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AIDS: 6000 italiani sono affetti dal virus HIV senza saperlo

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Metodi infallibili per capire se una persona ti sta mentendo

MEDICINA ONLINE GELOSIA UOMO EGOISTA SAD COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA TRISTE GAY ANSIA JEALOUS LOVE COUPLE FRINEDS LOVERTutti noi abbiamo avuto a che fare con qualcuno che ci ha mentito e quando lo abbiamo scoperto ci siamo sentiti veramente male: perché non imparare quindi a smascherare facilmente i bugiardi? Seguite i nostri consigli e ci riuscirete!

Individuare le bugie nel viso e negli occhi

Cerca le microespressioni 

Sono quelle espressioni facciali che compaiono sul volto di una persona per una frazione di secondo e rivelano le sue vere emozioni, sotto il velo di menzogna. Alcune persone riescono a riconoscerle naturalmente, ma tutti possono imparare a individuarle. Di solito, le persone che mentono mostrano microespressioni di disagio, caratterizzate dalle sopracciglia che si alzano verso il centro della fronte, provocando la comparsa di rughe.

Nota se la persona si tocca il naso o si copre la bocca

Le persone hanno la tendenza a toccarsi di più il naso quando mentono. Questo forse è dovuto alla scarica di adrenalina nei capillari del naso, che provoca prurito. Chi mente, spesso si copre la bocca con le mani oppure le tiene vicine a essa, come se volesse nascondere le bugie che sta per dire. Se la bocca del tuo interlocutore sembra tesa e le sue labbra sono arricciate, probabilmente è nervoso.

Nota i movimenti degli occhi della persona

Spesso puoi capire se una persona sta cercando di ricordare o inventare qualcosa sulla base dei suoi movimenti degli occhi. Quando ricordiamo un dettaglio, i nostri occhi si muovono in alto e a sinistra; quando invece inventiamo qualcosa, gli occhi si muovono in alto e a destra (per i mancini vale l’opposto). Le persone hanno anche la tendenza a sbattere le palpebre più rapidamente quando mentono. Un altro segnale di falsità, più comune negli uomini che nelle donne, è strofinarsi gli occhi. Osserva le palpebre: quando una persona vede o sente qualcosa con cui non è d’accordo, spesso chiude le palpebre più a lungo di quanto fa normalmente. Questo può essere un cambiamento quasi impercettibile, perciò devi conoscere le abitudini di chi stai esaminando per fare un confronto accurato. Se porta le mani o le dita agli occhi, probabilmente è un altro segnale che sta cercando di “bloccare” la verità. Fai attenzione quando cerchi di valutare la veridicità di un’affermazione sulla base dei soli movimenti degli occhi. Degli studi scientifici recenti hanno fatto emergere dei dubbi sull’ipotesi che guardare in una direzione specifica sia un chiaro indicatore di una menzogna. Molti scienziati ritengono che la direzione degli occhi sia un segnale poco rilevante dal punto di vista statistico per stabilire la sincerità di un’affermazione

Non usare il contatto visivo o la mancanza di esso come unico indicatore per riconoscere una bugia

Contrariamente a quanto si crede, i bugiardi non evitano sempre il contatto visivo. Le persone possono distogliere lo sguardo naturalmente e osservare oggetti inanimati per riuscire a concentrarsi e ricordare. Un bugiardo potrebbe guardarti volontariamente negli occhi per sembrare più sincero; è possibile allenarsi in questa tecnica fino a superare ogni disagio e usarla come metodo per “provare” di dire la verità. In effetti, è stato dimostrato che alcuni bugiardi hanno la tendenza a guardare di più le persone negli occhi, consci del fatto che gli investigatori considerano spesso la mancanza di contatto visivo come segnale sospetto. Per questo, devi considerare che una persona che distoglie lo sguardo sta semplicemente dimostrando il proprio disagio perché deve rispondere a una domanda difficile.

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Individuare le bugie nelle risposte verbali

Fai attenzione alla voce della persona

Si tratta di un buon indicatore di sincerità. Il tuo interlocutore potrebbe incominciare improvvisamente a esprimersi più rapidamente o più lentamente del normale, oppure la tensione potrebbe portarlo ad alzare il tono o a parlare in modo incerto. Anche chi balbetta o si mangia le parole potrebbe mentire.

Fai attenzione ai dettagli esagerati

Nota se una persona ti sembra raccontare troppi particolari, specie se non li hai richiesti e specie se lo fa in modo rapido e concitato. Troppi dettagli possono indicare quanto una persona desideri disperatamente farti credere a ciò che dice, specie se normalmente è molto “povera” di descrizioni approfondite. Sia raccontare pochi particolari evasivi, che raccontarne troppi e iper-particolareggiati… è sospetto.

Considera le reazioni emotive impulsive

Il tempismo e la durata di una reazione sono spesso fuori luogo quando una persona mente. Questo perché ha provato già la sua risposta (o si aspetta di ricevere domande) oppure perché è disposta a dire qualunque cosa pur di riempire il silenzio. Se poni una domanda a qualcuno e la sua risposta arriva appena hai finito di parlare, c’è la possibilità che stia mentendo. Questo perché i bugiardi spesso provano in anticipo le loro risposte o pensano già a cosa dire per levarsi un peso. Un altro segno rivelatore è l’omissione di particolari rilevanti sui tempi, ad esempio: “Sono andato al lavoro alle 8:00 e quando sono tornato a casa alle 17:00, l’ho trovato morto”. In questo esempio, tutto ciò che è accaduto tra le azioni descritte è stato tralasciato.

Fai molta attenzione alla reazione di una persona alle tue domande

Chi dice la verità non sente il bisogno di difendersi, perché non ha niente da nascondere. Chi mente, invece, può provare a compensare per il proprio inganno andando all’attacco, deviando la discussione o usando altre tattiche di stallo. Chi è sincero spesso risponde con spiegazioni ancora più dettagliate alle espressioni di incredulità di chi ascolta la sua storia. Chi invece cerca di ingannare non è pronto a rivelare molto altro, ma continua a ripetere ciò che ha già detto. Ascolta e cerca delle brevi esitazioni nelle risposte. Una risposta sincera arriva rapida alla memoria. Le bugie richiedono una veloce revisione mentale delle altre menzogne che sono state dette per evitare incongruenze e inventare nuovi dettagli. Nota che quando le persone guardano verso l’alto per ricordare, non significa che stanno mentendo — può essere il loro istinto naturale.

