite, si pensa che lo smegma abbia funzione principalmente lubrificante.

Cosa contiene lo smegma?

Lo smegma è ricco di squalene e secrezioni prostatiche e seminali, nonché di cellule epiteliali e di mucina probabilmente originata dalle ghiandole uretrali di Littre, oltre che a sporco ed eventualmente spermatozoi e residui di plasma seminale. Alcuni autori affermano che lo smegma contiene enzimi con attività antibatterica, come il lisozima e ormoni come l’androsterone, sebbene altri autori non concordino con queste indicazioni.

Vedi anche: foto di pene con smegma

Lo smegma nelle fasi di crescita

L’incidenza di smegma aumenta dell’1% tra i 6-7 anni e dell’8% tra i 16-17 anni (con un’incidenza complessiva del 5%). La quantità di smegma prodotta durante l’infanzia è molto limitata, anche se nel prepuzio è già possibile riscontrare la presenza di alcune ghiandole sebacee. La produzione di smegma successivamente aumenta dall’adolescenza fino alla maturità sessuale, quando la funzione lubrificatoria dello smegma assume il suo pieno valore. A partire dalla mezza età la produzione di smegma si riduce fino a scomparire completamente nella vecchiaia.

Rischi legati alla presenza di smegma

I rischi legati ad un accumulo cronico di smegma sul pene sono molti, come le infezioni, l’eventuale rischio di coinvolgere la partner, fino ad un aumentato rischio di cancro del pene. Per approfondire leggi: Smegma: i rischi dell’accumulo di sporco sul pene

Curiosità sullo smegma

Lo smegma non viene prodotto soltanto dagli uomini, bensi anche dalle donne: mentre nei maschi lo smegma è raccoglie sotto il prepuzio, nelle femmine lo smegma si accumula intorno al clitoride e nelle pieghe delle piccole labbra.
Lo smegma nelle donne viene prodotto dalle ghiandole apocrine del clitoride e da particolari ghiandole sebacee rintracciabili a livello delle piccole labbra. Nella piena maturità sessuale queste ghiandole secernono appunto una sostanza bianca, simile allo smegma prepuziale. Come già accennato al materiale di provenienza ghiandolare si aggiungono cellule epiteliali di sfaldamento delle mucose, oltre a sporcizia e materiali umidi, in genere componenti dell’urina.

Cure che impediscano la formazione dello smegma

Non esistono cure che impediscano la formazione dello smegma, tuttavia – senza arrivare alla circoncisione – è sufficiente una buona igiene quotidiana (specie dopo una eiaculazione) del pene per neutralizzare i possibili rischi legati ad una sua lunga permanenza sotto il prepuzio, nel solco balano-prepuziale.

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