Fai attenzione all’uso delle parole del tuo interlocutore

Le espressioni verbali possono darti degli indizi per capire se una persona sta mentendo. Questi indizi includono:

  • Ripetere le tue esatte parole quando risponde a una domanda.
  • Tattiche di stallo, come chiedere che una domanda sia ripetuta. Altre strategie includono dire che si tratta di un’ottima domanda, usare parole e frasi come “In pratica…” o “Ciò che è accaduto è…”, dire che non è possibile rispondere alla domanda con un semplice sì o no, oppure risposte conflittuali quali “Dipende da cosa intendi per X” oppure “Dove hai saputo questa informazione?”.
  • Evitare di usare abbreviazioni e scandire con freddezza ogni parola. Questi sono tentativi da parte del bugiardo di far capire chiaramente, oltre ogni dubbio, ciò che sta dicendo.
  • Pronunciare frasi convolute che non hanno senso; i bugiardi spesso si fermano a metà delle frasi, ripartono e non finiscono i concetti che esprimono.
  • Usare l’umorismo e il sarcasmo per evitare l’argomento.
  • Usare frasi come “A essere sincero”, “Francamente”, “Per essere del tutto sincero”, “Sono stato educato a non mentire mai”, ecc. Queste espressioni possono essere segnali di malizia.
  • Rispondere troppo rapidamente con un’affermazione negativa. Ad esempio rispondere a “Hai lavato male queste tazzine?” con “No, non ho lavato male quelle tazzine”, come tentativo di evitare di ritardare la propria difesa.

Nota quando una persona ripete delle frasi

Se il sospetto usa quasi sempre le stesse parole, probabilmente sta mentendo. Quando qualcuno inventa una bugia, spesso cerca di ricordare una frase che sembri convincente. Quando gli sarà chiesto di spiegare nuovamente la situazione, il bugiardo userà ancora la stessa frase “convincente”.

Nota i salti a metà di una frase

Questo avviene quando un astuto bugiardo tenta di distogliere l’attenzione da sé interrompendosi a metà di una frase e parlando di qualcos’altro. Il tuo interlocutore potrebbe cercare di cambiare argomento in questo modo intelligente: “Stavo andando — ehi, hai un nuovo taglio di capelli?” Fai particolare attenzione ai complimenti. I bugiardi sanno che le persone reagiscono bene ai complimenti e che spesso grazie ad essi possono evitare un interrogatorio. Fai attenzione a chi ti rivolge un apprezzamento inatteso.

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Individuare le bugie grazie al linguaggio non verbale

Controlla la sudorazione

Le persone hanno la tendenza a sudare di più quando mentono. In effetti, la misurazione del sudore prodotto è uno dei segnali rilevati dal test del poligrafo (la “macchina della verità” che si vede in molti film) per determinare se una persona sta mentendo. Considera però che, se preso da solo, questo fattore non è un segnale inequivocabile di una bugia. Alcune persone possono iniziare a sudare molto perché sono nervose, sono timide o soffrono di altre condizioni che le portano a sudare più del normale. Si tratta di un indicatore da valutare insieme a molti altri segnali, come tremolio, arrossamento e difficoltà a deglutire

Osserva quando la persona annuisce

Se il tuo interlocutore annuisce o scuote la testa in contrasto con ciò che sta dicendo, questo può essere un segnale rivelatore. Questo particolare comportamento è detto “incongruenza”. Ad esempio, potrebbe dire “Ho pulito quelle tazzine benissimo” mentre scuote la testa, rivelando che in realtà quelle tazzine sono state appena sciacquate. Solo le persone bene addestrate sono in grado di evitare questo errore inconscio e tale risposta fisica rivela spesso la verità. Inoltre, una persona potrebbe esitare prima di annuire quando risponde. Chi dice la verità spesso annuisce per sostenere la propria affermazione nello stesso momento in cui la pronuncia; chi cerca di ingannarti, invece, può esitare.

Fai attenzione ai movimenti delle mani

Spesso chi mente giocherella con il proprio corpo o con oggetti casuali intorno a sé. Questo comportamento nasce dalle energie nervose prodotte dalla paura di essere scoperti. Per rilasciare questa tensione, i bugiardi spesso toccano la propria sedia, un fazzoletto o una parte del corpo.

Osserva il livello di imitazione

Le persone hanno la tendenza naturale a imitare i comportamenti di coloro con i quali interagiscono. Si tratta di un modo per stabilire un rapporto e dimostrare il proprio interesse. Quando una persona mente, potrebbe smettere di imitarti perché si sta concentrando sul creare una realtà fittizia. Ecco alcuni esempi di questo atteggiamento che possono suggerirti che qualcosa non va:

  • Inclinarsi indietro. Quando una persona dice la verità o non ha niente da nascondere, spesso si sporge verso chi la ascolta. Un bugiardo, invece, resta spesso seduto indietro, perché non vuole rivelare più informazioni di quanto sia necessario. Inclinarsi indietro può anche indicare disprezzo o disinteresse. La persona vuole uscire dalla situazione in cui si trova.
  • Le persone che dicono la verità spesso imitano i movimenti della testa e i gesti del corpo di chi li ascolta, per creare un legame; invece, chi cerca di ingannarti potrebbe essere riluttante a farlo, perciò, se noti questo particolare, il tuo interlocutore forse cerca di nascondere qualcosa. Potresti persino notare un’azione volontaria per spostare una mano in una certa posizione o per girarsi in un’altra direzione.

Osserva la gola della persona

Chi mente prova spesso a lubrificare la gola deglutendo, ingoiando la saliva o schiarendosi la voce. Il nervosismo stimola la produzione di adrenalina, che provoca un aumento della salivazione. Quando la persona sente troppa saliva in bocca, potrebbe deglutire. Quando la saliva non è più così abbondante, potrebbe schiarirsi la voce.

Controlla la respirazione della persona

Chi mente ha la tendenza a respirare velocemente, con una serie di brevi respiri seguiti da uno più profondo. Può anche avere la bocca secca (e per questo schiarirsi la voce), perché si sente stressato, ha il battito cardiaco accelerato e, di conseguenza, ha bisogno di più aria nei polmoni.

Nota i movimenti di altre parti del corpo

Osserva le mani, le braccia e le gambe della persona. In una situazione rilassata, le persone si sentono a proprio agio e riempiono molto spazio con movimenti ampi di braccia e mani, oppure allargando le gambe. Chi mente invece ha la tendenza a compiere movimenti limitati, rigidi e vicini al corpo. Potrebbe toccarsi il volto, le orecchie o la nuca con le mani. Le braccia conserte, le gambe incrociate e la mancanza di movimenti delle mani sono segnali di una persona che non vuole rivelare informazioni. I bugiardi spesso evitano di gesticolare con le mani come fanno normalmente. Con alcune eccezioni, quasi tutti i bugiardi evitano di indicare, di esporre i palmi aperti e di unire le dita a triangolo, ecc. Controlla le nocche. I bugiardi che stanno fermi spesso stringono i lati della propria sedia o un altro oggetto fino a far diventare bianche le nocche, senza neppure rendersene conto. I bugiardi spesso sistemano il proprio aspetto, ad esempio giocando con i capelli, aggiustandosi la cravatta o toccando nervosamente la manica della camicia. Due eccezioni da ricordare:

  • I bugiardi possono tenere volontariamente una postura rilassata per apparire a proprio agio. Sbadigliare e mostrarsi annoiati possono essere segnali di una persona che cerca di essere troppo naturale per nascondere la verità. Solo perché una persona sembra rilassata, non significa che non stia mentendo.
  • Ricorda che questi segnali possono indicare nervosismo e non malizia. Non sempre il tuo interlocutore è agitato perché sta mentendo.

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Individuare le bugie con un “interrogatorio”

Non farti trarre in inganno

Pur se è possibile capire quando una persona mente o è disonesta, partiamo dal fatto che però è anche possibile vedere un inganno dove questo non è presente. Molti fattori possono dare l’impressione che una persona stia mentendo, quando, in realtà, i segnali che vedi possono essere provocati da imbarazzo, timidezza, vergogna o senso di inferiorità. Chi è sotto stress può spesso sembrare un bugiardo, perché alcune manifestazioni della tensione imitano gli indicatori delle menzogne. Per questa ragione è importante formulare la propria valutazione sulla sincerità di una persona su una serie di comportamenti ingannevoli e non su un solo segnale rivelatore.

Considera il contesto

Quando analizzi il linguaggio del corpo, le risposte verbali e gli altri segnali che indicano che una persona sta mentendo, valuta i seguenti fattori:

  • La persona è generalmente stressata, non solo a causa della situazione in cui si trova?
  • Sono coinvolti dei fattori culturali? Forse il comportamento della persona è appropriato in una cultura, ma è considerato disonesto in un’altra.
  • Hai dei pregiudizi nei confronti della persona? Vuoi che questa persona menta? Fai attenzione a non cadere in questa trappola!
  • La persona ha dei precedenti di disonestà? Ha esperienza nel mentire?
  • La persona ha un buon motivo per mentire?
  • Sei abile nell’individuare le bugie? Hai considerato l’intero contesto e non ti sei focalizzato solo su uno o due possibili indicatori

Trova il tempo per stabilire un rapporto con il presunto bugiardo e per creare un’atmosfera rilassata

Per farlo, non dare l’impressione di avere dei sospetti nei suoi confronti e impegnati a imitare il suo linguaggio del corpo e il suo ritmo di conversazione. Quando gli fai delle domande, comportati in modo comprensivo e non aggressivo. Questo approccio ti aiuterà a far abbassare la guardia al tuo interlocutore e a interpretare con più chiarezza i suoi comportamenti.

Stabilisci un riferimento di base

Devi capire come si comporta una persona quando non mente; questo ti sarà utile per capire se il tuo interlocutore si comporta in modo diverso da come fa normalmente. Inizia facendo la sua conoscenza e continua da lì – le persone spesso rispondono con sincerità alle domande semplici su di loro. Se conosci già la persona con cui stai parlando, per creare un riferimento puoi porle delle domande di cui sai già la risposta.

Impara a individuare i tentativi di deviazione

Di solito, quando una persona mente, racconta storie vere, ma che non rispondono direttamente alla tua domanda. Se la risposta del tuo interlocutore alla domanda “Hai mai picchiato tua moglie?” è “Amo mio moglie, perché dovrei picchiarla?”, il sospetto sta tecnicamente dicendo la verità, ma sta evitando di rispondere alla tua domanda originaria. Questo può indicare che sta mentendo o che sta cercando di nascondere la verità.

Chiedi alla persona di ripetere la sua versione dei fatti da capo

Se non sei sicuro che qualcuno sia sincero, chiedigli di ripetere la sua storia molte volte. È difficile tenere traccia delle informazioni inventate: durante la ripetizione della storia, un bugiardo spesso dice qualcosa di incoerente, di falso o che rivela il suo inganno. Chiedi alla persona di raccontare la sua storia al contrario. Questo è molto difficile da fare, soprattutto quando è importante non perdere dei dettagli. Persino un bugiardo professionista può avere difficoltà a non tradirsi.

Osserva il presunto bugiardo con uno sguardo incredulo

Se sta mentendo, in breve tempo si sentirà a disagio. Se invece ti sta dicendo la verità, spesso proverà rabbia o frustrazione (terrà le labbra unite, le sopracciglia abbassate, le palpebre superiori tese e abbassate).

Usa il silenzio

È molto difficile per un bugiardo evitare di riempire il silenzio. Vuole convincerti che le menzogne che ha detto sono vere; non parlando non gli permetti di capire se hai abboccato alla sua storia. Essendo paziente e restando in silenzio, spingerai molte persone disoneste a parlare, aggiungendo dettagli alla propria storia e magari tradendosi, senza neppure dover fare alcuna domanda! I bugiardi cercano di capire se credi a ciò che hanno detto. Se non mostrerai alcun segnale degno di nota, li metterai a disagio. Le persone più brave ad ascoltare evitano di interrompere il proprio interlocutore, un’ottima tecnica per lasciare che lui racconti tutta la sua storia. Esercitati a non interrompere gli altri se hai la tendenza a farlo; questo ti aiuterà non solo a individuare le menzogne, ma anche a migliorare le tue capacità di ascolto.

Approfondisci quanto viene detto

Se ne hai la possibilità, controlla la veridicità di ciò che sostiene il bugiardo. Un abile bugiardo può inventare delle ragioni per le quali non dovresti parlare con la persona che può confermare o negare la sua storia. Probabilmente anche quelle sono menzogne, perciò può valere la pena di superare la tua riluttanza e chiedere informazioni alla persona in questione. Dovresti controllare sempre tutti i fatti che puoi verificare.

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Consigli per smascherare i bugiardi

  • Guarda programmi televisivi come il telefilm Lie to Me per fare pratica, può sembrare un consiglio stupido ma non lo è affatto visto che alcune tecniche usate dal protagonista sono vere tecniche psicologiche.
  • Fidati del tuo istinto ma non lasciarti irrazionalmente trascinare da ipotetiche ed improbabili idee istintive.
  • Dovresti controllare se ciò che ti viene detto ha senso. Chi mente spesso si sente nervoso e inventa storie prive di una coerenza logica. Anche chi rivela troppi dettagli può mentire. Chiedi al tuo interlocutore di ripetere più volte la sua storia e assicurati che mantenga una coerenza accettabile.
  • Non dubitare se non ne sei sicuro: potresti rovinare un rapporto per nulla di concreto.
  • Meglio conosci una persona, più diventerai bravo a riconoscere il suo modo di pensare e meglio riuscirai a individuare le sue bugie.
  • I bugiardi possono usare gli oggetti intorno a loro per ispirarsi ad aggiungere dettagli alle loro bugie. Per esempio, se c’è una penna sul tavolo, questa persona potrebbe inserirla nella storia.
  • Chi mente spesso cambia argomento o fa dell’ironia. Può anche assumere un atteggiamento difensivo, distogliere lo sguardo da te oppure provare a convincerti guardandoti dritto negli occhi. In alcuni casi comincerà a farti domande per distrarti. Alcuni sono bugiardi davvero abili e non mostrano alcun segno rivelatore; in questi casi puoi fare affidamento solo al tuo istinto.
  • Alcuni comportamenti tipici di un bugiardo possono coincidere con quelli di una persona che, in realtà, non sta mentendo. Le persone nervose, timide, spaventate o soggette ai sensi di colpa sono molto sensibili alla pressione e hanno un grande senso di onestà e giustizia. Di conseguenza, sebbene possa sembrare che stiano mentendo, sono solo sotto shock.
  • Se pensi che una persona stia mentendo, chiedile maggiori dettagli. Se lei esita o si tocca il volto, potrebbe mentire!
  • Alcune persone hanno la reputazione di mentire. Ricordalo, ma non lasciare che i pregiudizi offuschino la tua valutazione. Le persone possono cambiare e dovresti sempre concedere a chi ha sbagliato in passato la possibilità di voltare pagina. La reputazione precedente non è tutto — così come i segnali dati da una persona che mente, devi considerare sempre tutto il contesto, caso per caso. Troppo spesso a chi ha una reputazione di disonestà sono attribuite le colpe di altri.
  • È più facile capire se sta mentendo una persona che conosci bene.
  • La maggior parte delle persone dice spesso la verità e preferisce che la propria reputazione si basi sui fatti. I bugiardi tendono invece a creare da soli la propria reputazione per sembrare più credibili o desiderabili di quello che siano davvero.
  • Alcune persone sono semplicemente timide; non mentono quando giocano nervosamente con le dita e non ti guardano negli occhi. Considera sempre questa possibilità.
  • Alcune persone sono esperte bugiarde, riescono a inventare storie perfettamente credibili e impeccabili. In realtà, i nostri ricordi sono restaurati un po’ ogni volta che li raccontiamo di nuovo, quindi aggiungere particolari per ingannare se stessi non è così raro.
  • I bugiardi non parlano molto. Se chiedessi: “Sei stato tu?”, risponderebbero con un semplice sì o no. Fai attenzione.

Avvertenze per non scambiare gli “onesti” per “bugiardi”!

  • Alcune persone non perdono il contatto visivo con l’interlocutore solo perché si sono allenate a farlo o perché pensano che sia segno di cortesia.
  • Fai attenzione a quanto spesso valuti l’onestà degli altri. Se cerchi sempre di scoprire le bugie, le persone potrebbero evitarti per paura di subire un interrogatorio. Essere aggressivo e sospettare di tutti non significa essere vigile — è un segnale di mancanza di fiducia ossessiva nel prossimo.
  • Il linguaggio del corpo è un indicatore ma non un fatto. Non punire qualcuno solo perché i movimenti del suo corpo non coincidono con le sue parole. Cerca sempre delle prove prima di trarre conclusioni. Se da un lato hai il diritto di sentirti tradito o ferito, dall’altro non ti conviene gridare allo scandalo. Essere sempre alla ricerca di bugie, stare sulla difensiva e sospettare di tutti sono tendenze che dimostrano una mancanza ossessiva di fiducia nei confronti del prossimo.
  • Un sorriso forzato indica che il tuo interlocutore sta cercando di fare una buona impressione su di te e mostrarti rispetto.
  • Alcune persone hanno spesso la gola secca e deglutiscono in modo spontaneo o si schiariscono la gola spesso.
  • Alcune persone giocano nervosamente con le dita quando devono andare in bagno o hanno troppo caldo o troppo freddo.
  • Esistono studi che dimostrano che gli interrogatori dei sospetti dovrebbero sempre essere effettuati nella lingua madre dell’imputato poiché, quando si parla un idioma straniero, non si hanno le stesse reazioni, sia dal punto di vista dei termini pronunciati che da quello del linguaggio del corpo.
  • Considera le disabilità del tuo interlocutore. Una persona disabile interagisce in modo diverso, perciò non utilizzare gli standard che cerchi nelle altre persone per valutare il suo comportamento. Scopri che atteggiamento ha normalmente e cerca di notare dei cambiamenti. Non accusare mai queste persone se non sei assolutamente certe che stiano mentendo.
  • Le persone autistiche (incluse coloro che soffrono della sindrome di Asperger) possono giocherellare ed evitare il contatto visivo come parte del loro linguaggio del corpo.
  • L’ansia (in particolare l’ansia sociale e il disturbo da stress post-traumatico) può dare l’impressione che una persona stia mentendo; chi soffre di questo problema evita il contatto visivo, rifugge le persone ed è nervoso.
  • Le persone non udenti o dall’udito molto debole devono guardarti le labbra e non gli occhi per capire ciò che dici.
  • I sintomi del disturbo bipolare (disturbo maniaco-depressivo) includono la locuzione accelerata durante un episodio maniacale.

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Crisi di mezza età nelle donne: sintomi e come superarla

MEDICINA ONLINE UOMO IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSO ANDROPAUSA CRISI DI MEZZA ETA QUANTO DURA SINTOMI DEPRESSIONE COPPIA AMORE MATRIMONIO PENE SESSUALITALa crisi di mezza età non è solo maschile, ma colpisce anche le donne, specie durante il periodo della menopausa, sicuramente un momento molto delicato e non sempre facile da gestire per la donna, sia fisicamente che psicologicamente, e ciò può riflettersi negativamente sul rapporto. Sia gli uomini che le donne hanno le medesime probabilità di sperimentare la crisi, o più correttamente la “transizione“, di mezza età. L’unica differenza consiste nel modo in cui viene affrontata. Le donne tendono a basare il proprio valore sulle relazioni interpersonali, anche se alle spalle hanno avuto una carriera lavorativa di successo. Quindi, sono più inclini a valutare con maggior criticità la loro performance come mogli, madri o entrambe le figure. A tal proposito leggi: Differenza tra la crisi di mezza età maschile e femminile

La crisi di mezza età femminile

Tutto è in subbuglio dal punto di vista fisico, psicologico, spirituale. Per alcune può essere illuminante, per altre difficile. Il modo con cui viene affrontata questa fase della vita dipende da una serie di fattori, tra cui il sostegno del partner e delle persone care e la propria forza di carattere. Il senso della crisi di mezza età sembra quindi legato a un momento in cui la maggiore consapevolezza della finitezza del nostro essere ci costringe a fare i conti con domande profonde ed esistenziali, legate al tema del chi siamo e del chi vogliamo essere. Per poter rispondere a tali interrogativi è richiesto il coraggio di guardarsi dentro, affrontando un viaggio interiore spesso tortuoso e per nulla scontato. È una viaggio, però, che al di là delle sue difficoltà, potrà aiutarci a rivelare parti di noi finora sopite, escluse, non riconosciute, permettendoci da una parte di riconciliarci con i nostri desideri, pensieri, sentimenti e dall’altra aprendoci a prospettive ancora inedite del nostro vivere, attraverso cui riappropriarci della responsabilità e libertà di realizzare i nostri valori e significati di vita.

I sintomi della crisi di mezza età femminile

Non ci sono sintomi comuni a tutte le donne e necessariamente sempre presenti che identificano la crisi di mezza età. I più comuni sono:

  • maggiore insicurezza sul futuro;
  • sentirsi in un “vicolo cieco”;
  • conflitti con il partner più frequenti;
  • volersi sentire giovani;
  • minore attrazione per il partner;
  • minor voglia di far funzionare il rapporto;
  • ripensare continuamente agli errori commessi in passato;
  • noia;
  • mancanza di obiettivi ;
  • mancanza di stimoli.

Uno dei segni certamente più evidenti di tale crisi si manifesta con la necessità di tornare a essere giovani. E’ evidente perché questa volontà porta spesso la donna a cercare nuove esperienze, a fare cose prima non fatte per varie ragioni, a vestirsi come adolescenti, a frequentare locali o discoteche, mettere insomma in atto una serie di comportamenti improvvisamente inusuali, che gli amici della donna vedono come “diversi” rispetto al solito. Questo nuovo atteggiamento nei confronti della vita può trasformarsi in un meraviglioso risveglio, in una forte motivazione che ci allontana dalla routine, ma può anche provocare una grande nostalgia che ci blocca e ci spinge a vivere una sorta di letargo mentale ed emotivo, facendoci dimenticare che, in realtà, ci sono ancora moltissime cose da poter fare.

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Durata della crisi di mezza età femminile

Per quanto riguarda la durata della transizione di mezza età, non c’è un lasso di tempo predefinito. Per qualcuno questo periodo può durare alcuni mesi, per altri anche anni. Tutto dipende non solo dal carattere di ciascuno, ma anche del suo passato, dallo status sociale, dall’atmosfera familiare e dal supporto che riceve. La scienza, comunque, ci consola provando che toccato il fondo non si può che risalire. Una volta imparato ad accettare la propria vita per quella che è, sommato al non dannarsi più ripensando al passato, si ritrova la serenità che si pensava per sempre perduta. Se ti trovi, quindi, nel punto più basso della parabola del benessere, cerca di considerare la situazione con filosofia e realismo: le cose non possono che andare meglio di così.

Consigli per superare la crisi di mezza età femminile

Di seguito riporto una serie di consigli pratici utili per contrastare la crisi di mezza età nelle donne.

Mantieni un atteggiamento positivo

L’età porta esperienza, saggezza e conoscenza. Hai ancora molti anni davanti e non vale certo la pena viverli soffrendo: usa invece l’esperienza accumulata per trarre più appagamento dalle piccole grandi gioie e per non soffrire con fatti apparentemente gravi, ma in realtà facilmente superabili.

Goditi la vita

L’esperienza di essere cresciuta e aver attraversato molte difficoltà ti rende ancora più interessante, oltre che più forte. Hai un maggiore autocontrollo e difficilmente ti troverai a non sapere le conseguenze delle tue azioni. Ricordati sempre che il miglior momento da vivere è il “qui e ora”. Non associare la gioventù alla felicità: in ogni tappa della vita si può essere felici.

Rifletti

A metà (od oltre!) della tua vita è un buon momento per pensare a ciò che hai fatto e a ciò che puoi ancora fare. Non è troppo tardi per portare a termine un progetto, per realizzare un sogno e per mettere in cantiere nuovi traguardi da raggiungere.

Accetta i cambiamenti fisici

L’essere attraente passa sì attraverso il corpo, ma rimanda anche alla mente. Se per tutti noi è innegabile l’importanza del vedersi bene e del sentirsi a proprio agio con l’aspetto fisico, è altrettanto importante comprendere che tali aspetti sono strettamente intrecciati anche con la nostra serenità interiore fatta di motivazioni, emozioni, autostima, accettazione di sé.

Tieniti in forma

Quello che abbiamo detto al punto precedente ovviamente non significa che bisogna accettare passivamente i kg di troppo! Iscrivervi in palestra, ad esempio, può solo far bene alla vostra autostima, al vostro benessere e – soprattutto – alla vostra salute.

Usa l’arma dell’esperienza

Ricordatelo sempre: una donna matura, con esperienza e tanto carattere, è – per molti uomini – molto più attraente ed affascinante di una ragazza di 20 anni “senza cervello”.

Vai alla ricerca di te stessa

Finché nelle nostre scelte permetteremo di essere condizionati da bisogni indotti, da modelli da imitare ed ideali irrealistici, saremo spesso confusi e sviati da apparenze e comportamenti che potenzialmente non ci appartengono e che non ci permettono di esprimere in modo autentico chi siamo.

Se credi vivere una crisi di mezza età o una crisi di coppia, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirai a risolvere definitivamente il tuo problema.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenze tra infatuazione e innamoramento: quando è amore vero?

MEDICINA ONLINE TRISTE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPERSi fa presto a dire coppia! In realtà i sentimenti che legano due persone e che fanno in modo di sentirsi attratte, hanno molto sfumature. Una nostra giovane lettrice ci ha chiesto: “Non riesco a capire la differenza tra cotta, infatuazione ed innamoramento: quando è vero amore? Grazie per l’aiuto!

Quando si parla di amore, i nome e le definizioni hanno spesso poco senso, dal momento che quello che una persona considera una “semplice cotta”, un’altra la potrebbe chiamare “innamoramento” e viceversa. Cercheremo comunque di darti una definizione il più precisa possibile, pur anticipandoti che se è amore vero… solo tu puoi saperlo!

Cos’è una “cotta”?

Generalmente il termine “cotta” viene usata per gli adolescenti e si riferisce a quei primi sentimenti di attrazione verso un’altra persona che iniziano a verificarsi durante la pubertà, ad esempio verso un amico di infanzia – diventato improvvisamente “qualcosa di più di un semplice amico” – o verso una compagna di classe. Generalmente le “cotte” sono amori “rapidi”, nel senso che si sente un trasporto improvviso e molto intenso per un’altra persona, tuttavia – in modo altrettanto rapido – i sentimenti cambiano ed accade spesso che la cotta di oggi sia riferita ad una persona diversa rispetto a quella di un mese fa od a quella del mese prossimo. Questo ovviamente non significa che non possa esistere una cotta che duri per anni, né che una cotta sia semplicemente un “amore di serie B”: alcune cotte sono talmente intense che ci sono adulti che, ancora a distanza di decenni, ricordano la prima cotta come qualcosa di prezioso, che gli ha fatto provare sentimenti che non ha mai più riprovato in vita sua.

Cos’è l’infatuazione?

Il termine infatuazione, da alcuni chiamata “sbandata“, avviene quando sentiamo un desiderio di attrazione fisica e psicologica nei confronti di un’altra persona, in una forma difficile da controllare. I sintomi dell’infatuazione sono la necessità e il bisogno quasi urgente di vedere una persona, il desiderio sessuale, l’ansia di saperla distante, il rischio che si prova nel volersi avventurare, il desiderio di lasciarsi andare e provare nuove cose. Spesso quando si è infatuati non si pensa alle conseguenze: ciò che abbiamo in mente è la soddisfazione del desiderio più immediato, come fare qualcosa insieme o avere un incontro di natura sessuale. L’infatuazione è contrassegnata da uno stato di euforia, gioia, che ci si sente quasi folli a pensare certe cose o anche solo desiderare di farle. Difficilmente prendiamo decisioni razionali in queste condizioni: durante l’infatuazione tutto può apparirci distorto e passiamo rapidamente da fasi opposte, come un maniaco depressivo! La conseguenza di questo stato febbrile è che esso si consuma abbastanza rapidamente, anche se all’inizio, travolti dal desiderio e dalla ricerca dell’appagamento, non ce ne rendiamo conto. Come una fiamma che brucia rapidamente, l’esito può essere anche infausto. Può finire tutto oppure evolvere in un rapporto che richiede impegno: l’infatuazione spesso termina nella fine della coppia, ma nulla vieta che sfoci in un rapporto stabile e duraturo, che qualcuno potrebbe chiamare amore.

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Cos’è l’innamoramento?

E’ difficile rispondere con precisione a questa domanda, perché l’amore ha tante sfaccettature: è amore quello che prova una madre per il proprio figlio, ma è anche amore quello ti spinge ad aiutare uno sconosciuto donandogli il sangue, come amore è quello che spesso lega due fratelli o due cugini. L’amore e l’innamoramento a cui ti riferisci tu è probabilmente quello che lega due persone in un “fidanzamento” o nel “matrimonio”, quindi ci concentreremo su quello. Ci si innamora quando si prova amore per una persona, un profondo e disinteressato sentimento di affetto per essa. A differenza dell’infatuazione, che è dominata dalla chimica e da una sorta di “irresponsabilità”, l’amore mette in campo sentimenti più profondi come la fiducia, la lealtà, la fedeltà, la voglia di stare vicino all’altro anche nei momenti di difficoltà e non solo quando “splende il sole”. Il desiderio di sacrificarsi o fare qualcosa per un’altra persona senza volere nulla in cambio se non amore, nonché la capacità di affrontare i problemi secondo la logica del compromesso, dando al partner la possibilità di esprimersi e di essere ascoltato. L’amore è un impegno verso il partner preso con delle intenzioni sincere, genuine. Quando si agisce, si mette in campo un progetto, spesso lo si fa pensando alle conseguenze che ricadono su entrambi e non si agisce egoisticamente. Quando pensiamo in questa logica del coinvolgimento allora possiamo ritenerci innamorati. Anche l’amicizia richiede questi requisiti, ma nell’amore permangono l’affetto e la complicità dello stare insieme, da soli e soprattutto, nell’amore vero, il desiderio di stare insieme e sostenersi, perdura anche quando diminuisce o finisce l’attrazione fisica, ad esempio quando si raggiunge una certe età e la stima e l’affetto reciproche prendono inevitabilmente il posto dell’amore “bollente” della gioventù. A differenza dell’infatuazione, la rinuncia all’egoismo comporta l’assunzione di posizioni defilate, che a volte costituiscono una rinuncia votata al buon funzionamento del rapporto. Ovviamente non è sempre facile mantenere accesa la fiamma del rapporto: specie nelle “crisi di mezza età” entrambi i partner possono ricercare all’esterno quello che l’altro non fornisce più e succede spesso di avere delle vere e proprie “sbandate” per amici o colleghi di lavoro (spesso anche loro impegnati in rapporti seri o matrimonio), sbandate che sovente non portano a nulla di buono, dal momento che possono distruggere due rapporti in un colpo solo e ricadere su eventuali figli.

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Annusare la maglia del partner ti aiuta a combattere lo stress

MEDICINA ONLINE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPER PHOTO HDSentire l’odore della maglia del partner aiuta a combattere lo stress almeno a quello che dice una ricerca scientifica canadese secondo cui respirare il profumo della persona amata consentirebbe di allontanare ansie e tensioni. Per gli scienziati infatti l’odore di qualcuno che conosciamo e a cui siamo legati sentimentalmente, permetterebbe di cancellare il nervosismo, mentre il profumo di uno sconosciuto innalzerebbe i livelli di cortisolo, il temibile ormone dello stress; per approfondire leggi anche: Cortisolo: funzioni, produzione, chimica, patologie, glicemia e dieta

La ricerca canadese

Lo studio è stato realizzato dall’Università della British Columbia, in Canada, e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Personality and Social Psychology. “Molte persone indossano la maglietta del partner o dormono sul suo lato del letto quando è lontano – ha spiegato la dottoressa Marlise Hofer, commentando i risultati della ricerca -, ma potrebbero non rendersi conto del perché mettono in atto questi comportamenti. I risultati suggeriscono che il profumo del partner da solo, anche senza la sua presenza fisica, può essere un potente strumento per aiutare a ridurre lo stress”.

Cortisolo più basso con l’odore del partner

Nel corso dell’esperimento gli esperti hanno analizzato il comportamento di centinaia di coppie. Agli uomini è stato chiesto di indossare una maglietta pulita per 24 ore senza utilizzare deodoranti, fumare o mangiare alcuni cibi. In seguito le t-shirt sono state congelate per poterne mantenere l’odore. Subito dopo alle donne è stato chiesto di annusare casualmente una maglietta. Il risultato? Gli studiosi hanno scoperto che quando le volontarie annusavano la maglietta indossata dal proprio partner si sentivano meno stressate, sia durante il test che dopo. Non solo: dalle analisi è risultato che il livello di cortisolo nel loro organismo era molto più basso. Gli studi sul tema sono ancora all’inizio, nonostante ciò dimostrano ancora una volta come i sentimenti siano un forte motore nel nostro organismo. A quanto pare il vero amore non si riconosce solo con il cuore, ma anche con il naso!

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Differenza tra fare l’amore e fare sesso

MEDICINA ONLINE ANSIA DA PRESTAZIONE SESSO TRISTE SESSUALE PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE PAURA TIMORE COPPIA MENTE PSICOLOGIA LETTO PENETRAZIONE MATRIMONIO FIDANZATI UOMO DONNA LIBIDO SPERMA PIACERE SEXUna giovane lettrice ci chiede “qual è secondo voi la differenza tra fare sesso e fare l’amore?”.

Nell’uso comune “fare l’amore” e “fare sesso” indicano la stessa cosa, cioè avere un rapporto sessuale completo, con penetrazione vaginale e/o anale. I due termini possono essere quindi usati come sinonimi anche, generalmente, si usa “fare sesso” indicando un rapporto sessuale dove il lato “romantico” viene messo da parte (anche se ciò non significa necessariamente che i due partner NON si amino), mentre “fare l’amore” indica implicitamente che le due persone che hanno un rapporto sessuale si amano ed hanno un trasporto emotivo che va oltre il “semplice” aspetto fisico.

Ad esempio una persona potrebbe avere un rapporto sessuale con una persona appena conosciuta, fatto che difficilmente implica un vero innamoramento: in questo caso comunemente si dice “fare sesso”. Diverso è il caso di una coppia stabile, in cui i partner hanno instaurato un rapporto di reciproca stima ed amore che supera il lato puramente fisico: in questo caso comunemente si può usare “fare l’amore”.

Quanto detto viene però superato nella lingua italiana usata comunemente: una persona potrebbe dire “fare l’amore” riferendosi ad un rapporto sessuale puramente fisico, oppure dire “fare sesso” riferito ad una coppia stabile che si ama. Inoltre i due termini non implicano né escludono un maggiore o minore grado di appagamento e soddisfazione determinato dal rapporto sessuale in sé.

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Differenza tra balanite, lichen planus, verruche, candida e gonorrea

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVLe infezioni del pene e del glande sono diversi processi infettivi di origine batterica, virale, parassitaria o fungina che coinvolgono i genitali maschili ma che possono diffondersi anche ad altre aree del corpo e trasmettersi sessualmente al partner. Tra le infezioni più diffuse ricordiamo la balanite, le verruche genitali, la candidosi, il lichen planus e la gonorrea.

Balanite

La balanite (dal greco antico: βάλανος, bálanos, «ghianda», itis, «infiammazione») è un’irritazione e un’infiammazione, con comparsa di rossore, della testa del glande spesso estesa anche al prepuzio. In quest’ultimo caso viene meglio definita balanopostite. Le cause della balanite sono frequentemente correlate a batteri (Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Neisseria gonorrhoeae) ma a volte è sostenuta da miceti come la candida albicans. Può essere una balanite traumatica di tipo irritativo, da farmaci, allergica da contatto. Irritazione, prurito intimo, desquamazioni sono segnali di una origine batterica. I sintomi sono irritazione del glande, prurito, arrossamento, disturbi della minzione, edema, ingrossamento delle ghiandole linfatiche inguinali, lesioni ulcerative, secrezioni biancastre e/o maleodoranti dal pene, dolore durante i rapporti. In alcuni casi c’è sanguinamento. Le terapie includono antibiotici (se l’infezione è batterica) e gli antimicotici (se l’infezione è fungina). Anche il o la partner sessuale, sebbene sia asintomatica, dovrebbe sottoporsi al trattamento farmacologico specifico.

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Lichen planus

Il lichen planus (LP), o lichen ruber planus (LRP), è una dermatosi infiammatoria ad andamento cronico-recidivante ed eziologia sconosciuta che colpisce cute, mucose e unghie, si configura nella categoria delle malattie autoimmuni. Le cause non sono ancora del tutto note. Numerosi farmaci tra cui antibiotici, anticonvulsivanti, antidepressivi, antimalarici, antipertensivi, diuretici, FANS, metalli e farmaci biologici sono stati associati allo sviluppo di reazioni lichenoidi. L’amalgama dentale, contenente mercurio, è un possibile fattore di rischio benché non sia stata provata una chiara associazione con la patologia. Altri fattori di rischio sono esposizione a p-fenilendiammina, dimetilfumarato, noce di Betel, radioterapia, depressione e disturbi d’ansia. Anche le intolleranze alimentari, come quella al lattosio, non vanno trascurate. In alcuni studi (ma non in altri) si è riscontrata un’associazione tra infezione da HCV e lichen planus; il possibile ruolo di questo virus rimane perciò incerto. È stato inoltre associato ad infezioni da herpesvirus tra cui HHV-3, HHV-6, HHV-7 e in rari casi ad infezioni da HBV e in seguito a somministrazione di vaccino antiepatite B. I sintomi sono: lesioni papulose o placche pruriginose, erosive e recidivanti sulla pelle, prurito locale con balanite e postite, dolore durante i rapporti. La terapia dipende dall’elemento a monte che l’ha determinato. Il lichen reticolare non richiede alcun trattamento in quanto è asintomatico. In rari casi si può osservare una superinfezione da Candida albicans che causa bruciore e rende necessario un trattamento antimicotico. Nel lichen erosivo vengono impiegati soprattutto i corticosteroidi. In prima istanza si usano i corticosteroidi topici come il desametasone in soluzione viscosa, il flucinonide in gel o il betametasone in tavolette da sciogliere in bocca. Nel lichen atrofico dei genitali (come nella forma più grave sclero-atrofica) vengono impiegati due nuove molecole: il tacrolimus e il pimecrolimus, con ottimi risultati soprattutto se si considerano i pesanti effetti collaterali dei cortisonici (atrofia dell’epitelio e graduale perdita dell’elasticità delle mucose e della cute) che restano un’arma valida nelle forme più gravi.

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Verruche genitali

Il condiloma acuminato (anche chiamato verruca genitale, verruca venerea, verruca anale e verruca anogenitale) è una malattia altamente contagiosa a trasmissione sessuale. La causa risiede in alcuni sottotipi di Papillomavirus umano (HPV). Tra i sintomi ricordiamo: dolore, irritazione, prurito, dispareunia, dolore durante la minzione. Può degenerare in cancro. Terapia: è consigliato trattare i condilomi con farmaci antivirali ed immunomodulatori. Possono essere usati anche elettrocoagulazione, laser terapia o escissione chirurgica.

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Candidosi

Rare nell’uomo, al contrario della candidosi femminile, molto più diffusa e sintomatica. Cause: la causa è un fungo, la Candida albicans. Sintomi: bruciore circoscritto, dolore durante i rapporti, dolore durante la minzione, eritema localizzato, prurito, irritazione genitale. La terapia si serve di applicazione topica di antimicotici specifici (ad esempio Clotrimazolo o Miconazolo), eventualmente associando antifungini ad azione sistemica (ad esempio Polienici o Echinocandine).

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Gonorrea

La gonorrea (dal greco “gonos”: seme; e “reo” : scorro;) o blenorragia (dal greco “blenos”: muco; e “ragoo”: erompo;) è una malattia a trasmissione sessuale. La causa risiede nel batterio Neisseria gonorrhoeae. È popolarmente nominata “scolo”. I termini si riferiscono al principale sintomo, ossia le perdite uretrali. I sintomi includono: irritazione a livello del glande, perdite biancastre-giallognole e maleodoranti dal pene, dolore durante la minzione, bruciore e prurito. Nei casi più complessi, l’infezionee degenera in prostatite, epididimite e sterilità. La terapia include antibiotici (macrolidi, chinoloni e cefalosporine).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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